Questa mia lettera intende sollevare una questione civica e morale: la memoria storica, componente fondamentale per la formazione civica, politica e culturale, non solo dei più giovani e giovanissimi, ma di tutto il tessuto sociale che produce territorio, società, aggregazione e cooperazione sociale.
Questa tematica ci offre una infinità di spunti di riflessione, ma su uno in particolare vorrei si focalizzasse l'attenzione delle istituzioni che amministrano la nostra città.
La memoria storica e il ricordo, sono per la società civile un punto di partenza per guardare a un futuro che possa portare con sé la ricchezza e l'insegnamento delle esperienze del passato. Questa breve introduzione ci conduce al focus di questa missiva.
La toponomastica è uno strumento molto efficace, per l'imprinting che senza dubbio alcuno, esercita sul cittadino, ed è dalla analisi della toponomastica cittadina che intendo sollevare la questione che riguarda numerose assenze ed omissioni circa personaggi che a livello nazionale sono tenuti altamente in considerazione.
Uno su tutti è Peppino Impastato, vittima della mafia, che col suo sangue ha pagato un dazio eterno, una vessazione senza fine , un cancro che non cessa di produrre metastasi nella nostra amata Sicilia.
Con la presente, invito tutti a fare pressione al comune affinchè si colmi questa lacuna, che addolora me e tantissimi concittadini. Vorrei che Impastato fosse omaggiato e ricordato chiamando una strada, una piazzetta, un vicolo, con il nome di questo eroe.
Vorrei chiudere, raccontandovi un brevissimo aneddoto che è il frutto di una mia esperienza recente ad Avola.
Parlando con dei giovani è venuto fuori il nome e le vicissitudini dell'Impastato. Bene, alcuni di loro non ne avevano mai addirittura sentito parlare!
Così ho menzionato il noto film di Marco Tullio Giordana,
“I cento passi” (n.d.r)
con mia sgradita sorpresa due dei presenti mi hanno risposto : ah si, certo Lo Cascio!
Fa orrore la mancanza di educazione civica, storica antropologica e sociale, che tristemente contraddistingue la nostra gente.
Sono convinto che bisogna fare qualcosa di più, non è mia intenzione polemizzare sugli stravolgimenti condotti sulla toponomastica da parte della precedente amministrazione, (vedi Viale Corrado Santuccio) ma auspico che con la presente si prenda atto della necessità di “cambiare rotta”, di sensibilizzare la società Avolese circa tematiche, come quella da me esposta in questa missiva.
Gioacchino Tiralongo