Mariano Ferro organizza un incontro per discutere della precarietà lavorativa nelle campagne insieme ad altre persone, provenienti da tutta la Sicilia, che vivono la medesima situazione.

Come recita il manifesto sono tanti gli argomenti da ri-discutere, in particolare: prezzi, occupazione e lavoro.

L'evento si terrà ad Avola mercoledì 9 febbraio alle 18,00 presso il Centro Culturale Giovanile in V.le Piersanti Mattarella.

L'invito è aperto a tutti i cittadini, nello specifico a: produttori, braccianti, commercianti, studenti.

A quanto pare però è poco gradita la presenza di coloro i quali con lo stipendio sicuro non intendono scendere in piazza insieme al Comitato in Rete.

8 commenti

  1. Anonimo // 3 febbraio 2011 alle ore 23:32  

    ma non è che il sig.Ferro si vuole candidare a sindaco?

  2. anonimo // 4 febbraio 2011 alle ore 14:03  

    Ma perchè non cambia mestiere?ma chi lo obbliga a fare questo? e basta!!

  3. Anonimo // 4 febbraio 2011 alle ore 18:46  

    ... io con lo stipendio sicuro guadagno meno di un agricoltore è logico che non posso scendere in piazza con loro...

  4. Anonimo // 4 febbraio 2011 alle ore 20:49  

    beato te!

  5. Corrado // 5 febbraio 2011 alle ore 11:52  

    Lo stipendio di un bracciante, a differenza di tutti gli altri, è influenzato da alcuni fattori imprevedibili. Primo, tra tutti, la meteorologia: se piove non lavori, se non lavori non ti danno nemmeno quei 40 euro della giornata.
    Se hai famiglia, una casa, dei prestiti...non puoi programmare nè realizzare nulla. Vivi costantemente sul filo di un rasoio.
    Quindi, caro anonimo delle 18.46, prescindendo dalle strumentalizzazioni pre elettorali di chicchessia, un pò di rispetto!

  6. Anonimo // 5 febbraio 2011 alle ore 14:58  

    Siamo troppo abituati allo schifo

  7. mariano ferro // 5 febbraio 2011 alle ore 16:33  

    Era la fine dell'estate del 2009 quando mi ha chiamato un amico per chiedermi se potevamo fare qualcosa per protestare contro il disagio nelle campagne. Abbiamo provato a chiamare qualche collega disperato in Sicilia e ne è venuta fuori quella riunione che si fece al centro giovanile il 16 gennaio dell'anno scorso. Fu la dimostrazione che il dramma economico di migliaia di famiglie che orbitano attorno al settore agricoltura esiste, ma fu la conferma sopratutto che le associazioni di categoria ci avevano e ci hanno lasciato al nostro destino.Da allora ho fatto ottantamila chilometri(contento di farli a spese mie e non pensando ad altro) girando in lungo ed in largo la Sicilia ,la Puglia dove hanno gli stessi problemi identici, ci siamo incontrati in Basilicata con i pastori sardi, quelli bastonati come delinquenti al porto di Civitavecchia dalla polizia.Ora dopo avere incontrato tutte le Istituzioni regionali alle quali non abbiamo chiesto una lira, ma leggi severe contro il taroccamento dei prodotii, o la chiusura domenicale dei centri commerciali, o controlli serrati sui prodotti provenienti dall'estero per i fitofarmaci che da noi sono vietati ci siamo stancati delle promesse e giorno diciotto febbraio (da confermare) abbiamo deciso di andare a Palermo, scendere in piazza e rimanerci contro questo governo sopratutto nazionale che io non definisco e che molti difendono.La riunione di Mercoledi' vuole essere nel nostro territorio il coinvolgimento di questa zona e se disponibili delle istituzioni locali.E non vogliamo convincere nessuno, chi c'è c'è chi non vuole esserci stia pure tranquillo a casa sua, non è un problema.Leggo i commenti e dico: al signore del 4 febbraio delle ore delle 14,03 che per la seconda volta mi ha consigliato di cambiare mestiere: perche' non viene, dichiarandosi, mercoledi' e consiglia la stessa cosa a quelli che trovera' in quella sala? Le assicuro che se lei avra' una soluzione dignitosa per noi cinquantenni ed oltre,che abbiamo firmato una lettera di dimissioni dal posto fisso regionale per la passione per questo lavoro, la sua presenza sara' molto gradita.Immagino che lei sia giovane e benestante e la cosa mi fa piacere ma la prego di rispettare di piu' chi ha scommesso nella vita ed ha perso la scommessa.Poi faccia lei.A proposito di sindaci: scusa amico delle 23,32 vorrei dirti come la penso:stiamo tornando a dare lavoro con i cantieri come trentanni fa'.Quando i sindaci dichiarano nelle campagne elettorali che penseranno allo sviluppo della loro citta' raccontano frottole o pensano ai cantieri e a come spartire i posti ai "raccomandati"?Oppure si potrebbe pensare di fare PRESSIONE politica a Bufardeci come a D'Antrassi per risolvere alcuni problemi generali che inevitabilmente porterebbero vantaggi?Io sindaci in prima linea per difendere con le unghie l'economia portante dei loro territori ne ho visti pochi. Pero' se vediamo i sindaci di Lecco o Bergamo chiedere a gran voce i loro diritti applaudiamo: Fatti le tue considerazioni.Confermo che la saggezza dei detti antichi e' insuperabile: "u saziu o diuno nun lu criri".Aggiungo io : e lo critica pure! Auguri!

  8. Anonimo // 5 febbraio 2011 alle ore 16:50  

    caro Corrado il rispetto è massimo ma non l'ho fatto io il manifesto e poi io mi riferivo a chi nell'agricoltura specula e si arricchisce a danno dei lavoratori.

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