di Emanuele Limpido
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Dimostrando una tigna, un’ostinazione degna del miglior concorrente della Corrida che più è fischiato e scampanellato più si galvanizza nell’esecuzione del suo strampalato numero, la nostra eroina continua imperterrita a inanellare perle.
Dopo il ripristino del grembiulino, aver reintrodotto l’importanza del voto in condotta, cui è seguito un appassionante dibattito con gli altri geni della Lega Nord se si debba essere respinti col 5 o con il 6 (aspettiamo con ansia e trepidazione la reintroduzione della bacchetta e delle orecchie d’asino), questa novella Montessori ha sostenuto che gli insegnanti del Sud sono, per usare un eufemismo, dei caproni ignoranti.
Naturalmente usando la tecnica imparata nel Manuale del Giovane Azzurro scritto di proprio pugno dal Cavaliere, si è affrettata a smentire condendo tale smentita con la lacrimevole storia della bravura della sua Prof. siciliana di Italiano alle medie.
Non si capisce perché, allora, gli insegnanti di Sicilia, Calabria e Basilicata debbano frequentare dei corsi di riqualificazione e se questi corsi li debbano frequentare anche le migliaia di insegnanti meridionali sparsi per la penisola, soprattutto al Nord dove lo stipendio da fame di un insegnante non ti garantisce neanche una sopravvivenza dignitosa.
La nostra Giovanna D’Arco si è poi intestata una battaglia nobile e giusta: l’eliminazione del precariato. Fuorviata però dal tagliatore di teste Tremonti, sta in realtà eliminando non già il precariato bensì i precari! E li sta eliminando fisicamente tagliando migliaia di posti di lavoro in tutta Italia, ma soprattutto al Sud, dove maggiore è la sofferenza socio-economica e minore la possibilità di trovare un’altra occupazione.
Così docenti che da una decina d’anni tengono in piedi la scuola italiana vengono a trovarsi improvvisamente sulla strada. Famiglie bi-reddito diventano improvvisamente senza reddito.
E che dire dell’incongruenza di un governo unanimemente anti-abortista, che vuol mettere mano alla 194, ma che lascia migliaia di alunni diversamente abili abbandonati a loro stessi e alle loro famiglie e destinati a lasciare la scuola?
Ma la cura è solo all’inizio! L’anno prossimo questi tagli saranno ancora maggiori, non dimentichiamo infatti che la Ministra ne ha pensata un’altra delle sue: il ripristino del maestro unico alle elementari.
Inebriata dalle continue interviste che le vengono richieste (la prossima sarà su Caccia e Sport sotto al tittolo: Tiro all’insegnante), Mariastella (la chiamo per nome perché credo di essere affetto dalla Sindrome di Stoccolma) si spinge a dichiarare che il maestro unico le sembra un’esigenza “pedagogica”.
Incredibile! Ti danno una poltrona sulla quale appoggiare il tuo incompetente fondoschiena e magicamente ti ritrovi esperta in pedagogia! Miracoloso! Ecco un altro miracolo italiano! Grazie Cavaliere Presidente!
Pazienza se tutti gli studi sostengono il contrario, pazienza se ogni due classi si perderà un insegnante e quindi un posto di lavoro, l’importante è tagliare, tagliare, tagliare!
Dopo il ripristino del grembiulino, aver reintrodotto l’importanza del voto in condotta, cui è seguito un appassionante dibattito con gli altri geni della Lega Nord se si debba essere respinti col 5 o con il 6 (aspettiamo con ansia e trepidazione la reintroduzione della bacchetta e delle orecchie d’asino), questa novella Montessori ha sostenuto che gli insegnanti del Sud sono, per usare un eufemismo, dei caproni ignoranti.
Naturalmente usando la tecnica imparata nel Manuale del Giovane Azzurro scritto di proprio pugno dal Cavaliere, si è affrettata a smentire condendo tale smentita con la lacrimevole storia della bravura della sua Prof. siciliana di Italiano alle medie.
Non si capisce perché, allora, gli insegnanti di Sicilia, Calabria e Basilicata debbano frequentare dei corsi di riqualificazione e se questi corsi li debbano frequentare anche le migliaia di insegnanti meridionali sparsi per la penisola, soprattutto al Nord dove lo stipendio da fame di un insegnante non ti garantisce neanche una sopravvivenza dignitosa.
La nostra Giovanna D’Arco si è poi intestata una battaglia nobile e giusta: l’eliminazione del precariato. Fuorviata però dal tagliatore di teste Tremonti, sta in realtà eliminando non già il precariato bensì i precari! E li sta eliminando fisicamente tagliando migliaia di posti di lavoro in tutta Italia, ma soprattutto al Sud, dove maggiore è la sofferenza socio-economica e minore la possibilità di trovare un’altra occupazione.
Così docenti che da una decina d’anni tengono in piedi la scuola italiana vengono a trovarsi improvvisamente sulla strada. Famiglie bi-reddito diventano improvvisamente senza reddito.
E che dire dell’incongruenza di un governo unanimemente anti-abortista, che vuol mettere mano alla 194, ma che lascia migliaia di alunni diversamente abili abbandonati a loro stessi e alle loro famiglie e destinati a lasciare la scuola?
Ma la cura è solo all’inizio! L’anno prossimo questi tagli saranno ancora maggiori, non dimentichiamo infatti che la Ministra ne ha pensata un’altra delle sue: il ripristino del maestro unico alle elementari.
Inebriata dalle continue interviste che le vengono richieste (la prossima sarà su Caccia e Sport sotto al tittolo: Tiro all’insegnante), Mariastella (la chiamo per nome perché credo di essere affetto dalla Sindrome di Stoccolma) si spinge a dichiarare che il maestro unico le sembra un’esigenza “pedagogica”.
Incredibile! Ti danno una poltrona sulla quale appoggiare il tuo incompetente fondoschiena e magicamente ti ritrovi esperta in pedagogia! Miracoloso! Ecco un altro miracolo italiano! Grazie Cavaliere Presidente!
Pazienza se tutti gli studi sostengono il contrario, pazienza se ogni due classi si perderà un insegnante e quindi un posto di lavoro, l’importante è tagliare, tagliare, tagliare!
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Leggete un interessante articolo a firma del giornalista Stella sul Corriere della Sera a proposito della ministra in oggetto!
Come si suol dire " si guarda la pagliuzza negli occhi degli altri e non si guarda la propria trave" MAAAA!!!!non c'è limite all'onestà intellettuale, neanche in un ministro della Repubblica Italiana. Cordialità
Giovanni Amenta
Scusate la fretta.....sul Corriere della Sera del 04.09.2008
Giovanni Amenta
...qualità....merito....e poi si cambia residenza per fare gli esami che abilitano alla professione di avvocato a Reggio Calabria perchè lì hanno superato la prova il 93% dei partecipanti? E dopo aver sostenuto (incredibile ) che in Sicilia Calabria e Basilicata il livello dell'istruzione è basso? E giustificandosi (non posso crederci) con un "dovevo lavorare" dopo aver detto che la scuola è diventata uno stipendificio? Oltre ogni più ardita sceneggiatura! La satira è, abbondantemente, superata dalla realtà!