Da un lettore avolese anonimo (facciamo uno strappo alla regola).

"Ci è sembrata meritevole di pubblicazione sul Vostro blog la "lettera al Sindaco", ricevuta in questi giorni, di una giovane avolese che denuncia un problema tanto grave quanto sommerso e taciuto, diventato quasi un taboo..."


Avola. 08/10/07 h. 22:30
Caro Sindaco,
sono una cittadina avolese di 17 anni e sono qui a scriverle questa lettera, perché voglio parlarle di un problema serio e a mio parere urgente.
Prima di arrivare al dunque ci tengo a farle i miei migliori auguri per questa missione che le è stata affidata, con la speranza che questo cammino, appena intrapreso sia ricco di soddisfazioni e pochi dispiaceri.
Tornando al motivo di questa lettera, il problema di cui parlo riguarda la nostra città e in particolare gran parte dei giovani avolesi.
Come ha ben capito sono un’adolescente e come tutti sono piena di difetti, fragilità e tutto ciò che fa parte del limite umano, ma ho pure dei doni meravigliosi, quali la mia famiglia e tanti esempi di vita, che mi aiutano a crescere e ad affrontare e vivere in modo sano la mia età.
Di tutto questo sono felice e orgogliosa e ogni giorno ringrazio Dio per avermi regalato questi doni indispensabili e per cui oggi mi ritengo molto fortunata.
Purtroppo, però, tutto questo non mi autorizza a fregarmene di ciò che sta intorno a me, in quanto vivo in una società e di certo non sono solo io la società.
La società siamo tutti, la società sono i miei amici, le persone che conosco e non, la società è la felicità e il benessere di tutti, ed è per questo che sono qui adesso.
Sono qui per dare voce a tutti quegli adolescenti avolesi, che non avendo punti di riferimento, sprecano la loro vita tra fumo e droga, senza che nessuno li aiuti a capire.
E’ vero che tanti di questi hanno tutto e che fanno certe cose solo per curiosità o per il piacere di farli, ma comunque sia bisogna far qualcosa.
Bisogna far qualcosa perché la vita è un dono meraviglioso e non merita di essere sprecato in esperienze pericolose, dove gli unici protagonisti sono sostanze stupefacenti e non più l’individuo; bisogna far qualcosa perché non si può più far finta di nulla e rispondere ad un problema serio con l’indifferenza; bisogna far qualcosa perché ormai la situazione sta degenerando e non si possono abbandonare questi giovani, che ormai nemmeno si nascondono per rullarsi le canne o per prendersi pasticche o per bucarsi le vene.
Non si nascondono, perché nessuno si accorge di loro o perché tutti fanno finta di non vedere?
Io ho paura e soffro nel vedere che i miei coetanei e anche ragazzi più piccoli fanno uso frequente di queste sostanze.
Sono legata alla mia generazione, la amo e voglio difenderla e non riesco ad accettare la passività di tutti di fronte ad un problema così serio.
Essere uomo e cittadino non vuol dire farsi ognuno i fatti propri e disinteressarsi del resto o degli altri, solo perché si tratta di faccende che non ci appartengono o perché a drogarsi non sono i nostri figli…
Sindaco, la situazione è più grave di quanto pensiamo, il numero di ragazzi che fanno uso di queste sostanze cresce vertiginosamente.
Io non so di chi sia la colpa, penso che tutti siamo responsabili e l’unica cosa di cui sono certa è che questi ragazzi indirettamente cercano aiuto … AIUTIAMOLI !!!!
Bisognerebbe aumentare i controlli, bisognerebbe essere più vigili e presenti…
Si potrebbero organizzare incontri con i giovani, le famiglie e gli insegnanti, nelle scuole o, perché no, nei nostri luoghi di ritrovo, come il parco o in piazza.
Incontri, ovviamente, tenuti da persone che lavorano in questo ambito, come psicologi, o i comandanti delle forze dell’ordine, o persone che hanno incontrato la droga e sono riusciti ad uscirne fuori.
Oppure fare fiaccolate o giornate contro la droga e ogni sostanza stupefacente, o meglio, per attirare di più, tornei di calcio, pallavolo o qualsiasi cosa che abbia come tema questo problema.
Vorrei tanto capire, perché giovani intelligenti fanno queste cavolate, che non solo necessitano di denaro, ma anche fanno male.
Perché invece non scoprire il mondo interiore che ognuno di noi possiede, perché non essere testimoni di quei sentimenti meravigliosi e unici che l’adolescenza regala, perché non mettere a disposizione della comunità le nostre doti e tappare una volta per tutte la bocca a chi dice “i giovani non sono buoni a niente”…
Sindaco, le parlo come una figlia e mi creda i giovani avolesi hanno bisogno di aiuto, anche se ci tengo a sottolineare che quelli che fumano o si drogano non hanno niente in meno rispetto a chi non lo fa, forse hanno la sfortuna di non avere nessuno che si interessa di loro o magari hanno alle spalle genitori che regalano cose pateriali, piuttosto che valori, educazione e affetto… sono un miliardo i motivi che spingono a certe azioni.
Cerchiamo di sensibilizzare a questo problema più gente possibile, partendo da noi stessi, e di porre alla base del nostro aiuto una buona dose di amore, ascolto, fiducia e coerenza… è questo che richiede la nostra età e di cui gran parte dei giovani ha “sete”.
La mia più che una richiesta è una preghiera, perché ripeto, tengo alla felicità di chi mi circonda, così come tengo alla mia e non mi va più di stare a guardare, perché essere cittadino vuol dire agire e io nel mio piccolo provo a far qualcosa.
Vorrei poterla aiutare a fare qualcosa di più concreto, ma non posso, non perché mi vergogno a difendere i miei ideali, ma perché potrei perdere la fiducia di chi cerco di aiutare, in quanto potrei essere vista come una spiona o una che vuole apparire bella e perfetta davanti a tutti e questo proprio non è il mio intento.
Concludo con la speranza che possa tener conto di quello che le ho detto, perché è davvero importante.
Infine, dopo tutte queste richieste, mi sembra giusto ringraziarla per alcune leggi come quella del senso unico al viale e per i controlli intensivi del casco e sono veramente fiera perché, finalmente, siamo aumentati quelli che il casco lo mettiamo.
Adesso la saluto e ancora grazie per avermi ascoltata e si ricordi che conto sul suo aiuto, certo non si possono fare i miracoli, però l’importante è che noi facciamo la nostra parte.
Buon lavoro…!!
17enne avolese
P.S.: Mi rivolgo a lei, perché in quanto primo cittadino, è più di tutti padre, fratello e amico di noi giovani!!!

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