di Nino Campisi (1958)
Osservate queste magnolie (foto 1), messe a dimora circa 6 anni fa, sullo spartitraffico dell'allora rifatta via Labriola.
Osservate ancora questi aranci (foto 2) anch'essi sullo spartitraffico del viale Piersanti Mattarella, nonchè mitica 24 metri.
Lo scopo era quello di inalberare questi due vialoni, come si suol fare quando si vuole rendere piacevole il centro urbano, ricorrendo al fascinoso Verde Pubblico.
E' molto evidente che il delicato compito non è cosa da tutti, perchè le magnolie, in tutto questo tempo, non hanno accennato il benchè minimo ricaccio vegetativo, almenochè non appartengono ad una varietà nanizzante, cosa piuttosto improbabile per le magnolie.
Gli aranci, al 99% sono raggrinziti e secchi, evidenziano un forte stress idrico, lasciano spazio ai soli robusti tutori. Sono un bracciante agricolo e con l'esperienza acquisita in questi campi mi permetto di suggerire a coloro che la mattina escono da casa in giacca e cravatta, identificandosi in rappresentanti istituzionali con incarichi in materia di verde pubblico, che le piante dopo la piantumazione hanno bisogno di estrema cura e soprattutto di grande rispetto. Non trascurerei, l'aspetto disforme e sgradevole delle piante (una sottospecie di baobab) (foto 3) sui marciapiedi che delimitano l'attuale pista ciclabile, con fusti spinosi e deformati, un'impalcatura bassa e irregolare, lasciano intravedere una evidente necessità di disfacimento di queste piante da parte del vivaista che con un colpo basso le ha saputo appioppare al Comune di Avola.
E che dire dei vecchi platani (foto 4) del viale Santuccio, un tempo rigogliosi e pieni di vigoria, oggi spogli e sofferenti. In molti non sono sopravvissuti e come testimoniamza, gli addetti ai lavori, hanno pensato bene di lasciare i ceppi secchi e maltagliati. Inutili alcuni reimpianti, che non dimostrano alcun segno di crescita.
Tenendo conto che negli ultimi decenni le condizioni atmosferiche hanno subito enormi variazioni, è possibile una forte ripercussione sul sistema fenologico delle piante, disorientato dalle non più ottimali condizioni pedoclimatiche; ragion per cui estirpare e riconvertire con piante più adattabili (magari dei bei aranci, che se curati sono bellissimi) potrebbe essere la soluzione migliore.
In fine vorrei segnalare un verde pubblico fai da te (foto 5) che i residenti di quel tratto di strada si sono presi la "briga" di farselo e di curarselo. Un'aiuola di circa cento metri con limoni, aranci,una vite a spalletta e perfino erbe officinali. Molto caratteristico e bello da vedere. Questa mia segnalazione non deve essere motivo per sucitare polemiche, ma deve rimanere tale, magari da inserire nel classico fascicolo delle "evidenze" e poterlo esaminare in seguito.
Grazie a nome di tutti i cittadini che amano il verde pubblico
Nino Campisi 1958
Non si può che fare i complimenti a Nino per i dettagli e la semplicità di spiegazioni tecniche oltre alla contestuale dimostrazione grafica.......veramente un bel lavoro! Senza polemica ma dimostrando con dati grafici presenti nel territorio ciò che afferma.
Questo si chiama amore per la propria città! Con cordialità G.A
Perugia,27.marzo 09 h.16,50.In questo momento sono proprio "qui".Il post cade proprio a puntino.Qui non si distingue ne pubblico e ne privato.Qui è tutto un verde.Spero che un giorno Avola potrà essere come Perugia.Il futuro non ha limiti,per cui si può sempre sperare.Ringrazio tantissimo G.Amenta per i complimenti e per aver afferrato il senso della mia segnalazione priva di polemica ma con tanta speranza.Saluto tutti.Nino Campisi
La polemica c'è eccome, ed è giusto che ci sia. I rilievi di Nino Campisi sono puntuali e mettono di fronte ad alcune domande semplici semplici: ma chi ha fatto questo lavoro secondo quali criteri è stato selezionato? Competenza mi pare ce ne sia poca. Se è stato pagato, non dovrebbe provvedere a sostituire le piante malridotte? A meno che non sia colpa dell'incuria e allora: chi dovrebbe occuparsi della manutenzione di queste piante ha fatto il suo dovere? Penso che la polemica, quando non è fine a se stessa ma è costruttiva, come in questo caso, sia una ricchezza.
nessun politico comunale in attivita interviene per far sentire la sua opinione
Dai commenti di G.Amenta e di Huascar non posso che notare apprezzamento nei miei confronti,e per me riceverlo da persone che considero superlative(li conosco solo sul blog)è molto gratificante.Grazie veramente.
I politici avolesi inervengono quando gli fa comodo
Ma perchè non lo sapete che i soldi del verde pubblico servono **** per fare il campo di calcio con l'erbetta. E' più importante il campo del verde pubblico, del cimitero, degli indigenti, delle strade, dei giovani. Prima avola calcio e poi tutto il resto.
**** censurato dalla redazione.
In effetti Nino ha ragione. Il verde in alcune zone della città è in uno stato pietoso. Troppa acqua, poca acqua, io ne capisco poco, ma ci vorrebbero delle piante ornamentali più adeguate al luogo. Per esempio sul viale lido due bei filari di arance amare starebbero molto bene, mentre nella 24 metri alberelli-arbusti della macchia mediterranea.
Non costano molto e la loro cura non è molto dispendiosa.
Lo proporrò al nuovo assessore, prof. Paolo Tiralongo
Cordialmente
Maria Grazia Caruso
Ringrazio il Consigliere M.Gr.Caruso unica rappresentante di questo Cons.Comun. ad intervenire in questo argomento,non perchè da me evidenziato ma come argomento che interessa la nostra città.Saluti
Rispondo a Maramao.Il campo di calcio è un elemento importante per ogni città,per cui se ci sono i presupposti per farlo credo che sia giusto farlo.Se per te l'Avola calcio e un argomento che non interessa,magari perchè c'è l'Ass.Cancemi che si è interessato in questi ultimi tempi,quetso è un discorso a parte.Saluti Nino Campisi
Ma perchè impiantare arance amare sul Viale Lido!!!!
Non sarebbe meglio fare due bei filari di limoni "femminello siracusano"?
Almeno, in caso di necessità, ce li potremmo spremere nel baccalà!!!!
Ritengo che il vero problema del verde pubblico ad Avola, oltre a quello segnalato con dovizia di particolari dal Sig. Nino Campisi, che saluto, sia la mancanza (o quasi) di "polmoni verdi" nella nostra città. Segnalo a tal proposito l'ambizioso progetto che l'attuale amministrazione (qualcuno amabilmente a parlato di "immobilismo") sta cantierando nell'area adiacente al Centro giovanile per un importo complessivo di 1.500.000 euro e che vedrebbe nascere, in quella zona, una bellissima area di "verde attrezzato" (vandali permettendo).
Peccato che un altro polmone verde, molto più vicino al centro abitato, sia stato devastato non dai vandali, bensi dal cemento.
Mi riferisco al terreno, ex proprietà Alessi, che è situato sotto Piazza Crispi, tra la Via Palestro e la Via Galilei.
E pensare che era un terreno destinato ad essere obbligatoriamente una zona verde.
Chissà come mai la destinazione urbanistica è stata "stranamente" cambiata e adesso sono quasi pronti alla consegna ecine di appartamenti non proprio "popolari".
Cari consiglieri, se la curiosità vi attanaglia, andate a scoprire come mai (e per "merito" di chi) ciò è avvenuto.
Per QuiQuoQua:-I limoni femm.siracusano per il tuo baccalà li puoi trovare ovunque,per cui non serve il viale lido.Condivido il commento espresso dall'"elefante",ma ringrazio pure il Dott.Alia per essere intervenuto,e così siamo a due interventi politici(che poi sono sempre gli stessi) ed io li ringrazio.