di Gioacchino Tiralongo

Si prenda atto di una crisi di governo che dura dal primo giorno, anzi, dalla prima notte. confusione!
Confusione, con un ministro dell'interno Pisanu che in quella notte, tutti ricordiamo non si comportò come un ministro, passando due ore a palazzo Grazioli (anzichè al viminale) tra lo stupore e lo sbigottimento di cittadini che si sono sentiti per 1 notte in "sud america".
Bene ora è crisi, consultazioni, confusione! ma tre cose i cittadini, "girotondini", "grillini", "co***oni" si chiedono numeri a palazzo madama o no, i poveri mortali si aspettavano:

1- LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI
2 - LEGGE ELETTORALE
3 - REDISTRIBUZIONE DEI REDDITI E UNA RIFORMA DEL WELFARE CHE FOSSE CENTRATA ALLA TUTELA DEL LAVORO PRECARIO E NON PIU' APPENDICE DEL LAVORO FULL TIME A TEMPO INDETERMINATO reminescenza del paradigma di produzione e riproduzione del capitalismo che risponde al nome FORDISMO (ormai in via di estinzione) vedi L. Gallino, G. Fumagalli, R. Rizza, R. Sennet, Z. Bauman, W. Scroeder, I. Diamanti, G. Fullin, M. La Rosa, REICH, BOLOGNA, E. ANDERSEN e la lista sarebbe chilometrica.

Ora cari signori, ora che la fiducia, più che a terra si è armata di pala ed ha cominciato a scavare.

Ora, sotto terra: al voto, non al voto, Veltroni, Berlusconi, Veltrusconi..... ma per chi voto?

Gioacchino Tiralongo

20 commenti

  1. ExOceT // 30 gennaio 2008 alle ore 11:27  

    Tutti parlano di riforme, redistribuzione, sviluppo, infrastrutture, ecc....

    Quando mi spiegherete dove si trovano i soldi sarò l'uomo piu felice del mondo.

    Il debito pubblico è alle stelle, e va diminuito altrimenti gli interessi sul debito produco altro deficit con un meccanismo perverso. Non possiamo spendere in deficit per sostenere il reddito, dati i vincoli comunitari. La pressione fiscale non puo essere aumentata o i consumi andranno ancora piu giù.
    Paghiamo 40 miliardi di euro(azz!) l'anno per scelte sbagliate sulla politica energetica. Quando sento i politici parlare come se fossero Keynes o Friedman mi viene da piangere (avranno mai studiato un testo macroeconomico?).Se abbiamo il pil sostanzialmente fermo,come possiamo sperare di stare meglio? Miracoli alla Prodi? Miracoli alla Berlusconi? Tutte balle! Ci vuole una politica nuova che smetta di intervenire in ambito localistico e microsettoriale e faccia scelte di sacrificio, i nostri onorevoli hanno dimenticato che devono curare l'interesse nazionale,e invece hanno solo paura di perdere qualche misero voto!
    Guardate tutti gli indicatori economici dal 1996! Fanno cagare! Anche la nostra borsa ha sofferto più del resto d'europa in questi mesi(abbiamo perso la correlazione che tenevamo da anni con il dax tedesco).I capitali stranieri scappano via.Che senso ha investire in un paese che non cresce? In un mercato non pienamente concorrenziale?
    Vorreste consumare quanto un tedesco, ma ricordatevi che non siete tedeschi.

    Scusate la lunghezza!
    Saluti!

  2. Anonimo // 31 gennaio 2008 alle ore 13:16  

    Mi permetto di dire che il governo prodi non un miracolo ma con sacrifici ha fatto recuperare credibilità al nostro Paese vedi commercio con l'estero ......e la recente pronuncia del commissario europeo Almunia sulla politica economica realizzata dall'Italia per il 2007.
    Voto, non bisogna avere ripensamenti o dubbi la realtà italiana e il pericolo di autoritarismo di tipo popolare alla Peron, ci deve portare a votare e confermare la fiducia ad uno schieramento politico che poteva fare di più, ma ha cercato con tutte le difficoltà di fare....e andando a vedere la finanziaria per il 2008 ....ci sono novità positive nella politica sociale per non parlare del rinnovo dei contratti che sono un successo di enorme importanza.....l'aumento dell'indennità per due milioni di pensionati ed altro ..quindi ritrovare slancio e fiducia per i prossimi appuntamenti elettorali. Con cordialità G.A

  3. Anonimo // 31 gennaio 2008 alle ore 21:31  

    Giovanni circa quello che hai scritto sono parzialmente daccordo.
    volevo invece far presente (me ne ero dimenticato) che neanche i PACS hanno fatto!!!
    vedi Giovanni,
    la gente poi la domenica elettorale, sceglie di andare al mare e talvolta non degna la politica nemmeno del grossolano vaffanculo alla grillo.
    biasimarli dopo, dico: DOPO diventa durissimo!!!
    saluti

    Gioacchino Tiralongo

  4. Anonimo // 1 febbraio 2008 alle ore 13:57  

    Finalmente un post in cui mi rivedo pienamente.........grazie per il contributo exocet.
    Allora continuando, ripeto quanto ho detto al sottosegretario al welfare alla recente festa dell'unità alla quale ero stato invitato ad intervenire in rappresentanza dei giovani del PD: il nostro debito pubblico ammonta a circa 1620 miliardi di euro, gli interessi sul debito sono circa 70 miliardi di euro l'anno( 5 finanziarie medie), la spesa corrente non subisce contrazioni da anni anzi sotto Berlusconi è cresciuta ed il rapporto deficit pil è tornato al 120%...
    Questo è ciò che le precedenti generazioni ci hanno lasciato in eredità. Da dove ricominciare? In primo luogo da un rinnovamento totale della classe dirigente; non solo politica, mi riferisco in particolar modo alle università, agli ordini professionali, alla sanità, alla burocrazia, al sindacato.....
    E' inaccettabile che chi ha combinato questi sfasci, sia di destra o di sinistra, continui a decidere il nostro futuro.
    Il governo Prodi a mio avviso ha sbagliato quando ha deciso di inaugurare una nuova fase di concertazione; infatti nasce un problema di rappresentanza a questi tavoli di concertazione.... chi tratta per noi giovani? Il sindacato?Confindustria? Non lo accetto. I sindacati svolgono un ruolo fondamentale nel difendere i diritti dei lavoratori e proprio per questo non possono tutelare chi un lavoro non c'è l'ha. Le due istanze infatti spesso si trovano in contrasto; basti pensare ai giovani laureati disoccupati che continuiamo a sfornare e ai casi di assenteismo oramai conclamati nella pubblica amministrazione ( basta leggere l'ultimo libro di Pietro Ichino). Ora il governo Prodi ha sbagliato nel non convolgerci direttamente nella scelta delle politiche adatte a rendere meno triste il nostro futuro. Un esempio su tutti: abbiamo assistito ad una serrata trattativa per eliminare il cosiddetto scalone pensionistico; i lavoratori interessati erano circa 200 mila, per accontentare i quali abbiamo speso intorno ai 6 miliardi di euro! Il reddito minimo di inserimento è vigente in tutti i paesi civili e basta moltiplicare 2 milioni di giovani per 500 euro al mese ed otteniamo 10 miliardi di euro, quanti ne abbiamo speso lo scorso anno per ripagare i debiti delle ferrovie dello stato!; esso consente ai giovani di lasciare le famiglie ed emanciparsi ed avere un paracadute nel caso in cui si perda il lavoro; tutte queste forme di ammortizzatori sociali, previste già nelle grandi imprese (cassa integrazione), non esistono per i precari.In quell'occasione i sindacati ed il governo , hanno preferito difendere i loro iscritti e voti da essi garantiti anzichè dirottare le risorse verso gli ammortizzatori sociali per i giovani.
    Purtroppo la colpa è anche nostra, in quanto non riusciamo ad indignarci ed organizzarci per far risaltare il nostro malessere; preferiamo le battaglie ideali a quelle sostanziali; nel 68 i nostri padri protestavano per questo, redistribuzione generazionale apertura della socità, merito....purtoppo sappiamo come è andata a finire.
    Se non riusciamo a far fronte comune, a prescindere dagli orientamenti politici, finiremo per essere schiacciati da una società sempre più chiusa e piena di caste e corporazioni!
    Scusate se sono stato troppo prolisso ma il tema mi interessa ed appassiona.
    Con affetto
    Salvo Andolina
    Partito Democratico

  5. Anonimo // 1 febbraio 2008 alle ore 19:06  

    1997 governo prodi, il ministro treu "partorisce" l'omonima legge e introduce forme di contratti flessibili, io li chiamo "precari".
    solo si dimenticano di "mettere mano" al welfare. cominciano i problemi di chi lavora in ostaggio delle agenzie del lavoro in affitto.
    2003 governo berlusconi, il ministro del lavoro maroni "partorisce" un mostro che sicuramente non era come l'aveva pensato il prof Biagi il quale aveva previsto una binaria riforma del welfare per garantire la sicurezza sociale di questi lavoratori "atipici".
    quale è il punto caro EXOCET e ANDOLINA:
    nessuno destra o sinistra si è curato di riformare il sistema welfare per garantire la possibilità minima di viere dignitosamente ai "precari".
    se dico che i governi sono ostaggio di confindustria non credo di mistificare.
    poi per concludere la nostra costituzione con il principio di sussidiarietà, dice che dove non arriva lo stato la famiglia ci deve mettere una pezza.
    vi sembra giusto?
    la famiglia in Italia, oggi come 60 anni fa è un fattore discriminante per le chances di vita dei giovani.
    lo volete capire che nn è giusto che il figlio del dottore ha la possibilità di andare alla bocconi e se ne può fregare della precarietà mentre il figlio dell'operaio è ostaggio del sistema capitalistico e di un obsoleto mercato del lavoro dove la parola FORMAZIONE significa fai lo schiavo stagista o co.co.pro, perche all'1 e mezza bisogna pranzare alle 8 bisogna cenare e il 3 di ogni mese sa da pagà l'affitto!!!!!!!
    quando non ti rinnovano il contratto chidi a papà se può, se non può che si fà?
    la risposta datemela
    i macroeconomisti!!!!!!
    scusate se mi sono dilungato.
    Gioacchino Tiralongo

  6. ExOceT // 2 febbraio 2008 alle ore 00:30  

    Caro anonimo,il problema non è la singola componente di un sistema, ma il suo insieme. Il precariato in italia è una schifezza per due motivi.Il reddito del precario o mobile italiano è nettamente inferiore alla retribuzione del precario europeo medio o nord americano,ciò fa si che il nostro precario pur di lavorare diventi ostaggio del datore di lavoro e delle condizioni del mercato.Ma questo deriva da un sistema economico, che essendo sempre in una fase di stagnazione o recessione non crea reddito e sviluppo.Anonimo,non è un buon welfare che fa ricco un paese, è il paese ricco che avrà un buon welfare.Secondo motivo ma non meno importante è che il legislatore italiano non riesce a fare che danni.L'errore di fondo è questo: ha confuso e non riesce a distinguere la precarietà con la flessibilità.Ma guardi che i nostri politici hanno fatto quazzate simili in tutti i settori.Quello che mi preoccupa è che il pil di un paese è direttamente correlato alla bontà della politica economica, se lo stato non riese a svolgere il suo compito siamo destinati a fallire come sistema paese (e un po ne sarei contento, voglio vedere cosa si mangiano dopo aver finito tutto)Potrei fare decine di esempi dove il problema principale consiste nello sbagliato indirizzamento delle risorse. In questo paese si spende troppo e male.I nostri goveranti hanno dimenticato che "il capitale rende non perche renda in se, ma perche è scarso"

    Saluti!

  7. ExOceT // 2 febbraio 2008 alle ore 00:33  

    Caro Gioacchino,il problema non è la singola componente di un sistema, ma il suo insieme. Il precariato in italia è una schifezza per due motivi.Il reddito del precario o mobile italiano è nettamente inferiore alla retribuzione del precario europeo medio o nord americano,ciò fa si che il nostro precario pur di lavorare diventi ostaggio del datore di lavoro e delle condizioni del mercato.Ma questo deriva da un sistema economico, che essendo sempre in una fase di stagnazione o recessione non crea reddito e sviluppo.Gioacchino,non è un buon welfare che fa ricco un paese, è il paese ricco che avrà un buon welfare.Secondo motivo ma non meno importante è che il legislatore italiano non riesce a fare che danni.L'errore di fondo è questo: ha confuso e non riesce a distinguere la precarietà con la flessibilità.Ma guardi che i nostri politici hanno fatto quazzate simili in tutti i settori.Quello che mi preoccupa è che il pil di un paese è direttamente correlato alla bontà della politica economica, se lo stato non riese a svolgere il suo compito siamo destinati a fallire come sistema paese (e un po ne sarei contento, voglio vedere cosa si mangiano dopo aver finito tutto)Potrei fare decine di esempi dove il problema principale consiste nello sbagliato indirizzamento delle risorse. In questo paese si spende troppo e male.I nostri governanti hanno dimenticato che "il capitale rende non perche renda in se, ma perche è scarso"

    Saluti!

  8. Anonimo // 2 febbraio 2008 alle ore 09:20  

    Caro gioacchino ... ma dai il governo Prodi pilotato da confindustria....siamo seri.
    In italia ne i partiti ne il sindacato vuole la fine di ciò che in gergo si chiama intermediazione.
    La cassa integrazione non è automatica è intermediata dalle parti sociali e dalla politica. Rendere gli ammortizzatori sociali automatici rende il lavoratore libero e quindi pericoloso. In Danimarca e Svezia , paesi socialdemocratici seri, un lavoratore se viene licenziato ha diritto ad un indennità pari all'80% dello stipendio percepito senza dover dire grazie a nessuno.
    In italia invece è in vigore il cosidetto Teatrino: l'azienda minaccia il licenziamento-i sindacati organizzano scioperi che fanno cadere in basso il PIL- la politica interviene mediando- alla fine di questo teatrino l'imprenditore avrà contributi statali ed i lavoratori avranno l'indennità. Perchè non rendere automatico tutto questo?
    per un semplice motivo, ossia che sulla pelle dei lavoratori in Italia si costruiscono splendide carriere politiche. Le due principali cariche dello stato appartengono al mondo sindacale.
    Io ho marciato con Cofferati per difendere il diritto dei lavoratori a non essere licenziati ingiustamente, eravamo in 3 milioni forse 4; adesso è giunto il momento di marciare per la meritocrazia e per la fine del sistema di intermediazione che è alla base del declino Italiano.
    Se in Italia i concorsi da 50 anni sono truccati non vi embra disonesto garantire un contratto a tempo indeterminato a chi ha usufruito di tale sistema; non è giusto nei confronti di una generazione come la nostra, piena di laureati, di gente emancipata culturalmente, avviare una fase di verifica della produttività di tutti coloro i quali hanno approfittato del sistema partitocratico Italiano?
    La Tatcher in Inghilterra notò una cosa interessante: il livello di produttività dei Prof. Universitari era bassissimo ( Come adesso in Italia ... i cosiddetti baroni); li convocò e disse loro "da oggi inviero settimanalmente gli ispettori ministeriali al fine di controllare la qualità del vostro lavoro"; in pochi giorni si dimisero centiania di prof improduttivi al posto dei quali furono assunti centiania di giovani ricercatori. Adesso le Università inglesi sono le migliori al mondo.
    le nostre negli ultimi 50 anni hanno sfornato un solo premio Nobel, quelle Inglesi più di 25, quelle americane più di 80.
    non vis embra il momento utile per fare della meritocrazia la bandiera della sinistra Italiana visto che la destra ha rinunciato ad innalzarla?
    In Italia solo Pierluigi Bersani fà di questi temi il cardine del proprio agire politico e a lui va la mia stima e ammirazione... il resto è il solito teatrino...
    Con Affetto Salvo Andolina

  9. Anonimo // 2 febbraio 2008 alle ore 12:04  

    Un ulteriore contributo; è vero quello che dice exocet un buon welfare dipende dalla capacità del paese di produrre ricchezza, ma non solo.
    In italia oltre a non produrre ricchezza non abbiamo un buon welfare; basta leggere i dati ISTAT e confrontarli con il resto del mondo.
    Allora, in Danimarca prima dell'intervento dello stato le famiglie a rischio povertà sono 32 su 100; l'intervento dello stato le riduce a 12; In Gran Bretagna passano da 26 a 18; in turchia da 30 a 25; In Italia da 22 19.
    Cioè spendiamo più di tutti in programmi assistenziali e riusciamo a salvare solo 3 famiglie su cento dalla povertà. Vi sembra questo un modello di welfare da lodare?
    La realtà è che la parola welfare viene usata in Italia strumentalmente per dirottare ingenti risorse verso ceti privilegiati. Basti pensare alle falle del sistema pensionistico o Sanitario. In sicilia abbiamo accumulato più di 7 miliardi di euro di deficit nel sistema sanitario, seconodo voi chi ci ha guadagnato, il cittadino o i clan che controllano la sanità pubblica e privata.
    A mio avviso bisogna cominciare a riformare seriamente questo paese cominciando proprio dal welfare, il quale assorbe quasi la metà del PIL, in modo da eliminare incrostrature ed avviare una vera redistrubizione verso le classi più deboli. Chi inneggia a nuove spese senza prima sanare queste anomalie fa solo demagogia; basta un voto negativo delle agenzie di rating per distruggere 4-5 miliardi di euro; per questo bisogna avviare una nuova politica di tagli agli sprechi e solo dopo avviare una redistribuzione, non orizzontale come predica la sinistra estrema, bensì verticale, ossia verso le nuove generazioni, le quali hanno sostituito gli operai nel paradigma Marxista.

  10. Anonimo // 2 febbraio 2008 alle ore 13:22  

    caro salvo è da un pò che pubblicizzo la casta di rizzo e stella.
    ma se il quirinale costa 4 volte bukingan palace...
    com'è che i soldi per far fronte alla clamorosa assenza di ammortizzatori sociali per i precari nn ci sono mai?
    comunque al di là delle polemiche era nel programma dell'unione fare qualcosa sul tema precarietà.
    ti pare che sia stato fatto?

    ps anche io stimo molto Bersani, il problema sono altri ministri e altri deputati PD teo con e teo dem
    se i pax non li ha fatti questo governo, per esempio, non ci aspetteremo mica che li faccia berlusconi...
    per finire, andiamo oltre il welfare che ha attirato la vostra attenzione.
    MA IL CONFLITTO DI INTERESSI?
    SALVO SIAMO SERI...
    E LA LEGGE SUL FALSO IN BILANCIO?
    LO SAI CHE IL BERLUSKA L'HA FATTA FRANCA?
    PERCHè QUESTO GOVERNO NON HA ABROGATO CERTE LEGGI VERGOGNA AD PERSONAM?
    domande demagogiche?
    o dovremmo rispondere ca su tutti na cosa!!!!!
    io come te ancora credo nella politica, ma sta diventando davvero difficile.

    con affetto
    gioacchino

  11. Anonimo // 2 febbraio 2008 alle ore 18:24  

    ma che significa "la fine del sistema di intermediazione"? Che non ci deve essere più la concertazione? Che i datori di lavoro devono avere mani libere? Magari che il sindacato lo dobbiamo mettere in soffitta? Mi pare che queste parole echeggino sinistramente quelle dello psiconano secondo cui chi si occupa del bene pubblico non ha mai fatto un giorno di lavoro (lui invece lavora 25 ore al giorno....per sè). Quanto ai Nobel sposterei l'attenzione su quanto si investe in ricerca in Italia: mai sentito parlare di fuga di cervelli? Cervelli che si formano in Italia ma sono costretti ad emigrare perchè per la ricerca non c'è mai un euro. Bisogna combattere gli sprechi (in Sicilia la regione è un'idrovora di soldi) non tagliare gli aiuti a chi non ce la fa. Lo stato sociale è una conquista da difendere con le unghie e con i denti. Ricordate sempre cosa succede in Usa a chi non ha un'assicurazione che lo protegga in caso di malattia!

  12. Anonimo // 3 febbraio 2008 alle ore 09:21  

    Intermediazione e concertazione sono due cose diverse; quando dico fine dell'intermediazione voglio dire fine del sistema partitocratico vigente in Italia grazie al quale ciò che normalmente è un diritto viene fatto pesare al cittadino come un favore ( con conseguente richiesta di voto). Io vorrei un paese in cui i nostri diritti venissero riconosciuti automaticamente senza l'intervento di nessuno; le parti sociali devono intervenire per tutelarci nel caso in cui i patti non vengano onorati;
    Diversamente, la concertazione è il meccanismo attraverso cui un governo decide di programmare gli interventi ascoltando le parti sociali; sono favorevole alla concertazione, in quanto abbassa la conflittualità sociale, ma , lo ripeto, nasce un problema di rappresentanza. Chi rappresenta i giovani? E' giusto che un governo non concerti con noi le politiche da mettere in atto? Le associazioni dei consumatori debbono avere voce in capitolo? Da anni ripetono che le liberalizzazioni sono necessarie per difendere il potere d'acquisto delle famiglie ( basti pensare alle public utilities, ai taxi, all'energia, ai farmaci) e poi il parlamento le smonta una ad una.
    Per finire sa quando spende per le università l'inghilterra? Praticamente quanto a noi; alcuni dati: spesa per studente 12.435 in Gb 16.854 in It-spesa pro capite per personale accademico 14.394 in GB 57.962 in IT; la differenza è che da noi la maggior parte dei fondi sono destinati agli amministrativisti; cioè le università italiane sono diventate una delle tante voragini del sistema Italia, ancora aperte, e quindi usate per fare clientelismo.
    L'università di Catania ha sfornato negli ultimi 10 anni, un ministro della difesa ( Salvo Andò) un deputato nazionale (Latteri mister 100 mila preferenze) e neanche un nobel. Vi sembra normale che un università sforni politici e non ricercatori? Io mi sto laureando in Ing. Elettronica, conosco bene il il mondo della ricerca; so come vengono pilotati i dottorati di ricerca e non sempre il merito è il criterio adottato. Da cio deriva la fuga di cervelli. All'Università di Lecce il numero dei dipendenti addetti a mansioni amministrative supera il numero dei ricercatori e degli insegnanti.Naturalmente lo statuto prevede che il personale amministrativo abbia il 20% dei voti nell'elezione del rettore. Avendo sprecato risorse in una dissennata politica di assunzioni, l'inverno scorso il rettore è stato costretto a sospendere il riscaldamento, naturalmente nelle aule, non negli uffici amministrativi, dove i termosifoni funzionano anche di pomeriggio quando le aule sono vuote.
    Vi sebra corretto tutto questo; molti autorevoli studiosi ritengono che dare più soldi a questa università oltre che inutile sia pericoloso; infatti si contribuisce ad aumentare il potere di prof. sempre più assenti alle lezioni ed ai ricevimenti ( chiedete ai vostri figli!!) in quanto inpegnati a ricercare laute consulenze alla regione o al ministero!
    Con affetto
    Salvo Andolina
    Partito Democratico

  13. Anonimo // 3 febbraio 2008 alle ore 10:48  

    Un ulteriore contributo: sarei contro i deboli se dico che il nostro welfare sposta solo 3 famiglie su cento dalla povertà?
    Io vorrei un paese come la Danimarca o la Svaezia in cui lo stato riesce a "salvare" dalla povertà 20 famiglie su cento. Il nostro sistema del welfare non tutela i deboli bensì alcuni ceti privilegiati.
    Come mai chi opera nella burocrazia, nella Sanità, o nel sistema pensionistico puntualmente si candida e prende valanghe di voti? Ce lo siamo chiesti? Forse perchè approfitta delle falle presenti nel nostro welfare per garantire ai cittadini (intermediando) ciò che in tutti i paesi normali è un loro sacrosanto diritto e basta?
    Lo psiconano ha governato 5 anni è a fatto leggi che vanno in direzione opposta, per questo sono fiero di essere di sinistra e militare in un grande partito come quello democratico.
    La depenalizzazione del falso in bilancio non esiste neanche nella più remota repubblica delle banane; la legge gasparri (di telecomunicazioni me ne intendo e questo l'ho detto anche a Gentiloni di persona) viola ogni elementare regola di concorrenza; il conflitto d'interesse ridotto ad un effimera incompatibilità calcistica; si è riusciti a privatizzare solo i tabacchi di Stato; la cassa depositi e prestiti è stata trasformata in una nuova IRI; Sviluppo Italia ....il porcellum elettorale; potrei continuare ancora nell'elencare quanto fatto da berlusconi ma credo che i cittadini ne siano già a conoscenza e per questo credo che non vorrano far tornare il paese al tempo dei (psico)nani e delle ballerine.

  14. ExOceT // 3 febbraio 2008 alle ore 23:35  

    Salvo sono d'accordo su tutto, e potremmo parlare anche della questione alitalia, dato che da azionista e studioso dei suoi bilanci penso di sapere piu cose di formigoni e tremonti (l'ho bombardato di email dopo alcune sue dichiarazioni) che sono dei provincialisti da quattro soldi!

    Su una cosa sbagli,raggiungere il livello della danimarca e della svezia è impossibile. Però è bello sognare! (non sono polemico) Saluti!

  15. Anonimo // 4 febbraio 2008 alle ore 12:02  

    G. Esping-Andersen, I fondamenti sociali delle economie postindustriali, il mulino,Bologna, 2000

    caro salvo, lo sai che ti stimo tanto, ti consiglio questo libro, che analizza i sistemi di welfare europei anche da una prospettiva non strettamente economica.
    prima regola aimè e ainoi (che siamo fan dei modelli di welfare nord europei)è la non trasferibilità di questi sistemi di welfare capitalism.
    per fattori antropologico sociali culturali prima ancora che economici.
    è molto interessante
    ti abbraccio

    Gioacchino

  16. Anonimo // 4 febbraio 2008 alle ore 19:04  

    PREMESSO CHE L'INTERVENTO NASCE SENZA ALCUNA VOLONTA' DI POLEMIZZARE!
    NEL MERITO CREDO CHE SI PUO' PARLARE DI POLITICA, E, CI SI CONFRONTA E TUTTO PUO' DIVENTARE OPINABILE ANCHE CHE NONNO SILVIO SIA STATO UN BUON PRIMO MINISTRO ??????
    MA SUI DATI,DI MACRO E MICRO
    ECON0OMIA, COSI' SUI SISTEMI PREVIDENZIALI NON SI PUO' GIOCARE A CHI LA SPARA PIU' GROSSA!
    IL SISTEMA PREVIDENZIALE ITALIANO E' COMPLESSIVAMENTE UN BUON SISTEMA. LE ULTIME RIFORME INTERVENGONO, MA NON RISOLVONO ALCUNI PROBLEMI E ASPETTI IN PROSPETTIVA......PERCHE'LA POLITICA NON RIESCE AD ESSERE ANCHE ANTIPOPOLARE E PENSARE ALL'INTERESSE GENERALE!
    IL GOVERNO PRODI HA PARZIALMENTE AFFRONTATO IL PROBLEMA, MA NON HA RISOLTO, ESSENZIALMENTE PERCHE'IL GOVERNO NON HA AVUTO LA FORZA DI ANDARE AL CENTRO DEI PROBLEMI E QUESTO PERCHE'ALCUNI COMPONENTI DEL GOVERNO HANNO FRENATO PER GIUNGERE AD UNA RIFORMA COMPLETA TESA AD ELIMINARE GLI SPRECHI CHE ORAMAI IL NOSTRO SISTEMA NON RIESCE A REGGERE !!!!!
    OGNI SISTEMA PREVIDENZIALE NASCE IN UN CONTESTO STORICO E CULTURALE E SU QUELLO BISOGNA CONFRONTARSI E FARE I CONTI E NON ESERCITARE OPINIONI CHE NON TROVONO IL SUBSTRATO ECONOMICO OLTRE CHE CULTURALE!CORDIALITA' G.A

  17. Anonimo // 4 febbraio 2008 alle ore 20:20  

    caro Giovanni io sabato 9/2 sarò ad avola!
    prendiamoci sto benedetto caffè...
    e ci facciamo 2 chiacchere.
    premetto che da 2 anni mi occupo di welfare sistems correlati alla situazione previdenziale dei cosiddetti lavori "atipici" io li chiamo PRECARI!, in ITalia e in Europa.
    come avrai notato nel mio articolo pubblicato ho citato 12 studiosi (da gallino a sennet a andersen) che vanno dal ramo economico a quello più strettamente sociologico.
    ammetto che sul lato più squisitamente giuridico ho delle lacune, da ciò avere un confronto con te sarebbe produttivo per me! (spero per entrambi)questa è la mia mail:
    tiralongo.gioacchino@gmail.com

    a presto
    Gioacchino Tiralongo

  18. ExOceT // 5 febbraio 2008 alle ore 12:23  

    Anche oggi dati macro pessimi per l'italia: Pmi servizi in caduta libera, inflazione sopra le attese.Siamo un paese debole, andiamo avanti con le stampelle.La recessione, se ci sarà, la sentiremo piu degli altri paesi.

  19. Salvo Andolina // 6 febbraio 2008 alle ore 17:02  

    In merito alla vicenda Alitalia caro exocet ho appena pubblicato un contributo sul mio Blog (www.andolina.blogspot.com) visto che da anni conservo ritagli di giornali e mi sembrerebbe eccessivo annoiare i lettori di avolablog con cifre ed analisi finanziarie.
    Cordiali Saluti;
    Salvo Andolina

  20. Anonimo // 5 marzo 2008 alle ore 11:05  

    premesso che non votero' mai berlusconi, come posso votare il pd quando non posso essere rappresentato da un deputato nella pr di sr e rg e fatto fuori un deputato come lumia esponente antimafia? o devo votare pd per calearo? veltroni era partito bene ma e' arrivato molto male c'e tanta confusione credo che le provinc e di sr e rg saranno serbatoi di udc e sx arcobaleno, come credo che qualche esponente pd fara' il salto nella sx arcobaleno.vedi zappulla

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