1) Da quanto tempo segui AvolaBlog?
Non ricordo precisamente, ma penso di poter rispondere: da qualche anno.
2) Cosa è per te un blog? Credi nel citizen jurnalism?
E’ uno spazio di comunicazione per giovani e meno giovani. Si riesce a leggere tutto il malessere della società, se si è buoni ed attenti lettori. Se, poi, si hanno ruoli sociali o istituzionali è uno strumento di crescita, perché lo scambio e il confronto aiuta ad individuare soluzioni ai problemi.
3) Cosa ti ha spinto a interloquire con i lettori di AvolaBlog?
La voglia di confrontarmi e la ricerca della verità. Affermava John Milton: La verità nasce dal conflitto di idee.
4) Qual'è la tua opionione riguardo gli utenti che commentano in forma anonima?
Ciascuno è libero di presentarsi in forma anonima nel blog, ma nel rispetto della dignità umana.
5) Hai ricevuto pesanti critiche in passato? Questo ti ha fatto stare male? Se si, perchè continui a interloquire?
Sì, ci sono stati commenti che mi hanno profondamente offeso; nonostante ciò ho continuato perché ho fatto l’esperienza che le bugie hanno le gambe corte e dopo aver visitato tre case cadono come pere. Dice un antico proverbio nostro: “L’ariunettu nun si scanta re trona”. Chi è pulito ed ha la coscienza a posto, non teme calunnia. Non potrei comunque fare a meno anche delle critiche che mi fanno riflettere su eventuali comportamenti o situazioni in cui ho potuto sbagliare. Non sono perfetta, ma perfettibile.
6) Secondo te AvolaBlog ha contribuito a rendere i cittadini partecipi o quanto meno più vicini alla politica locale?
Sì, penso proprio di sì. Mi fa piacere che tanti giovani si siano avvicinati al Palazzo attraverso il blog e la disponibilità di alcuni amministratori che come me si sono messi in discussione.
7) Reputi che l'informazione online sia più libera e veritiera rispetto a quella fornita dai media tradizionali?
No, questo non mi pare. A volte l’informazione è falsata dalle tendenze di chi scrive, ma la cosa non mi scandalizza più di tanto: questo succede tanto a destra quanto a sinistra.
8) Cosa ne pensi delle denunce al nostro blog? Vorresti dare un consiglio a chi - forse senza conoscere le potenzialità di questo strumento - è pronto a sporgere denuncia?
E’ chiaro che dietro l’anonimato si può dire peste e corna di una persona e se si oltrepassassero certi limiti anch’io sarei pronta a denunciare. Se però lo strumento è utilizzato da persone educate e corrette ciò non accadrà mai.
9) Qualora si organizzasse un incontro ad Avola per discutere di tematiche inerenti al blog e la comunicazione online saresti disposto/a a intervenire personalmente?
Sì, sicuramente. Darei con piacere il mio contributo.
10) Prima di salutarci vuoi lasciare un messsaggio ai nostri lettori?
Grazie per l’opportunità che ci date di crescere. Non dimenticate che dietro nomi e anonimi ci sono volti, storie di persone, la cui dignità è per me sacra, anche se non le conosco.
Non ricordo precisamente, ma penso di poter rispondere: da qualche anno.
2) Cosa è per te un blog? Credi nel citizen jurnalism?
E’ uno spazio di comunicazione per giovani e meno giovani. Si riesce a leggere tutto il malessere della società, se si è buoni ed attenti lettori. Se, poi, si hanno ruoli sociali o istituzionali è uno strumento di crescita, perché lo scambio e il confronto aiuta ad individuare soluzioni ai problemi.
3) Cosa ti ha spinto a interloquire con i lettori di AvolaBlog?
La voglia di confrontarmi e la ricerca della verità. Affermava John Milton: La verità nasce dal conflitto di idee.
4) Qual'è la tua opionione riguardo gli utenti che commentano in forma anonima?
Ciascuno è libero di presentarsi in forma anonima nel blog, ma nel rispetto della dignità umana.
5) Hai ricevuto pesanti critiche in passato? Questo ti ha fatto stare male? Se si, perchè continui a interloquire?
Sì, ci sono stati commenti che mi hanno profondamente offeso; nonostante ciò ho continuato perché ho fatto l’esperienza che le bugie hanno le gambe corte e dopo aver visitato tre case cadono come pere. Dice un antico proverbio nostro: “L’ariunettu nun si scanta re trona”. Chi è pulito ed ha la coscienza a posto, non teme calunnia. Non potrei comunque fare a meno anche delle critiche che mi fanno riflettere su eventuali comportamenti o situazioni in cui ho potuto sbagliare. Non sono perfetta, ma perfettibile.
6) Secondo te AvolaBlog ha contribuito a rendere i cittadini partecipi o quanto meno più vicini alla politica locale?
Sì, penso proprio di sì. Mi fa piacere che tanti giovani si siano avvicinati al Palazzo attraverso il blog e la disponibilità di alcuni amministratori che come me si sono messi in discussione.
7) Reputi che l'informazione online sia più libera e veritiera rispetto a quella fornita dai media tradizionali?
No, questo non mi pare. A volte l’informazione è falsata dalle tendenze di chi scrive, ma la cosa non mi scandalizza più di tanto: questo succede tanto a destra quanto a sinistra.
8) Cosa ne pensi delle denunce al nostro blog? Vorresti dare un consiglio a chi - forse senza conoscere le potenzialità di questo strumento - è pronto a sporgere denuncia?
E’ chiaro che dietro l’anonimato si può dire peste e corna di una persona e se si oltrepassassero certi limiti anch’io sarei pronta a denunciare. Se però lo strumento è utilizzato da persone educate e corrette ciò non accadrà mai.
9) Qualora si organizzasse un incontro ad Avola per discutere di tematiche inerenti al blog e la comunicazione online saresti disposto/a a intervenire personalmente?
Sì, sicuramente. Darei con piacere il mio contributo.
10) Prima di salutarci vuoi lasciare un messsaggio ai nostri lettori?
Grazie per l’opportunità che ci date di crescere. Non dimenticate che dietro nomi e anonimi ci sono volti, storie di persone, la cui dignità è per me sacra, anche se non le conosco.