Desidero premettere che, almeno per il momento, l’unico Assessore, della neoamministrazione Barbagallo con cui si riesce ad interloquire è il Sig. Sebastiano Passarello. Per questo, nonostante non ho condiviso e continuo a non condividere la sua scelta politica, ritengo sia doveroso ringraziarla pubblicamente.

Leggo sul quotidiano locale “Giornale di Sicilia” della sua posizione sul tema rifiuti. A suo parere l’unica soluzione possibile e quella dei TERMOVALORIZZATORI. Anzi, Lei, invita i parlamentari siciliani ad essere celeri nella scelta dei Termovalorizzatori, dal momento che, le discariche, e questo è vero, non possono più contenere i crescenti rifiuti prodotti dall’uomo.

Lei è per la scelta termovalorizzatori.

Ma iniziamo con il chiederci che cosa è un termovalorizzatore, come funziona, quali sono i benefici e quali i pericoli per la salute.

I termovalorizzatori sono inceneritori con recupero di energia. Sono impianti che smaltiscono rifiuti usandoli come combustibile per produrre calore e/o elettricità.

Che cosa smaltiscono i termovalorizzatori. Sono due le categorie principali di rifiuti inceneriti: i rifiuti solidi urbani (RSU), che trattati adeguatamente sono definiti CDR, ovvero combustibile derivato dai rifiuti, e i rifiuti speciali;

Il CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti), è un combustibile solido triturato secco ottenuto dal trattamento dei rifiuti solidi urbani, raccolto generalmente in blocchi.

Secondo le normative italiane vigenti (in particolare il D.Lgs. n. 22/1997), il CDR viene ottenuto tramite processi volti a eliminare i materiali non combustibili (vetro, metalli, inerti) e la frazione umida (la materia organica come gli scarti alimentari, agricoli, etc.).

Leggiamo alcuni pareri tratti dal sito internet http://www.ambientespa.it/informa/termovalorizzatori.htm

Sui TERMOVALORIZZATORI se ne sono dette tante, di seguito sono riportati pareri opposti.
Lasciamo al lettore trarre le proprie conclusioni.

A FAVORE: Dalla combustione dei rifiuti, con i TERMOVALORIZZATORI, si recupera energia sotto forma di energia elettrica e teleriscaldamento a basso costo che altrimenti andrebbe persa.

CONTRO: I costi di produzione di energia con questa tecnica sono mascherati dai forti stanziamenti pubblici. In ultima analisi sono i cittadini a pagare l’impianto e le ditte gestrici a beneficiare dei guadagni. Per far tacere le opposizioni locali si regala acqua calda ed energia elettrica a tariffe agevolate: tanto i costi di impianto sono stati pagati da altri cittadini.

A FAVORE: E’ necessario che ogni cittadino si faccia carico del problema dei rifiuti anche accettando i termovalorizzatori, senza delegare ad altri il problema alimentando altre discariche.

CONTRO: Con i termovalorizzatori la maggior parte dei rifiuti continua ad essere posta invece che in una discarica di solidi, in una enorme discarica a cielo aperto: i rifiuti vengono immessi nella atmosfera sotto forma di gas. Le ceneri della combustione continuano ad essere poste in discarica dopo essere state inertizzate. Il cittadino non si fa carico del problema ma lo delega ad altri perchè in discarica o in un inceneritore lo mette sempre a casa di altri. A questa sindrome è stato dato il nome NOT IN MY COURTYARD, cioè "si ma non nel mio cortile!".

A FAVORE: I termovalorizzatori, a differenza delle discariche non nuocciono alla salute. Solo in passato, per la loro bassa tecnologia, potevano rappresentare un potenziale pericolo, ma oggi i potenziali pericoli sono minimizzati se non eliminati del tutto.

CONTRO: Nessun dottore, nessuna pubblicazione biomedica solleva il cittadino dalle apprensioni che derivano dall’avere nelle vicinanze una discarica o un inceneritore. Quest’ultimo nelle complesse reazioni chimiche di combustione trasforma materiali leggermente tossici, in altamente tossici, come la DIOSSINA. I materiali solidi prodotti necessitano di una costante sorveglianza in quanto tossici e nocivi, quelli gassosi vengono dispersi nel vento. Una raccolta di dozzine di pubblicazioni, smentisce la più grossa e pericolosa bugia: quella che i termovalorizzatori sicuramente non fanno male.

A FAVORE: L’incenerimento dei rifiuti è il più economico dei sistemi di smaltimento.

CONTRO: Se è economico in fatto di tassa rifiuti (il prezzo al kg scende) è perché gli impianti sono finanziati pubblicamente, il costo sostenuto dalla collettività è ancora più alto di quello attuale.

A FAVORE: Molto si sta facendo per il problema dei rifiuti, anche in termini di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, anche al fine di minimizzare la quantità dei rifiuti e le dimensioni degli impianti di incenerimento.

CONTRO: Il danaro pubblico viene stanziato per piani in cui la spesa più grossa è quella destinata allo incenerimento, una minore alle complesse tecniche di riciclaggio, ed una assolutamente nulla riguarda il punto nelle tecniche di informazione (etichettatura dei prodotti) e di produzione di beni durevoli considerate primarie dalla CEE. Nulla è destinato alla ricerca medica in questo settore. Nulla è destinato ai piani di monitoraggio della salute dei cittadini posti nelle vicinanze dei termovalorizzatori.

A FAVORE: I termovalorizzatori di ultima generazione sono sofisticati da non emettere sostanze tossiche infatti il monitoraggio all’uscita del camino con le apparecchiature più sofisticate disponibili non rivela tali sostanze.

CONTRO: Le apparecchiature di misurazione non sono abbastanza sofisticate e sensibili da rilevare la presenza di sostanze tossiche all’uscita dei camini poiché sono diluite in enormi quantità di gas, se invece mettete apparecchiature altrettanto sofisticate a controllare l’accumulo di sostanze tossiche nelle vicinanze dei termovalorizzatori ne potrete misurare la presenza. Ciò è risaputo da chi dovrebbe tutelare la salute della popolazione e che sino ad oggi si oppone, sistematicamente, alla misura delle sostanze accumulate nei pressi (7 km) dai termovalorizzatori operanti.

A FAVORE: I comitati ambientalisti terrorizzano i cittadini sulla questione dei termovalorizzatori.

CONTRO: I comitati ecologisti reputano di dover supplire a quanto non viene fatto dalle istituzioni per contrastare le informazioni inesatte e ambigue che riguardano i termovalorizzatori e su cui poggia l’incastellatura politica ed economica che sostiene la loro costruzione.

A FAVORE: Studiosi autorevoli sono di opinione ben diversa dagli ambientalisti e mettono a disposizione le proprie conoscenze scientifiche che sono alla base delle loro opinioni, spesso senza trarne alcun vantaggio, amministratori responsabili sono all’opera per risolvere i problemi dell’ambiente, che solo fra le altre cose prevede l’installazione di tali impianti, in siti tali da non danneggiare né l’ambiente, né i cittadini. Tutto ciò è effettuato nel rispetto delle norme europee, italiane e regionali in modo completamente trasparente per i cittadini i quali possono contare su criteri di correttezza in tutte le procedure.

CONTRO: Attualmente gli studiosi favorevoli allo incenerimento traggono il vantaggio di occupare le posizioni di prestigio nei consigli di amministrazione degli enti ed istituzioni che si occupano e controllano l’ambiente, per contro chi è contrario senza ambiguità non è presente in modo significativo in queste posizioni. I siti su cui costruire i termovalorizzatori sono i più dannosi per la salute infatti l’iter burocraticolegato alle leggi attuali italiane, identifica i siti in aree senza interesse agro silvo pastorale, dove siano già presenti servizi di di acqua, luce e gas. Ciò corrisponde, nella maggior parte dei casi ad aree fortemente abitate come le periferie cittadine.

A FAVORE: In ogni momento la popolazione può controllare i Progetti e potrà verificare l’efficienza e la non pericolosità degli impianti.

CONTRO: Il controllo dei progetti è effettuato da istituzioni pubbliche che non sono tenute in alcun caso a sottoporlo ai rappresentanti dei comitati ambientalisti. Anche ammesso che gli impianti siano ritenuti pericolosi dai cittadini, non esiste nessuno strumento giuridico in grado di fermare un impianto neanche per pochi giorni: una volta innescato un inceneritore si è vincolati a non spegnerlo più, in quanto l’immondizia non può essere accumulata altrove e la produzione di energia elettrica e di acqua calda per il teleriscaldamento diventano esigenze primarie rispetto alla salute.

Un impianto di incenerimento emette circa 250 differenti sostanze inquinanti e di queste solo una quindicina sono teoricamente controllabili. Il 30% di scorie e ceneri che si generano dalla combustione sono molto più pericolose dei rifiuti di partenza.

Ogni inceneritore allontana la prospettiva del riciclaggio, basti pensare che le parti in cellulosa e le materie plastiche rappresentano oltre il 70% del potere calorifico!

Insomma è evidente che i termovalorizzatori per funzionare al meglio, hanno bisogno di quei materiali destinati al riciclaggio.

I controsensi non mancano, e non si capisce perché a volte ci vogliamo complicare la vita, quando basterebbe impegnarsi nella raccolta differenziata per risolvere in modo consistente il problema dello smaltimento dei rifiuti, considerato poi che con le tecnologie odierne il riciclaggio non si limita più a carta, plastica, alluminio e vetro, ma interessa una moltitudine di materiali, basti pensare ad oggetti quotidiani quali computers, toner, cellulari, elettrodomestici… e tanti altri ancora.

In conclusione, Sig. Assessore, conoscendo la correttezza dei siciliani, la presenza di controllori corrotti, della malavita e altro, lei si sente di garantire che nel termovalorizzatore non vadano prodotti che non dovrebbero essere assolutamente bruciati pena la salute di noi tutti. Se si sente di dare tali garanzie anch’io penso che la scelta dei termovalorizzatori vada valutata.

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