di Salvatore Grande

In una articolata intervista al “Sole 24 Ore” di giorno 5 agosto 2008 il Presidente Regionale dell’Associazione Industriali Avv. Lo Bello ha parlato a lungo dei problemi della lotta alla criminalità organizzata in Sicilia ed ha convenuto che la stessa per essere efficace deve essere condotta necessariamente da più parti:
la Magistratura e le Forze dell’Ordine (che hanno inflitto duri colpi alle organizzazioni criminali), la società civile (che deve reagire alle illegalità) e le Istituzioni (che devono operare efficacemente per aiutare i cittadini e gli operatori economici a liberarsi dalla morsa delle estorsioni e ripristinare un’economia libera e legale).
In alcune parte della Sicilia la sinergia tra magistratura, forze dell’ordine, società civile ed istituzioni ha cominciato a dare proficui frutti.
Qualche mese or sono in questo blog è stata pubblicata una petizione nella quale si prendeva atto delle iniziative positive adottate in Sicilia in tema di lotta al racket, al pizzo ed alla illegalità diffusa nei nostri territori, alla luce:

  • della presa di posizione coraggiosa dell’Associazione Industriale Siciliana che ha minacciato l’espulsione dei propri iscritti che continuano a pagare il pizzo alla criminalità organizzata;
  • delle operazioni portate a termine dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine nella cattura dei latitanti e dei capi mafia siciliani;
  • della presa di posizione di molti commercianti che hanno cominciato ad accusare gli estortori e si sono costituiti parte civile nei relativi processi penali insieme alle associazioni antiracket e di categoria;
  • della presa di posizione della Conferenza Episcopale Siciliana di contrasto alla illegalità ed alla criminalità organizzata;
In detta circostanza è stata espressa solidarietà alla Associazione Industriale Siciliana, agli organismi nazionali di detta associazione, agli imprenditori e commercianti che hanno avuto il coraggio di denunciare i loro estortori, alle associazioni antiracket, ai magistrati ed alle forze dell’ordine che sono in prima linea nella lotta alla illegalità ed in particolare alla criminalità organizzata.
In tale contesto sono state invitate tutte le istituzioni democratiche, le forze sociali, politiche e tutti i cittadini a farsi parimente carico di detti gravi problemi.
Successivamente ad Avola abbiamo assistito ad un grave atto intimidatorio promosso nei confronti del Primo Cittadino.
E’ stato svolto anche un Consiglio Comunale aperto sui temi della legalità ove si è parlato anche della necessità di una forte unità per combattere efficacemente la criminalità.
Recentemente decine di persone sono state tratte in arresto nella città di Avola perché partecipanti ad una associazione di stampo mafioso e per aver costretto operatori economici a pagare il pizzo.

Tenuto conto che tutti siamo consapevoli che anche il nostro territorio soffre i mali provocati dalla criminalità organizzata ed ha necessità di liberarsene, dopo le operazioni portate a termine dalla Magistratura qualche settimana or sono si impone una corale presa di coscienza ed un impegno reale e concreto da parte degli operatori economici, dei rappresentati istituzionali, di quelli delle forze politiche e sociali, del mondo ecclesiale e della società civile perché si crei anche ad Avola un movimento unitario che lavori per il rispetto della legalità ed una economia libera che lanci un chiaro messaggio di contrasto alla criminalità ed a sostegno di tutti quelli che da anni la lottano.

Mi auguro che queste mio appello possa contribuire ad aprire un confronto franco e determinato al fine di poter fare sorgere, ove ritenuto opportuno, un osservatorio della legalità nel nostro territorio a sostegno di quanti quotidianamente vivono il dramma di subire l’arroganza degli estortori.

Salvatore Grande
“LIBERA - Associazione e
Numeri contro le mafie”

0 commenti

Lascia un commento