Il bilancio, anche quest'anno è stato finalmente deliberato, purtroppo ormai consuetamente, in ritardo. Essendo quelli delle amministrazioni pubbliche tempi lunghi anche quando si agisce in fretta, questo tempo buttato al vento è gravoso e di forte danno alla comunità tutta. Perché?
Si mascherano i ritardi dicendo che il bilancio lo si fa dopo la Finanziaria e quindi lo si sposta. Il bilancio lo si può fare, non diciamo a dicembre ma almeno nel periodo gennaio-febbraio, anche perché i contenuti sostanziali della Finanziaria, in discussione al Parlamento, si conoscono molto prima e le modifiche non sono mai tali da compromettere il bilancio che comunque può poi essere aggiornato. Con questo non si perderebbero mesi.
Approvare un bilancio di previsione a metà luglio, è un segnale fortemente deleterio ed allarmante. L'amministrazione, sostanzialmente, per il 2009 ha rinunciato a gestire la città ma si è auto-relegata in una condizione di “galleggiamento” finalizzata al “tirare a campare”. Questa cosa, se sul piano contabile può andare bene perché consente a una finanza locale stressata di tirare il fiato, non funziona sul piano politico.
Un'amministrazione che progetta l'identità e il futuro approva il suo bilancio di previsione in un tempo sufficiente per poterlo poi realizzare. Se lo approva a luglio (e a settembre, con il riequilibrio, si procede alla prima manovra di restrizione), vuol dire che per tutto l'anno non farà che l'ordinaria amministrazione.
Un'esperienza amministrativa che, nel cuore del suo mandato (abbiamo ormai cominciato il terzo anno), sceglie di vivere alla giornata, vuol dire che ha rinunciato a lanciare la sfida del cambiamento e che si è rassegnata a non lasciare, in città, alcun segno del suo passaggio. Un'amministrazione che “galleggia” rende cronici i difetti del passato e vi aggiunge quelli del presente.
Ma perché l'amministrazione, opera su un livello così basso? Essenzialmente per due ragioni, che poi sono intrecciate tra loro. Una, riguarda la bassa qualità delle compagini esecutive. Un'altra, riguarda il basso livello della consapevolezza politica in città. I consiglieri comunali sono quelli che fanno la campagna elettorale corpo a corpo, impegnano la faccia e il nome, prendono voti ...e il giorno dopo l'elezione sono relegati ad un ruolo meramente notarile; e meno male verrebbe da dire: infatti è stata loro premura attivarsi per sistemare una delle più importanti priorità della città, cioè quella di aumentarsi il gettone di presenza da 30 a 100 €, per poi iniziare, a priorità sistemata, la truffaldina pratica del procrastinare sugli argomenti nelle commissioni consiliari al solo scopo di farne slittare la conclusiva elaborazione nel maggior numero possibile di sedute successive. Ladri! Proprio del tipo che ci meritiamo!
Parentesi a parte, Il 90 % delle decisioni è nella mani degli organi di gestione: la giunta (?), il sindaco, e lo staff di dirigenti (?), capi settore e consulenti (?).
La città si amministra con la delega della delega. La gente vota il sindaco e i consiglieri e poi questi delegano a loro volta assessori, dirigenti e consulenti a gestire la vita amministrativa. Dentro questo meccanismo, molta attenzione si deve fare alla formazione degli organi esecutivi. Se vengono costituiti solo con l'occhio alla politica, per tenere buoni i partiti e i consiglieri, si formano squadre senza competenza, senza esperienza, senza motivazione, se non quella predatoria. Se vengono costituiti solo sulla base della competenza tecnica e della motivazione, si apre uno scollamento pericoloso con gli eletti. Cosa fare?
Il sindaco, figura di mediazione, dovrebbe cucire una intesa operativa tra politica e tecnica, costruendo organigrammi che tengano conto di entrambe le esigenze. Ma pare ami di più fare il poliziotto al servizio dell’etica a buon mercato, “rigorosamente” di parte, e in subordine della telefonata pro-raccomandato.
Crediamo comunque che l'errore della prima ora, e purtroppo non solo di questa particolare amministrazione, sia quello di dare tutto ai partiti e niente alle competenze e alla motivazione ideale (che sarebbe poi LA POLITICA). Si formano le giunte con un arido e impersonale quantum di quote ai partiti, guardando solo ad esigenze di parte, senza la minima valutazione di merito su qualità, idee, motivazioni. Il risultato è che, a parte qualcuno di buona volontà, gli organi di gestione non sono laboriosi, attenti, competenti e attivi. Non rispondono a criteri di efficienza e buona gestione. Non rispondono alla necessità di raggiungere obiettivi.
Solo a titolo di esempio: Passata l’emergenza, “monnezza a Napoli”, con il corollario mediatico e le troppo effimere ed emotive attenzioni al tema, quanti ad Avola sanno dove e come buttare una cassetta di frutta, delle pile elettriche, per non parlare dei piatti e i bicchieri di plastica?
Detti organi di “gestione”, non rispondono alle effettive priorità sociali, ma solo e sempre alle esigenze dei partiti, e in particolare dei pochi che quei partiti li controllano. E se quei partiti tradiscono sé stessi e chi li ha votati, ad essi sta bene comunque: nulla da eccepire.
Questo metodo, ha portato l'amministrazione ad una stagnazione, conseguenza di un clima generale di accomodamento, dove nessuno sente lo scatto della motivazione. Sette MILIONI di euro di debito. Di chi è la Responsabilità? non sono sempre gli stessi capi che da più di un trentennio “governano” di fatto la città? ...impoverendone le risorse con la corresponsione di un numero impressionante di stipendi regalati. C’è qualcuno che pensa tra i giovani, molto poco rampanti, della nuova generazione politica, disgraziatamente allevati negli ovili di questi “condottieri-pecorai”, di doversi misurare con l'innovazione e il cambiamento? Si sente dire spesso “mandiamo a casa l'amministrazione”. Si, …. “e dopo?”.
Dopo si vota.
O ci i vuole illudere che la politica moribonda di questa città, nel centrodestra come nel centrosinistra sia in grado, di costruire un'alternativa vera a quest'amministrazione? Certo, cambierebbero qualche nome e qualche sigla. Ma finché i blocchi di potere resteranno gli stessi, questi continueranno ad aggregarsi, mettendo insieme i numeri e costruendo un quadro simile.
Il vero cambiamento, va costruito elaborando una nuova visione umana dove il tanfo dell’affarista venga riconosciuto prima ancora che si apra bocca, in modo che si dia spontaneamente vita ad un metodo alternativo del far politica, Altro che continuare a incoraggiare l’ambizione a saccheggiare, scambiandola per energia volitiva. Tanto vale sennò andare a scuola da Riina e Provenzano.
I movimenti, i luoghi dell'elaborazione, i partiti devono affrancarsi da quella funzione di comitati elettorali, e diventare laboratori di maturazione umana e di innovazione, focolai di un nuovo sentire sociale, di un nuovo fremito culturale dove prima di tutto, ripetiamo, l’aspirante politico, deve essere una persona sufficientemente distaccata da brame personali di accaparramento di mezzi e prestigio in modo da poter veramente servire la comunità con passione, altro che sbaraglio predatorio. Passione, non interesse. Largo ai giovani quindi, quelli dall’intelligenza sveglia che non sono già vecchi a 18 anni.
Si mascherano i ritardi dicendo che il bilancio lo si fa dopo la Finanziaria e quindi lo si sposta. Il bilancio lo si può fare, non diciamo a dicembre ma almeno nel periodo gennaio-febbraio, anche perché i contenuti sostanziali della Finanziaria, in discussione al Parlamento, si conoscono molto prima e le modifiche non sono mai tali da compromettere il bilancio che comunque può poi essere aggiornato. Con questo non si perderebbero mesi.
Approvare un bilancio di previsione a metà luglio, è un segnale fortemente deleterio ed allarmante. L'amministrazione, sostanzialmente, per il 2009 ha rinunciato a gestire la città ma si è auto-relegata in una condizione di “galleggiamento” finalizzata al “tirare a campare”. Questa cosa, se sul piano contabile può andare bene perché consente a una finanza locale stressata di tirare il fiato, non funziona sul piano politico.
Un'amministrazione che progetta l'identità e il futuro approva il suo bilancio di previsione in un tempo sufficiente per poterlo poi realizzare. Se lo approva a luglio (e a settembre, con il riequilibrio, si procede alla prima manovra di restrizione), vuol dire che per tutto l'anno non farà che l'ordinaria amministrazione.
Un'esperienza amministrativa che, nel cuore del suo mandato (abbiamo ormai cominciato il terzo anno), sceglie di vivere alla giornata, vuol dire che ha rinunciato a lanciare la sfida del cambiamento e che si è rassegnata a non lasciare, in città, alcun segno del suo passaggio. Un'amministrazione che “galleggia” rende cronici i difetti del passato e vi aggiunge quelli del presente.
Ma perché l'amministrazione, opera su un livello così basso? Essenzialmente per due ragioni, che poi sono intrecciate tra loro. Una, riguarda la bassa qualità delle compagini esecutive. Un'altra, riguarda il basso livello della consapevolezza politica in città. I consiglieri comunali sono quelli che fanno la campagna elettorale corpo a corpo, impegnano la faccia e il nome, prendono voti ...e il giorno dopo l'elezione sono relegati ad un ruolo meramente notarile; e meno male verrebbe da dire: infatti è stata loro premura attivarsi per sistemare una delle più importanti priorità della città, cioè quella di aumentarsi il gettone di presenza da 30 a 100 €, per poi iniziare, a priorità sistemata, la truffaldina pratica del procrastinare sugli argomenti nelle commissioni consiliari al solo scopo di farne slittare la conclusiva elaborazione nel maggior numero possibile di sedute successive. Ladri! Proprio del tipo che ci meritiamo!
Parentesi a parte, Il 90 % delle decisioni è nella mani degli organi di gestione: la giunta (?), il sindaco, e lo staff di dirigenti (?), capi settore e consulenti (?).
La città si amministra con la delega della delega. La gente vota il sindaco e i consiglieri e poi questi delegano a loro volta assessori, dirigenti e consulenti a gestire la vita amministrativa. Dentro questo meccanismo, molta attenzione si deve fare alla formazione degli organi esecutivi. Se vengono costituiti solo con l'occhio alla politica, per tenere buoni i partiti e i consiglieri, si formano squadre senza competenza, senza esperienza, senza motivazione, se non quella predatoria. Se vengono costituiti solo sulla base della competenza tecnica e della motivazione, si apre uno scollamento pericoloso con gli eletti. Cosa fare?
Il sindaco, figura di mediazione, dovrebbe cucire una intesa operativa tra politica e tecnica, costruendo organigrammi che tengano conto di entrambe le esigenze. Ma pare ami di più fare il poliziotto al servizio dell’etica a buon mercato, “rigorosamente” di parte, e in subordine della telefonata pro-raccomandato.
Crediamo comunque che l'errore della prima ora, e purtroppo non solo di questa particolare amministrazione, sia quello di dare tutto ai partiti e niente alle competenze e alla motivazione ideale (che sarebbe poi LA POLITICA). Si formano le giunte con un arido e impersonale quantum di quote ai partiti, guardando solo ad esigenze di parte, senza la minima valutazione di merito su qualità, idee, motivazioni. Il risultato è che, a parte qualcuno di buona volontà, gli organi di gestione non sono laboriosi, attenti, competenti e attivi. Non rispondono a criteri di efficienza e buona gestione. Non rispondono alla necessità di raggiungere obiettivi.
Solo a titolo di esempio: Passata l’emergenza, “monnezza a Napoli”, con il corollario mediatico e le troppo effimere ed emotive attenzioni al tema, quanti ad Avola sanno dove e come buttare una cassetta di frutta, delle pile elettriche, per non parlare dei piatti e i bicchieri di plastica?
Detti organi di “gestione”, non rispondono alle effettive priorità sociali, ma solo e sempre alle esigenze dei partiti, e in particolare dei pochi che quei partiti li controllano. E se quei partiti tradiscono sé stessi e chi li ha votati, ad essi sta bene comunque: nulla da eccepire.
Questo metodo, ha portato l'amministrazione ad una stagnazione, conseguenza di un clima generale di accomodamento, dove nessuno sente lo scatto della motivazione. Sette MILIONI di euro di debito. Di chi è la Responsabilità? non sono sempre gli stessi capi che da più di un trentennio “governano” di fatto la città? ...impoverendone le risorse con la corresponsione di un numero impressionante di stipendi regalati. C’è qualcuno che pensa tra i giovani, molto poco rampanti, della nuova generazione politica, disgraziatamente allevati negli ovili di questi “condottieri-pecorai”, di doversi misurare con l'innovazione e il cambiamento? Si sente dire spesso “mandiamo a casa l'amministrazione”. Si, …. “e dopo?”.
Dopo si vota.
O ci i vuole illudere che la politica moribonda di questa città, nel centrodestra come nel centrosinistra sia in grado, di costruire un'alternativa vera a quest'amministrazione? Certo, cambierebbero qualche nome e qualche sigla. Ma finché i blocchi di potere resteranno gli stessi, questi continueranno ad aggregarsi, mettendo insieme i numeri e costruendo un quadro simile.
Il vero cambiamento, va costruito elaborando una nuova visione umana dove il tanfo dell’affarista venga riconosciuto prima ancora che si apra bocca, in modo che si dia spontaneamente vita ad un metodo alternativo del far politica, Altro che continuare a incoraggiare l’ambizione a saccheggiare, scambiandola per energia volitiva. Tanto vale sennò andare a scuola da Riina e Provenzano.
I movimenti, i luoghi dell'elaborazione, i partiti devono affrancarsi da quella funzione di comitati elettorali, e diventare laboratori di maturazione umana e di innovazione, focolai di un nuovo sentire sociale, di un nuovo fremito culturale dove prima di tutto, ripetiamo, l’aspirante politico, deve essere una persona sufficientemente distaccata da brame personali di accaparramento di mezzi e prestigio in modo da poter veramente servire la comunità con passione, altro che sbaraglio predatorio. Passione, non interesse. Largo ai giovani quindi, quelli dall’intelligenza sveglia che non sono già vecchi a 18 anni.
Comunaliavola
Condivido il commento, una parte no mi trova d'accordo: largo ai giovani !!!!!!!!!!!. L'esperienze vissute dimostrano che i giovani, tranne qualche rara eccezione, poi sono peggio dei vecchi. Io direi votiamo le persone perbene, giovani e meno giovani, che fanno politica per passione e non per i 100 euro del gettone di presenza.
il post di comunaliavola descrive chiaramente la situazione desolante in cui versa la nostra Città. Purtroppo le occasioni per il cambiamento vengono buttate via: ad esempio io ritengo, pur non conoscendolo di persona, l'avv. Grande una risorsa che purtoppo non si è sfruttata.
Tante persone per bene ci hanno messo la faccia e non sono stati eletti. Di che parliamo? La vicenda dell'ospedale e quella del gettone di presenza rappresentano bene i politici avolesi.
La mia proposta: cambiare. Alle prossime elezioni votiamo per persone nuove, giovani o meno, che non sono in politica da trenta anni. Rinnoviamo la classe poltica avolese. Basta con il clientelismo!
Pur condividendo pienamente che l'avvocato Grande a Sindaco poteva rappresentare una svolta politica-amministrativa per la città, dobbiamo però anche ammettere, che con il loro modo di pensare sarà impossibile, per quel gruppetto vicino a lui, fare politica. Purtroppo la politica ti costringe, vuoi o non vuoi, a fare accordi, alleanze, strategie magari con persone con cui non vorresti avere niente a che fare, e se non si accetta questo in politica è meglio mettersi da parte. E mi pare che il gruppo Grande su questo aspetto ci sente poco, vedi l'esperienza della LISTA GRANDE.
Il fatto di accettare alleanze, accordi, tipo l'amministrazione attuale, non porta risultati per la Città ma solo per chi li fa. Politici che in campagna elettorale promettono sfaceli, poi rimangono imprigionati vittime di questi accordi e alleanze, di veti incrociati e le amministrazioni stagnano, Avola docet. Quindi, opinione personale, considero l'avv. Grande una delle poche persone ad Avola in grado di risollevare la nostra Città.
nn sapevo che fossimo già in campagna elettorale
Bravo Giuseppe, continua cosi: Sogni d'oro, fantasticate. Se pensate che la situazione amministrativa è allo sfacello perchè imprigionata da questi accordi, allora vivi in un altro mondo.
1- Ma siamo in campagna elettorale??
Magari...
2- largo ai giovani?? giovani tipo il PdC attuale? LOL!
3- Ok, prendiamoli meno giovani... tipo l'avv. Grande? Wow, il nuovo che avanza... ri- LOL
Ogni popolo ha i governanti che si merita... Noi li abbiamo "per interposta persona" o, per dirla più chiaramente: noi abbiamo i "Pupi" che ci meritiamo.
Tanti cosi frischi, paisà.
Erano solo riflessioni non siamo in campagna elettorale! Caro anonimo svegliami, illustrami tu come va questo mondo, attendo risposta grazie.
salve io vorrei sapere una cosa ma quannu li date sti soldi delle elezioni??!! datemi una risposta grazie mille... equelle dei carri fatemi sapere al piu presto a me i soldi servono e pure tanto
Ringraziando per l'attenzione dimostrata all'intervento, convengo con l'appunto riguardo la "giovinezza". Essa comunque, non intendeva essere un'enfatizzazione anagrafica. Se si può essere vecchi a 18 anni, si può anche essere giovani a 60. L'aspetto cruciale, che secondo me potrà cambiare la società, e che al momento attuale può suonare persino utopistico, è il REQUISITO del distacco da brame egoistiche, (e per estensione partitiche) in quanto si individua chiaramente in esse il totale ridemensionamento e fallimento del politico che vi soggiace e che, si ricordi, fa politica per servire la COSA PUBBLICA (cioé l'intera società). Si diceva infatti:
"l’aspirante politico, deve essere una persona sufficientemente distaccata da brame personali di accaparramento di mezzi e prestigio in modo da poter veramente servire la comunità con passione, altro che sbaraglio predatorio. Passione, non interesse". Grazie Comunaliavola
La sua è una filosofia fuori dal mondo e da ogni logica, dell'essere umano.Non penso minimamente, che Lei sia di un'altra specie!Ilfatto che Lei solo ne parla, lo può soltanto aiutare a vivere meglio con la sua coscienza.Questo non significa che Lei,possa insegnare qualcosa agli altri. (COMUNALIAVOLA)
La ringrazio e mi permetto suggerirle, senza la minima pretesa di insegnare nulla, ma come due semplici persone CHE DIALOGANO amichevolmente, a non presumere di conoscere il "MONDO" e tantomeno "OGNI logica".
Le cose più ovvie sembrano le più utopistiche. Concorderei con Lei se dicesse da un CERTO TIPO DI MONDO e dalle LOGICHE cui siamo supinamente e ipnoticamente massmediatizzati. Ciò che a lei, caro Saggio, sembra così strano non è né logico o illogico, né fuori "dal mondo" ma molto più pragmaticamente ENERGETICO. Se siamo scarichi è LOGICO ed INEVITABILE "adottare" o piuttosto subire il "modus dominandum", cercando compensazione in continue lamentele e ininterrotte polemucole fini a se stesse, in compromessi non sempre edificanti, rassegnazioni, amarezze depressioni, evasioni d'ogni genere, ecc.. Cos'altro potremmo fare! Diverso discorso invece, se consideriamo l'uomo come ENERGIA. In queso caso la cosa potrebbe divenire possibile, e di fatto per molti uomini lo è già, sempre che riusciamo a visualizzare un mondo un pò più vasto di quello offerto dai media. Se c'è una strada essa è sicuramente l'imparare ad attingere in modo diverso dal proprio serbatoio energetico. Con simpatia. Comunaliavola
Comunaliavola, troppo difficile da interpretare i vostri commenti, sappi che ci siamo gente con la 3^ media e quindi poco acculturati per poter comprendere la vostra filosofia. Curiamo più la sostanza che la forma.
Chiedo scusa all'anonimo con la 3^ media, titolo di studio degnissimo, come dimostra il fatto che non gli impedisce di discernere la sostanza dalla forma. Se ha la pazienza di leggere il post originale (il primo) forse potrebbe trovarvi molta sostanza. L'ultimo post, quello "difficile" rispondeva ad uno precedente che sottolineava un carattere troppo utopistico della ricetta data per la trasformazione della società,ed è in quel contesto che va riletto. Anch'io mi sento molto poco acculturato, se ciò la può consolare, e per questo continuo a studiare con umiltà e consapevolezza. Se d'altra parte, non ne avessi più molta voglia e volessi vivere di rendita, su quel poco o molto che già so, allora opterei naturalmente per il giudicare e non l'argomentare nel merito gli interventi altrui. Mi perdoni anticipatamente se anche questo post le suonerà più di forma che di "sostanza".
Comunaliavola, "curiamo più la sostanza - che la forma": "infatti è stata loro premura attivarsi per sistemare una delle più importanti priorità della città, cioè quella di aumentarsi il gettone di presenza da 30 a 100 €, per poi iniziare, a priorità sistemata, la truffaldina pratica del procrastinare sugli argomenti nelle commissioni consiliari al solo scopo di farne slittare la conclusiva elaborazione nel maggior numero possibile di sedute successive. Ladri! Proprio del tipo che ci meritiamo!" - altrimenti la "sostanza" dei 100 € a seduta rischia di andare a puttane, che diamine. La ringrazio di cuore per i suoi interventi. Cordialmente Alfredini Alfio
Desideroso di conoscere (comunaliavola).Se che risate ci dovremmo fare!Penso di sapere chi è Lei,ma non mi voglio sbilanciare.Perchè non fare un incontro a 3, compreso Alfio Alfredini, che conosco. Semplicemente per scambiarci delle opinioni.
Fa bene a non sbilanciarsi anche perché io ho capito subito chi è LEI e penso anche di aver individuato l'anonimo con la 3^ media. Ora, se non le dispiace, o si torna al tema originale, lasciando perdere i personalismi, o sennò arrivederci alla prossima. Nell'attesa cerchi di far bene la Sua parte per questa vergogna del gettone a 100 €. La saluto, e ancora grazie per l'interlocuzione. Cordialmente Comunaliavola