Leggendo il quotidiano, nella cronaca locale, sono rimasto colpito da una singolare proposta. Vi dico subito di cosa si tratta.
E‘ notizia di ieri (12settembre) che si vogliono istituire le ronde anche qui ad Avola.

A lanciare la proposta è il capogruppo dell’UDC. Quest’ultimo ha dichiarato: ”Considerata la carenza di forza pubbliche, chiedo che l’amministrazione comunale valuti la necessità di istituire in città le ronde utilizzando i volontari dell’associazione Carabinieri o di altri sodalizi”. Sono d’accordo quando il capogruppo parla di carenza di forze pubbliche, ma non credo che la risposta al “problema” sicurezza sia quella di istituire le ronde. Cosa sono le ronde?

Le ronde o come qualcuno chiama “volontari per la sicurezza” sono associazioni di privati cittadini che hanno lo scopo di vigilare e segnalare alle forze dell’ordine eventuali reati (il quale è già un dovere di tutti i cittadini segnalare possibili reati). Senza voler cercare il motivo per il quale il governo ha istituito le ronde, che non è certamente quello “dell’emergenza sicurezza”, in quanto è lo stesso ministero dell’interno a dichiarare che i reati sono in diminuzione.

Vorrei semplicemente parlare di cosa comporta l’istituzionalizzazione delle ronde. Con l’istituzione delle ronde, lo Stato segna l’evidente resa nei confronti della malavita e della criminalità, affidando a privati cittadini la tutela della sicurezza, in quanto non è più capace di garantirla da solo. Oltre ad essere solo uno ennesimo spot di populismo di basso livello, frutto di una distorsione mediatica, è evidente che tre persone “armate” di telefonino e torce non possono certamente contrastare la criminalità. Inoltre rischiano di generare una giustizia “fai da te”. Le ronde potranno diventare una fucina di cittadini esaltati, invasati che rischiano di dar luogo a un vero e proprio far west! La nostra sicurezza sarà messa a repentaglio. Le forze dell’ordine (già taglieggiate dalla finanziaria) saranno impegnate a sorvegliare queste persone affinché non capitano incidenti (vedi Padova o Massa Carrara). E i criminali avranno campo libero poiché le forze dell’ordine saranno impegnate in altro.

Queste sono le varie motivazioni che preoccupano non solo me, ma penso tanti altri cittadini. Avola non ha bisogno di ronde o rondini. Spero che questa proposta non sia presa sul serio, la quale potrebbe solo peggiorare la situazione. Spero, invece, in un concentramento di risorse da destinare alle forze dell’ordine locali, le quali sono le uniche che possono garantirci sicurezza e il quieto vivere.

Ringrazio lo staff di avola blog per lo spazio.

Francesco Migliore

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Pubblichiamo un comunicato inviato e sottoscritto dall'Avv. Salvatore Grande, quale membro del Comitato per il diritto alla salute della zona sud della Provincia di Siracusa

Per dibattere alcuni urgenti problemi e valutare le possibili iniziative da intraprendere stiamo organizzando nei prossimi giorni una ulteriore riunione del coordinamento del Comitato per il Diritto alla Salute dei Cittadini residenti nei Comuni di Avola, Noto, Rosolini, Pachino, Portopalo di Capo Passero e nelle relative frazioni.

Infatti, il primo settembre 2009 è divenuto operativo il decreto dell’Assessore Regionale alla Sanità del 15 giugno 2009 e già sono stati adottati nella provincia di Siracusa alcuni provvedimenti consequenziali, quali ad esempio l’apertura dell’Hospice per i malati terminali.

Sono stati stabilizzati trentuno infermieri precari e di questi nove anno già preso servizio e sono stati destinati al citato Hospice.

Di contro, si vocifera che qualcuno abbia intenzione di portare via dall’ospedale “G. Di Maria” attrezzature per trasferirle a quello di Siracusa; la T.A.C. di Avola, obsoleta, è guasta, quella di Noto, parimenti vecchia ed obsoleta, non è da risultati attendibile (da tempo ormai i cittadini della zona sud della provincia attendono, che l’ospedale unico Avola-Noto venga munito di T.A.C. idonea e tecnologicamente affidabile così come quelle che si trovano negli altri presidi della provincia); ormai da moltissimi mesi è stato inaugurato il nuovo reparto di oncologia nel presidio ospedaliero di Avola, ma, a tutt’oggi, non è funzionante.
La circostanza più rilevante è che sono pronti ormai da anni i reparti salva-vita di cardiologia con unità coronaria e di rianimazione, ma nessun provvedimento è stato adottato fino a questo momento per poterli attivare.

Non vi è dubbio che l’avvio di detti servizi sanitari sia urgente ed indispensabile per gli oltre centomila abitanti delle città della zona sud della provincia di Siracusa.

Il personale tecnico, che ha redatto la relazione allegata alla delibera del Direttore Generale n. 7049 del 30-12-2004, che l’ha fatta propria, ha previsto la realizzazione nel presidio “G. Di Maria” di Avola dell’Unità Intensiva Coronaria precisando: “A sud di Siracusa non c’è nessuna struttura Cardiologia dotata di posti letto. Le attuali linee guida sulla programmazione ospedaliera prevedono la necessità di almeno 1 posto di UTIC e 3 di degenza Cardiologia ogni 20.000 abitanti. Il fabbisogno stimato per il territorio sarebbe, pertanto, di almeno 6 posti letto di UTIC e 18 di degenza Cardiologia. Tale forte bisogno assistenziale negli ultimi anni è stato peraltro fortemente evidenziato da tutte le aggregazioni dei Cittadini dei Comuni della zona Sud. In armonia pertanto con i bisogni assistenziali dei Cittadini della zona Sud, con piani di programmazione Aziendale e Regionale, si ritiene urgente ed indifferibile dotare l’attuale Cardiologia del presidio di Avola di 4 posti letto di UTIC e di 12 posti letto di Cardiologia”.

Sono decorsi circa cinque anni da detto atto deliberativo, sono stati completati i reparti ed acquisite le nuove attrezzature, ma non si è attivato il servizio.

In occasione dell’incontro che i rappresentanti del Comitato per il Diritto alla Salute hanno avuto con gli organi provinciali dell’AUSL, è stato comunicato che a Lentini, dopo l’attivazione dei posti letto di UTIC, sono crollati i decessi di persone affetti dalle relative patologia, quindi non comprendo perché, a tutt’oggi, non sia stato adottato alcun provvedimento per scongiurare possibili decessi tra i cittadini residente nella zona sud della provincia, per rendere effettivi “l’urgenza ed indifferibilità” segnalati dai tecnici sin dal 2004, per l’apertura dell’UTIC e della rianimazione, mentre si è già provveduto ad attivare servizi in altri territori, parimenti importanti, ma non certamente più urgenti.

Auguro, che al più presto i molti problemi, che affliggono i servizi sanitari nella zona sud della provincia, vengano affrontati e risolti con la dovuta urgenza, fermezza ed efficienza; che le promesse si concretizzino in fatti; che vengano aperti i reparti di Cardiologia con UTIC, di Rianimazione e di Oncologia, già pronti da tempo, che l’ospedale unico Avola-Noto venga finalmente fornito di una nuova TAC e di nuove autoambulanze, senza che gli stessi vengano dirottate in altri lidi, come è avvenuto in precedenza, e non venga depauperato l’ospedale unico Avola-Noto delle attrezzature di cui dispone.

Auguro inoltre, che i rappresentanti istituzionali e politici vigilino anche loro per il rispetto del diritto alla salute e di uguaglianza dei cittadini residente nella zona sud della provincia di Siracusa.

Avola 8-9-2009
Avv. Salvatore Grande

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