Una breve premessa: i commenti sono l'anima del blog e siamo fortemente convinti che avere i feedback diretti dei cittadini sia il modo migliore per parlarci costantemente. La moderazione ahime' e' diventata un "must" ma pian piano i frquentatori/commentatori piu' assidui di questo blog si sono resi conto che questo spazio offre ospitalita' a tutti, senza discriminare nessuno. Vige una sola regola: la buona condotta.
Dunque, commenti in evidenza. Come da titolo ho deciso di dare maggiore visibilita' ad un commento del 14 settembre lasciato da un anonimo che si firma Marzio.
"Tutto ci spetta e niente è nostro.
Spesso mi sono chiesto come mai l'avolese resti indifferente alle problematiche della propria città, una delle risposte che mi sono dato e che non c'è educazione civica; le cose pubbliche sono tutte dovute e non esiste nessun rispetto per esse, dalle panchine, verde pubblico, cestini, raccolta differenziata per finire all'ospedale. Tutto ciò che è pubblico viene considerato come un bene di nessuno e quindi come un qualcosa che non ci appartiene. Quindi perché lamentarsi se le panchine sono divelte ? o perché l'ospedale sta morendo... chi se ne frega!
Tutto cambia quando passeggiando per il lungo mare o per il viale lido non troviamo un posto dove sederci e si è costretti, nella migliore delle ipotesi, a utilizzare i muri di cemento armato per sedersi.. in questo caso le lamentele abbondano, ma l'avolese non và oltre le lamentele .. non va mai dall'amministrazione a lamentarsi dei problemi.
Stessa cosa credo capiti a chi va in ospedale e viene dirottato a Siracusa o a noto.. si ci lamenta per la chiusura di questo o quell'altro reparto .. ma poi nulla! quando si chiede di mobilitarsi per chiedere che l'ospedale torni ad essere efficiente non succede nulla, l'avolese preferisce stare davanti la tv a guardare qualche stupida fiction anziché lottare per un bene che gli appartiene e che gli è stato tolto.
Marzio"
D'altronde come non dargli ragione?
Dunque, commenti in evidenza. Come da titolo ho deciso di dare maggiore visibilita' ad un commento del 14 settembre lasciato da un anonimo che si firma Marzio.
"Tutto ci spetta e niente è nostro.
Spesso mi sono chiesto come mai l'avolese resti indifferente alle problematiche della propria città, una delle risposte che mi sono dato e che non c'è educazione civica; le cose pubbliche sono tutte dovute e non esiste nessun rispetto per esse, dalle panchine, verde pubblico, cestini, raccolta differenziata per finire all'ospedale. Tutto ciò che è pubblico viene considerato come un bene di nessuno e quindi come un qualcosa che non ci appartiene. Quindi perché lamentarsi se le panchine sono divelte ? o perché l'ospedale sta morendo... chi se ne frega!
Tutto cambia quando passeggiando per il lungo mare o per il viale lido non troviamo un posto dove sederci e si è costretti, nella migliore delle ipotesi, a utilizzare i muri di cemento armato per sedersi.. in questo caso le lamentele abbondano, ma l'avolese non và oltre le lamentele .. non va mai dall'amministrazione a lamentarsi dei problemi.
Stessa cosa credo capiti a chi va in ospedale e viene dirottato a Siracusa o a noto.. si ci lamenta per la chiusura di questo o quell'altro reparto .. ma poi nulla! quando si chiede di mobilitarsi per chiedere che l'ospedale torni ad essere efficiente non succede nulla, l'avolese preferisce stare davanti la tv a guardare qualche stupida fiction anziché lottare per un bene che gli appartiene e che gli è stato tolto.
Marzio"
D'altronde come non dargli ragione?
grazie per aver pubblicato il mio commento .