Ringraziamo Gianluca Cannata per averci inviato il comunicato stampa dell'On. Titti Bufardeci.
In merito alla questione, su quale debba essere tra quello di Avola e quello di Noto l’ospedale per acuti, penso sia necessario da parte di noi amministratori politici fare un passo indietro e lasciare spazio in questo caso ai dettami dei tecnici ed esperti che, sulla base di criteri oggettivi, indirizzeranno l’Asp siracusana verso la migliore soluzione per una più efficiente ed efficace sanità della zona sud.
Pertanto, preso atto della convocazione dei sindaci di Avola, di Noto e del direttore generale dell'Asp da parte dell’assessore Russo per il 2 novembre, giorno di commemorazione dei defunti (mi sembra quindi, dopo circa un mese di attesa, irriguardosa la scelta di tale data), penso che a questo punto l’unica cosa che i Sindaci debbano chiedere a gran voce è un'analisi e una disamina dettagliata che possa dimostrare con dati reali alle due comunità di Noto e di Avola (che in questo momento si trovano in una sterile contrapposizione) ed a tutti i cittadini della zona sud la decisione sulla distribuzione dei reparti dei due presidi ospedalieri.
Ovviamente questo non deve significare costituire semplicemente una commissione tecnico-scientifica che ci porti risultati tra un anno con l’effetto di non avere risolto il problema ma, viceversa, c’è bisogno che entro una scadenza ravvicinata gli esperti, anche supportati dal parere di tecnici espressi dal territorio, si esprimano sulle scelte adottate con congrua motivazione. Sono convinto che ogni cittadino ha interesse ad essere curato nel migliore dei modi e quindi sulla base di questa garanzia e di un migliore servizio ogni cittadino sia avolese che netino e delle altre realtà della zona sud della nostra provincia accetterà la migliore dislocazione dei servizi sanitari.
Pertanto concordo anche con quanto detto dal Vicario Generale della Diocesi di Noto, don Giordanella in merito al principale obiettivo che è e deve essere quello di ricercare le condizioni per una migliore salute e benessere dei cittadini della zona sud.
Immaginare che la scelta possa dipendere da ragioni politiche sarebbe l'esatto opposto al tanto invocato interesse generale che reclama la migliore oggettiva risposta al fabbisogno sanitario di ogni cittadino della nostra comunità provinciale.