di Emanuele Limpido

Preoccupante la quantità e la qualità degli emendamenti al decreto 112 della manovra economica del governo (già preoccupante di suo).

Solo pochi esempi illuminanti: in un primo emendamento si stabilisce che non ci saranno più ticket sulla diagnostica e sulla specialistica. Ecco che i cittadini che hanno votato il Cavaliere perché aveva promesso loro di non mettere le mani nelle tasche degli italiani, come aveva fatto il precedente governo, gonfiano il petto di orgoglio e soddisfazione!

Purtroppo, però, collegato a questo c’è un altro emendamento: gli 800 milioni necessari a coprire la cancellazione dei ticket per il 2009 dovranno essere reperiti dalle regioni (!) che dovranno far fronte a “efficientamento e razionalizzazione della spesa”.

Nel caso che vi siano squilibri di bilancio nella sanità, dovranno essere le stesse regioni “ad attivare forme di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini ivi compresi i cittadini esenti a qualsiasi titolo”.

Avete capito bene. Anziani con patologie invalidanti, malati oncologici, a prescindere dal loro reddito, saranno costretti a pagare il ticket. Quindi tolgono il ticket per poi rimetterlo pure per gli esenti. Geniale!

Sul piano del lavoro, poi, non contenti di aver annullato la legge 188 del 2007 che impediva di far firmare le dimissioni in bianco al lavoratore neo-assunto (a proposito, continuate a firmare la petizione), si introducono nuovi limiti all’impugnamento dei licenziamenti: il lavoratore avrà 120 giorni dal giorno della comunicazione dei motivi del licenziamento, e si autorizza perfino il lavoro nero.

Si abrogheranno infatti le sanzioni per tutti quei datori di lavoro che venissero sorpresi, durante una visita ispettiva, con lavoratori in nero. È necessario però che il datore di lavoro dimostri la “volontà di non occultare il rapporto”: dato che non ci sono sanzioni non vedo perché dovrebbe occultarlo.
Questi lavoratori sono in nero? Si…., effettivamente lo sono. Va be’, non importa, non lo faccia più però! No, no, giurin giuretto!

Pura commedia dell’arte!
Emanuele Limpido

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