Non è più il tempo di rivolgere preghiere e suppliche ai politici che hanno avuto ed hanno responsabilità di governo regionale e locale in Sicilia.

E’ il tempo invece in cui tutti i cittadini devono chiamarli alle loro responsabilità tenendo la schiena dritta e pretendendo il rispetto dei propri diritti, non chiedendo favori.

Se la situazione in cui si trova la sanità nella zona sud della provincia di Siracusa è quella attuale, evidentemente c’è stato qualcuno che l’ha voluta e l’ha determinata, motivo per cui non possiamo tollerare che continui a prenderci in giro.

I centomila abitanti dei cinque comuni della zona sud della provincia di Siracusa continuano ad essere trattati come cittadini di serie B dagli Organi dell’Azienda Sanitaria Provinciale con la connivenza degli uomini politici che hanno avuto e continuano ad avere le responsabilità di governo regionale e locale.

E’ già decorso oltre un anno dall’entrata in vigore della legge regionale n. 5 del 14 aprile 2009 in tema di riordino del Servizio Sanitario Regionale ed i cittadini della zona sud della Provincia di Siracusa continuano a vedere mortificato il loro diritto alla salute.

Sono operanti ancora le vecchie, obsolete, insufficienti apparecchiature TAC, i cui accertamenti sono inaffidabili.

Il personale medico e paramedico continua ad essere insufficiente ed, addirittura, ridotto nei numeri.

Il nuovo reparto di UTIC, già pronto nelle strutture e completo di attrezzature, non è ancora attivo nonostante siano ormai decorsi alcuni anni dal suo completamento, siano stati spesi milioni di euro e siano stati fatti ripetuti annunci di apertura, di cui l’ultimo quello dell’Assessore Regionale On. Bufardeci, che aveva preannunciato l’apertura di detto reparto per i primi giorni del decorso mese di luglio.

I reparti di Rianimazione ed Oncologia, anch’essi pronti e completi di attrezzature, sono stati soppressi, così come quelli di Oculistica e Otorino, per come sancito dal Decreto dell’Assessore Regionale alla Sanità del 25 maggio 2010.

A questo punto, visto che tutti coloro che hanno responsabilità politiche e gestionali in ordine ai servizi sanitari del nostro territorio, anziché dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini o dimettersi, continuano a fare promesse o, addirittura, pur essendo al governo della regione e facendo parte degli organi di controllo in tema di sanità, fanno opposizione a loro stessi per evitare di perdere i voti degli ignari cittadini della zona sud della Provincia, voglio formulare ai Sigg. del Governo Regionale, ed a chi ha in particolare la responsabilità della Sanità Regionale, ed alle Istituzioni Locali alcune semplici domande:

1) La legge regionale n. 5 del 14 aprile 2009 in materia di riordino del Servizio Sanitario Regionale è veramente entrata in vigore da oltre un anno ? Perché così non sembra.

Invero, l’art. 2 di detta legge nell’indicare i principi su cui deve fondarsi il servizio sanitario regionale prevede:

- che deve ispirarsi al “principio della sussidiarità e complementarietà tra gli erogatori dei servizi”, e quindi non si comprende perché si continuino ad accentrare servizi ospedalieri e posti letto nella città di Siracusa, ove esistono anche tre cliniche private poste a poche centinaia di metri dall’Ospedale Umberto I, e vengano erogati molti servizi sanitari doppioni.

- che deve assicurare la parità di accesso a tutti i cittadini e, quindi, non si comprende perché molti servizi sanitari non vengano forniti agli utenti della zona sud della Provincia. Infatti si continua a non avere una efficiente attrezzatura TAC, non sono stati attivati i reparti salva vita (rianimazione e UTIC) nonostante esistano le attrezzature ed i nuovi reparti, è stata soppressa l’Unità Operativa Complessa di Oncologia (della quale recentemente è stato realizzato il nuovo reparto e la camera bianca) ove opera l’unico primario titolare della intera Provincia di Siracusa per andare a realizzarla in altri luoghi con ulteriori costi e non si sa neanche entro quanto tempo.

- che deve rimuovere le cause strutturali di inadeguatezza al fine di garantire una “uniforme, appropriata ed omogenea” erogazione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria “in tutto il territorio regionale”.

Ma davvero possiamo dire che ad oltre un anno dall’entrata in vigore di detta riforma sanitaria nella zona sud della provincia i servizi sanitari sono uniformi, appropriati ed omogenei quali quelli ad esempio della zona nord della provincia (ove vivono pure centomila cittadini) o della città di Siracusa o della vicina provincia di Ragusa? Né si dica che la zona sud della provincia fa parte del Distretto Ospedaliero 1 di Siracusa in quanto l’art. 11 della menzionata nuova legge prevede che anche all’interno del medesimo distretto deve essere erogata in maniera “uniforme” l’attività ospedaliera “nell’interno territorio di riferimento”. Non si comprende pertanto perché l’Assessore Regionale e gli organi provinciali responsabili del servizio sanitario continuino a ridurre i posti letto, i reparti ed i servizi sanitari della zona sud della provincia per concentrarli nella città di Siracusa (ove esistono oltre all’ospedale Umberto I ben tre strutture sanitarie private accreditate alle quali non è stato imposto nessun sacrificio), peraltro anche in struttura diversa e distante da quello dell’Ospedale Umberto I, come si vuole fare per l’Unità Operativa complessa di Oncologia allocata all’Ospedale Rizza di Siracusa, come se fosse eccessivamente difficoltoso per gli utenti raggiungere con qualche minuto di percorso autostradale l’Ospedale “G. Di Maria” di Avola, dove esistono idonei locali ed un reparto efficiente con alto indice di produttività.

L’articolo 6 della citata legge prevede anche che bisogna far fronte alle necessità derivanti dalla “tutela sanitaria per i cittadini immigrati ed extracomunitari e dalle esigenze di protezione della salute nelle aree industriali a rischio”. L’incendio di qualche tempo or sono allo stabilimento ERG di Priolo, ubicato in una delle zone d’Italia ove esiste una fortissima concentrazione di raffinerie ad altissimo rischio, ha dimostrato la necessità di vie di fuga verso la zona sud della Provincia (in detta occasione nella città di Siracusa si è verificato il caos) ove è stata anche prevista l’area di massima emergenza a ridosso dell’ospedale “G. Di Maria” di Avola e nelle immediate vicinanze del raccordo dell’autostrada Siracusa-Gela, ma di ciò non si è tenuto affatto conto nei provvedimenti adottati fino ad oggi.

- La legge prevede anche che i Direttori Generali, Sanitari e Amministrativi dovranno essere valutati nei loro operati dall’Assessorato Regionale alla Sanità anche in base al principio di “equità d’accesso alle prestazioni erogate”, nonché in base al principio di “buon andamento e imparzialità dell’amministrazione”; ha dimenticato però il Legislatore Regionale di dire chi controlla l’Assessore regionale alla Sanità che, in sostanza, è rimasto l’unico controllore.

2) Mi domando: ma davvero i responsabili della Sanità della Regione e della Provincia di Siracusa sono convinti che i centomila abitanti delle città della zona sud della provincia sono trattati in tema di servizi sanitari in maniera imparziale ed equa come gli altri cittadini della regione o della stessa provincia? [Nella zona nord, ove risiedono circa 1.000,00 abitanti, si sta attivando una nuova e moderna struttura ospedaliera a Lentini con 115 posti letto per acuti (con i seguenti reparti: Cardiologia con UTIC, Chirurgia Generale, Geriatria, Pediatria, Medicina Generale, Oftalmologia, Otorino, Ortopedia, Psichiatria) ed è stato finanziato un nuovo padiglione per l’Ospedale di Augusta (ove peraltro esiste già una struttura privata con circa 180 posti letto) ove sono previsti altri 115 posti letto per acuti (con i seguenti reparti: Cardiologia con UTIC, Chirurgia Generale, Ginecologia, Ostetricia, Pediatria, Medicina Generale, Neurologia, Oftalmologia, Otorino, Oncologia); nella città di Siracusa (ove operano anche altre tre strutture private con circa 150 PL) è stata finanziata la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera ove sono previsti 401 posti letto, di cui 369 per acuti e 32 per post-acuti, con la quasi totalità dei reparti ed ove è stato previsto l’incremento dei posti letto di rianimazione da 8 a 12 (la clinica privata Villa Azzurra posta a qualche centinaio di metri dall’Ospedale Umberto I ha anch’essa un reparto di rianimazione) mentre è stato soppresso il reparto di rianimazione previsto e già realizzato in struttura ed attrezzature all’Ospedale “G. Di Maria” di Avola].

3) Chiedo ai Responsabili di Governo Regionale e della Sanità provinciale di spiegare ai cittadini abitanti nella zona sud della provincia quale definizione danno ai principi di imparzialità, buon andamento, equità, uniformità, omogeneità, equilibrata distribuzione dell’offerta, sussidiarietà, complementarietà tra gli erogatori dei servizi ribaditi nella nuova legge regionale n. 5/2009?

Probabilmente vogliono continuare a trattare detti cittadini come sempre, cioè come cittadini di serie “B” a cui mandare gli scarti come è stato fatto con la vecchia e obsoleta attrezzatura TAC dell’Ospedale di Lentini che è stata trasferita all’Ospedale Trigona di Noto, mentre per Lentini ne è stata comprata una nuova e tecnologicamente valida e, magari, vogliono essere ringraziati e supplicati?

Ritengo doveroso continuare ad invitare tutti i cittadini a mobilitarsi per rivendicare con determinazione ed orgoglio il loro diritto alla salute ed al rispetto dei principi della nostra Carta Costituzionale che, purtroppo, chi ha responsabilità di governo proclama a parole o nelle leggi, ma continua a ignorare in concreto.

Avola lì 6-08-2010

Salvatore Grande

Componente del Comitato

per il Diritto alla Salute

nella zona sud della

Provincia di Siracusa.

Leggi il resto...