di Salvo Andolina

Ospedale Di Maria Avola

Oggi una delegazione di nostri concittadini, sindacalisti, medici, infermieri, politici (Presenti il Sindaco, ed il sottoscritto), ha organizzato un sit in di protesta, presso lo svincolo di passo Martino, ed ha ottenuto un incontro ufficiale con il vicepresidente della regione Bufardeci.

La novità importante è rappresentata dall'impegno preso del Vice Presidente, a modificare il decreto assessoriale ed avviare una riorganizzazione dei reparti equilibrata e non penalizzante (71 posti letto per Avola, 70 per Noto) per la zona Sud.

Bisogna a questo punto decidere quale dei due presidi sarà a vocazione chirurgica o medica, visto che importanti investimenti sono già stati effettuati nei due presidi (Ad Avola si sono spesi 8 milioni di euro per l'utic).

In questi giorni si terranno ulteriori incontri per chiarire meglio questi aspetti, quindi manteniamo alta l'attenzione visto che la protesta organizzata comincia a dare risultati.

7 commenti

  1. Enzo // 28 luglio 2009 alle ore 17:51  

    Macchè proteste e manifestazioni! La notizia più clamorosa riguardo alla vicenda del Di Maria, a mio avviso, finora è stata quella della vestizione a lutto di S. Venera. Il popolo è costretto ad affidarsi ai santi per vedere rispettati i propri diritti elementari, come quello alla salute. La protesta organizzata comincia a dare risultati? Quali? Se aveste fatto il lavoro per cui siete profumatamente pagati ora non sarebbe necessario ricorrere a mezzi a dir poco medievali per preservare quel poco che è stato conquistato a costo di enormi sacrifici. Se non fosse chiaro, l'obiettivo è sempre uno: azzerare i servizi pubblici per lasciare campo libero ai privati, è questo ciò a cui l'opposizione si deve opporre, è questo che gli elettori del centrosinistra chiedono ai loro rappresentanti, non lo dimentichi, Dr. Andolina.

  2. Anonimo // 29 luglio 2009 alle ore 01:56  

    A me continua a sembrare grottesco che un sindaco del centrodestra manifesti contro una decisione del centrodestra senza sentire il bisogno di (almeno) minacciare le sue dimissioni.
    I cittadini hanno diritto a manifestare non di certo gli amministratori che devono usare altri strumenti per raggiungere gli stessi obiettivi.
    Quei cittadini che giustamente manifestano però devono ricordarsi a chi hanno dato le loro preferenze alle ultime elezioni politiche, regionali, provinciali e comunali.
    Si è sempre detto che conviene votare una maggioranza dello stesso colore per favorire una migliore comunicazione e collaborazione fra i vari "gradi" dell'amministrazione.
    Se questi sono i risultati....

  3. Giovanni Amenta // 29 luglio 2009 alle ore 12:55  

    penso che puo’ essere un passo in avanti, far vedere lo stato delle cose, come i studi di gestione commissionati a societa’ specialistiche di milano che hanno dato un quadro chiaro su come ottenere il risparmio nella sanita’ provinciale, ma questi studi sono rimasti nel cassetto di qualche burocrate, che risponde al deputato che lo ha fatto nominare e non risponde dei risultati ottenuti nella gestione economica dell’ausl.
    insomma non possiamo lasciare all’arbitrio di qualche tecnico manovrato dagli interessi di pochi la sopravvivenza dell’ospedale avola-noto.
    per una volta, possiamo essere anche campanilistici nel difendere l’ospedale d’area avola-noto e rivendicare quei servizi che possono contribuire a dare risposte all’utenza della zona sud della provincia di siracusa senza per questo vergognarsi!
    la proposta bufardeci di far diventare l’ospedale d’area avola-noto, un centro di diversificazione di servizi va bene, ma ritengo che vi siano alcuni aggiustamenti dettati dai dati oggettivi del territorio.
    noto - centro di chirurgia e reparti connessi ginegologia, oculistica, otorino, ortopedia etcc...
    avola – centro di medicina, geriatria, lungodegenza e riabilitazione, oncologia medica, nefrologia e dialisi – utic e cardiologia - analisi cliniche.
    la detta suddivisione avrebbe una logica e sarebbe economicamente sostenibile, ma ritengo che a questa divisione bisogna ulteriormente aggiungere l’attivazione ad avola di un’unita’ operativa complessa di pronto soccorso con annessa chirurgia di primo intervento.
    su questa base ci sarebbe il risultato dell'eliminazione dei doppioni e un’ effettivo risparmio nella spesa con la tutela della salute per i cittadini.
    con cordialita'giovanni amenta

  4. Anonimo // 29 luglio 2009 alle ore 16:16  

    Io credo che qualunque scelta sara' fatta nessuno rimarra' contento ma e' chiaro che spostare la Chirurgia a Noto vuol dire rinunciare defitivamente alla rianimazione poiche' questa dovrebbe seguire la chirurgia e quindi e' impesabile che dopo aver speso soldi per costruirla si rifaccia a Noto.Credo pure che spostare il Polo Chirurgico ad Avola farebbe insorgere la popolazione netina che per adesso sta zitta perche' le sta bene come vanno le cose............

  5. Giovanni Mazzone // 30 luglio 2009 alle ore 01:33  

    Premetto che il tema odierno, sul quale inviterei a non cantare vittoria prima di aver ottenuto la revoca o modifica del Decreto Russo, non è la dislocazione dei reparti tra Avola e Noto ma il suddetto Decreto che riduce il numero complessivo di posti letto per acuti assegnati all'ospedale unico Avola-Noto e prescrive una nuova rifunzionalizzazione dell'ospedale di Avola in senso ambulatoriale a servizio del territorio.
    In questo senso, ben vengano le manifestazioni popolari, da chiunque promosse, atteso il sostegno indiretto che comunque comportano all'azione dei politici che, per via politica e giudiziaria, stanno cercando di ottenere la revoca o la modifica di un decreto illogico, iniquo ed ingiusto nei confronti di una popolazione che ha già da tempo eliminato ogni reparto doppione e, invece, attende i medici e paramedici necessari per attivare i nuovi reparti da tempo completati, facendo così fruttare le ingenti somme spese per infrastrutture e macchinari.
    Tuttavia, rimango allibito alla sola idea che alcuni avolesi possano pensare ad una razionalizzazione dei servizi riportando a Noto la chirurgia che, da qualche anno, è stata trasferita ad Avola.
    Per vocazione naturale (vicinanza con l'autostrada e con il sito di provinciale di attendamento della protezione civile) il polo di emergenza, con i reparti essenziali di chirurgia, rianimazione, ortopedia, utic e cardiologia, deve essere collocato necessariamente nel presidio avolese, mentre il polo medico, con i reparti di medicina, geriatria, lungodegenza e riabilitazione, può benissimo essere collocato a Noto.
    Questa, d'altronde, era l'idea originaria di diversificare i due presidi risalente al lontano 2002-2003.
    Non mi risulta che la diversificazione dei servizi rappresentata su questo blog dall'amico Amenta sia stata mai proposta dall'On. Bufardeci.
    E comunque, anche se lo fosse, occorre dissentirne.
    L'idea della diversificare oltre ad essere buona è necessaria ed è stata già perseguita.
    Occorre tuttavia che alla base della diversificazione ci sia la constatazione delle differenze geografiche relative alla localizzazione dei due presidi ed essere conseguenti, facendo prevalere la logica e la razionalità e non la difesa delle comodità di questo o quel primario.
    Avv. Giovanni Mazzone

  6. Anonimo // 30 luglio 2009 alle ore 14:23  

    Caro Avv. Mazzone concordo pienamente con lei ma se si guarda ad un polo medico e chirurgico non si puo pensare ad un utic lontana dalla medicina e una rianimazione lontana dalla chirurgia e dove lo mettiamo il servizio dialisi ed
    l' eventuale nefrologia prevista nel programma di rifunzionalizzazione?
    che facciamo spostiamo reparti o servizi gia sistemati?
    se questo e' possibile per certe unita complesse non lo e' per alcuni altri tipo utic e rianimazione e servizio dialisi per motivi tecnici.almeno di non buttare soldi dalla finestra...
    Io persomalmente dico che non e' possibile ormai tornare indietro!Ospedale unico AVOLA-NOTO?allora non si fa un polo medico e uno chirurgico se unico e' unico va considerato anche nella diversita' dei reparti...si attivino i nuovi reparti e si lasci il vecchio cosi come', non salveranno le regione siciliana una sala operatoria in piu o tre anestesisti in piu....

  7. dott, g // 30 luglio 2009 alle ore 18:16  

    Se non leggo male il decreto, leggo che nel distretto, quindi, Avola-Noto-Siracusa, non possono esistere doppioni, quindi il roblema non è solo di Avola ma dell'intero distretto

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