di Paolo Pantano

Per evitare che succeda come in Campania, abbiamo da sempre sostenuto la necessità della raccolta differenziata, della riduzione dei rifiuti ( imballaggi, ecc. ) e del riciclo perché è occasione di maggiore igiene, pulizia e di immagine per la città. Dove hanno raggiunto la media del 50% di raccolta differenziata ( cioè in molti comuni del Nord-Italia) le città sono pulite e presentabili e non si hanno i problemi che vi sono in Campania.

Praticando la raccolta differenziata ci si accorge che i rifiuti familiari consistono per l’ 85% in: carta, plastica, vetro, legno (tutti riciclabili); la restante frazione umida può diventare compost (il miglior concime per la terra).

Il Parlamento Europeo da anni si sta adoperando affinché i punti cardine della gestione dei rifiuti siano la riduzione e il riciclo dei rifiuti prodotti al fine di ridurre al minimo la quantità dei rifiuti da smaltire, ciò per la salvaguardia della salute e del bene comune delle prossime generazioni. Se vogliamo essere una città europea non possiamo sottrarci nel valutare sistemi moderni, innovativi, economici e salubri già adottati e funzionanti:

1) Dal '92 in Svizzera, dal 1996 in Gran Bretagna, dal 2002 a Monaco di Baviera funzionano impianti che mandano in soffitta gli inceneritori, i termobruciatori ed i termocombustori. Si chiama sistema Pyromex, costa un decimo, non produce fumi, ma energia ed i residui inerti possono essere riutilizzati.

2)Altro sistema usato in varie parti del mondo, anche a Capo d’ Orlando, è il sistema Thor ( Total Waste House Recyling ) tecnologia sviluppata dal prestigioso CNR ( Centro Nazionale Ricerche ) di Roma. Un impianto che smaltisce 20 mila tonnellate l’ anno ha un costo di 40 Euro a tonnellata; per l’ identica quantità una discarica ne richiederebbe almeno 100 ed un inceneritore 250 Euro a tonnellata. Si basa su un processo di raffinazione completamente meccanico ( non termico ): come un mulino riduce i rifiuti a dimensioni inferiori a dieci millesimi di millimetro in maniera omogenea e dal contenuto calorifico paragonabile al carbone di buona qualità. Non è necessario tenerlo sempre acceso, consuma parte dell’ energia che produce, l’ impianto può essere mobile. In un’ area urbana di 20 mila abitanti che produce circa 200 tonnellate di rifiuti solidi un Thor permette di ricavare combustibile, vetro, materiali ferrosi e non ferrosi in quantità notevole, restano circa 4 tonnellate di inerti; il resto è acqua espulsa come vapore durante il processo.

3) Sistema Herhof (adottato in Germania).

Dopo la necessaria raccolta differenziata ed il riciclo della carta, plastica, vetro e legno, per la residua frazione umida viene adottata perché conveniente e salubre la biostabilizzazione ( i residui a base organica vengono trasformati in FOS, frazione organica stabilizzata, e quindi non pericolosa. La frazione FOS può essere costipata in discarica per materiali secchi.) Il processo di BIOSSIDAZIONE richiede circa 20 giorni durante i quali si realizza una vera e propria sanificazione del compost prodotto che rende sicuro il suo impiego in agricoltura.

Il compost inoltre è conveniente per gli agricoltori: costa 10 Euro a tonnellata, la torba 70 euro. Questo sistema utilizza una tecnica innovativa ed è utilizzata anche in Friuli per trattare il 37% di rifiuti solidi urbani, in Umbria il 51%. Il sistema Herhof permette di realizzare un’ ottimale separazione delle varie componenti presenti nel rifiuto, ottenendo materie prime riciclabili e come materiale principale risultante dal processo un CDR (combustibile derivato da rifiuto) di ottima qualità.


Paolo Pantano

4 commenti

  1. Anonimo // 17 gennaio 2008 alle ore 09:58  

    Come sempre siamo alle solite...... come ho detto in un altro commento a volte si va alla ricerca di frase ad effetto o di sigle (che non permettono di capire bene)o di frase fatte. L'esempio della soluzione dello smaltimento dei rifiuti l'abbiamo in italia con impianti funzionali, non inquinanti ed economicamente vantaggiosi (vedi Brescia, Fusina ecct) non occorre andare all'estero per copiare gli svizzeri o i tedeschi. In Italia abbiamo le competenze e le capacità per risolvere il problema. Bisogna solo cambiare mentalità ed essere disponibili a collaborare. La spazzatura in campania non si risolverà trasportando la monnezza in tutte le parti d'Italia ma cercando di responsabilizzare i cittadini. In questa vacazio (fino a quando non si realizzeranno i termovalorizzatori)I cittadini campani continueranno a produrre tonnellate di monnezza e nessuno parla di effettuare, anche se in modo non del tutto perfetto la raccolta differenziata. Caro Pantano i verdi hanno dei sani principi che nel momento in cui devono entrare nel merito si ergono "solo" a difensori dell'ambiente, trascurando del tutto che il progresso va avanti e che la tecnologia può, a volte, risolvere i problemi.
    f.to Pilo

  2. Salvo Andolina // 17 gennaio 2008 alle ore 12:02  

    Condivido pienamente quanto espresso dall'anonimo del post "9.58 17 gennaio 2008"; il fatto grave è che in sicilia non stiamo meglio della campania e la nostra classe dirigente dovrebbe al più presto pensare ad affrontare il problema anzichè continuare a derubricarlo.
    Dall'aentrata in vigore del decreto Ronchi sono passati oramai quasi dieci anni e se siguarda il livello della raccolta differenziata nei comuni siciliani, nessuno rispetta le soglie stabilite in quel decreto; inoltre quel decreto stabiliva la fine delle discariche (non ne vengono autorizzate più) e l'inizio dell'era dei termovalorizzatori. Adesso ci troviamo in una situazione di stallo, discariche non se ne possono aprire mentre i termovalorizzatori non partono. Chi conosce la Sicilia sa benissimo che , quando non si decide e la politica abdica per paura o incompetenza è facile alla malavita organizzarsi e fare proseliti. In campania è successo questo e temo che presto possa succedere anche in Sicilia. Io, l'ho ribadito più volte sono favorevoli ai moderni termovalorizzatori, come ad esempio quello di Vienna ( una delle città più pulite al mondo) che fornisce il riscaldamento ad un intera comunità gratis;anzi ritengo indispensabile la nascita del termovalorizzatore per costringere i comuni ad incentivare la raccolta differenziata. Solo i rifiuti differenziati possono essere termovalorizzati, in questo modo chiudendo le discariche si obbligano i comuni ad attivare ognni misura volta all'aumento della quota da differenziare.
    Ma al di là della mia opinione trovo leggittima la posizione di chi li critica , a patto che però si indichi una soluzione alternativa. Ripeto, trovo grave invece la posizione di chi utilizza il problema per fare demagogia ( vedi MPA) e consegnare in questo modo la sicilia , come la campania, alla criminalità organizzata.

  3. Anonimo // 17 gennaio 2008 alle ore 20:14  

    Caro il mio Anonimo Pilo,
    mi fa piacere che tu legga e ti informi, ma scrivi veramente con profonda ignoranza!
    Per non dilungarmi ti faccio notare tre cosette:
    1) Confondi i termovalorizzatori che bruciano pattumiera ed ossigeno con i gassificatori che decompongono in assenza di aria.
    I primi devono usare dei grandi filtri, che filtrano solo una parte, ed i secondi non hanno bisogno di filtri perchè non ci sono emissioni in atmosfera della pattumiera.
    2) Io sono italiano almeno quanto te, ma se non abbiamo l'esperienza
    in merito, è preferibile pagare una tecnologia avanzata e costruirli in Italia (Certificati) secondo un brevetto di terzi.
    3) Chissà come hai fatto i conti per stabilire "economicamnete vantaggiosi" quando costano il doppio e producono la metà di energia, perchè il resto si perde tra fumi e residui da conferire.Un gassificatore si ammortizza normalmente in 6/8 anni senza aiuti ed un termovalorizzatore in 15 anni più il resto....

    In Campania non solo mancano i gassificatori, ma non ci temovalorizzatori! La colpa è dei napoletani? Non li voglio scagionare, ma non buttargli addosso anche le colpe che non hanno. Scusa ma non è accusando gli altri che si diventa belli e saputi.

  4. Salvo Andolina // 18 gennaio 2008 alle ore 12:37  

    Sul tema in questione ho inserito nel mio blog (www.andolina.blogspot.com un interessante articolo ratto da ambiente italia).
    Lo ripeto su tale questione dobbiamo sollecitare la classe politica a decidere ed a farlo in fretta, prima che la Sicilia diventi la nuova Campania.
    Solo pochi mesi fà ad Avola abbiamo corso il medesimo rischio; infatti la chiusura della discarica di Rosolini ci ha provocato numerosi problemi e solo con l'intervento del prefetto si è riusciti ad individuare un nuovo sito nel siracusano, fra l'altro gestito dai privati. Inoltre dobbiamo ricoradare che il trasporto avviene su gomma, contribuendo così ad aumentare l'inqunamento e il caos veicolare.
    Il grave problema è che fra un anno anche questo sito sarà saturo, di conseguenza, se non si interviene in anticipo già fra 12 mesi dovremo far fronte ad una nuova emergenza.

Lascia un commento