di Giusy Aprile



Un grande abbraccio alla città di Avola, ricca di realtà che si impegnano, attente a quanti sono soli e fanno fatica tutti i giorni nel combattere la criminalita' e le mafie.

La meravigliosa accoglienza che Avola ha riservato alla quattordicesima edizione della Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo di tutte le Vittime delle mafie è stato il modo più bello per non dimenticarle, per farle sentire vive dentro ognuno di noi! I nomi di magistrati, imprenditori, sacerdoti, appartenenti alle forze dell'ordine, giornalisti, esponenti politici, sindacalisti, giovani e donne caduti per mano delle organizzazioni criminali sono stati scanditi nel corso della serata alla quale molti cittadini hanno voluto dare il loro contributo, compreso il Sindaco, Antonino Barbagallo, che ha voluto patrocinare e sostenere la manifestazione, partecipando all’intera manifestazione.

Ci ha accompagnati una persona a noi particolarmente cara, Nella Spada, figlia di Giuseppe cittadino avolese, assassinato nel 1985, condividendo ogni momento della Giornata.

Ringraziamo tutti gli intervenuti ed, in modo particolare tutti coloro che hanno permesso la splendida realizzazione dell’iniziativa: LIBERA Avola, guidata da Salvatore Grande, il Centro Studi per lo Sviluppo Integrato Locale, l’Avis Avola che hanno finanziato la manifestazione.

Vera riconoscenza va a tutto il personale, dirigente, docente e A.T.A., e agli studenti del I Istituto Scolastico Comprensivo “E. VITTORINI” – Avola, che ha ospitato le scuole aderenti alla Giornata, regalandoci una forte emozione nel ricordo del “giudice ragazzinoRosario Livatino, assassinato dalla mafia a Canicattì nel 1991, intitolandogli l’auditorium della scuola.

Siamo chiamati ad essere non semplicemente credenti, ma credibili”, ripeteva Livatino, a testimonianza che nella lotta alla mafia occorrono meno parole e piu' fatti e che, oggi più che mai, i ragazzi hanno bisogno di esempi veri, di testimoni e che su questi temi la politica non può dividersi ma è chiamata a scelte concrete ed unitarie.

La nostra gratitudine va alle tante realtà, co-promotori dell’iniziativa, che, nel corso degli ultimi due mesi, si sono mobilitate coinvolgendo fette sempre più ampie della città, spinte dalla forte convinzione che la lotta alla mafia è soprattutto parlare, confrontarsi, conoscere le mafie per costruire la legalità.

Il I Circolo Didattico “A. CAJA”-Avola, le Consulte Comunali per le Politiche Giovanili, Culturali e Femminile di Avola, Clan Agesci Avola 1, Clan Agesci Avola 3, Ass. Società dell’Allegria, Ass. Acquanuvena, Ass. AFI sez di AVOLA, Gruppo Giovani Doc, Ass.Superabili, Collettivo Artisti Iblei, Ass. Meter, Ass. Sine Tempore, Ass. Omnia Club, Ass. Namaste, Ass. Baci di Musica, Ass. G. Fava hanno voluto dare il loro contributo, dallo sport alla creatività, dalla musica alla poesia, dall’arte al teatro, ciascuno con il proprio linguaggio, ciascuno per quello che sa e che può!

Un grosso grazie a Roy Paci, musicista nostrano, da sempre impegnato e sensibile ai temi della legalità e del rispetto dei diritti dell’uomo, che ha partecipato all'evento gratuitamente, e all’eccezionale Banda di Avola, insieme hanno onorato la memoria delle Vittime delle mafie, offrendoci un momento di libertà e bellezza.


Anche la Provincia Regionale di Siracusa ha supportato l’iniziativa, intervenendo alla manifestazione.

Nella nostra provincia, quest’anno LIBERA ha scelto Avola, per celebrare il 21 marzo, soprattutto in considerazione delle difficoltà che vive quel territorio, interessato da recente arresti, condanne e vicende criminose che destano la nostra attenzione.

Dopo la carovana antimafie dello scorso 9 dicembre 2008, raggiungiamo di nuovo Avola per supportare il nucleo operativo di LIBERA, recentemente costituitosi, e le varie realtà che, ognuna nel proprio specifico d’intervento, si spendono con generosità, competenza e coraggio, con quella passione civile che non permette arretramenti nella lotta alle mafie.

A conclusione della Giornata del 21 marzo, il bilancio a cui teniamo maggiormente non è fatto di cifre. Ripercorrere la storia di queste vite ci aiuta a capire cosa è stata e cosa è la mafia, ma, ancor più, cosa è stata e deve essere l’antimafia. Occorre avere una memoria forte e condivisa, rivolta al futuro, per difendere lo straordinario patrimonio collettivo accumulato nel corso dell’ultimo secolo e mezzo e per ribadire la forte e irrinunciabile tensione alla continuità, la capacità di andare avanti, oltre le ondate emotive o la sporadica indignazione.

Giusy Aprile

Photo Credit Mario Murè

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