di Emanuele Limpido

E’ di noi che siamo chiamati a parlare a Chianciano. Di una sinistra smarrita ma non rassegnata. Siamo chiamati a ragionare non sulle colpe altrui che hanno aggravato la disfatta elettorale ma sulle nostre colpe, sulle ragioni profonde e antiche che l’hanno resa inevitabile. Da qui dobbiamo ripartire. Capire la sconfitta, capire il mutamento profondo di società che l’ha resa inevitabile, capire la ritualità delle risposte che abbiamo offerto al paese e a noi stessi.”
Dunque non un congresso di partito, ma il tentativo di dare un contributo alla nascita di un’entità unica ma plurale, che sappia accogliere in se’ le diverse anime della sinistra italiana, troppo spesso concentrate ad accapigliarsi e a distinguersi, piuttosto che a cercare un terreno comune dal quale partire. E una Costituente della Sinistra è oggi un passaggio inevitabile se non ci si vuole rassegnare alla scomparsa di quei valori ed ideali che ci accomunano. Ancora Fava: “Una Costituente di sinistra che immagino come una sinistra autonoma, forte, rigorosa, plurale. Una sinistra che non si organizzi per quote millesimali, che non sia somma delle storie di ciascuno di noi ma che sappia conservare la cifra di quelle storie per essere altro e per essere di più. Quali saranno forme e contenitori per la nostra Costituente? Lo decideremo insieme a chi condividerà l’urgenza di questa sfida. Con l’accortezza di non considerare la nostra storia il terreno su cui vogliamo che siano gli altri a venirci a trovare.”
Durante l’assemblea si terranno tre workshop tematici che si occuperanno di lavoro e precarietà, di diritti civili e di ambiente e sviluppo, questo perché come dice Fava “Chianciano sarà anche l’occasione per tornare a costruire politica. Dobbiamo rimettere in campo il nostro punto di vista, la nostra proposta sulle priorità politiche, la nostra capacità di mobilitazione. Occorre un’opposizione che contenga in sé un progetto di società, un’idea di paese, le coordinate di un tempo che va ritrovato e ricostruito in fretta. I tre workshop in cui si articolerà la discussione di sabato a Chianciano, la qualità dei contributi che riceveremo, le indicazioni che sapremo raccoglierne dovranno essere restituite al paese dal giorno successivo. Provando a costruire un primo forte appuntamento a sinistra che non rinvii all’autunno ciò che dev’essere detto e fatto adesso.”
Insomma Sinistra Democratica si mette in discussione e si apre alle forze politiche, ma soprattutto sociali, della sinistra italiana, affinché nasca non più un cartello elettorale come fu la sinistra arcobaleno, ma finalmente un soggetto unitario e plurale capace di rappresentare le diverse sensibilità (ambientalista, pacifista, socialista, comunista) presenti nella sinistra italiana.
Dunque non un congresso di partito, ma il tentativo di dare un contributo alla nascita di un’entità unica ma plurale, che sappia accogliere in se’ le diverse anime della sinistra italiana, troppo spesso concentrate ad accapigliarsi e a distinguersi, piuttosto che a cercare un terreno comune dal quale partire. E una Costituente della Sinistra è oggi un passaggio inevitabile se non ci si vuole rassegnare alla scomparsa di quei valori ed ideali che ci accomunano. Ancora Fava: “Una Costituente di sinistra che immagino come una sinistra autonoma, forte, rigorosa, plurale. Una sinistra che non si organizzi per quote millesimali, che non sia somma delle storie di ciascuno di noi ma che sappia conservare la cifra di quelle storie per essere altro e per essere di più. Quali saranno forme e contenitori per la nostra Costituente? Lo decideremo insieme a chi condividerà l’urgenza di questa sfida. Con l’accortezza di non considerare la nostra storia il terreno su cui vogliamo che siano gli altri a venirci a trovare.”
Durante l’assemblea si terranno tre workshop tematici che si occuperanno di lavoro e precarietà, di diritti civili e di ambiente e sviluppo, questo perché come dice Fava “Chianciano sarà anche l’occasione per tornare a costruire politica. Dobbiamo rimettere in campo il nostro punto di vista, la nostra proposta sulle priorità politiche, la nostra capacità di mobilitazione. Occorre un’opposizione che contenga in sé un progetto di società, un’idea di paese, le coordinate di un tempo che va ritrovato e ricostruito in fretta. I tre workshop in cui si articolerà la discussione di sabato a Chianciano, la qualità dei contributi che riceveremo, le indicazioni che sapremo raccoglierne dovranno essere restituite al paese dal giorno successivo. Provando a costruire un primo forte appuntamento a sinistra che non rinvii all’autunno ciò che dev’essere detto e fatto adesso.”
Insomma Sinistra Democratica si mette in discussione e si apre alle forze politiche, ma soprattutto sociali, della sinistra italiana, affinché nasca non più un cartello elettorale come fu la sinistra arcobaleno, ma finalmente un soggetto unitario e plurale capace di rappresentare le diverse sensibilità (ambientalista, pacifista, socialista, comunista) presenti nella sinistra italiana.
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