di Giovanni Amenta

Firmiamo l'appello
per non cancellare la memoria di un grande uomo che ha sacrificato la propria vita per l'affermazione dei diritti e per la legalità in Sicilia. Il Sindaco di Comiso non sarà punibile penalmente, ma si dovrà vergognare per il vile gesto!

Non disperdiamo la memoria su persone e fatti che hanno contribuito a riscattare la Sicilia dal malaffare.

Link: Sottoscrivi l'appello

Con Cordialità,

Giovanni Amenta

4 commenti

  1. Anonimo // 29 agosto 2008 alle ore 16:44  

    a dir poco ridicolo, e questo è il rispetto che abbiamo per la memoria storica

  2. Anonimo // 30 agosto 2008 alle ore 01:49  

    Se fossi un elettore comisano del PDL mi vergognerei profondamente di essere rappresentato da un tristo figuro come questo piccolo uomo che è riuscito ad infangare il nome della città che dovrebbe rappresentare. Il fatto è che si sono rotti gli argini e i fascisti non si vergognano più di essere tali! Quale la colpa di Pio La Torre se non quella di essere comunista? Forse quella di aver combattuto ed essere stato ucciso dalla mafia? Vergogna!

  3. Anonimo // 31 agosto 2008 alle ore 18:45  

    Che toni esagerati ed esasperati! Non c'è nessuna vergogna in quello che è successo, se non nello strumentale vespaio di polemiche che sono state sollevate. Giusti i riconoscimenti e le onorificenze a chi, a prescindere dal colore politico, ha combattuto la mafia. Ma non è giusto che tali riconoscimenti siano dati a discapito di altri uomini. Che si trovi un altro modo per onorare la memoria di Pio La Torre; oppure lo scopo recondito è, piuttosto, quello di cancellare la memoria di un eroe come il Generale Vincenzo Magliocco, medaglia d’oro al valore militare? I toni esasperati visti in questi giorni avrebbero potuto benissimo riguardare anche Magliocco, all’epoca in cui l’ex sindaco diessino di Comiso cambiò la denominazione storica dell’aeroporto, senza nemmeno preoccuparsi dell’opinione collettiva, contraria, della società civile. Ma siamo sempre di fronte alla trita e ritrita retorica italiota di esaltazione di gente che milita a sinistra e demonizzazione delle donne e degli uomini non schierati con coloro che si ritengono, presuntuosamente, l’intellighenzia della nazione, che si sono autonominati arbitri del bene e del male, che delineano il confine dell’etica e della morale e che, ovviamente, non riconoscono nessun diritto di cittadinanza alle opinioni altrui. Questo è l’odioso atteggiamento che nega all’Italia una memoria storica serena e condivisa, che indebolisce l’amor patrio e, in definitiva, ne fa un popolo debole: capace di unirsi sotto il Tricolore solo quando si riferisce alla maglia azzurra della nazionale di calcio.

    Gaetano Bono

  4. Anonimo // 1 settembre 2008 alle ore 17:01  

    "Conscio del pericolo cui andava incontro, ma orgoglioso di essere annoverato tra i pionieri dell’Italia imperiale, chiedeva, con generosa insistenza, di partecipare ad ardita impresa aeronautica intesa ad affermare, col simbolo del tricolore, il dominio civile di Roma su lontane contrade non ancora occupate. Minacciato nella notte da orde di ribelli, rifiutava la sicura ospitalità di genti amiche e preferiva affrontare con lo scarso manipolo di eroici compagni l’impari combattimento per difendere fino all’estremo sacrificio la bandiera della Patria".

    Lekempti, 27 giugno 1936

    ecco la motivazione della medaglia al valor militare alla memoria del Gen. Magliocco, morto nella campagna di Etiopia per servire il suo paese nella sua opera di colonizzazione. Niente da dire. Un militare deve obbedire agli ordini. Ma permettimi di dire che ognuno si sceglie i propri eroi e io scelgo Pio La Torre morto per liberare la sua terra dal cancro mafioso e non per assoggettare un altro popolo. Che un sindaco di AN decida di re-intitolare l'aeroporto della sua città a un decorato dell'epoca fascista lo trovo, permettimi, quanto meno inopportuno. Avere una memoria storica condivisa non vuol dire fare di tutta l'erba un fascio (per l'appunto) ed episodi come questo certo non aiutano.

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