ANSA - 19 Gennaio 2008

La componente del Pd che fa capo a Rosy Bindi e Arturo Parisi, si costituisce in associazione, e prenderà il nome di ''Democratici per l'Ulivo''. Lo ha annunciato lo stesso ministro per la Famiglia chiudendo il seminario della sua componente. ''Dobbiamo costituirci in associazione - ha detto Bindi - a cui liberamente si può aderire sia a livello regionale che in sede nazionale''.
''Proporrei di chiamarci - ha proseguito il ministro - 'Democratici per l'Ulivo', senza mandare in soffitta l'esperienza di 'Democratici, davvero', perché sono due affetti che si collegano''. Al termine del seminario i cronisti hanno interpellato Bindi su questa iniziativa: ''Abbiamo la legittimità per farlo - ha detto il ministro - anzi siamo stati provocati a farlo. Bettini dice che si possono fare correnti sulla base di idee, e io ho l'ambizione di averne qualcuna''.
I cronisti hanno quindi domandato a Bindi se la sua associazione vuole garantirsi un'autonomia politica dentro al Pd: ''No - ha replicato - ci sono anche altre associazioni come Italianieuropei o i cattolici che si costituiranno in corrente domani a piazza San Pietro. Abbiamo la loro stessa autonomia''.

Segnalato da
Vincenzo Antonelli

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LA STAMPA 20 GENNAIO 2008


Andrea Armaro, portavoce del ministro della Difesa Arturo Parisi, ha scritto una lettera a Walter Veltroni nella quale denuncia «vicende scandalose» che sarebbero in atto nel Pd siracusano. Ecco il testo: «A seguito della nascita del Partito democratico il gruppo consiliare provinciale ha scelto come capogruppo tale Roberto Getulio. Nel novembre del 2006, quindi appena pochi mesi addietro, insieme ad altri suoi parenti, Roberto Getulio è stato protagonista di una aggressione ai danni di un sindacalista della Uil, Santo Genovese. Arrestata, la “famiglia” patteggiò la pena di un anno e quattro mesi di reclusione, ottenendo la scarcerazione. Come vedi,prima ancora che l’assenza della politica qui manca l’abc dello stare assieme».

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di Giovanni Amenta

Da mesi è in atto nei quotidiani e nei blog locali un animato dibattito sulle scelte fatte da aderenti al PD avolese, i quali contro la logica bipolare hanno scelto di partecipare attivamente in un’amministrazione di centro destra.
Discussione anche animata sul percorso, sui contenuti e sui modi che devono portare alla formazione del Partito Democratico ad Avola sono in atto.
Si discute delle diverse opzioni: FARE O NON FARE LISTE e trovare un accordo sulla base dei risultati delle primarie del 14 Ottobre!
Un percorso quello del PD Avolese ad oggi poco politico e colmo di cattiverie che accentuano l’allontanamento dei soggetti politici !
Bisogna fermare questo declino morale ed etico!
Vi è la necessità di trovare soluzioni di dialogo e confronto, i leaders provinciali e locali, siano leaders di idee, e non di veleni, e intervengano per ricomporre atteggiamenti fuori della logica e del buon senso, bisogna fare lo sforzo di far rientrare la discussione in un alveo di civiltà sociale!
La teoria dei buoni da una parte, e, dei cattivi dall’altra, non ha un reale substrato politico e chi pensa di ergersi a giudice moralizzatore della politica avolese commette un grande errore di valutazione e spinge verso la divisione perenne all’interno del PD avolese.
La divisione porta sempre ad essere marginali e conduce alla sconfitta politica, occorre fare un passo avanti, si ritrovi un comune senso di rispetto e si prepari l’appuntamento del 10 febbraio con la partecipazione delle parti che vogliono condividere l’esperienza del PD senza i radicalismi dell’antipolitica.
Non si può ragionare con l’arroganza di limitare o fare scomparire dalla scena politica quei soggetti sgraditi ad una frangia politica, il ricambio politico ha luogo con il consenso elettorale e il processo costitutivo del PD deve essere il più ampio possibile.
La critica deve essere esercizio di democrazia, di libertà e non di demonizzazione dell’avversario politico!

Con Cordialità
Giovanni Amenta

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