di Lauretta Rinauro

Dopo il terremoto in Giappone, che ha generato l’ennesima devastazione per mano dell’incontrollabile natura, adesso razzia, morte e distruzione sono arrivate a pochi chilometri dalla nostra terra, per mano dell’uomo.

Sento molto vicina questa guerra e percepisco vicina anche la tristezza ed il dolore che questa popolazione sta vivendo. Mi chiedo perché tanto odio. Nulla è prevedibile.

Mi sento piccolissima ed impotente spettatrice e questa cosa mi fa soffrire. Penso tanto a tutti quei ragazzi e a quegli uomini, che saranno impegnati in questa ennesima inutile massacrante guerra.

Credo che un po’ di paura e di ansia ci sia in tutti noi. Ho tanto desiderio di impegnarmi per fare qualcosa di buono, nel mio piccolo, di dare un contributo positivo; ma mi chiedo, cosa posso fare io, piccola insignificante persona, di fronte a così tanto odio? Mi chiedo ancora perché per così tanto tempo il mondo, i potenti, quelli che possono, sono rimasti inerti? Abbiamo visto morire persone, abbiamo assistito a strazianti richieste d’aiuto, visto affondare barconi… ma nessuno ha fatto nulla. Guardo Lampedusa, quello che le sta succedendo e mi chiedo: ma noi siciliani siamo davvero italiani? Abbiamo festeggiato l’unità d’Italia, per la cui realizzazione tanti siciliani hanno perso la vita, ma siamo davvero parte di questa nazione?

Se paradossalmente nella situazione di Lampedusa si fosse trovata una città o un paese del nord, credete che il governo sarebbe rimasto così indifferente, sino ad arrivare ad una situazione così pericolosa e precaria, soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario?

Io non credo. A distanza di 150 anni esistono ancora due regni. Noi la differenza la conosciamo bene, viviamo in quello retrogrado e che nessuno considera, ma che, credo, abbia tanto desiderio di rivincita, perché stanco di restare ai margini.

Con la speranza di un futuro migliore per tutti,
Lauretta Rinauro

6 commenti

  1. Andrea Sangregorio // 23 marzo 2011 alle ore 17:25  

    Vedi Lauretta , hai anche parlato dei 150 anni dell'unità d'Italia, come la nostra unità ha richiesto il sacrificio , il dolore , il coraggio e la morte di tanti ragazzi , di tanti uomini , dell'una e delle altre fazioni, adesso la necessità e la voglia di libertà sta chiedendo il sacrificio di uomini e donne di tutto il popolo Maghrebino , questo è il loro Risorgimento.
    Il Risorgimento di Egitto , Tunisia , Algeria ,Marocco e anche Libia.
    Sono scenari tristi e sanguinosi, come lo sono stati anche quelli italiani di 150 anni fa.
    Noi possiamo solo sperare che anche loro a breve potranno festeggiare la loro indipendenza. (non dimentichiamo che l'Italia ha avuto bisogno di 3 guerre, per alcuni anche 4, per raggiungere la totale indipendenza).
    Ma sono le loro guerre, non le nostre, noi non dovremmo metterci le mani, anche perchè potremmo scottarci.

  2. Nino Campisi 1958 // 23 marzo 2011 alle ore 19:38  

    Sangregorio.
    Pensi che si possa rimanere indifferenti nei confronti di una persona che chiamano Rais e che le sue ricchezze vanno oltre all'intero valore della Libia? Un Boia che tiene il popolo in povertà mentre lui vive nel più completo agio ?

  3. Anonimo // 23 marzo 2011 alle ore 20:56  

    @ Nino Campisi 1958:

    Sta parlando di Silvio B., vero?

  4. Anonimo // 23 marzo 2011 alle ore 22:49  

    Tutto questo fa parte di un disegno universale che ci colpisca o no non possiamo farci nulla perchè dietro ci sono scenari che non si possono immaginare nemmeno con la più fervida fantasia. Per Libia e Giappone rimaniamo colpiti dalle immagini che ci arrivano dai tg ma quello che vediamo non è altro che il filtro di un filtro.
    Mettiamoci l'anima in pace e speriamo sempre di essere degli spettatori inermi piuttosto che protagonisti assoluti in questi eventi.

  5. Andrea Sangregorio // 24 marzo 2011 alle ore 08:09  

    Non è giusto stare a guardare , ma NON è giusto intervenire solo per interesse , o aizzare i ribelli solo per denaro. I libici in verità non stavano proprio malissimo , perchè tutti gli uomini disoccupati ricevevano un sussidio minimo, proveniente dai ricavati del petrolio.
    Ricordate che non nasce spontaneamente una ribellione del genere se non c'è qualcuno dietro che la finanzia e che vuole rovesciare il regime.
    Io non dico di rimanere indifferenti a tali ingiustizie , ma a casa nostra guardate che non siamo messi tanto meglio.

  6. dott.G // 28 marzo 2011 alle ore 19:07  

    non è che ieri gheddafi era un agnellino e ad un tratto è diventato lupo, prima lo hanno ossequiato perfino con baciamano ed ora lo bombardano nel nome di cosa; per 50 anni ha tenuto il popolo nelle condizioni che sappiamo e nessuno è intervenuto;quindi spiegatemi il senso di quest'intervento militare e poi in tunisia, algeria, egitto, marocco ecc..non è che stavano o stanno meglio, cosi come in iraq o afghanistan.Sappiate che nemmeno le crociate erano esule da interesse economico. Saluti

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