di Nino Campisi




Il " TIRA ". E' cosi che lo chiamano in "gruppo". Paolo Tiralongo nostro concittadino con licenza di pedalare dove non tutti possono osare.

Qualcuno scrive che Paolo è cresciuto con mandorle e nero d'Avola. Ma che.. bistecche, pesce fresco e buone spremute dei nostri agrumi Papà Salvatore che lo ha "allevato" ne sa qualcosa. Tutt'al più qualche mezzo bicchiere di nero d'Avola è servito per " mettere buon sangue ". Un sangue caliende come la sua terra. Un sangue che non ha mai sentito il bisogno di associarsi ad additivi poco nobili, e che ha saputo sciogliere le gelide e ghiacciate montagne del nord.

Piccolo ed esile Paolino. Ma un unica fascia muscolare tessuta da nervi tesissimi pronti a scandire ritmi inquietanti. Lo lasciammo in ospedale, quando durante la sesta tappa del "Giro" 2010, la FIDENZA - CARRARA, durante la discesa del Brattello, una macchia d'olio sull'asfalto, ne decretò il ritiro con una rovinosa caduta, vanificando un lungo e faticoso lavoro. Libero da impegni ufficiali, Paolo si prepara in tutti i sensi per il mitico Tour de France. La prestigiosa kermesse ciclistica che ogni corridore sogna di partecipare, vede il compagno di squadra e capiatno Alberto CONTADOR già vincitore della scorsa edizione, uno dei pretendenti alla vittoria Parigina insieme a Basso, Armstrong, Evans, e Schleck.

L' ASTANA è un team che porta il nome della capitale del Kazakistan dove un consorzio di 5 "colossi" del settore energetico,del paese asiatico, nel 2006 hanno dato vita ad una squadra di tutto rispetto che ha trovato nello spagnolo Contador l'uomo simbolo ottenendo la vittoria al Giro d'Italia 2008", la "Vuelta a Espana 2008" e due "Tour 2009 e 2010". A dare man forte a Contador, ci sono Vinokourov, De La Fuente, Hernandez, e Navarro. Paolino è li. Con la sua umiltà. Quasi ad intimidirsi. Guarda tutti dal basso verso l'alto. I suoi ricordi lo portano lontano, nella sua Avola, quando "Avola antica" era insormontabile e quei monotoni giri sul lido di Noto e Balata segnavano la giornata rilassante.

Adesso le Alpi e i Pirenei. Quel sangue caliente scioglie la timida umiltà, ed eccolo all'improvviso apparire un grande far i garndi del ciclismo Internazionale. Dietro la sua schiena il numero 8, come il giorno della sua nascita, ci ricorda che alla quinta tappa è il suo 33° compleanno. Appena il tempo di ricevere gli auguri e già il lavoro si fa duro. Quando all'ottava tappa, dall'ammiraglia arrivano gli ordini di Martinelli e Bontempi, lui è li pronto a sfidare tutti. Ed è proprio sul Col de la Ramaz che l'andatura estenuante di Paolo allunga il gruppo e alcuni nomi eccellenti iniziano a mollare. Alla nona tappa è Cadel Evans ad essere vittima di Paolo che sulla salita della Madeleine con un ritmo implacabile inizia a spianare la strada per Contador.

- Per noi il Tour è appena iniziato - dice Paolo (dal diario di corsa del "tira")
Alla quindicesima tappa Contador indossa la maglia gialla e Paolo per altre due durissime tappe è chiamato ancora a proteggerla, soprattutto sul Tourmalet e sull'Aubisque. Lui come ogni grande guerriero lo ha fatto con grande caparbietà e grande temperamento. Quella sua grande forza che ci ha tenuti con il fiato sospeso davanti alla TV dove il regista mandava in onda i suoi primi piani. Un volto imperterrito che nascondeva la grande fatica, il volto di uno dei più grandi gregari italiani.

Oggi Paolo si unisce a tutti noi amanti del ciclismo per dare l'ultimo saluto al grande LAURENT FIGNON che prematuramente ci ha lasciati. Quel Fignon che ormai opinionista lo aveva commentato nella TV francese.

( Dal diario di corsa del "Tira" - 16^ tappa )

- ...mi sento di ringraziare il mio Capitano per gli incitamenti che mi ha inviato con la radiolina
per tutto il percorso.
Un ringraziamento va a tutti gli amici e i tifosi, che giornalmente mi sostengono e mi incitano
tramite facebook
Un pensiero particolare va a mia moglie e a mio figlio, per i sacrifici che fanno insieme a me

( dal diario di corsa del "Tira" - Arrivo a Parigi )
- Questa è l'ultima pagina del mio diario di corsa ed è obbligo ringraziare Alberto Contador, i miei compagni di squadra, i meccanici, i massaggiatori, i chiropratici, i medici,i d.s., il mio allenatore il manager e gli sponsor.
Ma un grosso grazie, va soprattutto a voi. A tutti gli amici e i fans che mi hanno seguito giorno per giorno e mi hanno sostenuto e incitato a non mollare mai,questo giorno particolare è anche il vostro

Grazie grazie e grazie ancora, siete grandi.

Ci ringrazia cosi Paolino, e noi non possiamo che ricambiare con lo stesso grande affetto.
(La carriera di Paolo con relativi risultati su Wikipedia o su paolotiralongo.it)

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