di Fabrizio Ardita

Se il vostro blog ci permette, un piccolo inciso dovuto alla risposta data dall'Onorevole Bono su un intervento di "No! Acquasalata", premettendo che non interverremo più per non approfittare della disponibilità data dal vostro blog.

La risposta data dall'Onorevole Bono, la prendiamo come viene, ma, è chiaro, che lui conoscendo le Leggi, sà benissimo che per annullare la GARA non può dire aspettiamo il TAR (ricorso fatto dal Comitato no!Acquasalta e da qualche Comune), esiste un altro soggetto a cui rivolgersi per verificare se tutto sia avvenuto legalmente, non mi riferisco alla Procura della Repubblica ( potrebbe anche farlo per maggiore trasparenza) ma all'organo di Vigilanza sui lavori Pubblici.

Non voglio polemizzare con l'Onorevole Bono, che per altro ho anche votato e fatto votare, soprattutto da idealisti che lottano contro la Privatizzazione, da quelli che oggi lui ritiene di non appartenere (giustamente dichiarazione fatta solo dopo aversi fatto votare).

Comunque vogliamo allegare una foto a ricordo dell'Onorevole Nicola Bono fatta durante la presentazione di una lista che ha portato a lui 1500 consensi solo a Siracusa Città.


Spero che non la prenda a male, anche perchè personalmente lo stimo, ma occorre rammentargli che esistiamo, e che sicuramente esisteremo molto tempo ancora, almeno fino a quando l'acqua non sarà in mano pubblica.

Fabrizio Ardita
Portavoce del Comitato civico No! Acquasalata

10 commenti

  1. Anonimo // 21 agosto 2008 alle ore 17:55  

    Se l'obiettivo di questa associazione è lottare contro la privatizzazione dell'acqua certo non avrebbe dovuto far votare la destra liberista!

  2. Anonimo // 23 agosto 2008 alle ore 11:24  

    sappiamo benissimo che la sinistra non liberale, non solo non ha messo nel proprio programma la ripubblicizzazione dell'acqua, ma addirittura in un convegno organizzato da Agire Solidale ( sinistra) sulla vicenda della privatizzazione dell'acqua, per bocca dell'On. Debeneditcs ha dichiarato " Marziano ha scelto bene, è l'unica soluzione affidare a privati", Zappulla invece non ha voluto assolutamente interessarsi, perchè per Bocca di Carnevale C.G.I.L. " a noi non interessa chi sia il soggetto a gestire, basta che lo faccia bene e per l'interesse collettivo". Quindi porte chiuse a Sinistra, l'unico obiettivo era dare un senso alla battaglia, mettendo uomini dentro l'istituzione, al fine di bloccare la privatizzazione dell'acqua e tutelare il bene pubblico. Nel Centrodestra, grazie alle dichiarazioni fatte da Bono prima della sua candidatura, speravamo che avesse fatto qualcosa( invece nulla), mentre Visentin si è impegnato a rivedere la vicenda legata alla mancata erogazione dell'acqua alle famiglie bisognose. Liuzzo ha escluso di mettere nel suo programma la ripubblicizzazione dell'acqua. Volevamo affrontare una campagna elettorale con Ardita Candidato a Sindaco, ma gli amici di rifondazione e altri, hanno glissato fino all'ultimo momento e si sono apparentati con Debenedictis. Quindi la scelta è stata obbligata!

  3. Anonimo // 23 agosto 2008 alle ore 20:31  

    questa ricostruzione non mi convince affatto. Se uno è contro la privatizzazione dell'acqua non si mette dentro uno schieramento dove non c'è una sola voce assonante. E' verissimo che dentro al PD in molti hanno preso una deriva neo-liberista, ma le altre forze della sinistra (rif., verdi, sinistra democratica, PCI) sono contro la privatizzazione. Un movimento per la ripubblicizzazione dell'acqua deve stare a fianco di queste forze (secondo il mio modestissimo avviso)

  4. Unknown // 25 agosto 2008 alle ore 13:40  

    Permettimi, ma Ti sbagli, solo Rifondazione nella Provincia di Siracusa, si è schierata contro la privatizzazione dell'acqua, ne Verdi ne altri si sono schierati contro la Gestione privata. Anzi, durante la campagna elettorale, nenache rifondazione, hanno dichiarato la ripubblicizzazione dell'acqua. Ritengo, sono convinto e lo sono stati tutti i candidati, che dopo il silenzio di rifondazione per candidare un Sindaco al di fuori del P.D. ( noi avevamo proposto Antonio Rotondo ottimo candidato), non potevamo fare diversamente.

  5. Anonimo // 26 agosto 2008 alle ore 18:55  

    Ti assicuro che Sinistra Democratica è (nel suo piccolo) contro la privatizzazione di un bene vitale come l'acqua!

  6. Anonimo // 28 agosto 2008 alle ore 00:44  

    fai bene a dire nel suo piccolo, perchè fin oggi, nessuna dichiarazione pubblica risulta. Anzi, i Comunisti Italiani, durante le manifestazioni contro la privatizzazione dell'acqua, criticavano le stesse, tanto che Lucia Sorano Consigliere Provinciale allora de C.I. aveva organizzato un convegno prosogeas, invitando Marotta e amici per spiegare le migliorie dell'affidamento.

  7. Anonimo // 30 agosto 2008 alle ore 01:34  

    Gentile anonimo, non deve certo essere sinistra democratica a rispondere delle posizioni dei comunisti italiani nè tanto meno di quelle di un suo consigliere provinciale. Ti invito a visionare questi link dai quali si evince la posizione ufficiale di SD contro la privatizzazione dell'acqua (www.sinistra-democratica.it/
    difesa-dellacqua
    www.sinistra-democratica.it/l-acqua-
    diritto-umano-e-bene-comune).Se poi per giustificare certe alleanze si vuole per forza scaricare la colpa sugli altri...beh...fate pure!

  8. Anonimo // 1 settembre 2008 alle ore 15:50  

    Non mi interessa giustificare nulla, perchè le scelte di acquasalata sono loro, ma, ancora una volta ti insisto che S.D. non ha fatto nulla nella nostra Provincia per opporsi alla privatizzazione dell'acqua, tanto che non è stata mai presente in alcuna iniziativa, ne tantomeno i propri consiglieri hanno presentato un solo ordine del girno in aula per discutere sulla vicenda.altro che giustificare, servono gli attribbuti per lottare ed avere coraggio a fermare la privatizzazione dell'acqua, ne tantomeno Bono può lavarsene le mani!

  9. Unknown // 2 settembre 2008 alle ore 15:18  

    Dalla vendita dell'acqua ...... non si salva nessuno
    (del 01/09/2008 @ 17:39:00, linkato 17 volte)
    L’AFFARE ACQUA – Ecco l’esempio della Toscana Denaro Liquido - Ho pagato la bolletta dell'acqua di Marco Ottanelli A volte un esempio pratico vale più di mille articoli di macroeconomia. Ho pagato la bolletta dell'acqua. Non è una gran notizia, ma se esaminiamo nel dettaglio questo processo di scambio servizio-utente, possiamo forse trarne un qualche insegnamento. Ecco, quella che vedete, spero chiaramente, è la fattura inviatami da Publiacqua, la privatizzata che gestisce acquedotti e acqua potabile in gran parte della Toscana. Si nota immediatamente che al consumo presunto di 20 m³ hanno dovuto scalarmi, per conguaglio, ben 14 m³ di acqua che non avevo mai consumato che avevo precedentemente pagato. Infatti il mio consumo reale nel periodo indicato è stato di 6 m³ . Bene. Visto che il contratto precisa che fino a 16 m³il costo dell'acqua è di 1 euro, ho “comprato” acqua per 6 euro. É scritto lì, nella casellina importo acqua. Visto che il costo dell'acqua viene preventivamente calcolato e fissato nelle tariffe di Publiacqua, potrei dire che siamo pari : ecco i vostri 6 euri e ciao. Però non è così. Infatti devo versare un ulteriore 1,05 € per una non meglio precisata compensazione tariffaria. Nessuno spiega cosa diamine devo compensare. Poi, ecco una sorpresa: 4,39 € di quota fissa. Cioè, la cara Publiacqua mi ciuccia quasi 4 euro e mezzo a botta come “quota fissa”, a prescindere, così, perché esiste. Rimpingua le sue casse anche se io non uso il servizio, tanto è vero che la quota fissa la pagano anche gli appartamenti vuoti, essendo un canone imposto dalla privatizzazione. Così, in pochi passaggi, siamo passati da 6 a 11,84 €. Ma non è finita, perché quello è l'imponibile, al quale viene aggiunta un imposta che essendo del 10%, mi costa altri 1,84 €. Come se non bastasse, devo pagare 5,60 € di servizio cioè la somma spettante alla ditta Barbieri, una delle sei o sette che effettuano la lettura dei contatori e la spedizione delle bollette a Firenze per conto sempre della Publiacqua. Ci sono infine, per completare il tutto, un arrotondamento di 4 centesimi e una ulteriore imposta di 1,12 €. Totale finale: 19,70 euro, dai 6 che ho effettivamente consumato! Un ricarico del 328 % La ipocrisia dei politici ed amministratori sugli italiani che non arrivano alla quarta settimana passa anche da qua. I costi e le spese che ho documentato sono infatti frutto della scellerata scelta degli ultimi anni di privatizzare i servizi e di trasformare enti comunali (come gli acquedotti) in s.p.a. per le quali il primo obiettivo è garantire le laute, lautissime prebende ai presidenti, agli amministratori delegati, ai funzionarietti, ai dirigenti, allo stuolo di segretarie, ai tizi che disegnano i loghi nuovi di zecca, agli uffici stampa, ai P.R. professionisti. Solo dopo, molto dopo, arriva il servizio, cioè, in questo caso, l'acqua corrente. Che si paga in base ai capricci del gestore privato. Publiacqua è al 40% controllata da Acea, la quale a sua volta è al 49% controllata da Francesco Gaetano Caltagirone. Da quando Publiacqua è stata creata, nel 2002, le tariffe sono aumentate del 46% a tutto il 2007. Nello stesso periodo, l'inflazione è stata del 15,3. La prima botta ci fu proprio con la privatizzazione, ma dal 2005, con l'ingresso di Acea-Caltagirone, si è cominciato a correre sul serio. Gli aumenti sono stati consistenti, quindi, circa il triplo del costo della vita, ma non si sono fermati, né si fermeranno, perché l'acqua di Fierenze e della Toscana aumenterà di circa il 9 -10% all'anno. Questo incremento , che si andrà a sommare ogni volta agli aumenti precedenti, viene calcolato così: è previsto il recupero (per l'azienda, ovviamente) dell'inflazione, che si sta attestando alla cifra record del 3,8% ; a questo va aggiunto un aumento fisso del 5% previsto dal contratto tra gli amministratori comunali di centrosinistra di Firenze, Prato, e tutti gli altri 51 comuni e la spa Publiacqua più Acea -Caltagirone. Come se non bastasse, si possono aggiungere altri 2 punti e mezzo di rincaro quando si verifichino non meglio precisati “eventi straordinari”. Ecco, nel 2007, uno di tali eventi c'è stato: l'ingresso nel sistema dei comuni del Chianti (il famoso comprensorio viticolo tra Firenze e Siena). Tale ingresso, che ha provocato un aumento immediato dei prezzi del 15/20% per gli abitanti di quelle zone, ha esteso la “clientela” di Publiacqua-Acea-Caltagirone, ma questo, invece che essere visto come un guadagno, viene spacciato come costo che tocca a noi utenti ripianare. Fatta una semplicissima somma, se la situazione non peggiora, mi aspetta un aumento per il 2008 di circa l'11 e mezzo per cento!! Alla faccia delle finanziarie! Ma la situazione peggiorerà, e paradossalmente. Infatti, la legge Galli e i soliti accordi comuni-privatizzate, prevedono che i bilanci siano pareggiati con il solo ricavato della vendita dell'acqua. Come tutti i bilanci, essi vengono preventivati. Publiacqua aveva calcolato ( e fatto investimenti in base a ciò) che i consumi sarebbero stati di circa 92 milioni di metri cubi. Ma i virtuosi toscani, così come propagandato anche dalla campagna “usiamola bene” a cura proprio di Publiacqua sul risparmio e la riduzione dei consumi (la cui pervasiva pubblicità è costata, a noi cittadini, un bel pacco di denaro), hanno risparmiato, chiuso rubinetti, evitato sprechi, ed il consumo totale è sceso a 84 milioni di metri cubi. Conseguenza? Il mancato introito (come detto, già preventivato) deve essere ricolmato dagli aumenti che si riverseranno su ogni singolo utente! Forse non sono stato chiaro: avendo consumato di meno, pagherò di più. Lo dice anche molto direttamente Paolo Coggiola, assessore ai servizi pubblici del comune di Firenze: “la questione esiste: se per assurdo tutti ci limitassimo nel consumare l'acqua la tariffa andrebbe alle stelle perché ci sono comunque da mantenere gli impianti e la struttura operativa”. Sì, in effetti, è proprio assurdo. Ciò non ferma però lo stesso comune di Firenze che continua a promuovere , e pagare, patetiche ulteriori campagne per il risparmio con distribuzione “gratuita” (leggi: a spese dei cittadini residenti) di “riduttori di flusso” che fanno sì risparmiare acqua, ma, come si è visto, lievitare le bollette. Riprendo quindi il filo del discorso iniziale: quando sentiamo piangere e strillare i nostri valenti politici e amministratori per le sorti dei poveri cittadini oppressi ora dall'euro, ora dal governo antipopolare, ora dalla concorrenza cinese, ora dal fato beffardo e cattivo, riflettiamo solo un po' sulle moltiplicazioni dei costi che una gestione scandalosamente clientelare ed una proliferazione di presidenze, amministrazioni delegate, consigli direttivi profumatamente pagati provocano nel baratro mensile dei nostri redditi di singoli utenti, cittadini, sudditi

  10. Unknown // 15 settembre 2008 alle ore 23:14  

    cittadini avolesi, svegliatevi, organizziamo una manifestazione provinciale contro la privatizzazione dell'acqua.

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