di Sebastiano Passarello
L’inaugurazione di un’opera di una certa importanza, vedi per esempio il restauro del Teatro Comunale, in una comunità è sempre un momento di festa per la cittadinanza e soprattutto un motivo di orgoglio per gli amministratori.
Fin qui nessun rilievo da fare, è giusto in queste occasioni comunicare alla cittadinanza il frutto del proprio lavoro.
Quello che non si condivide in queste circostanze è quando un’amministrazione, per accrescere la credibilità della propria azione politica-amministrativa, cerca di avocare a se tutti i meriti, non riconoscendo il lavoro dei predecessori.
Correttezza e onestà vorrebbero che in questi momenti venissero evidenziati non solo i meriti di chi è riuscito a portare a termine un’opera già progettata, finanziata ed iniziata, ma ricordare i vari amministratori e onorevoli che nel tempo si sono impegnati nella realizzazione dell’opera.
Ricordo che nel lontano 1999 quando fu inaugurata la circonvallazione di Avola, un’opera straordinaria per la nostra città, tutti gli amministratori precedenti, la deputazione di destra, sinistra, centro, furono invitati come legittimo riconoscimento per l’impegno che ognuno, a secondo del proprio ruolo, aveva profuso.
(Nella foto degli amministratori e onorevoli di tutte le forze politiche ndr.)
Sarebbe stato garbato invitare ufficialmente almeno tutti i sindaci da Li Gioi a Giansiracusa che si sono prodigati alla realizzazione dell’opera, o se non altro, almeno i due sindaci: Gaetano Cancemi che tramite l’onorevole Antonella Rizza e Vladimiro Crisafulli riuscì a far assegnare, nel 1999, il primo finanziamento di 3 miliardi di lire e successivamente Albino Di Giovanni che, grazie all’onorevole Nicola Bono, all’epoca sottosegretario ai beni culturali, ottenne, nel 2003, un ulteriore finanziamento che ha consentito il completamento del Teatro Comunale.
Sebastiano Passarello
Il Teatro è inaugurato.
Un plauso a chi si è impegnato, in tutti questi 20-25 anni. E' un opera meravigliosa di cui spero tutti e dico tutti potremmo godere.
Ma come mi ha fatto notare ieri sera il mio amico Vito Amato : i diversamente abili restano fuori.
C'era sola una rampa in legno , piccola , e senza parapetto o spazio di manovra. Sfido qualsiasi disabile in carrozzina a salire per quella rampa.
Non dico queste cose solo per fare polemica. Però non è giusto, tutti dovremmo poter entrare, ma se le barriere architettoniche non lo consentono, questi TUTTI diventano un po meno.
Bravo all'autore del post!!!! una lezione di stile, purtroppo oggi manca la politica, ognuno è convinto che utilizzando certi comportamenti si attira la simpatia degli elettori........non è proprio così.