di Giovanni Amenta

Lo scontro istituzionale fra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica, sono fatti senza precedenti nella storia repubblicana!

Mai come in questo momento bisogna difendere la posizione del Presidente della Repubblica il vero garante dei valori costituzionali.

Per non dire degli attacchi del sempre presente Silvio ai giudici della Corte Costituzionale, rei di aver esercitato la loro funzione di interpreti sovrani del nostro ordinamento costituzionale nel procedimento che riguardava la costituzionalità del lodo Alfano!

Le dittature dei nostri giorni si presentano in forme diverse, ma quella dominante è un capitalismo di stato o un'oligarchia in cui il capo controlla la cosa pubblica e le sinecure che ne derivano. Non si può parlare di dittature in senso stretto. I capi tollerano le elezioni a patto che i risultati possano essere manipolati e permettono le critiche, basta che non raggiungano le masse e che queste possono essere invocate a convenienza del caimano di turno!

Alla sgarbatezza non c’è limite, le parole del premier all’On. Bindi meritano solo il rilievo di classificarli volgari!

Il clima di odio instaurato dalla discesa in campo dal signor Berlusconi tende sempre più ad aumentare e sfiora oramai il dramma politico e l’imbarbarimento della convivenza civile.

Un imprenditore che grazie al potere politico ed economico impedisce di fatto ogni attività processuale nei suoi confronti (illeciti che nulla hanno a che fare con reati legati al mandato politico). Per metà il nostro Oligarca seguace del Sillabo ( per Sillabo si intende per antonomasia l'elenco di ottanta proposizioni che papa Pio IX pubblicò insieme all'enciclica Quanta cura nella ricorrenza della solennità dell'Immacolata Concezione, l'8 dicembre 1864) e per metà mangia prete, il sabato sera a Palazzo Grazioli, la domenica a messa.

La massima espressione di questo kolossal politico in 3D, il Partito della Libertà rappresentato dal migliore presidente del consiglio degli ultimi 150 anni della storia d’Italia, dove i padri fondatori, oltre Berlusconi dobbiamo metterci dentro, l'Ubalda Tutta Calda, Giovannona coscialunga, John Maynard Keynes, Pippo, Pluto, Paperino, Maximilien de Robespierre, Topo Gigio e le Figurine Panini a piacere!

Che i ciechi aiutino gli zoppi a traversare la strada!

Per non dimenticare l'albero genealogico del Partito Democratico, per metà laico, per metà no, dicono quelli che capiscono di politica che vanta due cromosomi Y, quello di Aldo Moro e quello X di Enrico Berlinguer.

Per alcuni due cromosomi, però, sono pochi, a mio modesto parere, ritengo siano sufficienti, basterebbe fare la metà di quello che hanno fatto Aldo Moro e Enrico Berlinguer per avere grandi politici e un grande partito!

Si è in attesa! Speriamo che l’attesa, duri poco, e, si cominci a fare qualcosa per il nostro Paese, la realtà e che i nostri politici (l’esempio il microcosmo avolese) cercano sempre casa, come Totò in quel vecchio film.

Dopo le primarie del 25 ottobre che nasca il PD e che inizi il suo cammino con una forte leadership che auspico sia quella di Bersani, in cui si manifesta una chiara idea di progetto politico, anche se rispetto le cose fatte da Franceschini!

Ad Avola il PD nascerà o resterà in gestazione ?

Penso che dipende dalle scelte che si faranno a livello locale uscendo dall’equivoco di fondo: il PD ad Avola è partito d’opposizione e aspettare le scelte altrui sarebbe mortale, ovvero bisogna avere la capacità politica di sapersi proporre da subito come opposizione credibile e visibile nella città. Nessun dorma: non è questa la condizione necessaria per riprendere il cammino?

Un’opposizione politica seria, si fa giorno per giorno, e, non in modo estemporaneo, si sono ribaltate le posizioni la destra fra la gente e la sinistra diventata salottiera.

Personalmente sono convinto, che bisogna ritornare ad ascoltare la gente, e, ritornare ad essere parte di quella gente comune, aiuta a comprendere le cose che non funzionano, ma soprattutto aiuta a capire cosa si è sbagliato quando si è amministrato questa città!

Insomma bisogna evitare, a mio modesto parere, nel nascente PD la vecchia consunta ricerca del Io sono il Migliore e quella che una classe dirigente la si lascia lavorare e crescere perché dire che il più giovane è il più bravo mi fa venire in mente la lezione di Cicerone: “è singolare augurare alle persone lunga vita e poi quando sono avanti con gli anni considerarle un peso".

Un partito partecipativo ha bisogno di tutti!

Il rinnovamento è competizione, non decisioni calate dall'alto.

Un partito come il PD non può condividere o accettare alcune scelte di atti deliberati dal Consiglio Comunale e dalla Giunta di centrodestra : aumento della pressione fiscale Irpef, Tarsu, per non dire dell’esternalizzazione dei servizi di riscossione dei tributi, il non decidere sugli LSU, la mancanza di una politica del territorio, mancanza di certezza delle regole tecniche sul PRG; mancanza di una politica di prospettiva dei servizi sociali sempre ancorati nel vecchio tipico servizio(contributi) degli anni ’80 vedi i recenti (non) progetti approvati della 328, sempre uguali a se stessi e senza guardare alle nuove esigenze dei diversamente abili e soprattutto assenza totale di servizi per i giovani.

Papa Benedetto XVI ha parlato di un nuovo umanesimo e di un nuovo impegno civile e politico da parte dei cattolici, in questo il Papa ci rammenta che solo attraverso una nuova etica e nuova moralità si possono ritrovare i valori sani della politica: impegno per gli interessi della città!
Forse così si possono trovare i veri genitori a quei politici in cerca disperata della casacca di moda!


Con cordialità,
Giovanni Amenta

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