di Luca Millintenda

Eventi calamitosi...un miraggio per la zona sud da anni tempestata da venti caldi e siccità. Migliaia di segnalazioni vengono ogni anno inviate all'assessorato ma nessuno ne tiene conto. Poi... dove è finita la sanatoria INPS agricoltura che risolleverebbe almeno il morale degli agricoltori indebitati e pignorati dall'INPS?

Stiamo toccando il fondo.


Se ciò non è avvenuto fino ad ora lo si deve alla abnegazione del personale medico e paramedico sottodimensionato che ha garantito i LEA e anche di più con enorme carico di lavoro.
Poi subentra la stanchezza, la sfiducia nelle istituzioni e nelle disattese promesse da parte della dirigenza aziendale.
Si pretende solamente lavoro da negrieri e come se non bastasse, col sopraggiungere dell’estate non vengono rinnovati gli incarichi a due dirigenti medici che hanno consentito fino ad oggi che, anche a costo di sacrifici, la “baracca” tirasse avanti alla meglio.
Badate che stiamo parlando di un reparto di chirurgia generale con due sedi 1 ad Avola con 28 posti letto e 1 a Noto con 12 posti letto.
In questi 2 reparti deve essere assicurata la assistenza ordinaria di degenza, la sala operatoria 5 giorni la settimana, l’attività ambulatoriale, le consulenze specialistiche, le urgenze chirurgiche e tant’altro.
Si è pensato bene di non rinnovare gli incarichi professionali a due medici, come dianzi detto con la conseguenza disastrosa di non consentire ai rimanenti di potere assicurare i LEA.
Si deve tenere presente che solamente per la pronta disponibilità, per ciascun presidio ospedaliero dovrebbe essere assicurata la presenza 24 ore su 24 di due medici reperibili: 1 per consulenza per le urgenze e 1 che viene chiamato dal I° in caso di intervento chirurgico.
Si è sopperito a questa necessita utilizzando 3 medici invece di 4 : 1 per Avola ,1 per Noto per la consulenza urgente ed un terzo che viene chiamato dal reperibile di Avola o Noto per gli interventi. Ma il terzo reperibile non ha purtroppo il dono della ubiquità e finora è andata bene che non si siano verificate due urgenze in contemporanea nei due presidi.
Ma non andiamo oltre nei dettagli organizzativi le cui carenze vengono tamponate alla meglio alla “demande” e sempre garantendo i livelli minimi assistenziali, che, in queste condizioni è già tanto.
Anche il primario tante volte ha fatto turni di reperibilità ove fosse stato necessario.
Il rispetto del CCNN è un miraggio.
Non si può lavorare più a rischio della incolumità fisica nonchè giudiziaria.
E non entriamo in polemica con altri reparti che chiudono per ferie tutto il mese di agosto e mandano nel nostro reparto le degenze dalle 14 del pomeriggio di sabato fino alle 8 della mattina del lunedì.
Il personale medico in questi reparti ha il “premio” di riposare il sabato pomeriggio e la domenica e nel nostro reparto si e in sovraccarico. ( ma lavoriamo tutti nella stessa struttura. Ci sono figli e figliastri?)
Gli operatori sanitari prima o poi tenteranno una migrazione in queste isole felici
Oggi si assiste all’ennesima diatriba: all’epistolario fra il dirigente medico e una direzione sanitaria latitante, scostante dei problemi, considerando la problematica quasi come “rottura di….” imponendo solo il mantenimento dei servizi nei due presidi col personale “superstite”, non dando alcuna soluzione .
Un ping – pong : proposta del direttore di chirurgia di spostare le urgenze di Noto ad avola mantenedo in servizio due reperibili-----rigettata dalla direzione sanitaria.
Proposta del direttore alla DS di richiamare dalle ferie il personale medico ----risposta di sopprimere le urgenze a noto e di mandarle ad avola.
La ciliegina è che si pretende il mantenimento dei due presidi che già era problematica prima del mancato rinnovo degli incarichi (vedi turni di reperibilità: non possiamo sempre raccomandarci al fato), mentre già si è completato il concorso per dirigenti medici con approvazione della relativa graduatoria e dei vincitori solo in “pectore”.

Tant’altro si potrebbe aggiungere ma la stanchezza si aggiunge alla stanchezza.

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