Le parole del Tgcolor: "Due teste mozzate di cane, infilate in un sacchetto di plastica, ritrovate in due distinti cantieri ad Avola. Un chiaro messaggio di intimidazione ma i carabinieri non sono proprio convinti si tratti proprio di estorsione."

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8 commenti

  1. Anonimo // 18 ottobre 2008 alle ore 22:58  

    ribelliamoci e denunciamo qualunque azione illecita o intimidatoria, è l'unico modo per uscire fuori dalla triste realtà siciliana.

  2. Corrado Cancemi // 19 ottobre 2008 alle ore 00:06  

    Immagino che gli autori di quegli atti intimidatori non siano personaggi incensurati.. motivo per cui continuo a dare la colpa alla giustizia.. possiamo anche unirci e ribellarci quanto vogliamo, ma se il carcere resta un posto in cui il malvivente passa al massimo un brutto quarto d'ora, non c'è niente da fare.. ci ribelleremmo fino a restare senza fiato, mentre le "belle maglie" entrano ed escono di prigione come se si trattasse di una sala giochi, è inaudito!

  3. Anonimo // 19 ottobre 2008 alle ore 02:42  

    a mio avviso non è un problema di carcere è un problema di mentalità, non possiamo più sottostare a queste condizioni stiamo esagerando bisogna far qualcosa e cominciamo a credere una volta per tutte nelle delle forze dell'ordine. Saviano ha dato, possiamo dare anche noi il nostro contributo, possono farcela contro un Saviano ma non contro 10.000 Saviano. Coraggio.

  4. Anonimo // 19 ottobre 2008 alle ore 04:43  

    D'accordo su Saviano ma non sulle forze dell' (dis)ordine

    stuppa

  5. Anonimo // 19 ottobre 2008 alle ore 09:36  

    poi ci lamentiamo che siamo costretti a migrare al nord per cercare lavoro, ma come possiamo pretendere di aprire una attività qui al sud quando dopo due giorni ti cercano pizzo e ti minacciano con le teste di cane mozzate o con i bossoli sotto casa.

  6. Gioacchino Tiralongo // 19 ottobre 2008 alle ore 10:46  

    la mafia è presente dal più piccolo borgo alla più grande città.
    tutti sanno tutto " a putiara sà! u postinu sapi! u sinnicu sà! a scola sannu! i carrabineri pensu ca macari u sanu cu su!!!
    Saviano u sapi e però un giorno semplicemente l'ha cuntatu a tutti!
    è questo l'unico esempio da seguire.
    la nostra società, antropologicamente si basa (anche) sul caterno. Sono convito che proprio dal "caterno" possiamo rinascere. dal caterno possiamo mutuare una strategia vincente.
    iniziamo a catirniare i mafiosi di merda... a sputtanali a denunciare e poi vediamo come finisce!

  7. Anonimo // 19 ottobre 2008 alle ore 11:19  

    io penso che con l esercito in 2 o 3 settimane di mafiosi nn ce ne sarebbero.... questione di agire fuori dalla democrazia , perché cm ha detto gioacchino si sa chi sono i mafiosi..certo ci vorrebbe anche un cambiamento di coscienza ...

  8. Corrado Cancemi // 20 ottobre 2008 alle ore 00:07  

    A nino: un'azione collettiva (10.000 Saviano) secondo me può solo avere un esito limitato, se dopo la denuncia "corale" i delinquenti continuano ad uscire dalla prigione senza troppi problemi. Ma ci rendiamo conto che ci sono centinaia di famiglie che si disperano nel vedere l'assassino del proprio parente uscire di prigione qualche settimana dopo l'omicidio? In Italia nemmeno chi uccide viene punito a dovere! Possiamo denunciare quanto vogliamo, possiamo diventare Saviano, MA QUESTO NON CI PERMETTERà DI VEDERE I MAFIOSI SBATTUTI IN CELLA PER SEMPRE. Non sono per la pena capitale, ma per "vastunati finu a faricci ittari sancu, pi ogni vita ca anu rovinatu" sì. E spero che perdoniate la crudezza del commento.

    Ps: la violenza operata sul mafioso da chi rappresenta la legge, tra l'altro, farebbe desistere il comune cittadino dall'impugnare un'arma e farsi giustizia da solo una volta per tutte

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