di Mariano Ferro

Troppa pazienza ci è stata chiesta e da troppo tempo! Ed io che non sono mai stato un terrorista che non appartengo a nessuna falange armata, mi sono stancato di riunirmi con i miei colleghi onesti agricoltori per discutere, parlare, piangerci addosso, per costituire altri comitati, senza avere uno straccio di risultato: niente di niente.

E la politica ti guarda come un marziano al quale non sa nemmeno spiegare che è atterrato in un paese dove chi dovrebbe dare risposte politiche ai tuoi problemi (e non necessariamente con denaro pubblico), visto che in questo paese ci stai vivendo, ci stai pagando le tasse, ci stai facendo vivere i tuoi figli, li stai educando nel migliore dei modi in un paese pieno di iniquita', di ingiustizie, di arroganza, di furbi, di corrotti, di avvocati dei corrotti, di mafiosi col colletto bianco, di multinazionali, di politici ladri, politici campioni di ipocrisia pur di salvare la ricandidatura, non riesce piu' nemmeno a risponderti perche' troppo calato nel ruolo ed altrettanto fuori dai problemi degli umani.

Non parliamo di quelli che dalle valli padane gridano contro Roma Ladrona e nel frattempo stanno a fianco ai ladroni per trattare il meridione come un rifiuto speciale. Che schifo!

Questa lettera, io che ho partecipato alla nascita di questi movimenti la scrivo a tutti gli Amici agricoltori disperati che ho incontrato nelle decine di assemblee svolte in tutta la Sicilia e per quello che ho visto sono tantissimi. Voglio dire subito che il sottoscritto non appartiene a nessun partito politico, ragion per cui voglio prima e subito tirarmi fuori da ogni strumentalizzazione che potrebbe scattare nella mente perversa di molti politici regionali che pensano di cavalcare ogni cosa pur di crearsi consenso.

E' FINITO IL TEMPO. NON NE POSSIAMO PIU'. Prima abbiamo pazientato e vi abbiamo spiegato che si trattava di una questione tanto grave quanto seria, e se la risposta che ci è pervenuta sono in totale quei novanta milioni di euro che seppure costiuscano un record, non sono assolutamente una risposta adeguata allo tzunami di oggi. Il grido di allarme che Gerardo Diana ha voluto lanciare nei giorni scorsi è reale. La possibilita' che la perdita di questi fondi Europei si materializzi è concreta. Dei fondi Crias stanziati nemmeno l'ombra, nonostante le rassicurazioni dell'assessore regionale. Gli articoli 17,18,19 della finanziaria, conosciutissimi nell'ambiente e dalle banche, inutili e forse addirittura dannosi.

Le societa' di riscossione come SERIT SICILIA all'attacco di chi non puo' pagare. Le banche che oltre ad essere indifferenti alle leggi sono proprietarie di mezza sicilia, non fanno piu' il loro mestiere. Le lobbies dell'eolico e del fotovoltaico come sciacalli che aspettano di azzannare la preda. La mafia che nei mercati di tutta la sicilia continua a muoversi indisturbata e sempre piu' potente. I centri commerciali degli amici dei mafiosi che nascono come funghi col benestare dei politici di zona pronti a lucrare qualche decina di posti di precariato in cambio dei voti. L'INPS che diffida e per finire gli adempimenti burocratici allucinanti per stare in regola nelle aziende, NON SE NE PUO' PIU'.
E non se ne puo' piu' di essere trattati come plebe ai tempi del feudalesimo. Non siamo alla guerra ma di sicuro è gia' passata l'ora per cambiare atteggiamento. Carissimi colleghi di tutta l'isola io credo che basti e avanzi per commissariare la politica di destra, di sinistra, di centro. Io non riesco piu' a pensare ad un futuro per i miei figli in questa terra macchiata dal sangue di tante persone oneste uccise in nome del male. Io voglio alzare la testa e voglio proporre a tutti gli agricoltori siciliani di cominciare ad alzare la testa con nuove iniziative serie a partire dal 15 Luglio: Lor signori avranno gia' programmato le vacanze in qualche cinque stelle, noi le vacanze le programmiamo diversamente.

Nell'attesa una via di mezzo ci puo' stare e cioe' quella di chiedere al Presidente dell'assemblea Regionale Siciliana la convocazione straordinaria, urgente e se lo statuto lo prevede, aperta per mettere sul tavolo quelle che a secondo i punti di vista possono essere definite inadempienze o cose fatte. Ne parleremo! E voglio dire a Lombardo, a Micciche' , a Castiglione, a Leontini, a Firrarello, a Nania, a Cracolici che sono sicuro non hanno ben focalizzato la drammaticita' della situazione, di preparare risposte concrete da sfornare entro l'estate, noi non vogliamo piu' incontrare nessuno separatamente, non vogliamo ascoltare promesse, l'assessore sa gia' quello che abbiamo chiesto, se volete ve lo ripetiamo ancora una volta se ci verra' concessa questa convocazione, ma basta giocare, proprio basta con le parole, non ci interessano piu'.

Il 15 Luglio il sottoscritto in qualita di agricoltore e nient'altro propone ai "COMITATI IN RETE", ai "COMITATI SPONTANEI", ad "ALTRA AGRICOLTURA" a "CODIFAS" ai "COMITATI DEI SINDACI DEL CALATINO" e molto umilmente a "CONFAGRICOLTURA", "CIA", "COLDIRETTI", "FEDERCOLTIVATORI", agli agricoltori senza sigla, ai SINDACI, e se il signore vorra' darci una mano in questa giusta battaglia anche ai VESCOVI di tutta la SICILIA, di fare quello che questa terra aspetta da decenni e cioe' che il suo popolo alzi la testa per cominciare a camminare con la schiena diritta. L'ho gia detto in tante altre occasioni: non chiedetevi chi è l'autore della presente e che tanti di voi hanno conosciuto, è il signor nessuno. Chi legge è pregato di riflettere sul contenuto della lettera e chiedersi se lo condivide, non abbiamo molto tempo.

Cordialmente,
Mariano Ferro

9 commenti

  1. Nino Campisi 1958 // 20 giugno 2010 alle ore 11:04  

    Lotte contro i mulini a vento !! Quale reazione dovrebbe essere messa in atto contro questo sitema di malfattori ? Contro il partito,che come lo ha definito un'autorevole rivista,"il partito del fare quel che ci pare".Elogio i politici padani per la loro furbizia.Per essere capaci ad evidenziare il loro dissenso contro la "Roma ladrona" ma che nello stesso tempo confabulano con i ladroni, per accomodare i "fatti loro" Politici padani che danno un ruolo di prim'ordine all'economia che la loro agricoltura riesce a dare.Un agricoltura da loro resa di spicco esaltandola con tutto l'impegno possibile.E' questo che dovrebbe accadere da noi. Ma le figure politiche siciliane al massimo sanno apprezzare qualche agriturismo solo per averci mangiato bene.

  2. anonimo // 20 giugno 2010 alle ore 14:07  

    xkè una persona si ostina a fare sempre lo stesso lavoro?
    Ma non potete cambiare mestiere? Insomma!!!!!

  3. AvolaBlog // 20 giugno 2010 alle ore 18:02  

    Anonimo non so se pensi veramente quello che hai scritto o lo dici solo per metter legna al fuoco. Fatto sta che l'agricoltura è una delle risorse più preziose del nostro paese. Proporre ai nostri agricoltori (e meno male che ancora ce ne sono) di cambiare lavoro è come sputare sulle nostre poche risorse.

  4. Anonimo // 20 giugno 2010 alle ore 20:13  

    L'agricoltura è uno dei settori portanti della nostra economia siciliana da sotenere e agevolare, e se i produttori si ostinano ad andare avanti, nonostante tutto e tutti, e solo per la grande forza di volontà di chi dal nulla o ereditando l'azienda di famiglia, credeva fermamente di poter rimediare alle cattive scelte politiche effettuate negli anni passati (e qui la lega non centra nulla).
    Come ha detto un noto amico della Sicilia, bisogna far sì che essa si trasformi da "vuoto a perdere" in "vuoto a rendere" e se non cambia la mentalità di certi anonimi elementi, figli del berlusconismo, purtroppo non ci riusciremo mai ad uscire dalla sicilitudine poichè diventa davvero una lotta contro i "mulini a vento". La Sicilia purtroppo non ha punti di forza così evidenti da poterla mettere in competizione con le regioni più ricche della penisola e i pochi esistenti (agricoltura, turismo, storia)sono stati rovinati dall'impianto di cattedrali nel deserto che non han fatto altro che farci arretrare ancora di più.
    Per questo motivo è necessario che la politica nazionale adesso non si scordi di noi perchè è solo essa che deve rimediare alle cattive scelte fatte.
    Ma come dice il nostro amico Nino: quale reazione ci aspettiamo?

  5. Nino Campisi 1958 // 20 giugno 2010 alle ore 20:17  

    Anonimo. Ma tu che lavoro fai?

  6. Anonimo // 20 giugno 2010 alle ore 21:19  

    anonimo ma a tavola cosa mangi?

  7. Maria Grazia // 21 giugno 2010 alle ore 09:09  

    Mi sento così impotente di fronte a questo grande problema. Ho seguito da vicino le vicende di questi ultimi mesi dei nostri agricoltori e ne ho sentito di tutti i colori. Riunioni fiume, promesse, proclami, lettere alle personalità a tutti i livelli istituzionali, proteste, sit-in, occupazioni di aule consiliari. Ma è proprio vero: questa terra martoriata non interessa a nessuno perchè purtroppo si continua ad operare nell'individualismo più deleterio. A Roma si fanno gli interessi della grande distribuzione; in Sicilia Lombardo ha problemi a mantenere l'equilibrio per evitare di andarsene a casa. A chi interessa veramente l'agricoltura? Di sicuro a chi, avendo delle bocche da sfamare a casa, lotta tutti i giorni per riuscire a mettere sul fuoco la pentola per un piatto di pasta. Eppure ci sarebbero da liberare risorse regionali: taglio delle indennità regionali a deputati ed assessori; taglio delle missioni a tutti questi signori che a spese mie e nostre viaggiano in lungo e in largo per il mondo; una macchina regionale che rode ogni risorsa che potrebbe far rientrare la Sicilia dal deficit economico, senza dover tagliare i servizi essenziali come la sanità, per esempio.
    Condivido in toto la lettera dei comitati e mi associo alla loro lotta contro i "sordi" della politica siciliana, nazionale ed europea.
    Cordialmente
    Maria Grazia Caruso

  8. anonimo // 21 giugno 2010 alle ore 14:15  

    Che AVANSPETTACOLO!!!!Siamo tutti solidali,con la bocca.Bellissime parole dalla consigliera Caruso;peccato che sono soltanto PAROLE PAROLE PAROLE PAROLE.
    Ripeto:quando le cose non vanno,si può anche cambiare tipo di ATTIVITà.Nessuno obbliga agli altri,di fare per forza l'agricoltore.Mi viene da piangere ,quando alcuni soggetti politici,non perdono occasione per fare la solita TIRITERE fine a se stessa.

  9. Unknown // 6 luglio 2010 alle ore 15:14  

    Mi dispiace per il sig.Ferro e gli agricltori come lui ,ma se le cose stanno così è perchè hanno fatto agricoltura di getto , ad impulso, senza programmare.Hanno fatto arricchire i mediatori e gli speculatori ,preferendo uno all'altro per pochi centesimi ed istaurando piazze d'affari mafiose.Vorrei sapere perchè non hanno pensato alla cooperazione,come hanno fatto al nord , di creare nuove strade per la commercializzazione,ma l'avolese lavora solo per "futti compagno ".Ricordo che quando coltivavo con il sistema biologico ,allora organico , mi si rideva dietro e mi si diceva che la chimica era amica dell'agricoltura.Oggi le nicchie di mercato hanno salvato alcuni agricoltori lungimiranti , attenti al cambiamento e attenti a chiedere il giusto alle banche , le quali ti finanziano solo se vedono buoni progetti con adeguati busines-plain corrispondenti al vero. Le truffe hanno rovinato gli agricoltori onesti . Potrei continuare ma .....Un consiglio a tutti i comitati o pseudo tali . Chiedete solo due cose :
    1 ) blocco dei procedimenti SERIT per almeno 5-10 anni.
    2)Richiesta di un piano economico riqualificato per ogni azienda da sottoporre alle banche con copertura finanziaria supportata dalla Regione Sicilia.
    L'agricoltura ha bisogno di gente che vuole produrre con serietà non speculazione europee o fondi perduti dati dalla Regione o provincia ecc.Questi tipi di aiuti sviluppano la corruzione specie fra certi dipendenti di certi enti.
    Ottenete i due punti anzidetti , sono ottimi punti di partenza per una buona agricoltura.Saluti

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