Comunicato Stampa

Visto che a livello provinciale è stata raggiunta un’intesa che sancisce chiaramente che il PD non può stare nella giunta Barbagallo, ci chiediamo perché aspettare l’11 febbraio e l’elezione degli organismi locali per dare finalmente alla città e all’elettorato di centro-sinistra l’immagine di un partito che faccia unitariamente opposizione e crei le condizioni per affrontare in modo forte e sereno le prossime elezioni. Perché aspettare ancora? D’altro canto l’impossibilità politica assoluta di stare in giunta con Forza Italia non è certo la posizione di una minoranza di moralisti, ma la naturale e necessaria conseguenza dello statuto del partito e non può essere soggetta alla dialettica di maggioranze e minoranze. Chi infatti non aderisce allo Statuto di fatto non aderisce al Partito. Né tanto meno l’uscita da una giunta di destra può presupporre o imporre contropartite di nessun tipo e a nessun livello: sarebbe un’ ingiustizia per i militanti e i dirigenti che in questi mesi si sono comportati lealmente. Proponiamo dunque che gli aderenti al PD escano dalla giunta prima della data massima fissata a Siracusa e si cominci a discutere subito di come fare più efficacemente opposizione: in questo senso ci auguriamo risposte e adesioni pubbliche. Per di più la città è amministrata malissimo, ferma nel suo sviluppo sociale ed economico, sta arretrando nei processi di crescita culturale e attende che l’opposizione di centro-sinistra faccia sentire unitariamente la sua voce in Consiglio e nel dibattito civile. Riguardo infine alla formazione di un solo circolo del Partito Democratico ad Avola è del tutto evidente che noi del “Circolo di Vico Verdi” aderiamo con impegno, mantenendo tuttavia, come libera associazione e nel rispetto delle regole del Partito, autonomia di elaborazione e iniziativa politico-culturale.

Circolo di Vico Verdi

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di Peppe Consiglio e Alessio Grande

Apprendiamo con sconcerto che la signora Lonardo Sandra in Mastella presidente del consiglio della Campania, la stessa regione sommersa da tonnellate di spazzatura, ha ricevuto la notifica del provvedimento di arresti domiciliari da parte del Gip di Santa Maria Capua Vetere per "tentata" concussione.

Il ministro Mastella, ribatezzato dagli ambienti politici e criminali "IL CLEMENTE" – per via dell'indulto -, travolto dallo scandalo(?) ha presentato in lacrime le sue dimissioni (qui il video) da guardasigilli al premier Romano Prodi dopo essersi scagliato contro tutta la magistratura in un appassionato discorso ampliamente applaudito dai signori deputati di entrambi gli schieramenti.
La medesima magistratura estremista e deviata (ad orologeria per il fondatore del partito del popolo della libertà e della gloria) forcaiola e giustizialista che osò, qualche mese addietro, tramestare nei suoi affari e che Egli, con prontezza riuscì a purgare con la richiesta di trasferimento del procuratore aggiunto Luigi DE Magistris detto anche "l'epurato", testando sulla testa del togato, la nuova prerogativa auto-attribuitosi.
Ma l' accanimento sul povero ministro non sembra arrestarsi (pare che De Gennaro abbia deciso di aprire una discarica nella sua villa di Ceppaloni); assieme alla moglie sono stati presi di mira dalle frange estremiste della magistratura anche il suocero di Mastellino alcuni consiglieri dell'Udeur ed assessori regionali un vero terremoto istituzionale che ha come epicentro il Mastella 's Empire. Questi ha gridato all'emergenza democratica: ed in effetti in quale DEMOCRAZIA seria verrebbe indagata la moglie del ministro di grazia e giustizia che come tutti sanno è immune divina ed immortale?
Il primo atto di decenza che il "signor" mastella ha compiuto in meno di due anni da ministro è stato quello di questa mattina. Che le campane suonino a festa. (Che Campanella taccia).

Accorata è stata l'indignata reazione dei colleghi di destra e di sinistra che compatti si sono stretti attorno al loro collega contro il riscatto della GIUSTIZIA.

Peppe Consiglio
Alessio Grande

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di Paolo Pantano

Per evitare che succeda come in Campania, abbiamo da sempre sostenuto la necessità della raccolta differenziata, della riduzione dei rifiuti ( imballaggi, ecc. ) e del riciclo perché è occasione di maggiore igiene, pulizia e di immagine per la città. Dove hanno raggiunto la media del 50% di raccolta differenziata ( cioè in molti comuni del Nord-Italia) le città sono pulite e presentabili e non si hanno i problemi che vi sono in Campania.

Praticando la raccolta differenziata ci si accorge che i rifiuti familiari consistono per l’ 85% in: carta, plastica, vetro, legno (tutti riciclabili); la restante frazione umida può diventare compost (il miglior concime per la terra).

Il Parlamento Europeo da anni si sta adoperando affinché i punti cardine della gestione dei rifiuti siano la riduzione e il riciclo dei rifiuti prodotti al fine di ridurre al minimo la quantità dei rifiuti da smaltire, ciò per la salvaguardia della salute e del bene comune delle prossime generazioni. Se vogliamo essere una città europea non possiamo sottrarci nel valutare sistemi moderni, innovativi, economici e salubri già adottati e funzionanti:

1) Dal '92 in Svizzera, dal 1996 in Gran Bretagna, dal 2002 a Monaco di Baviera funzionano impianti che mandano in soffitta gli inceneritori, i termobruciatori ed i termocombustori. Si chiama sistema Pyromex, costa un decimo, non produce fumi, ma energia ed i residui inerti possono essere riutilizzati.

2)Altro sistema usato in varie parti del mondo, anche a Capo d’ Orlando, è il sistema Thor ( Total Waste House Recyling ) tecnologia sviluppata dal prestigioso CNR ( Centro Nazionale Ricerche ) di Roma. Un impianto che smaltisce 20 mila tonnellate l’ anno ha un costo di 40 Euro a tonnellata; per l’ identica quantità una discarica ne richiederebbe almeno 100 ed un inceneritore 250 Euro a tonnellata. Si basa su un processo di raffinazione completamente meccanico ( non termico ): come un mulino riduce i rifiuti a dimensioni inferiori a dieci millesimi di millimetro in maniera omogenea e dal contenuto calorifico paragonabile al carbone di buona qualità. Non è necessario tenerlo sempre acceso, consuma parte dell’ energia che produce, l’ impianto può essere mobile. In un’ area urbana di 20 mila abitanti che produce circa 200 tonnellate di rifiuti solidi un Thor permette di ricavare combustibile, vetro, materiali ferrosi e non ferrosi in quantità notevole, restano circa 4 tonnellate di inerti; il resto è acqua espulsa come vapore durante il processo.

3) Sistema Herhof (adottato in Germania).

Dopo la necessaria raccolta differenziata ed il riciclo della carta, plastica, vetro e legno, per la residua frazione umida viene adottata perché conveniente e salubre la biostabilizzazione ( i residui a base organica vengono trasformati in FOS, frazione organica stabilizzata, e quindi non pericolosa. La frazione FOS può essere costipata in discarica per materiali secchi.) Il processo di BIOSSIDAZIONE richiede circa 20 giorni durante i quali si realizza una vera e propria sanificazione del compost prodotto che rende sicuro il suo impiego in agricoltura.

Il compost inoltre è conveniente per gli agricoltori: costa 10 Euro a tonnellata, la torba 70 euro. Questo sistema utilizza una tecnica innovativa ed è utilizzata anche in Friuli per trattare il 37% di rifiuti solidi urbani, in Umbria il 51%. Il sistema Herhof permette di realizzare un’ ottimale separazione delle varie componenti presenti nel rifiuto, ottenendo materie prime riciclabili e come materiale principale risultante dal processo un CDR (combustibile derivato da rifiuto) di ottima qualità.


Paolo Pantano

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