di Giovanni Amenta

La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni». Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo accogliendo il ricorso presentato da una cittadina italiana. La ricorrente aveva chiesto all’istituto, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule in nome del principio di laicità dello Stato. A dicembre 2004 il verdetto della Corte Costituzionale, che ha bocciato il ricorso presentato dal Tar del Veneto. Nella motivazione il TAR ha sostenuto che il crocifisso è simbolo della storia e della cultura italiana e di conseguenza dell’identità del Paese, ed è il simbolo dei principi di eguaglianza, libertà e tolleranza e del secolarismo dello Stato.

La presenza del crocifisso, che è impossibile non notare nelle aule scolastiche – si legge nella sentenza dei giudici di Strasburgo – potrebbe essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le età come un simbolo religioso. Avvertirebbero così di essere educati in un ambiente scolastico che ha il marchio di una data religione”. Tutto questo, proseguono, “potrebbe essere incoraggiante per gli studenti religiosi, ma fastidioso per i ragazzi che praticano altre religioni, in particolare se appartengono a minoranze religiose o sono atei”.

Credo che ci voglia una riflessione, prima di commentare, premetto che sono un cattolico, ma allo stesso tempo ritengo di essere per formazione culturale rispettoso della libertà altrui in tutte le espressioni, ma in merito alla sentenza dei giudici di Strasburgo sono convinto che si stia facendo perdere all’Europa i propri valori, quei valori che costituiscono momenti qualificanti della nostra storia: il CRISTIANESIMO!

Si sta costruendo un’EUROPA priva di valori, un’ Europa scristianizzata in cui si trasformano le zucche in valori e si fa diventare Halloween, festa della nostra tradizione.

Mi sono “acculturato” in materia di Halloween, ed ho scoperto che questa tradizione prende origine da un'antica leggenda irlandese, che racconta la storia di un fabbro di nome Jack, ubriacone e taccagno, insomma un tipo poco raccomandabile!

Si va verso un’EUROPA delle zucche vuote, così si vuole formare l’Europa del domani? Priva di valori! Una civiltà muore senza principi o valori o viene inglobata da una civiltà dove vige il radicalismo religioso .

Si sta creando un’Europa, una società dove il denaro costituisce lo status symbol essenziale e da cui scaturisce la tanta violenza anche all’interno delle famiglie, dove la droga, l’alcool e il sesso diventano momenti di aggregazione e di socializzazione!

Bisogna dire no a questo modello di società e ritrovare un modello vero di etica e trovare un nuovo umanesimo fatto, non solo, da valori cristiani, ma anche di questi!

Ritornare anche ai principi sani di uno stato laico, dove si riconoscono le diversità come valori e dove la politica è servizio e non mezzo per aggiustare i processi o leggi ad personam, vedi l’ultima barattare le presidenze di alcune regioni per raggiungere l’accordo sulla giustizia, non la giustizia dei cittadini, ma quella che prevede la prescrizione breve per determinati reati e quindi per far si che l’Ologarca sfugga ancora una volta alla giustizia degli uomini normali !
Ritornando alla sentenza europea, la quale impone all'Italia di togliere i crocefissi dalle aule scolastiche, potrebbe essere non importante per molti, ma, in questa sentenza quello che conta non è quello che sta scritto, e la riaffermazione della mancata presenza dei valori cristiani in Europa, negando la storia e le nostre radici cristiane!

La Corte Europea dei Diritti Umani ha emesso questa sentenza probabilmente spinta non tanto da una idea di laicità, che dovrebbe comunque esserci a certi livelli, quanto piuttosto per mandare un segnale alle migliaia di proteste pervenute da più parti d'Europa da altre religioni. Si va verso un’EUROPA DELLE ZUCCHE VUOTE ?

Il crocefisso, prima di essere un simbolo religioso, è un simbolo di pace, di amore, di sacrificio e di tolleranza.

Applicando lo stesso parametro ovunque, il crocefisso dovrebbe rimanere solo nelle chiese, forse nel suo interno e non essere visibile all’esterno della struttura muraria. Questa la possibile assurdità creatasi con la detta sentenza.
E' questo che sentenzia la Corte Europea dei Diritti Umani, certo, non direttamente ma crea un precedente che presto potrebbe portare a questo. E su cosa si basa questa sentenza? Sul fatto che la presenza del crocefisso in un ambiente che dovrebbe essere laico, come la scuola, “costituisce una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro usanze”. Si pensa che il crocefisso possa imporre la religione cristiana? Sono stato laico fino a quarant’anni, e, questo malgrado il maestro sin dalle elementari (mi) ci faceva ripetere il Padre Nostro e l’Ave o Maria, ogni giorno, ciononostante, non ho avuto nessuna imposizione diretta o indiretta per diventare un cattolico ! Lo sono, solo per scelta personale!

Quindi il crocefisso non è un “sistema impositivo” o “coercitivo”!
Invece bisogna dire che la decisione della Corte Europea dei Diritti Umani è tutto fuorché una decisione laica, in quanto “impone una scelta” mentre la laicità vera rispetta tutte le scelte altrui, comprese quelle inerenti le tradizioni storiche.

E allora, dato per certo che il crocefisso in un’aula scolastica non è una imposizione, analizziamo quelle che invece sono veramente “imposizioni religiose”: il burqa, il non poter sposare una persona di religione diversa, le imposizione che violano i Diritti delle donne in certi religioni, il fatto che una donna per credo religioso, sia considerata un essere inferiore, la poligamia, ed altro.

Questi come li dobbiamo chiamare imposizioni o libere scelte ?
Il crocefisso a differenza di certe “pratiche religiose” non impone niente, nel perfetto rispetto della libertà di scelta che proprio la laicità pone al primo posto.
Il crocefisso da sempre ha rappresentato un simbolo di pace, di amore, di negazione delle imposizioni, non possiamo permettere che quel simbolo venga cancellato proprio da una imposizione.

Non si può assistere inerti alla trasformazione in un’Europa delle zucche vuote e dare la possibilità a religioni “di odio” di avere il sopravvento sul CRISTIANESIMO!

Con cordialità,
Giovanni Amenta

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