Leggendo il settimanale di informazione ed approfondimenti “ il Ponte “ mi ha incuriosito l’articolo a pag. 14 su di una nuova tecnologia di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Il CNR ha costruito, su idea del ricercatore Paolo Plescia, e installato a Torrenova, paesino del messinese, un impianto di smaltimento di rifiuti denominato THOR.
Riporto quanto trovato al riguardo in alcuni siti internet. Al momento, dal funzionamento di questo impianto, non sono state rilevate emissioni pericolose che al contrario sono presenti nei termovalorizzatori.
…………Siamo ancora costretti a parlare di rifiuti. Il Cnr ha costruito un sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani dal di nome Thor. Cerchiamo di capire se veramente può essere una buona soluzione al problema dello smaltimento dei rifiuti. In base alle informazioni che sono riuscito a raccogliere, devo dire che sono rimasto sorpreso. Non ho trovato dati sulle emissioni in atmosfera generate dal combustibile prodotto da Thor, ma la documentazione raccolta depone assolutamente a favore del progetto del CNR.
Partiamo da tre considerazioni importantissime:
1. I rifiuti sono una grande risorsa.
2. La capacità del territorio di accogliere i nostri rifiuti non è infinita (vedi Napoli).
3. Fondamentalmente la più gran parte delle cose che finiscono in un secchio sono: Materia organica, Vetro, Metalli, acqua e altre sostanze in misura minore che in genere sono quelle più pericolose perché contenenti cloro soprattutto.
Il sistema THOR (Total House Waste Re - cycling, riciclaggio complete dei rifiuti domestici), è una tecnologia completamente Italiana, che nasce dalla collaborazione del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) con ASSING Spa di Roma. Il sistema come già annunciato dal nome permette un recupero totale di tutto ciò che finisce nel secchio della spazzatura senza passare per la raccolta differenziata. L’idea di fondo è basata sui tre punti che abbiamo evidenziato prima, e mira alla valorizzazione della frazione organica come combustibile, al recupero finale del vetro e dei metalli e allo scarto delle sostanze tossiche, soprattutto zolfo e cloro. Il sistema si basa su un processo meccanico di raffinazione (meccano –raffinazione) dei materiali di scarto (RSU) in modo da separare tutte le sostanze utili da quelle dannose o non utilizzabili. THOR è simile ad un mulino che riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche, circa dieci millesimi di millimetro. Il risultato finale è un combustibile organico di buona qualità e privo delle componenti tossiche.
I campi nei quali si può usare il combustibile prodotto dal THOR sono tantissimi, tutti i sistemi termici compresi motori a combustione interna quali quelli delle auto a Biodisel, le caldaie a vapore, sistemi di riscaldamento a Biomasse, e anche Inceneritori di vecchia data.
Una volta eliminate le componenti inquinanti dalla materia grezza, questo combustibile è esattamente uguale a qualsiasi altra forma organica di combustibile naturale con il vantaggio di essere povero in Zolfo ed esente da Idrocarburi Policiclici. Il combustibile può essere polverizzato, usato come solido o come Pellets, oppure mediante Pirolisi può essere trasformato in Bio-olio per auto diesel.
Gli impianti Thor sono energeticamente autonomi, e parte dell’energia prodotta viene ceduta all’esterno. Il primo impianto pilota realizzato dal Cnr si trova in Sicilia, a Torrenova in provincia di Messina. Questo impianto riesce a trattare fino a otto tonnellate l’ora di RSU, non ha bisogno di aree di stoccaggio, è completamente meccanico, non termico e quindi non bisogna tenerlo sempre accesso. Può essere utilizzato solo quando c’è n’è bisogno, e stato progettato in modo da essere mobile, o meglio è possibile montarlo su camion e navi in modo tale da essere impiegato proprio per le emergenze quali quelle odierne del Napoletano. Un impianto di questo genere occupa una piccola area di circa 300 metri quadrati e il suo costo è di circa 2 milioni di euro. I costi di gestione di questi impianti sono di circa 40€ per tonnellata di materiale trattato, la stessa massa di rifiuti costerebbe per lo smaltimento in discarica almeno 100€ e in un inceneritore circa 250€ (nonostante gli incentivi statali dei CIP6). Bisogna poi aggiungere i costi inerenti al trattamento e allo smaltimento delle ceneri tossiche per gli inceneritori, e per la gestione dei gas e degli odori nelle discariche, problemi questi inesistenti nel sistema THOR.
Le caratteristiche termiche del combustibile sono molto migliori del CDR, o simili, i rifiuti che contengono carta producono circa 2500 Kcal/Kg mentre dopo il trattamento generano circa 5300 Kcal/Kg.
Tanto per fare un esempio secondo l’inventore di questo impianto, il ricercatore del Ismn-CNR Paolo Plescia, “Un’area urbana di 5000 abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi”, informa il ricercatore. “Con queste Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il combustibile”. Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista biologico, ma combustibile”.
La tecnologia costa poco, sembra poco impattante, permette il recuperare di diverse materie prime, può essere costruita in aree molto piccole e in breve tempo, il modulo può essere trasportato altrove, non comporta problemi relativi a odori e gas.
Se è vero sarebbe meraviglioso.
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