«La vicenda dell’elezione del difensore civico ha ormai assunto una dimensione politica talmente inaccettabile che l’unica conseguenza che ci si può aspettare è che – al di là di un ovvio intervento della Regione - il Consiglio Comunale proseguendo così non troverà nessun professionista avolese che, avendo un minimo di senso del decoro della propria professione, si abbassi a condividere tanto squallore. Una vicenda che dimostra per altro che il centro-destra e i pezzi di centro-sinistra che ne condividono l’insignificante impegno amministrativo ad Avola, altro non sono che un insieme scomposto e disunito di interessi politici che nulla hanno a che fare con il bene della città. Un insieme di interessi politici su cui il sindaco Barbagallo non ha controllo ed anzi sembra subire in silenzio. Per quanto ci riguarda, come Circolo “2 dicembre ’68” del Partito Democratico e come opposizione di centro-sinistra, ribadiamo che il difensore civico – come recita lo Statuto comunale - è anzitutto un servizio ai cittadini e non un posto di sottogoverno. Crediamo che l’unico modo per uscire da questo empasse sia una chiara assunzione di responsabilità politica da parte del sindaco: dimostri coi fatti di essere davvero il capo di una coalizione e non il semplice garante di accordi elettoralistici; individui in pochi giorni un professionista serio e d’indiscussa autorevolezza che sappia difendere gli interessi dei cittadini; lo indichi alla sua maggioranza, lo proponga all’opposizione e chieda al Consiglio Comunale di votarlo subito come mozione “di rispetto” per gli Avolesi e “di fiducia” nei suoi stessi confronti. Tutto il resto è pura chiacchiera alla quale ci sottraiamo mantenendo un atteggiamento di opposizione politica e d’opinione in Consiglio ed in città».

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