di Gioacchno Tiralongo

Dopo le solite scaramucce, che ricordano i cani randagi di Palermo, usati magistralmente da Daniele Ciprì e Franco Maresco, che giocano con l'analogia tra le bestie in cravatta e quelle a 4 zampe in “Totò che visse due volte

Habemus giunta Lombardo! La giunta azzurra per antonomasia :(

Complessivamente gli assessori sono 12.

Nella squadra si registrano esemplari tutti rigorosamente di sesso maschile.

Solo per dovere di cronaca riporto di seguito la lista:
Antonello Antinoro (Udc), Titti Bufardeci (Pdl-Fi), Michele Cimino (Pdl-Fi), Roberto Di Mauro (Mpa), Luigi Gentile (Pdl-An), Pippo Gianni (Udc), Carmelo Incardona (Pdl-An), Francesco Scoma (Pdl-Fi) e Pippo Sorbello (Mpa).

Oltre i partiti “Lombardo il magnifico” ha inserito 3 tecnici, il pm Massimo Russo e il sostituto procuratore presso la Corte d'appello di Palermo Giovanni Ilarda sono due dei tre tecnici, mentre il terzo è il professore Giovanni La Via.

A Palermo come Tehran in Iran senza una donna, solo uomini “d'onore”. Eppure era girata la voce che avrebbero inserito “una femmina”, un esemplare da tenere in giunta tipo riserva indiana o specie protetta. Si chiamava Giulia Adamo del PDL, e oggi ha dichiarato che non voterà PDL alle prossime amministrative.

In sicilia come ai primi del 900. In un nuovo secolo dove per citarne una, la Spagna, ha più del 50% di donne nel governo Zapatero.

Mi chiedo cosa ne pensi la ministra Carfagna che tolto il perizoma da show girl ora ricopre l'incarico più importante per una donna del nostro tempo, garantire le pari opportunità in un era machista, e omofobica.

Gioacchino Tiralongo

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di Salvo Andolina

Nonostante il nostro premier si ostini a sostenere che non metterà le mani nelle tasche degli Italiani i suoi rappresentanti locali non esitano a metterle in quelle degli avolesi.

Domenica sera, con un procedura di convocazione da noi ritenuta illegittima, in quanto nella convocazione mancava l'indicazione dell'urgenza e malgrado l'articolo 21 del regolamento comunale lo imponga esplicitamente, è stata votata dalla maggioranza la più grande manovra fiscale dal 91 ad oggi.

Una manovra da 1,8 milioni di euro che contribuirà non poco ad impoverire, anzichè rilanciare, i redditi degli avolesi.

La cosa curiosa inoltre è che da oggi dovrebbe entrare in vigore un decreto ministeriale che vieta ai comuni di scaricare sulla seconda casa e sull'addizionale IRPEF il minor gettito derivante dall'abolizione dell'ICI sulla prima casa; in altre parole l'urgenza della convocazione, che ha portato il consiglio comunale a riunirsi di domenica sera, senza fra l'altro consentire ai consiglieri comunali il diritto di visionare gli atti, era dovuta all'esigenza della maggioranza di anticipare il decreto e quindi di contraddire l'indirizzo dato dal consiglio dei ministri.

Il re è nudo, abbiamo scoperto quale era l'altra faccia della medaglia delle promesse Berlusconiane, ossia scaricare sui comuni, provocando quindi un impennata dei tributi locali, le promesse fatte in campagna elettorale.

Cio' è ancor più grave se si pensa che in questi anni non vi è stato alcun taglio alla spesa, nonostante le continue denunce dell'opposizione e soprattutto un impennata delle spese dovute a conuslenze, incarichi e feste di vario genere.

In altre parole il centrodestra sta scaricando sui cittadini avolesi le responsabilità di 6 anni di malgoverno e per questo abbiamo deciso di protestare ed opporci al provvedimento.


Con Affetto
Salvo andolina

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