Il Comitato Rita Borsellino di Avola ha indetto per giorno 14 luglio 2007 un’assemblea aperta sul tema

“PROBLEMI DELLA SANITA’ NEL NOSTRO TERRITORIO”

che si è svolta nei locali del Palazzo di Città di Avola.

Hanno partecipato ed aderito all’iniziativa i rappresentanti del Consiglio Pastorale Cittadino, dell’Associazione Famiglie Italiane (AFI - Avola), del Circolo ARCI di Avola, della Federazione Verdi Sezione di Avola e dell’Associazione Superabili di Avola, oltre che singoli cittadini.

Nel dibattito svoltosi nel corso dell’assemblea è emerso che:

Lo stato della sanità pubblica nella zona sud della Provincia di Siracusa è un’emergenza che pesa su tutte le famiglie e, in particolare, sulle fasce più deboli, in termini di disagi, disservizi e assistenza insufficiente.

Tutti i cittadini residenti nei comuni di Avola, Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Rosolini vengono ancora una volta umiliati e penalizzati in quanto, a distanza di cinque anni dall’accordo sul piano di rifunzionalizzazione dell’ospedale Avola-Noto e nonostante i tempi previsti dalla direzione dell’AUSL n. 8 siano abbondantemente scaduti, i nominati utenti della zona sud della Provincia di Siracusa attendono invano l’istituzione delle nuove unità operative quali cardiologia con l’unità di terapia intensiva coronarica, rianimazione, oncologia medica, nefrologia ed emodialisi, chirurgia oncologica ed urologia.

Per detti servizi, pur essendo stati avviati i lavori di ristrutturazione dei locali e di installazione delle attrezzature, non è prevista l’assunzione del personale specializzato per farli funzionare a ritmi normali.

Ne consegue che nel nostro territorio, a tutt’oggi, mancano alcuni reparti essenziali per garantire il diritto alla salute dei cittadini.
La nostra Carta Costituzionale impone a tutti gli organi della Repubblica di tutelare il diritto alla salute come diritto fondamentale dell’uomo ed, addirittura, ritiene che sia interesse della intera collettività detta tutela.

Nel territorio dei cinque comuni di cui sopra risiedono circa centomila abitanti che si moltiplicano notevolmente nel periodo estivo, ma, nonostante ciò, l’ospedale ha un parco ambulanze obsoleto e non idoneo alle necessità, è privo di risonanza magnetica e, addirittura, è stato munito di una vecchia attrezzatura per la T.A.C. trasferita dall’ospedale di Lentini nella struttura ospedaliera di Noto, mentre ne è stata comprata una nuova e tecnologicamente più avanzata per quello di Lentini.

Purtroppo nel nostro territorio ormai da molti anni il diritto alla salute dei cittadini è stato progressivamente e costantemente esautorato.

L’accorpamento e il conseguente trasferimento dall’ospedale di Avola a quello di Noto dei reparti di ortopedia, pediatria e ostetricia avvenuto dopo la firma del fatidico accordo (settembre 2002) ha comportato disservizi e disagi per la popolazione della zona sud della Provincia di Siracusa determinando anche alti indici di fuga degli utenti verso altre strutture ospedaliere.

Non è tollerabile che servizi essenziali quali la Cardiologia con l’unità di terapia intensiva coronaria (le malattie cardiovascolari sono al primo posto nella casistica delle cause di morbilità e di mortalità) e la rianimazione siano accreditate presso le cliniche private ubicate a pochi passi dall’ospedale “Umperto I” di Siracusa, dove già esistono, e non sono state ancora istituiti presso l’ospedale Avola-Noto.

I servizi sanitari offerti dall’ospedale unico Avola-Noto non sono garantiti con lo stesso livello di efficienza come nel resto d’Italia, ma, addirittura, cosa ancora più drammatica, neanche come nel resto della Provincia di Siracusa.

I reparti nel nostro ospedale sono gestiti con personale insufficiente costretto a sostenere ritmi e turni di lavoro non rispettosi delle più elementari norme poste a tutela dei diritti dei lavoratori.

Alcuni reparti sono costretti a chiudere nei giorni di sabato e domenica, trasferendo i pazienti in altri reparti per dette giornate, per consentire i turni di riposo del personale, e ciò è probabile avverrà anche per l’intero mese di agosto.

La funzionalità di altri reparti (chirurgia e medicina ad es.) a causa dell’insufficienza quantitativa del personale è stata garantita negli ultimi tempi grazie all’assunzione di operatori sanitari con contratti a tempo determinato. Però i relativi termini sono scaduti giorni or sono è ciò ha comportato una situazione veramente drammatica per il funzionamento dei servizi sanitari.

Nel contempo in questo periodo il personale sanitario ha il diritto a godere del periodo di ferie.

Tutto ciò ha comportato e comporta una ulteriore riduzione dei servizi quali guardie, urgenze, ambulatori, ecc. con l’aggravare ulteriormente la già precaria tutela del diritto alla salute dei cittadini.

Dalle inchieste pubblicate anche dai giornali il costo pro capite in euro per ciascun cittadino residente in Sicilia (€. 1.556,00) è quasi uguale a quello dei cittadini della Lombradia (€. 1.575,00), ma certamente la quantità e qualità dei servizi di cui gode il nostro territorio non può ritenersi uguale.

Ciascun utente della sanità pubblica ha il diritto a poter fare affidamento sulle prestazioni sanitarie necessarie alle sue condizioni ed a non subire i danni causati dal cattivo funzionamento delle strutture e dei servizi. Inoltre ha il diritto ad avere dal servizio sanitario la certezza del trattamento nel tempo e nello spazio ove si trova e a non essere vittima delle conseguenze di differenze di trattamento a seconda della collocazione geografica.

Sono questi alcuni dei diritti sanciti nella Carta dei Diritti del Malato e nella Carta Europea dei Diritti del Malato che, però, non sono e non possono essere, allo stato, garantiti nel nostro territorio.

Non è quindi sostenibile la situazione che si è venuta a creare e non è consentito opporre alla mancata tutela di un diritto fondamentale dell’uomo, quale quello alla salute, le difficoltà di ordine economico che attraversa la Regione Sicilia a causa della spesa sanitaria, o le lungaggini burocratiche e/o politiche.

Non potendo più rimanere in silenzio di fronte ad una situazione che esorbita ormai dai limiti della tolleranza, dato che il servizio sanitario pubblico subisce quotidianamente un drastico ridimensionamento e un consequenziale scadimento della qualità, il COMITATO RITA BORSELLINO DI AVOLA, il CONSIGLIO PASTORALE CITTADINO, l’ASSOCIAZIONE FAMIGLIE ITALIANE (AFI – AVOLA), il CIRCOLO ARCI DI AVOLA, la FEDERAZIONE VERDI SEZIONE DI AVOLA e l’ASSOCIAZIONE SUPERABILI DI AVOLA, costituitisi in comitato avente la funzione di osservatorio per garantire nel nostro territorio il diritto alla salute dei cittadini,

AUSPICANO

- L’intervento di S.E. il Prefetto della Provincia di Siracusa per porre fine ai disservizi venutesi a verificare nel presidio ospedaliero Avola-Noto ed alla grave disparità di trattamento nel garantire ai cittadini dei comuni della zona sud della provincia di Siracusa il fondamentale diritto alla salute a confronto di tutti gli altri utenti della provincia che possono fare affidamento su servizi sanitari essenziali esistenti nel loro territorio.

- L’impegno di tutte le forze politiche, sindacali, sociali e culturali ad adoperarsi attivamente per garantire la funzionalità effettiva dei servizi sanitari nel nostro territorio.

- La conferenza dei Sindaci dei Comuni della Zona Sud della Provincia di Siracusa per assumere politicamente delle forti iniziative sia nei confronti dell’AUSL n. 8, che nei confronti della Regione Sicilia, con l’obiettivo di assicurare un uniforme livello di assistenza su tutto il territorio provinciale.

- La mobilitazione di tutti i cittadini per difendere con forza il loro diritto alla salute e alla vita.



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