La donna, da 17 anni in stato vegetativo in seguito ad un incidente stradale, si e' spenta in serata nella clinica di Udine 'La Quiete' dove era ricoverata da sette giorni. Da tre giorni era iniziato il protocollo per la sospensione dell'alimentazione. Papa' Beppino: "si', ci ha lasciati. Voglio star solo". Il Vaticano: "Dio li perdoni". Pdl: "Ammazzata". Pd: "Strumentalizzata".

Un pensiero a questa giovane donna che, senza dubbio, indipendentemente dal modo, ha trovato la sua pace. Il suo caso ci ha tenuti incollati al televisore, ci ha visti coinvolti in discussioni infinite tra amici, a casa, a lavoro o anche sul web; la sua storia ha dato sfogo a manifestazioni di pensiero, a lotte religiose, a scontri politici; il suo caso è stato la scintilla per qualcosa di più ampio.

Eppure su quello che le è successo, sul suo destino, sulla sua sorte, non credo possano esserci posizioni giuste o sbagliate, non credo possano pronunciarsi dicta, non credo sia corretto giudicare...non credo sia corretto giudicare assassino un padre, che ha visto per anni il corpo inerte di una figlia logorarsi e non trovare pace.... non credo che possano considerarsi assissini dei medici, la cui vocazione primaria è quella di salvare la vita, quando acconsentono a fornire un servizio di assistenza, anche se per aiutare a trovare la pace nella morte...non credo possa attribuirsi la colpa al Presidente della Repubblica, solo perchè non appoggia atti di impulso e non contrasta con scelte a lungo meditate e ribadite fatte da magistrati, su oggettive consulenze tecniche... non credo sia giusto GIUDICARE e DECIDERE, quando siamo distanti anni luce da quello che sta succedendo...credo che siamo uomini e che come tali dobbiamo rispettarci, dobbiamo desiderare per gli altri ciò che vorremmo per noi:pace, serenità, amore e dignità.

Non so se un corpo inerte in un letto di ospedale, distante da ciò che lo circonda, tenuto in vita da macchine, possa chiamarsi uomo e non riesco a credere che lì possa avere la sua pace, la sua serenità, il rispetto, la dignità, che tutti fuori, nella vita di ogni giorno, abbiamo. Quante volte se un caro o un amico o un conoscente sta male al punto tale da soffrire infinite pene, pensiamo : Signore, perchè non lo chiami a te e gli dai la pace?....e quante volte, se quella persona muore, pensiamo che è stato meglio così, perchè adesso non soffre più....Ecco perchè non so se quello che è stato fatto per questa giovane donna sia condannabile. Non lo so, anche se sono Cattolica....non so quale sia la giusta reazione in un caso così....per questo mi piacerebbe confrontarmi con voi, anche su questo bolg.
Laura

12 commenti

  1. Anonimo // 10 febbraio 2009 alle ore 12:50  

    La vita: un dono meraviglioso
    Una delle proprietà fondamentali dell’essere umano è la vita. Conoscere la verità significa conoscere la vita.
    La vita è anche un mistero da contemplare.
    Questo è l’atteggiamento che permette di cogliere il più genuino significato della vita in genere e della propria vita in particolare.
    La vita è un mistero che non si finisce mai di contemplare.
    La vita per l’uomo della strada, è amore, la vita è lotta, la vita è dolore, la vita è speranza, o qualcosa di simile. Una simbologia questa nella quale si legge l’affermazione che la vita dell’uomo è posta per sua essenza sotto il segno dell’ambivalenza e del rischio.
    Per l’uomo di fede, la vita è dono di Dio così la vive il cristiano! La vita, infatti, in senso assoluto, appartiene solo a Dio.
    Vi è sempre un di più in Dio che può creare vita perfino nella morte.
    Credente o non credente, la persona avverte sempre che quella vita che adesso è nelle sue mani sia e resti sempre qualcosa di molto superiore alla sua stessa realtà: pur possedendola, non la ritiene come cosa sua; la usa, ma non la domina; la trasmette, ma non la origina; la possiede, ma ne è anche posseduto.
    Accettiamo la morte di Eluana come un messaggio inviatoci per riflettere e capire il senso della vita anche nel dolore e nella sofferenza!
    Un attimo, solo un attimo in più per guardare il viso di un caro è gioia, ma soprattutto accettazione della storia che Dio fa su ogni suo figlio!
    Con cordilaità G.A

  2. AvolaBlog // 10 febbraio 2009 alle ore 15:15  
  3. Anonimo // 10 febbraio 2009 alle ore 17:10  

    Io penso che la politica, lo Stato, debbano fermarsi arrivati a una certa soglia. Mi spiego meglio: promulgare una legge che tolga il diritto di fare a meno dell'alimentazione forzata, anche in presenza di una esplicita volontà di chi debba subirla, mi sa tanto di "Stato Etico", di prevaricazione nei confronti di chi ha un pensiero che si discosta da quello delle gerarchie ecclesiastiche (e sottolineo gerarchie perchè non tutti i cattolici nè tutti i preti sono in sintonia su questa linea). Secondo me deve essere garantita la libertà di scegliere, e la condanna che si voleva infliggere a Eluana, di rimanere prigioniera del suo corpo da 17 anni inerme mi è sembrata francamente disumana. Come prive di quella pietà che pure dovrebbe essere la più importante qualità di chi si dice cristiano, ma pare aver dimenticato l'esempio di Cristo, mi sono sembrate le dichiarazioni dei più alti prelati, arrivati ad accusare il signor Englaro di assassinare la figlia. Che dire poi dello squallore delle esternazioni del nostro Presidente del Consiglio e dei suoi patetici ascari? Ne ricordo una per tutte: ha accusato il papà di Eluana di volersi togliere un fastidio! Ma non fa un figurone nemmeno il PD, nel quale molti erano pronti a votare una legge fatta apposta per contrastare una sentenza della magistratura. Una legge, lo ripeto, che vuole imporre, anche a chi non lo voglia, di essere condannato a vivere.

  4. Anonimo // 10 febbraio 2009 alle ore 18:57  

    Credo che in casi come questi si può solo riflettere,ma non si può giudicare nessuno LA TV ha vergognosamente usato questo caso senza nessun rispetto per Eluana.Saluti Nino Campisi

  5. Anonimo // 10 febbraio 2009 alle ore 22:58  

    non voglio polemizzare con nessuno, per rispetto di Eluana, però noto che l'argomento viene usato per attaccare le gerarchie ecclesiastiche, il presidente del consiglio e il PD! però si legge anche "Io penso che la politica, lo Stato, debbano fermarsi arrivati a una certa soglia". sono d'accordo io mi fermo.

  6. ExOceT // 11 febbraio 2009 alle ore 01:00  

    Un saluto ad Eluana.

  7. Anonimo // 11 febbraio 2009 alle ore 12:23  

    Anch'io ho rispetto per la tregedia di Eluana e della sua famiglia. Non ho visto analogo rispetto da parte di quei soggetti (gerarchie ecclesiastiche e governo) che non hanno avuto gli stessi scrupoli. Ti ricordo che è stata anche espressa "delusione" dal Vaticano per il "comportamento" del Presidente della Repubblica Italiana! Se adesso devo sentirmi in colpa io perchè ho criticato l'invasività altrui....

  8. Anonimo // 11 febbraio 2009 alle ore 16:58  

    Huàscar Ha ragione.Perchè per l'anonimo la chiesa e i politici sono nel giusto?

  9. Anonimo // 12 febbraio 2009 alle ore 15:23  

    Giovanni in parole povere sei per la posizione del PD o per quella del cavaliere.
    Esiste il diritto alla vita ma anche quello alla morte senza alcun accanimento. In un prossimo futuro tutti potremmo rimanere" vivi" se così si può dire, ma attaccati a delle macchine. Anche questa è vita?
    Cosa avresti votato tu? Non mi rispondere con brani del Vangelo.

  10. Anonimo // 12 febbraio 2009 alle ore 22:27  

    Carissimo anonimo delle 15,23
    Nessun Vangelo, ma solo vita vissuta, la mia posizione deriva dal coniugare un cammino di fede, con l'esperienza di vita vissuta: la morte di mia madre e dei miei due fratelli Peppe (il maggiore) e Ianuzzu il più piccolo.
    Mi limito ad un accenno di mio fratello minore "Ianuzzu", in realtà si chiamava Vincenzo, ma a lui non piaceva quel nome! Morto all'età di 22 anni era portatore di handicap grave ........non era autosufficiente in nulla!
    Per anni mia madre e tutta la famiglia l'abbiamo accudito e pur nella sofferenza quotidiana l'amore ci aiutava ..... a dargli tutto quello che era necessario.
    Ti assicuro che anche in quella condizione un sguardo, un gesto era fonte di gioia e di felicità per la famiglia.....sopratutto quando il sabato di ritorno da catania mi aspettava e andavamo da soli in giro con una vecchia fiat 850, pur non potendo parlare, con i gesti si spiegava benissimo........io ero felice se con quella passeggiata gli regalavo un pò di gioia e serenità!
    Ti ho accennato a questa esperienza di vita non per commuovere, ma per farti capire che da questi fatti nasce la mia posizione di essere contro l'eutanasia!
    Ma questo non significa che condanno la scelta fatta dal padre di Eluana, capisco e cerco di comprendere l'immensa sofferenza nel vedere in un letto una figlia per diciasette anni.......ma queste sono scelte personali e in libertà (di coscienza) ognuno di noi decide cosa fare!
    Io ancora oggi pur nelle difficoltà e nella sofferenza vorrei mio fratello vivo e farmi una passeggiata con lui.......
    Quindi lo sbaglio di fondo trasformare tutto in un caso di Stato e condanno (vedi commento nel pezzo di randazzo sul pd)le posizioni della destra e del "piccolo" Berlusconi!
    In fatto di etica i partiti politici devono astenersi dall'imporre direttive e lasciare liberi i parlamentari di votare secondo coscienza!
    Ribadisco sono contro l'eutanasia, ma una buona legge sul testamento biologico, nella vacatio della legge, il Parlamento ha l'obbligo di legiferare! con cordialità G.A

  11. Anonimo // 13 febbraio 2009 alle ore 15:15  

    Giovanni non desideravo affatto far affiorare i tuoi ricordi per i quali ho il massimo rispetto e che oltretutto non conoscevo. Desideravo conoscere il tuo pensiero di cattolico praticante. Concordo con te per quanto scrivi nella seconda parte della risposta.
    Dimenticavo. Lo sai che don Fortunato ha telefonato a Gasparri? Così ho letto sul quotidiano la Repubblica. Dio li fa e fra di loro trovano punti di consenso.
    Grazie per la tua cortese risposta.

  12. Anonimo // 14 febbraio 2009 alle ore 10:20  

    Ricordare, i propri cari, non fa male anzi ci riavvicina a loro pur lontani!
    Penso che se vogliamo il rispetto delle nostre idee allo stesso modo si devono accettare quelle altrui..........indipendentemente dal nome!
    Altrimenti caro amico.....rischiamo di berlusconizzare tutto,e cioè chi la pensa diversamente da me è solo un nemico!NO
    Chi la pensa diversamente da me....se possibile mi ci confronto, bisogna far vincere le idee! Con cordialità G.A

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