di Giovanni Mazzone
I recenti interventi sulla stampa locale di alcuni esponenti DS confermano la fondatezza del poco lusinghiero giudizio loro attribuito, a quanto pare, dall’On. Bono circa 3 anni fa e di cui ancora si lamentano.
Nel rispetto dello spirito unitario che ritenevamo e riteniamo debba continuare a caratterizzare la comune battaglia in difesa della salute e dell’Ospedale, avevamo evitato di polemizzare con l’accoppiata vincente Randazzo-Andolina che, immotivatamente, chiedeva le scuse di AN per diventare credibile.
Avendo gli stessi rinnovato la richiesta, non comprendendo né lo spirito del nostro agire né l’inutilità di polemiche speciose, è necessario chiarire che la credibilità di AN deriva dal suo progetto politico premiato dal consenso elettorale che, è utile ricordarlo, ha fatto diventare AN il primo partito della città.
Anche in tema di sanità, AN, a differenza delle cassandre che da anni hanno solo prefigurato scenari apocalittici senza sforzarsi di formulare proposta alcuna, ha avuto una strategia fattibile e coerente sulla quale, è bene ricordarlo, nel 2002 hanno confluito tutte le amministrazioni comunali della Zona Sud e quasi tutte le forze politiche e sindacali.
Ma non basta; ancora la settimana scorsa, a Portopalo, l’On. Zappulla (DS) ha pubblicamente giudicato l'accordo del 2002 come il miglior possibile e come l'unico da realizzare.
Negli anni in AN è stata al Governo nazionale e regionale, rispettivamente con gli On.li Bono e Granata, il suddetto piano di rifunzionalizzazione dell’Ospedale è andato avanti celermente, essendo stato ufficialmente approvato dalla Regione l’Atto Aziendale dell’ASL 8 che lo prevedeva ed essendo stati finanziati e quasi completamente realizzati gli interventi edilizi ed gli acquisti di attrezzature necessari per l’apertura dei nuovi reparti, spendendo oltre 20 miliardi di vecchie lire.
Non solo, ma mentre “utili idioti” diffondevano tra la popolazione false notizie artatamente costruite circa il presunto acquisto da parte dell’On. Bono di costosi immobili per realizzare cliniche private, quest’ultimo combatteva in splendida solitudine un’estenuante battaglia per rimuovere un Direttore Generale dell’ASL che sembrava privilegiare il ruolo della sanità privata.
Oggi, per la prima volta, l’attuazione dei nuovi reparti è a rischio perché il Governo nazionale, dove siedono i leaders dei DS e non quelli di AN, ha imposto alla Regione Sicilia una pesantissima riduzione dei posti letto ed il Governo Regionale, dove non c’è più il rappresentante siracusano di AN, ha proposto un taglio generalizzato a tutte le ASL, mortificando così la sanità pubblica della Zona Sud di Siracusa perché non ha tenuto conto:
Nel rispetto dello spirito unitario che ritenevamo e riteniamo debba continuare a caratterizzare la comune battaglia in difesa della salute e dell’Ospedale, avevamo evitato di polemizzare con l’accoppiata vincente Randazzo-Andolina che, immotivatamente, chiedeva le scuse di AN per diventare credibile.
Avendo gli stessi rinnovato la richiesta, non comprendendo né lo spirito del nostro agire né l’inutilità di polemiche speciose, è necessario chiarire che la credibilità di AN deriva dal suo progetto politico premiato dal consenso elettorale che, è utile ricordarlo, ha fatto diventare AN il primo partito della città.
Anche in tema di sanità, AN, a differenza delle cassandre che da anni hanno solo prefigurato scenari apocalittici senza sforzarsi di formulare proposta alcuna, ha avuto una strategia fattibile e coerente sulla quale, è bene ricordarlo, nel 2002 hanno confluito tutte le amministrazioni comunali della Zona Sud e quasi tutte le forze politiche e sindacali.
Ma non basta; ancora la settimana scorsa, a Portopalo, l’On. Zappulla (DS) ha pubblicamente giudicato l'accordo del 2002 come il miglior possibile e come l'unico da realizzare.
Negli anni in AN è stata al Governo nazionale e regionale, rispettivamente con gli On.li Bono e Granata, il suddetto piano di rifunzionalizzazione dell’Ospedale è andato avanti celermente, essendo stato ufficialmente approvato dalla Regione l’Atto Aziendale dell’ASL 8 che lo prevedeva ed essendo stati finanziati e quasi completamente realizzati gli interventi edilizi ed gli acquisti di attrezzature necessari per l’apertura dei nuovi reparti, spendendo oltre 20 miliardi di vecchie lire.
Non solo, ma mentre “utili idioti” diffondevano tra la popolazione false notizie artatamente costruite circa il presunto acquisto da parte dell’On. Bono di costosi immobili per realizzare cliniche private, quest’ultimo combatteva in splendida solitudine un’estenuante battaglia per rimuovere un Direttore Generale dell’ASL che sembrava privilegiare il ruolo della sanità privata.
Oggi, per la prima volta, l’attuazione dei nuovi reparti è a rischio perché il Governo nazionale, dove siedono i leaders dei DS e non quelli di AN, ha imposto alla Regione Sicilia una pesantissima riduzione dei posti letto ed il Governo Regionale, dove non c’è più il rappresentante siracusano di AN, ha proposto un taglio generalizzato a tutte le ASL, mortificando così la sanità pubblica della Zona Sud di Siracusa perché non ha tenuto conto:
- del reale rapporto utenti-posti letto esistente nel territorio (quello nostro è il più basso della Regione e non può subire ulteriori decurtazioni);
- dell’esistenza di un piano territoriale condiviso e già approvato dalla Regione con atti formali (atto aziendale);
- delle somme già spese (20 miliardi di lire) per i nuovi reparti;
- della possibilità di risparmiare tagliando posti letto nelle cliniche private.
Chiarito quindi che le richieste formulate nella lettera aperta dell’On Bono all’Assessore Regionale non sono un ravvedimento operoso sulla via di Damasco, come qualcuno sembra dipingerle, ma rappresentano il coerente perseguimento dei classici obiettivi strategici di AN in tema di sanità per la prima volta messi a rischio dalle recenti insane scelte del Governo nazionale e regionale, ritengo che sia dannoso alimentare ogni inutile polemica sul punto e che, invece, sia necessario che tutti i partiti politici locali, seguendo la rotta unitaria tracciata dalla conferenza dei Sindaci e dai Consigli Comunali di Avola e Noto, unitariamente mobilitino la cittadinanza per un efficiente presidio ospedaliero, per la piena attuazione dell’atto aziendale e contro ogni spreco del denaro pubblico.
Circolo Territoriale di Avola di A.N.
Il Presidente
Avv. Giovanni Mazzone
Il Presidente
Avv. Giovanni Mazzone
Scarica la lettera aperta inviata dall'On. Bono all'Assessore Regionale alla Sanità.
Prendere in giro così gli avolesi mi sembra francamente troppo! Secondo questa "imparziale" ricostruzione la colpa della dismissione (nei fatti) dell'ospedale di Avola sarebbe del governo Prodi, in carica da 1 anno e spiccioli! Si dimentica il nostro caro avvocato che nei 5 anni precedenti il governo della città, della regione e del Paese è stato in mano al centrodestra e l'onorevole che tanto difende è stato sottosegretario! Non c'è davvero limite alla decenza!