01/01/2010 per iniziare bene il primo dell'anno mi ritrovo inseguito da persone molto ma molto poco affidabili (premetto, credo, non avolesi), ma iniziamo il racconto.

Ore 19 circa, io e altri amici siamo fermi a parlare al Parco Robinson e dopo circa 20 min decidiamo di andare a casa. Bene, nel percorso che va dal Parco alla via Miramare si accostano le due sopra citate persone con un'auto a dir poco truccata; come fai a saperlo? direte, ma lo capirete dopo.

Abbasso il finestrino per ascoltare cosa volessero queste persone, ma direi animali, e chi stava al lato guida mi chiede di arrestare la macchina che doveva parlarmi (naturalmente siciliano stretto, ma non avolese), premetto che non avevo mai visto quei volti sin ad ora, naturalmente io capendo la situazione rifiuto e dico che ho da fare ed accelero l'andatura, quando ad un certo punto mi risorpassano ed inchiodano davanti alla mia vettura e mi intimano di fermarmi; riesco a trovare uno spiraglio di strada e ricomicio l'accelerazione quando nuovamente mi sorpassa e mi inchioda ancora davanti ma in modo ancora più brusco, e a questo punto scende dall'auto e mi dice testuali parole: se nun scinni t'ammazzu (per chi non conosce il siciliano significa se non scendi dall'auto ti uccido), a questo punto cerca di prendere credo un coltello in tasca, ma nuovamente riesco a liberami ed approfittando del fatto che è ancora fuori dalla macchina mi allontano a tutto gas dal luogo (da questo punto in poi non dirò più le vie).

Percorro altri 4 km circa ad alta velocità e ad un certo punto mi fermo credendo di averli seminati, ma manco il tempo di guardare le specchietto retrovisore della mia auto che vedo nuovamente quei fari che si fermano a pochi metri dalla mia. Ed ecco che ancora scendono e io riparto a tutto gas, ma questa volta io conoscendo bene le strade del mio bel paese, riesco a seminarli e nascondermi in un posto sicuro. Fine della storia! Naturalmente i CC sanno dell'accaduto, e spero che riescano ad acciuffarli.

Cosa volessero credo di averlo capito, non di certo la vettura ma sicuramente i soldi credendo di aver a che fare con un riccone che purtroppo non sono, ma la cosa che mi rattrista di più è che da qualche anno a questa parte il nostro paese è totalmente privo di SICUREZZA. Giornalmente percorro le strade di Avola dalle più alle meno trafficate ma non vedo mai un carabiniere, un poliziotto, un vigile o chi come loro dovrebbero farci vivere in sicurezza e tranquillità. Spero che questo mio articolo riesca a coinvolgere i lettori sperando che prima o poi si possa vivere tranquilli nella nostra bella città.

Grazie per la cortese attenzione.

(Ringraziamo Avola Inside per questa interessante segnalazione).

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Vorrei approfittare dell’arrivo del nuovo anno, per fare gli auguri a tutti coloro che si trovano nella mia situazione o peggio, perché credo che in Italia, dopo i “veri poveri”, siamo quelli che abbiamo più bisogno di un pizzico di fortuna e di speranza, quella che caratterizza ogni inizio d’anno.

Mi capita spesso di scrivere su questo blog e di sentirmi accusare, solo perché ho una mia identità politico-partitica, che se scrivo o mi esprimo è perché aspiro a fare il “politico” di professione.

Bé, non credo che dopo tutto sarei male come politico locale, visto quello che c’è in giro (scusate la franchezza ed un po’ di presunzione), ma questo adesso è l’ultimo dei miei pensieri. E lo è perché sono una professionista quasi-completamente disoccupata, così come un’infinità di coetanei. Non condivido, mi dispiace offendere qualcuno, coloro che si mettono a fare politica-istituzionale quando ancora non hanno un mestiere alle spalle, perché, come è successo con l’aumento del gettone di presenza, quando poi il loro modesto impegno viene eccessivamente retribuito, l’idea che lasciano passare è, che non sono lì per il bene della città e dei suoi cittadini, ma per il bene della tasca e della pancia.

Vado oltre, perché non è questo l’argomento su cui mi voglio soffermare. Ciò di cui voglio parlare è proprio la situazione economica e professionale, che mi trovo a condividere con un’ infinità di altre persone: sono una laureata, con specializzazione post-laurea e corsi vari, che a distanza di anni dalla laurea, poiché abitante al sud, si trova costretta dal sistema delle lobby e dalla mentalità meridionale a fare la professionista quasi-completamente disoccupata. Per la laurea che ho, è previsto un lunghissimo tirocinio e poi un lunghissimo esame di abilitazione, anni nei quali ovviamente non si riesce a guadagnar nulla.

Non sono la sola purtroppo a trovarmi in questa situazione; non sono la sola a dover ringraziare la famiglia che mi permette di “attendere il fatidico momento”; non sono la sola che si rattrista ogni volta che vede gente senza né arte né parte, che occupa posti di rilievo, spesso tecnici, o che ci governa, non per le qualifiche o le capacità che possiede, ma solo perché ha guidato l’automobile a qualche politico di turno al momento giusto o solo perché si accontenta di essere il burattino del mastro puparo che regge le fila.

Non sono la sola, perché senza dubbio c’è chi è peggio di me: chi nell’attesa del fatidico momento, vista l’età che avanza, ha messo su famiglia, chi ha acceso mutui, chi ha lasciato la propria terra e la famiglia per l’esigenza di trovare altrove pane per sfamarla e chi, in modo ancora più triste, si è lasciato andare nel baratro della disperazione e della depressione, perché non vede via d’uscita.

A queste persone va il mio infinito augurio di un anno nuovo pieno di concretezza, di sostegno, di giustizia, di ricompensa per i sacrifici fatti, di fortuna, di verità, perché non si arrendano a ciò che passa, ma sognino sperino ed agiscano, per ciò che arriva.

Auguri

  • a chi ha fatto tanto per realizzare i suoi sogni, perché non si arrenda proprio adesso;
  • a chi si fa prendere in giro dal politico-burattinaio, perché reagisca e non stia ancora ad attendere il miracolo del posto di lavoro, perché i miracoli li fanno solo i Santi;
  • a chi ama la sua famiglia, perché la custodisca e la educhi a reagire alla mentalità clientelare ed ai soprusi;
  • a chi finora non ha mai fatto una manifestazione, perché se c’è qualcosa che lo riguarda esca per strada e cominci a gridare e farsi sentire, sia esso di destra o di sinistra;
  • a chi ama lottare per le cose vere e giuste, perché se ne freghi di chi cerca di mettergli i bastoni tra le ruote;
  • a chi non imita i modaioli con la segatura al posto del cervello, non si lascia abbindolare dall’estetica e dal denaro, ma guarda dentro chi gli sta intorno e si circonda di persone vere;
  • a chi sa ascoltare 5 minuti, prima di parlare per 10;
  • a chi non segue la massa, non perde gli ideali, non si arrende, di fronte a chi domina;
  • a chi sarà chiamato a votare in questo nuovo anno, perché rifletta bene sul valore che quella x o quel nome che scriverà hanno per se, per la sua famiglia, per la sua gente, per la sua terra;
  • a chi finalmente vorrà capire che il politico, senza il cittadino che lo vota e che, peggio, gli bussa alla porta per il favore, è “nenti ammiscatu cu nuddu”;
  • a chi ama questa terra e vuole viverci, perché non si accontenti e si impegni nel suo piccolo a migliorarla;
  • a chi ama, sorride, canta, dialoga anche nelle difficoltà, perché sia esempio da seguire per tutti;
  • a chi nascerà in questo 2010, perché sia un siciliano fortunato, perché un giorno possa vivere meglio di come facciamo noi oggi e possa poter dire davvero che la sua terra è la più bella, senza vergognarsi di essere etichettato mafioso, delinquente, terrone, che possa andare avanti con le sue forze senza dovere sottostare a nessuno, che possa essere davvero LIBERO.


BUON ANNO DI CUORE !!!

Lauretta

L’anno nuovo

Indovinami, indovino
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto, o metà e metà?
“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo del lunedì
avrà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno”.
(Filastrocca di Capodanno di Gianni Rodari “ Filastrocche in cielo e in terra”)

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