di Sebastiano Munafò

E' con grande dolore che annuncio, a nome dell'associazione culturale "Gli Avolesi nel Mondo", la morte del Maestro Corrado Frateantonio (qui una foto), avolese nel mondo che ha avuto sempre nel cuore la sua città.



Nel mese di dicembre e per tutto il periodo natalizio una sua mostra è stata allestita nei locali dell'ex refettorio dei domenicani; una mostra che ha riscosso plauso e successo, la sua ultima fatica per rendere omaggio alla sua città. Crediamo doveroso rendere noto a tutti gli avolesi, e non solo, questo momento che ci accomuna alla famiglia nel dolore per una così grave perdita. 

Ulteriori comunicazioni verranno proposte in seguito.

6 commenti

  1. Anonimo // 4 maggio 2011 alle ore 19:36  

    grande maestro

  2. Antonino Barbagallo // 5 maggio 2011 alle ore 01:38  

    A nome mio e dell’intera cittadinanza , esprimo cordoglio per la scomparsa del Maestro Corrado Frateantonio.
    Con la sua morte piangiamo la perdita di un grande artista nostro concittadino, ricco di grande umanità e di sensibilità artistica.
    Un uomo che ha saputo mantenere forte il legame con il suo paese d origine.
    Ci mancherà il suo sguardo artistico e la sua lucida visione della scena.
    Un ringraziamento va al Maestro per aver recentemente onorato con la sua mostra di Arte Sacra i locali restaurati dell’ex Refettorio del Convento di San Domenico.
    IL SINDACO
    Dott. Antonino Barbagallo

  3. Anonimo // 6 maggio 2011 alle ore 11:03  

    sarebbe bello intitolare al maestro frateantonio il teatro comunale, o il museo...sarebbe proprio bello.

  4. Anonimo // 6 maggio 2011 alle ore 14:14  

    Sarebbe stato il suo sogno!
    Ne parlava spesso ...
    Le figlie Berenice e Vanessa

  5. giovanni g. // 6 maggio 2011 alle ore 16:00  

    sono felice che è anche un'idea condivisa dalla famiglia frateantonio
    aninimo 06 maggio 2011 11:03

  6. franco artale // 6 maggio 2011 alle ore 21:20  

    Per ricordare ed onorare il Maestro Frateantonio voglio raccontare ai lettori del blog quello che nel 2007 mi successe a Roma. Mi trovavo in quella cittè per un congresso di ginecologia. Ci portano a cena in uno dei migliori ristoranti di Roma, dietro il palazzaccio: credo si chiami Cicerone. Appena sedutomi a tavola il mio sgurdo fu attirato da un brllissimo dipinto che occupava quasi tutta la parete alla mia destra. Il dipinto oltre ad essere bello aveva qualcosa di familiare che , però non riuscivo a collegare. Ad un certo punto l’illuminazione: certo raprresentava la nostra bella cattedrale ed i quartini con le palme; quattro . cinque vecchi contadini giocavano a bocce sotto lo sguardo annoiato di un cane. Mi alzo mi avvicino leggo la firma: Frateantonio. Roba da non crederci. Vado alla cassa e cerco del proprietario. Che mi dice di quel dipinto. Ah quello è del Maestro Frateantonio di Avola, che mi dicono sia una bella cittadina siciliana che non ho ancora avuto il piacere di visitare ma di cui mi sono innamorato sentendone decantare le bellezze dal Maestro. Venga di la in quella sala: c’è un altro suo dipinto: un bellissimo dipinto contutte le tonalità dell’azzurro: un pescatrore, la sua barca di legno, la sua rete da rattoppare.
    E come ne è venuto in posesso. Il Maestro veniva spesso a mangiare da me e quando i tempi erano tristi, sa gli artisti, mi ha pagato con questi impareggiabili dipinti.
    Appena l’ho incontrato ad Avola in Piazza glielo ho raccontato e le risate che ci siamo fati.
    Addio grande maestro,
    Spero solo che i parassiti o i falsi ed ipocriti estimatori dell’arte non approfittino di Lei da morto. Addio,
    Franco Artale.

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