di Emanuele Limpido

Il dibattito suscitato dalla delibera votata dal consiglio comunale di Avola sull’aumento del gettone di presenza ci spinge a riflettere sulla “questione morale”, tornata pesantemente di attualità.

È necessario rimetterla al centro del dibattito per ridare fiducia ai cittadini, disillusi dagli ultimi avvenimenti e dai continui scandali che una classe politica sempre meno stimata sembra voler dimenticare.

Per questo noi di Sinistra Democratica abbiamo elaborato delle proposte che saranno le fondamenta del nuovo soggetto politico in costruzione e che proponiamo alle altre forze politiche perché suscitino una discussione feconda. Chi volesse leggerle integralmente può recarsi sul nostro sito o su quello dell’associazione Avola per la Sinistra.


1. La politica torna sobria
Serve una legge che regolamenti e disciplini la netta riduzione di tutte le spese per l’attività politica

2. I rappresentanti del popolo sono stimati, non privilegiati
Va ridotto il numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, ne va rivisto lo status eliminando i privilegi immotivati, vanno ridotti alla media europea i loro emolumenti.

3. Gli enti si riducono (e anche i guadagni dei manager)
Va drasticamente ridotto il numero degli enti e delle rappresentanze di nomina politica, a ogni livello (comunale, provinciale, regionale, nazionale ).

4. I partiti diventano trasparenti
Va approvata dal Parlamento una legge di attuazione dell’articolo 49 della Costituzione che regolamenti la vita dei partiti, ne assicuri il carattere democratico e la trasparenza, incentivi la partecipazione degli iscritti e degli elettori.

5. Gli eletti si danno un codice di comportamento
Proponiamo che ogni assemblea elettiva, locale e regionale, adotti con voto formale il “Codice Europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali”, approvato dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, che interviene sui temi delle campagne elettorali, dei conflitti d’interessi, del clientelismo, del cumulo delle cariche e della corruzione.

6. I sindaci non sono più imperatori
Serve una riforma delle istituzioni locali che contenga lo strapotere delle cariche monocratiche e introduca un contrappeso accrescendo i poteri di iniziativa e di controllo dei consigli comunali e provinciali. Un bilanciamento dei poteri senza il quale, come abbiamo visto, aumenta in modo incontrollato e incontrollabile l’arbitrarietà e l’opacità delle scelte di Sindaci, Presidenti e assessori.

7. Il territorio torna a essere una cosa pubblica
Bisogna che le scelte sul territorio tornino a dipendere dal governo pubblico. Oggi, a decidere, come dimostrano i fatti emersi anche recentemente dalla cronaca, sono i privati e i loro interessi. Occorre chiudere il capitolo dell’“urbanistica contrattata” che, a fronte di altissimi guadagni immobiliari per pochi, decreta la subalternità della politica e dell’interesse comune.

8. I primari non li scelgono i partiti
E’ intollerabile che la sanità pubblica, deputata per sua natura a garantire il diritto costituzionale alla salute, sia il luogo più permeabile agli scambi politici e al condizionamento degli affari, qualche volta persino illegali. Occorre ristabilire criteri di merito, e non di appartenenza partitica, per la scelta dei primari attraverso concorso; rimotivare gli operatori pubblici; ridare efficacia ed efficienza al sistema e rispondere ai bisogni dei cittadini, affrontando problemi seri come quello delle liste di attesa per l’accesso ai servizi.

9. I rifiuti non arricchiscono gli affaristi e i criminali
Laddove si fa cattiva politica dei rifiuti prosperano la criminalità, l’illegalità e l’affarismo. Riduzione della quota di rifiuti prodotti da ciascun comune, raccolta differenziata porta a porta, riciclo dei materiali come carta, vetro e alluminio, sono l’ABC di una buona politica che responsabilizza dal consumatore all’amministratore.

10. Appalti puliti fanno bene a tutti
E’ indispensabile mettere in discussione la pratica diffusa degli “appalti al massimo ribasso”. In particolare quando si tratta di servizi che rispondono a diritti fondamentali dei cittadini, tale pratica, lungi dal produrre efficienza scarica i problemi sui più deboli. E, per giunta, altera il mercato. Proponiamo che la pratica dei grandissimi appalti sia superata. Un appalto troppo grande non è governabile.

11. Il pubblico che funziona più del privato
E’ necessario invertire la tendenza, che si è affermata in modo massiccio e spesso scriteriato negli ultimi anni, alle esternalizzazioni e alle privatizzazioni di comparti e funzioni anche di pregio della pubblica amministrazione, in particolare quando sono in gioco beni, diritti primari come l’acqua ma non solo. Questa politica è giunta al capolinea. I fatti di malcostume venuti alla luce recentemente dimostrano che queste iniziative, anziché garantire maggiore efficienza e consistenti risparmi per le istituzioni, servono troppo spesso ad arricchire imprenditori senza scrupoli aiutati da amministratori conniventi. Per fare ciò occorre valorizzare ed investire sul lavoro e sulle professionalità interne alla Pubblica Amministrazione.

12. Cominciamo subito: il finanziamento trasparente ogni giorno
Servono scelte coraggiose e atti unilaterali dei partiti dei movimenti politici, nel segno della trasparenza e del rigore morale. Proponiamo che ogni partito pubblichi sul proprio sito web il proprio bilancio.

13. Cominciamo subito: liste libere da ogni ombra
Chiediamo a tutte le forze politiche un impegno concreto: che a partire dalle prossime elezioni amministrative ed europee non vengano candidate, a nessun livello, persone indagate, rinviate a giudizio o condannate per reati contro la pubblica amministrazione e reati di mafia. Sinistra Democratica si impegna a non ristringere alleanze con partiti e liste che non rispetteranno questo impegno.

Emanuele Limpido

3 commenti

  1. Anonimo // 25 febbraio 2009 alle ore 00:30  

    Magari sia così. L'importante è che si inizi. Io sto con voi. Fatemi sapere più notozie perchè sono molto interessato. Speriamo che la sinistra ritorni protagonista della politica Italiana. Forza ragazzi.

  2. Anonimo // 26 febbraio 2009 alle ore 20:37  

    Con piacere aderisco all'invito I principi affermati sono condivisibili e alcuni punti ovviamente in forma diversa li ho proposti.....esempio vedi la redazione di un codice etico che i partiti devono fare sottoscrivere ai consiglieri comunali, i quali se vogliono cambiare casacca politica o andare verso la migliore offerta lo possono fare ma prima si dimettono dal partito che lo ha fatto eleggere!
    Altro esempio negli passati quando da segretario dei DS ho iniziato la battaglia sulla sanità ospedale Avola e Noto.........penso che ricorderai.....il documento sottoscritto con il centro sinistra avolese (allora esisteva!!!) e consegnato alla comissione del senato sulla sanità.....e sono pubbliche le dichiarazioni meno politica nella sanità e la lotta contro la sanità privata..........sugli appalti pubblici .......qualche anno fa da assessore proposi un regolamento sugli incarichi professionali e l'adesione al patto di legalità......come vedi su quei punti personalmente non ho dubbi ne ripensamenti fanno parte della mia formazione politica.......un unica cosa ma questa parte da una considerazione di tecnico del diritto........le persone indagate non possono essere private di un diritto costituzionale.....se c'è il rinvio a giudizio altra cosa! Comunque sulle cose ci si confronta e si trovano i punti in comune. Con cordialità G.A

  3. Anonimo // 27 febbraio 2009 alle ore 20:20  

    Ciao,
    Vi segnalo il sito internet con blog http://www.lanuovasinistra.blogattivo.com per dibattere, confrontarsi, ecc sui temi che riguardano la costruzione del nuovo soggetto politico de La Sinistra.
    Proprio oggi è stata aperta una pagina di discussione sul tema LA SICILIA: E LA SINISTRA ?
    Inviate notizie, dite la vostra......
    un saluto a tutte e tutti,
    Marco

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