di Vera Parisi, insegnante del "Matteo Raeli" di Noto
photo credit: quatar
I docenti del “Matteo Raeli”, istituto superiore di Noto che raccoglie quattro indirizzi di studio, per un numero totale di 1000 alunni, vogliono denunciare il disagio che, insieme a studenti e famiglie, vivono da anni. Le carenze logistiche e strutturali della nostra scuola, segnalate agli amministratori provinciali nel corso degli anni, non hanno trovato risposte adeguate.

Oggi ci troviamo costretti a fronteggiare una situazione di emergenza che dovrebbe costringere parte delle nostre classi ad abbandonare la sede centrale per essere ospitate in altri locali, non ancora del tutto identificati.

Ciò comporterebbe una ulteriore frammentazione dell’istituto con ricadute negative nell’organizzazione dell’attività didattica e notevole disagio anche per l’integrazione dei nostri studenti pendolari. Le varie proposte fatte all’amministrazione provinciale e comunale mirano a salvaguardare l’unità della scuola, che è fondamentale nella nostra azione formativa nel territorio e determinante in fase di pre- iscrizioni per il prossimo anno scolastico.

Pertanto RIVENDICHIAMO, al di fuori delle singole competenze amministrative, il diritto di poter operare in UNA SCUOLA, con una sede UNICA E DIGNITOSA, che riconosca ai nostri studenti il diritto all’istruzione.

Assumendoci tutte le responsabilità conseguenti alle nostre scelte, non siamo disposti a lasciare la sede attuale di servizio, senza la garanzia ufficiale da parte delle amministrazioni competenti di una adeguata soluzione al nostro problema.

Gruppo Docenti
Comitato Permanente per il “Matteo Raeli”

4 commenti

  1. Anonimo // 16 gennaio 2009 alle ore 11:44  

    Anche nelle scuole di Avola si respire un'aria pesante. Le cause del disagio solitamente sono da attribuire al dirigente scolastico.

  2. Anonimo // 17 gennaio 2009 alle ore 17:11  

    Gentilissima prof.Parisi autrice dell'articolo.In queste strane "cose" bisogna abituarsi perche è cosi che funziona.Ma si è mai accorta quanti edifici occupa il comune di Avola? E cosi è la sua scuola.Tutto normale!! Il disagio deve sempre far parte di ogni uno di noi.Cosi è stato deciso!!!Auguri prof. a lei e a tutti gli studenti

  3. Anonimo // 19 gennaio 2009 alle ore 15:16  

    Ho insegnato l'anno scorso al Matteo Raeli ed esprimo la mia solidarietà ed il mio appoggio ai colleghi. Purtroppo in queste situazioni difficili si inseriscono i tagli disposti dalla Gelmini-Tremonti; ci siamo dimenticati troppo presto dello studente morto per il crollo della sua scuola!

  4. Anonimo // 27 gennaio 2009 alle ore 14:40  

    Devo comunicare purtroppo la mia vergogna per questa struttura scolastica!non è possibile che ancora al giorno d'oggi noi studenti ci dobbiamo preoccupare di andare a scuola perchè non sappiamo se ritorniamo vivi o morti!questa purtroppo e la verità!domenica è ceduto 1 grande pezzo di tetto nella classe II C S.S e se per ipotesi noi eravamo presenti,morivamo!non è uno scherzo!prendete serii provvedimenti così non si può andare avanti!noi alunni c rifiutiamo di entrare in quell'incubo di scuola!abbiamo il diritto di studiare SI!e non c'è lo togliete!ma garantiteci la salute!questo e tutto!

    alunna IIc S.S

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