di Gioacchino Tiralongo

La questione meridionale che da un secolo aleggia irrisolta, è fatta anche di valigie, prima di cartone e oggi Carpisa, A. Martini etc. Ma non cambia!
La gente va via per cercare lavoro. Negli anni 50 si andava in Venezuela e negli U.S.A, poi i “terroni” occuparono Milano, Torino e la padania tutta.
Da un bellissimo articolo di Caporale su Repubblica di oggi, apprendo l'esistenza di un sub-emendamento (il 37.2) che sancisce un criterio per la scelte dei candidati nei concorsi.
Il criterio della “territorialità” che "costituisce titolo preferenziale la residenza nelle regioni per i posti ivi banditi".
La cosa tragica di questo emendamento firmato dai deputati leghisti (onorevoli Caparini, Fedriga, Munerato, Bonino) è la seguente norma: "I bandi stabiliscono che nella formazione delle graduatorie non si tenga conto del punteggio del titolo di studio".

Proprio così: un asinello e un cervellone pari sono. Fa premio l'anagrafe, il certificato di residenza.
Quindi se sei di Avola e hai un pezzo di carta 110 e lode ma il concorso è a Torino vincerà il torinese che magari ha preso 92/110, sa fare la bagnacauda e gli fa schifo la pasta con le sarde.
Considerando che il lavoro sta più al nord che a sud concluderei citando Antonio Albanese che ad uno dei suoi personaggi faceva dire “se ti chiami Salvatore non ti danno mica lavoro al nord”!
W la meritocrazia prematurata, come se fosse antani, con lo scapp...to a destra.

Gioacchino Tiralongo

11 commenti

  1. Anonimo // 15 ottobre 2008 alle ore 21:26  

    Non so perche' ma questa "norma" mi ricorda vagamente qualcuno...un certo Ceausescu che aveva fatto quasi la stessa cosa tra le sue citta' Romene: un residente di una certa citta' non poteva scegliere di risiedere in un'altra...
    Noi ci siamo quasi...eh?
    Gaia

  2. Anonimo // 15 ottobre 2008 alle ore 22:39  

    infatti, cara Gaia, ci stiamo avviando verso una dittatura con leggi razziali...

  3. Gioacchino Tiralongo // 16 ottobre 2008 alle ore 00:55  

    hai ragionissimo gaia!
    esempio perfetto!

  4. Anonimo // 16 ottobre 2008 alle ore 12:04  

    Vediamo se così i meridionali capiscono cosa significa essere discriminati...

    stuppa

  5. Anonimo // 16 ottobre 2008 alle ore 12:09  

    E la chiamano democrazia......... Cosa ne pensano tutti quelli che li hanno votato? O meglio......dove sono finiti...... perchè, parlando in giro pare che nessuno li abbia votato
    Coraggio il bello deve ancora arrivare
    f.to Paolo

  6. Anonimo // 16 ottobre 2008 alle ore 13:25  

    La cosa drammatica è che da vent'anni diamo del pazzo, visionario, nazista, razzista e via dicendo, a Umberto Bossi per i modi, sempre più coloriti, che ha utilizzato per le sue rivendicazioni a dir poco allucinanti, ma che tutti i suoi colleghi di partito, Maroni per primo, definivano manifestazioni quasi folkloristiche.
    Solo oggi qualcuno comincia a scoprire che all'ombra del Senatùr è cresciuto, come in una fungaia, un drappello di "puristi della lega", nei confronti dei quali anche il miglior Bossi risulta un dilettante.
    Ed ecco che dalle parole (di Bossi), si è passati ai fatti. Vale a dire alle proposte dei veri ideologi della Lega Nord i quali, confortati dall'enorme successo di voti conseguito dal partito del carroccio, hanno infilato non due, ma ben tre piedi in ogni scarpa di Berlusconi e lo stanno indirizzando dove vogliono loro.
    Questo è solo l'inizio di un cammino che, se non ostacolato energicamente sopratutto dai cosidetti alleati del PdL, in breve tempo ci porterà a conseguenze davvero devastanti. E, purtroppo, l'accostamento a Ceaucescu non è solo una battuta. In breve tempo, senza bisogno di essere troppo disfattisti, rischiamo di trovarci nel bel mezzo di una guerra civile.
    Speriamo che il Cavaliere prima o poi si svegli dal torpore dei suoi sondaggi del cavolo che, a suo dire lo portano ad avere il consenso di tre quarti di italiani!!!
    Ma di che Italia parla il sorriso che non conosce confini?

  7. Gioacchino Tiralongo // 16 ottobre 2008 alle ore 14:28  

    il timore di tazio e di tutti coloro che sono intervenuti su questo post è drammaticamente fondato.
    mi riallaccio alla metafora dei funghi per ribadire che purtroppo si sta creando "l'abitat" giusto per un ritorno al terrorismo, piaga che già negli anni 70 ci ha fatto vivere i cosìdetti anni di piombo.
    la politica dell'immobile fair play veltroniano non aiuta di certo!
    anzi è opinione diffusa che le frange più estreme sono sempre più frustrate, complice la pericolosa assenza della sinistra radicale in parlamento.
    l'informazione è imbavagliata e si limita a fare solo propaganda: vedi domenica scorsa a domenica in Tremonti e a buona domenica qualche altro Buffone senza contraddittorio.
    mi chiedo se Di Pietro in parlamento e la Gabanelli in televisione possano bastare?

  8. Anonimo // 16 ottobre 2008 alle ore 17:11  

    Veltroni è il miglior alleato del delinquente di Arcore
    e Di Pietro non basta.

    stuppa

  9. Anonimo // 18 ottobre 2008 alle ore 13:41  

    avete tutti ragione...siamo in padella e basta che si accenda il fornello.... ma è anche vero che se si è arrivati a questa situazione nn è colpa di Bossi ..ci dovremo domandare perché Bossi e compagni abbiano avuto la possibilità di avere una posizione così influente...in poche parole il meridione ha la sua parte di colpa...

  10. Anonimo // 18 ottobre 2008 alle ore 17:02  

    In effetti le lamentele dei meridionali e dei siciliani in particolare non fuoriescono mai dalle quattro mura di casa e men che meno si traducono in azione o in reazione contro leggi rappresentative ormai solo di una parte del Paese...ma chi crediamo possa mai salvarci da questa situazione di "retrocessione"? I leghisti settentrionali doc o i meridionali trapiantati al Nord dimentichi delle loro radici? Gli attuali governanti siciliani impegnati in un progetto di federalismo fiscale che allo stato di fatto rischia di portarci alla deriva? Se non iniziamo noi giovani siciliani a ribellarci a questa dilagante intolleranza nei nostri confronti,a non rassegnarci ad un mercato del lavoro che nasconde dietro alla parola "mobilità" la costrizione a fuggire al nord per crescere professionalmente e contribuire così a firmare la condanna per la Sicilia all'improduttività e alla disoccupazione...chi ci aspettiamo che prenda le nostre difese?..............l'MPA?...........................

  11. Anonimo // 18 ottobre 2008 alle ore 18:06  

    perchè il meridionale è stato portato negli anni a preoccuparsi dei furti degli immigrati,
    e non della mafia e dei rapporti tra essa e la politica,
    a suon di pallottole.
    perciò adesso versa i propri voti a chi gli offre maggior odio razziale.

    stuppa

Lascia un commento