Nella giornata di ieri, per ragioni ancora da accertare, ma sembra proprio si tratti di intimidazione, è stata incendiata la macchina di un ispettore della Polizia Municipale di Avola.

La vettura, una Lancia Prisma, era posteggiata in via Montana. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e polizia.

Pare che in precedenza l'ispettore sia stato bersaglio di altre intimidazioni.

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Riceviamo e ripubblichiamo molto volentieri l'iniziativa dei Super-Abili dal titolo: "Noi Possiamo Farcela" che si prefigge di raggiungere tre obiettivi fondamentali:

1) Prendere coscienza del proprio esistere
2) Riuscire a comunicare agli altri le proprie emozioni
3) Avere progetti di vita come qualsiasi altro individuo

L'iniziativa è rivolta a 20 ragazzi diversamente abili.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere i dettagli indicati sulla locandina.

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Le Associazioni "La Società dell'Allegria, A.F.I. Avola e Acquanuvena" hanno ripensato, come ogni anno, ad un momento ludico-educativo che riprenda la vecchia abitudine di costruire gli aquiloni.

Gli scorsi anni c'è stata una bellissima partecipazione di bambini e genitori, ma anche chiunque voglia mettere a disposizione dei bambini la propria esperienza nel costruire gli aquiloni. Anche quest'anno non mancate. Divertiamoci insieme. Porta il tuo aquilone e se non ce l'hai lo costruiremo insieme a P.zza Santa Lucia (piazzale fiera).

Rivalutiamo le nostre periferie...

Domenica 10 aprile dalle 9.30 alle 12:30

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di Nino Campisi


La foto evidenzia la ripresa dei lavori con la messa in posa delle travi in legno che sosterranno la copertura. Il pubblico rossoblu ringrazia coloro che si sono impegnati per la realizzazione.

Non sono state certamente le polemiche del pubblico calcistico avolese, nè tanto meno la recente segnalazione pubblicata su Avola Blog, ma l'iter burocratico a volte molto lento soprattutto in materia di lavori pubblici, che ha visto finalmente aprire una nuova pagina, che pare possa definitivamente giungere alla fine del libro e poter cosi consegnare la tribuna al pubblico che la domenica gremisce il Di Pasquale.

Il completamento dei lavori e la consegna della tribuna entro il mese di Maggio 2011 vedrebbe disputare la finale di Coppa Italia Promozione (la stessa conquistata a Licata lo scorso anno dall'Avola). Tale evento è già stato prefissato dal Dott Morgana Presidente della Lega Sicula.

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La vicenda dell'ospedale unico Avola-Noto sta purtroppo generando una guerra tra poveri, che negli ultimi tempi ha raggiunto livelli e toni alquanto offensivi e di bassa leva. Non ultimo l'attacco sferrato dal cosiddetto Comitato pro Trigona verso Don Caruso, parrocco della Parrocchia Santa Venera in Avola, con la diffusione giorni addietro nella cittadina di Noto e la contestuale pubblicazione su quotidiani di una lettera senza dubbio poco cortese e garbata, che offende la persona ed il ruolo che lo stesso riveste senza limti e controllo, e di certo non rivolta al raggiungimento dell'obiettivo primario e comune, che dovrebbe essere la tutela del diritto alla salute dei cittadini della zona sud della provincia, per il quale da tempo in tanti ci battiamo, spesso al di là del proprio colore politico e dei propri interessi "paesani".

Senza voler fomentare tali infondate, dispreggiative e poco ortodosse polemiche distruttive, ci chiediamo che senso abbia, in un momento in cui tutto è scritto, ma nulla realizzato, lottare e ditruggersi reciprocamente per demolire in un attimo tutto quello per il quale da tempo ci si batte e non andare avanti unitariamente per ottenere ciò che veramente ci spetta: servizi essenziali per tutti, trattamento sanitario paritario, ospedali funzionanti e funzionali.

L'AGENAS, l'ente tecnico richiamato proprio su pressione delle rappresentanze netine, si è espressa con una valutazione che senza dubbio non può essere altro che obiettiva e funzionale (a breve pubblicheremo estratto della relazione). L'ente tecnico è stato costituito da personale di grande esperienza e competenza, non siciliano, che di fatto nessun interesse avrebbe avuto ad avantaggiare una struttura piuttosto che l'altra. E così è stato: i tecnici hanno detto che nessuna delle due strutture è idonea di per se a garantire un servizio completo per tutti, ma che entrambe risultano complementari e che ognuna, con le proprie peculiarità e con miglioramenti rilevanti dal punto di vista funzionale, ma non gravosi sul piano economico, può garantire un servizio sanitario efficiente ed efficace per l'intera zona sud.

Allora che senso hanno ulteriori polemiche? Che fine perseguono? Senza dubbio non quello del bene comune, ma probabilmente quello del raggiungimento di interessi personalissimi.

Per esprimere la nostra solidarietà a Don Caruso, ci sembrava coerente condividere con i lettori e la cittadinanza tutta la lettera sobria scritta dalla sua comunità parrocchiale.

Lauretta Rinauro per il Comitato per il diritto alla salute
"Non avremmo voluto scrivere questa lettera, per non alimentare polemiche e divisioni, ma ci siamo sentiti intimamente interpellati come credenti e come appartenenti alla Comunità Parrocchiale di Santa Venera di Avo la , dalla lettera aperta al sacerdote Caruso scritta da un sedicente Comitato Cittadino. per la difesa dell’Ospedale di Noto. Ecco ciò che ci ha indignati, la messa in discussione, la critica feroce e cattiva nei confronti non dell’uomo Caruso, ma del sacerdote, la cui investitura non viene da uomini , ma da Dio stesso.

Come si può permettere , chiunque , di criticare l’operato di un sacerdote che con parresia, senza timore, si mette in gioco, rischia , grida , una volta tanto non per interessi personali o bisogno di protagonismo, ma per dare voce a chi, per l’indifferenza di chi amministra o per motivi personali ed elettorali, vede messo a rischio e negato uno dei diritti fondamentali della persona umana: Il diritto alla salute. Padre Caruso, non ha mai , al contrario di chi la lettera ha redatto o di chi la ha ispirata, parlato di Avola o Noto, ma ha ribadito sempre che ciò che andava difesa è la sanità nella zona sud della provincia di Siracusa. Non ha mai fatto dichiarazioni al “vetriolo “

Nel suo discorso per l ‘inaugurazione di un nuovo reparto all’ospedale di Noto, don Giovanni ha detto :

“L’ospedale è unico , l’ospedale è per l’uomo, non può essere un pascolo abusivo, ma serve per l’uomo, per la sua salute, serve per dare speranza e bellezza ai figli di Dio. E’ quindi non perdersi in questi distinguo che dividono, in allarmismi che infettano, dobbiamo essere uniti, essere una sola forza, perché il nemico di Avola non è Noto e il nemico di noto non è Avola.”

E’ vero, sicuramente Don Caruso non è un buon sacerdote, se per essere tale deve piegar il capo davanti al potere politico, o chiudersi nella sua canonica indifferente a ciò che attorno a lui accade. Questo è forse è il sacerdote che vorrebbero alcuni! Ma il sacerdote china il capo solo davanti al suo Signore, a Lui solo dovrà rendere conto delle sue azioni, a Lui che gli chiede di interessarsi non solo dell’anima dei suoi fedeli, ma anche dei loro corpi. Ma qualcuno, sicuramente non per il bene comune , sta portando avanti questa guerra tra poveri, sta fomentando un divisione che per fortuna è solo degli addetti ai lavori, e in questa guerra , sta cercando di coinvolgere l’intera chiesa di Noto. Questa lettera vuole esprimere innanzitutto solidarietà al nostro parroco, condivisione del suo impegno e soprattutto l’auspicio che una volta tanto a prevalere sia veramente la salvaguardia del bene di noi poveri cittadini di fronte alla prepotenza e all’incapacità di chi cerca di salvare la poltrona amputando al altri responsabilità personali.

La Comunità Parrocchiale di Santa Venera- Avola"

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di Nino Campisi

Avola, 27 Mar 2011. Importante vittoria se pur di misura dell'Avola che, in una caldissima giornata primaverile alle direttive del Sig. Occhipinti di Ragusa, batte sul perfetto manto erboso di casa un Taormina determinato e in cerca di punti salvezza. Gol vittoria di capitan Intagliata al 39' imbeccato con un perfetto lancio da Ulma.

La trascorsa settimana calcistica del dopo Palazzolo, ha visto le dimissioni ufficiali del Presidente Antonino Longo e le concitate polemiche sul "caso Nastasi" che pare abbia avuto buon fine con un definitivo chiarimento sul suo presunto gesto irriguardoso verso il pubblico avolese a Palazzolo dopo che lo stesso Nastasi (nostro concittadino) aveva segnato il gol vittoria. Tonino è il "classico bravo ragazzo" per cui non possiamo che augurargli un buon futuro calcistico magari un giorno ad Avola come era già successo ad inizio stagione.

Tornando alla partita, Avola calcistica oggi ha onorato il nuovo presidente, la Dott.ssa Teresa Bottasso titolare dell'azienda torinese "Energia Solare" e già sponsor ufficiale dell'Avola calcio che oggi presente al Di Pasquale, si è portata sotto la gradinata ricevendo un caloroso applauso da i numerosi presenti, dando inizio ad uno speranzoso e solido sodalizio. Di seguito lo striscione preparato dai seguaci con scritto "Welcome Dottoressa!"



Oggi De leo ha messo in campo Sirugo sin dal primo minuto, purtroppo ancora costretto a fare a meno di Marziano infortunato.

Una sconfitta quella della scorsa domenica già metabolizzata e la giusta concentrazione hanno permesso ai ragazzi di superare una partita contro un ostico avversario giunto ad Avola non certo per un povero pareggio. La compagine di Mister Santo Giuffrida ha più volte impegnato la nostra difesa e grazie ancora all'impeccabile supremazia di Ricca Ulma Teriaca Restuccia e Mangiameli, Tarantino ha potuto controllare al meglio le incursioni degli attaccanti biancoblu. Dall'altra parte Guastella Sirugo e Intagliata non hanno dato vita facile al portiere Sanfilippo spesso impegnato e mettendo in atto tutta la sua bravura.

Strepitosa la fuga che all'84° vede Guastella rubare palla a centrocampo e arrivare fino al limite dell'area dove lascia partire un perfetto spiovente che colpisce in pieno l'icrocio dei pali con Sanfilippo già battuto.

Tre punti importanti che tengono il secondo posto in classifica a due giornate dalla fine. Domenica prossima trasferta delicata a Giarre.

I tabellini sul sito ufficiale dell'Avola calcio.

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di Teresa Bianca

Avola, 26 marzo 2011. Volevo focalizzare l’attenzione dei cittadini e soprattutto del Comune su una questione che riguarda tutta la cittadinanza Avolese.
Da un paio di giorni, esattamente da giovedì 24 sera, in via Gaetano Salvemini, nei pressi di via Labriola, si è venuto a formare un “fiume di acqua pulita detta del paese”.

In pratica si è rotto un tubo e a casusa della pressione dell’acqua si è aperta una fessura sul manto stradale che nel giro di poche ore ha reso la via quasi impraticabile.

Così venerdì mattina uno dei residenti si è recato al Comune per denunciare questa situazione ma gli è stato risposto che per il momento non si può far nulla poichè la ditta a cui si allacciano per i lavori di manutenzione è chiusa, ragione per cui, probabilmente, la situazione verrà risolta lunedì.

Ora mi chiedo, è normale che noi cittadini dobbiamo pagare una tassa sull’acqua che viene sprecata inutilmente nell'attesa dei comodi di codesta ditta? Nel frattempo la gente è costretta a lavarsi con il fango.

Poi non mi sembra normale che i vigili urbani che gironzolano nei paraggi, con cotanta naturalezza, dicano che non si può far nulla e che bisogna attendere...

Il problema comunqe non riguarda solo via Gaetano Salvemini, ma molte altre vie del nostro paese. Mi auguro che qualcuno si renda conto del disastro che può causare una piccola fuoriuscita d’acqua se non viene sistemata in tempo!

E pensare che ci sono paesi in Sicilia che non hanno acqua potabile mentre noi ad Avola la sprechiamo con tranquillità...

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Il Comitato per il diritto alla salute della zona sud esprime innanzitutto solidarietà a don Giovanni Caruso, suo membro sempre attivo e autorevole, e non replica alle pesanti critiche a lui rivolte..

Ritiene poi che incentrare la campagna elettorale sulla vicenda dell’ospedale è un modo alquanto scontato di costruirsi un nemico da presentare all’elettorato per sollecitarne la pancia e istigarlo contro qualcuno, sperando di ottenere così il consenso dei cittadini.

Purtroppo la questione della sanità nella zona sud è stata mal gestita dal sindaco di Noto uscente che ne è rimasto scottato, vedi le infuocate accuse dei suoi concorrenti, dei quali, chi sarà eletto, potrebbe prendersi la stessa scottatura. E ne spieghiamo il perché. Vogliamo, in poche righe, ripercorrere il tormentato iter della vicenda, a beneficio di quanti, solo adesso, si stiano interessando alla questione.

Nel 2002, in ottemperanza a criteri di economicità e di maggiore qualità del servizio sanitario fu stabilita l’eliminazione dei reparti doppioni presenti nei due ospedali di Avola e Noto (con lo spostamento di alcuni reparti a Noto), e la promessa dell’istituzione ad Avola della Cardiologia, UTIC e Rianimazione; nuovi reparti mancanti allora nella zona sud ed indispensabili per un territorio vasto e altamente popolato.

Nel 2004, poiché gli impegni assunti tardavano ad essere mantenuti, si costituì ad Avola un Comitato che sollecitasse il rispetto delle promesse. Infatti furono invitati rappresentanti dei vari comuni della zona sud a far parte del comitato. I rappresentanti di Noto venuti per ben due incontri, si sono defilati poi, ritenendo che la vertenza non “riguardasse” Noto, perché ritenevano erroneamente che loro “avessero già avuto” (come se Cardiologia, UTIC e la Rianimazione non fossero a beneficio anche dei netini).
Intanto il Comitato ha continuato a battersi affinché la sanità della zona sud venisse dotata dei servizi salvavita indispensabili, oggi in parte istituiti.

Nel momento in cui le autorità competenti (in ottemperanza della riforma sanitaria del 2009) hanno dovuto rivedere alcune scelte tampone che erano state fatte, è iniziata una campagna di contrasto da parte del sindaco di Noto che prima aveva anche preso parte a iniziative congiunte dei due comuni.

Questo atteggiamento ostile del sindaco di Noto, da una parte ha ritardato gravemente l’attuazione del piano di rifunzionalizzazione, dall’altra ha fatto defilare la politica che si è resa conto giustamente dell’insostenibilità di una campagna campanilistica, ma soprattutto, ha chiamato in campo i tecnici, cioè coloro che hanno le competenze per dirimere la questione che, non è di assegnare a questo o a quel comune un ospedale, ma di individuale una ridistribuzione territoriale di tutti i reparti che rispondesse a criteri razionali e logistici di qualità ed efficienza.

Questo puntare i piedi del sindaco di Noto ha fatto sì che, grazie alle sue sollecitazioni, si arrivasse a tre gradi di giudizio il cui esito oggi è chiaro a tutti.

Ci auguriamo a questo punto che la sanità nella zona sud si metta a funzionare a pieno ritmo e raggiunga l’eccellenza. Nessun ospedale chiuderà; ad Avola e a Noto (si tranquillizzino i Netini) rimarranno due strutture ugualmente di qualità con funzioni complementari a servizio della zona sud.

La campagna elettorale a Noto avrà certamente altre priorità di cui occuparsi.

Il Comitato per il diritto alla salute della zona sud di Siracusa,
Avola 24 marzo 2011

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di Maria Grazia Caruso

La Riforma elettorale, approvata mercoledì scorso dall’Assemblea Regionale Siciliana, ha visto la protesta delle donne, indignate per la bocciatura, a votazione segreta, dell’articolo che prevedeva una corsia preferenziale alle donne candidate. Si vuole mantenere e conservare la casta maschile, barricata nei palazzi del potere; si vuole mantenere il dominio maschile istituzionale.

E’ vergognoso quello che si è consumato mercoledì a Sala d’Ercole, a dimostrazione del fatto che a destra, al centro, come a sinistra, si ha paura di perdere postazioni consolidate nel tempo, a favore di una democrazia che per essere compiutamente tale, ha bisogno di più pluralismo e, allo stesso tempo, di più equilibrio e giustizia, con la presenza di più donne nei Consigli comunali e provinciali della Sicilia.

Ma le associazioni e le donne tutte non ci fermeremo; continueremo a sensibilizzare l’elettorato femminile e a sollecitare un numero sempre maggiore di donne a scendere in campo. Il Presidente della Regione siciliana, on. Lombardo, si era detto favorevole alla norma. Ma la vigliaccheria di chi si è voluto nascondere dietro al voto segreto la dice lunga sulla mentalità e sul sistema politico siciliano e italiano, che vede le donne penalizzate.

Che ben vengano, allora, in modo continuo e martellante, le manifestazioni dei comitati “Se non ora, quando?” e di tutte le associazioni e movimenti politici femminili, per riprenderci ciò che miseramente e vigliaccamente qualcuno vuole toglierci, cioè il diritto di rappresentanza di un elettorato che, oltretutto, è numericamente superiore.

Ringrazio, a nome delle donne avolesi, le Parlamentari siciliane, che si sono battute in modo trasversale; ringrazio Giulia Adamo dell’UDC, Marianna Caronia del PID, Concetta Raia del PD e tutte le donne dei sindacati.

Maria Grazia Caruso

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Stasera, venerdì, ore 19.00 presso il centro giovanile di Viale Mattarella si svolgerà un Consiglio Comunale aperto sull'ospedale.

A breve le news sull'incontro (aperto).

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di Lauretta Rinauro

Dopo il terremoto in Giappone, che ha generato l’ennesima devastazione per mano dell’incontrollabile natura, adesso razzia, morte e distruzione sono arrivate a pochi chilometri dalla nostra terra, per mano dell’uomo.

Sento molto vicina questa guerra e percepisco vicina anche la tristezza ed il dolore che questa popolazione sta vivendo. Mi chiedo perché tanto odio. Nulla è prevedibile.

Mi sento piccolissima ed impotente spettatrice e questa cosa mi fa soffrire. Penso tanto a tutti quei ragazzi e a quegli uomini, che saranno impegnati in questa ennesima inutile massacrante guerra.

Credo che un po’ di paura e di ansia ci sia in tutti noi. Ho tanto desiderio di impegnarmi per fare qualcosa di buono, nel mio piccolo, di dare un contributo positivo; ma mi chiedo, cosa posso fare io, piccola insignificante persona, di fronte a così tanto odio? Mi chiedo ancora perché per così tanto tempo il mondo, i potenti, quelli che possono, sono rimasti inerti? Abbiamo visto morire persone, abbiamo assistito a strazianti richieste d’aiuto, visto affondare barconi… ma nessuno ha fatto nulla. Guardo Lampedusa, quello che le sta succedendo e mi chiedo: ma noi siciliani siamo davvero italiani? Abbiamo festeggiato l’unità d’Italia, per la cui realizzazione tanti siciliani hanno perso la vita, ma siamo davvero parte di questa nazione?

Se paradossalmente nella situazione di Lampedusa si fosse trovata una città o un paese del nord, credete che il governo sarebbe rimasto così indifferente, sino ad arrivare ad una situazione così pericolosa e precaria, soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario?

Io non credo. A distanza di 150 anni esistono ancora due regni. Noi la differenza la conosciamo bene, viviamo in quello retrogrado e che nessuno considera, ma che, credo, abbia tanto desiderio di rivincita, perché stanco di restare ai margini.

Con la speranza di un futuro migliore per tutti,
Lauretta Rinauro

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di Nino Campisi

Quanto riportato sul quotidiano "La Sicilia" di lunedi 21 Marzo, non fa altro che mettere in evidenza un falso violento pubblico avolese come se fosse accorso numerosissimo a Palazzolo solo per dare sfogo ad una inaudita violenza nei confronti dei netini presenti allo "Scrofani Salustro" per tifare contro l'Avola e dello stesso pubblico casalingo.
Per chi non lo sapesse, il pubblico avolese sta portando a compimento il terzo campionato consecutivo, senza mai lasciare tracce che lo potessero far definire come qualcuno invece vuole far credere.

Mai un accenno di litigio su qualsiasi tribuna abbia occupato, in alcune ha perfino gemellato con i "casalinghi", vedi la scorsa stagione le squadre del catanese, Giarre in Coppa Italia. La stagione in corso ha visto questo meraviglioso pubblico con a capo il gruppo "SEGUACI", invadere Messina, Enna, Vittoria e Adrano, dove ha incontrato altrettanti gruppi di tifoseria organizzata onorando il tifo per il gioco del calcio. Contrariamente potrei accennare qualche episodio increscioso causato da tifoserie ospiti al "Di Pasquale", ma forse susciterei inutili polemiche.

Tornando alla partita contro il Palazzolo, il guarda linee Giuffrida non è stato preso a bersaglio per il gol vittoria dei padroni di casa, ma per essersi reso protagonista di una segnalazione inesistente di fuori gioco di Intagliata che ha capolvolto il fronte dell' azione, passando da un fallo di mani di Berti (Pal) e finendo al gol. Una superficialità da ambedue le componenti della terna arbitrale, per nulla ammissibile in una partita importantissima come lo era Palazzolo - Avola.

Al Sig Giuffrida non è stato lanciato di tutto come scrive Anastasi su "La Sicilia", solo tappi di plastica e qualche bottiglietta vuota e questo lo evidenziano le foto della partita pubblicate dal sottoscritto su Facebook.

Riguardo alle notizie date da Emanuela Tralongo sempre su "La Sicilia", non me ne voglia Emanuela che stimo tantissimo, ma devo dire che si è fidata troppo dai racconti altrui. Nessuna escandescenza da parte del pubblico avolese e nessuna sommossa contro netini e sostenitori del Palazzolo. Alcuni ragazzi di Avola mentre erano a bordo della loro auto che defilava nel traffico di fine della partita, sono stati fatti segno da gesti beffardi da un tizio siracusano con al collo una sciarpa gialloverde, istigando costoro e scendere dall'auto con una conseguente lite sedata immediatamente dai Carabinieri presenti sul posto.

Dulcis in fundo è da definire ridicolo l'annuncio sul cartellone delle notizie importanti davanti all'edicola, che segnalava a caratteri cubitali il pubblico di avola protagonista di tafferugli a Palazzolo.

Che dire, un grazie agli avolesi che da non protagonisti dei fatti spingono comunque a voler attribuire un'immagine di violenza lontana anni miglia da tutti quanti i nostri tifosi (seguaci).

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di Salvo Rametta

In Sicilia è indispensabile?

In questi giorni è tornato d’attualità il tema del Nucleare in Italia. Le notizie drammatiche che giungono dal Giappone e qualche dichiarazione, poco felice, dei nostri Ministri, hanno rimesso in discussione l’indirizzo già intrapreso decisamente dai nostri governanti.

Sull’opportunità o meno di costruire nuove centrali nucleari in Italia, in TV e sui giornali, si è detto e scritto parecchio; io, in questa mia breve nota, vorrei soffermarmi su alcune considerazioni che mi spingono a sostenere le tesi di Lombardo, secondo le quale è insensato pensare di costruire centrali nucleari in Sicilia. E vorrei approfondire l’argomento su un piano strettamente tecnico, non per sottrarmi al dibattito politico ma per mettere in campo dati quanto più oggettivi.

Tengo a sottolineare che il mio intervento non è una difesa preventiva del territorio, ma una risposta a chi, lo stesso giorno in cui in Italia si è ricominciato a parlare di nucleare, ha indicato la Sicilia come terra predestinata ad accogliere una o due centrali di nuova generazione. Ci si è spinti, perfino, ad indicare nel territorio di Ragusa, come quello adatto, lasciando, quindi, presagire che presso le alte sfere fossero state già individuate le particelle catastali dei terreni da espropriare, tutto questo secondo uno studio del 1979 secondo il quale in quel territorio non scarseggiano le risorse idriche necessarie per l’esercizio di una centrale nucleare.

Esaminiamo, dunque, i dati oggettivi:

Eccedenza di energia elettrica prodotta in Sicilia
L’Italia, com’è noto, importa energia elettrica dall’estero, in particolare dalla Svizzera e dalla Francia. Tale energia serve essenzialmente a coprire il deficit di alcune regioni del Nord, in particolare nel Veneto, dove i consumi di energia elettrica superano del 50% la produzione, nel Piemonte del 32% ed in Lombardia del 26%; tre Regioni, quindi, molto energivore, corrispondente ad un deficit, in termini assoluti, di 45.000 GWh, una quantità pari a quasi tutta l’energia importata dall’Italia (50.000 GWh circa).

La Sicilia è una delle poche Regioni che, da almeno 40 anni a questa parte, ha una produzione di energia elettrica che supera del 5-10% i consumi, la quale è affidata, quasi per intero, alle centrali termoelettriche e per un terzo alle centrali dislocate tra Augusta e Priolo Gargallo. In Sicilia la CO2 emessa è pari all’8% rispetto a quella complessiva nazionale, cioè lo stesso quantitativo del “produttivo” Veneto.

Se il nostro Governo è proprio convinto che il Nucleare sia l’unica soluzione al problema energetico in Italia, per quanto sopra, le Regioni “vocate” ad ospitare il nucleare sono quelle più energivore (Piemonte, Lombardia e Veneto per l’appunto).

Inadeguatezza della rete di distribuzione dell’energia elettrica
Le rete elettrica italiana è un “colabrodo”, questo è ciò che viene detto dagli addetti ai lavori.
Per quella siciliana, poi, la situazione è tragica: un colabrodo dai buchi molto ma molto più grandi.

Un dato su tutti, la densità di rete elettrica in Sicilia (espressa in metri di rete elettrica su chilometri quadrati di territorio) è meno della metà rispetto alla Lombardia, 63 m/kmq contro 153 m/kmq; ancora più allarmante è il dato della densità della rete a 380 kV, 9 m/kmq in Sicilia contro 63 m/kmq in Lombardia.

Sorprendenti, infine, i valori della durata delle interruzioni e del numero medio di interruzioni lunghe, valori che in Sicilia sono 4 volte superiori rispetto a quelli registrati in tutte le regioni del Nord.

Oltre alle suddette considerazioni ne esistono tante altre che portano tutte alla stessa conclusione: la Sicilia è la regione meno indicata ad ospitare centrali nucleari.

Alcune motivazioni sono tecniche (la vulnerabilità sismica, l’assenza di risorse idriche e di infrastrutture adeguate, ecc.), altre politiche (un esempio su tutti, il tanto decantato turismo).

Qual è la soluzione al problema energetico italiano?
Può darsi che sia il nucleare, anche se io credo fortemente:
  • in una politica rigorosa di risparmio energetico;
  • in una maggior efficienza degli edifici e degli impianti tecnologici;

nella cosiddetta generazione distribuita (reti intelligenti), tante piccole centrali (possibilmente del tipo solare a concentrazione come quella di Priolo, inaugurata dal ministro Prestigiacomo qualche mese fa) sul territorio con perdite infinitamente inferiori rispetto a quella (centralizzata e monopolizzata) esistente.

Lo so, sono tutti principi ben esposti in TV da Beppe Grillo che, però, da una persona come me, che ha fatto tanta palestra politica, può essere definito esclusivamente come un gran comunicatore e, allo stesso tempo, un pessimo politico; ma in Italia, ormai è assodato, i gran comunicatori vanno avanti e trovano sempre più spazio……..

Salvo Rametta

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di Maria Grazia Caruso

Ma avete letto cosa sta facendo il sindaco di Noto? Sta preparando una denuncia penale contro l'A.GE.NA.S. Ha già inviato una lettera di protesta al Prefetto, all'Assessore Regionale alla sanità e al Presidente della Regione.

Ha perso il lume della ragione! Solo due mesi fa osannava la professionalità dei tre componenti, scrivendo sulla stampa che aveva potuto personalmente apprezzare i curricula. Ora che fa? Li accusa di essere stati di parte, di essere cioè politicizzati.

Non vi sembra che tutto questo sia contraddittorio e pretestuoso perchè ha una campagna elettorale appena iniziata? E, per finire, anche il nostro amato Vescovo dichiara sul giornale: "Si accerti la verita!"

Ma quale verità? Eccellenza non sia di parte, per favore; lasci che la sanità si riqualifichi; lasci che siano i tecnici a decidere ciò che serve per innalzare il livello del servizio sanitario, perchè ad oggi, in questa martoriata zona sud si muore ancora proprio per la presenza di due mezzi ospedali. Questo sì che andrebbe verificato e si arriverebbe davvero sul penale per inadempienze e ritardi dovuti alle beghe politiche.

Con grande amarezza,
Maria Grazia Caruso

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di Nino Campisi

Palazzolo, 20 mar 2011. C'era bisogno dell'Avola di De Leo e Catania per rilevare il tutto esaurito allo "Scrofani Salustro" . La nostra squadra in tutta la sua modestia e umiltà era attesa come di solito si attendono i grandi, portandosi al seguito da Avola circa 400 tifosi che hanno riempito tutto il settore ospiti.

Il Sig. Cesaroni di Pesaro ha diretto una gara che forse bisognava riservare molta più attenzione. Nonostante la sconfitta l'Avola ha disputato una grande partita senza mostrare alcun timore dell'avversaria capolista, proponendosi più volte e provare a far bottino pieno.

Un primo tempo tutto casalingo senza mai creare alcuna difficoltà al nostro Tarantino, eccezion fatta per il rigore gratuito assegnato al Palazzolo e trasformato da Bonarrigo. Nella seconda frazione qualcosa cambia e l'Avola si fa più volte pericolosa fino a trovare la via del pareggio con Ricca.

Purtroppo dopo circa venti minuti l'avolese Nastasi sigla il 2 - 1 per il Palazzolo. La rete del vantaggio dei padroni di casa scaturisce da un capovolgimento di fronte, casuato, anche, dall'assistente di linea Giuffrida il quale segnala imperterrito un inesistente fuori gioco di Intagliata nonostante l'azione fosse stata viziata da un netto fallo di mani ad opera di Berti, il Sig. Cesaroni non ha ritenuto opportuno evidenziare.

Saltano i nervi al numeroso pubblico di Avola che istintivamente prende di mira l'assistente Giuffrida con un lancio di tappi di plastica e qualche bottiglietta vuota. Rivolgendosi all'arbitro, Giuffrida, lo induce a fischiare la fine anzi tempo.

Inutili le implorazioni dei giocatori rossoblu. La partita si conclude con i festeggiamenti del Palazzolo che in virtù dei punti di vantaggio e la sicura vittoria della prossima partita contro il Paternò, è a poco meno di un passo dalla promozione in serie "D".

All'Avola resta comunque la possibilità dei play - off e il grande merito a questi ragazzi di aver comunque disputato un campionato strepitoso che nessuno nell'ambiente calcistico avrebbe mai pensato.

I tabellini nel sito ufficilale dell'Avola Calcio.

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Il CESIS, ente privato di promozione dello sviluppo locale e di formazione, seleziona un candidato per una collaborazione temporanea, da inserire nei propri gruppi di progettazione.

Si offre un periodo di prova remunerato, superato il quale un incarico annuale rinnovabile, part time.

Il profilo richiesto ha le seguenti caratteristiche:

  • Laurea magistrale;
  • Ottima conoscenza dei principali software di office automation;
  • Buona conoscenza della lingua inglese,

Costituiscono requisiti preferenziali:
  • Età inferiore a 32 anni,
  • Un più alto livello di conoscenza della lingua inglese o di altre lingue comunitarie,
  • Pregresse esperienze in materia di progettazione o gestione di interventi cofinanziati nei settori della formazione o in generale degli interventi di sviluppo locale,
  • Competenze in materia di realizzazione – gestione di siti internet.
  • Residenza ad Avola o comuni limitrofi.

Gli interessati potranno inviare il proprio CV in formato europeo all’indirizzo del CESIS info@cesis-sviluppo.it entro il 30 marzo 2011.

I canditati i cui profili saranno ritenuti più idonei, saranno invitati ad un colloquio conoscitivo.
Per ulteriori informazioni la persona di contatto è Faust Fiorini – Tel 0931831285

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Le domeniche della famiglia sono le attività primaverili delle Associazioni in Rete di Avola.
Il programma delle attività ludico-culturali che si svolgeranno in primavera ad Avola, organizzate in rete con altre associazioni.


- Domenica 20 marzo 2011 - Risveglio del Parco delle Rimembranze
- Domenica 10 aprile 2011 - Festa degli Aquiloni
- Domenica 8 maggio 2011 - Bici in città: più bici per tutti
- Domenica 15 maggio 2011 - Pineta di Mangiagesso – Modica


Il programma completo è disponibile nel nostro archivio online.

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Oggi, 17 marzo, è festa nazionale. Ma solo per quest'anno, per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia.

Si festeggia da Nord (non tutto il nord) a Sud sfoggiando il tricolore, organizzando eventi e visite ai musei aperti per l'occasione. Cerimonia di commemorazione della proclamazione di Vittorio Emanuele II re d’Italia, avvenuta a Torino il 17 marzo 1861.

Sarebbe troppo facile dire ascoltiamo l'Inno di Mameli con una mano al cuore ma quando rivedendo gli sporchi giochi di chi attualmente governa questo paese (l'Italia) siamo certi che qualcuno gradirebbe ascoltare Gaber: Io non mi sento italiano.

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di Nino Campisi

Avola, 13 Mar 2011. La pioggia persistente che si è abbattuta su Avola per tutta la giornata di domenica ha bloccato a casa l'atteso numeroso pubblico al Di Pasquale. Tuttavia oltre duecento Irriducibili hanno voluto sostenere la squadra dopo le vicissitudini societarie che durante la settimana hanno reso protagonista il presidente Longo e questi meritevoli ragazzi.

De Leo e Catania hanno schierato in campo una formazione molto tattica per fronteggiare il giovane Belpasso alla disperata ricerca di punti salvezza. Una gara disputata con grande determinazione che ha portato ad un considerevole risultato nonostante le sole due sedute di allenamento effettuate in settimana.

La doppietta di Intagliata e una magistrale punizione di Casisa aggiungono tre punti alla classifica che ci vede sempre in seconda posizione in vista del big-match di domenica prossima in casa del Palazzolo, la capolista.

Ha diretto il Sig. Buonocore di Marsala dopo aver atteso l'esecuzione dell'Inno di Mameli che oggi, in occasione del ricorrente 150° anniversario dell'unità d'Italia, è stato intonato su tutti i campi d'Italia. Un inno che tutto il pubblico avolese lo dedica alla squadra per aver deciso di concludere il campionato con l'impegno e la dignità che la distingue.

I bollettini sul sito ufficiale dell'Avola Calcio

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La tecnica bonsaistica è tra le più antiche, oggi è divenuta un'arte anche in Italia. A quanti sarà capitato di acquistare un bonsai e di abbandonarlo dopo poco perchè l'alberello prende una brutta forma o comincia a spogliarsi? Non è difficile coltivare bonsai ma come ci suggerisce Pietro Sampirisi che abbiamo deciso di intervistare per sentire il suo parere a riguardo, l'elemento fondamentale è la passione, tanta passione.

Nel corso dell'intervista Pietro ci consiglia di acquistare e seguire riviste del settore per tenersi aggiornati, noi invitiamo i nostri lettori che intendono cimentarsi per la prima volta in questa arte di seguire siti che trattano l'argomento, nello specifico Bonsai-Italia.

1) Salve Pietro, innanzitutto parlaci di te, quando e come è nata la tua passione per i bonsai e di quali specie ti sei occupato per primo?

Salve a tutti mi chiamo Pietro, lavoro presso una raffineria, gioco a calcio, ed ho la passione per i bonsai. Passione arrivata nel lontano 1993 quando scorsi un olivastro durante una passeggiata in montagna; l'ho raccolto, sistemato in un vaso ma dopo pochi mesi purtroppo morì. Non proprio un ottimo inizio, da all'ora mi impegnai per capire bene come crescere un piccolo alberello in un vaso, comprai riviste, mi informai con interesse e così scoprii dei piccoli dettagli di non poco conto. Le cure successive andarono a buon fine. Nel 2005 ho frequentato una scuola di bonsai di tre anni presso lo Studio Botanico di Salvatore Liporace, a mio avviso uno dei più grandi maestri in italia, il nostro istruttore fu Nastasi Paolo.

2) Come si coltiva un bonsai?

Un bonsai necessita innanzitutto tanta passione, cura e pazienza. La pazienza di stare dietro alla pianta, di capire le sue reazioni, di potarla quando serve e travasarla quando comincia a crescere.

3) Quanto tempo dedica ai tuoi bonsai?

Tanto, proprio tanto. Quando torno da lavoro mi dedico alle mie piante, non conosco un bar, ho abbandonato anche lo sport per prendermi cura di loro.

4) Il bonsai a cui è più affezionato?

Mi sono affezionato ad un piccolo olivastro, sono quasi 9 anni che vive con me, è nato nel periodo in cui stava per nascere mio figlio, un motivo in più che mi ha spinto a legarmi in modo particolare a questo bonsai.

5) Data la tua esperienza, quali consigli daresti a chi, da pochi giorni ha appena ricevuto o acquistato un bonsai e non sa da dove cominciare?

Comprarsi una rivista bonsai per principiante, basta conoscere le basi, non è difficile coltivare. Ovviamente un ruolo importante lo ricopre la quantità d'acqua fornita alla pianta, ad un bonsai non deve mai mancare l'acqua. Non appena ci si accorge che la terra comincia è bene avere l'accortezza di inumidirla.

6) Personalmente, a quale concime fai più affidamento per i tuoi bonsai? Ce ne consigli qualcuno che ti ha lasciato soddisfatto al contrario di altri?

Più o meno vanno tutti bene, l'importante che siano a base di azoto (il sangue di bue costa), che non si esageri e che non si sbagli il periodo di concimatura.

7) Riguardo all’innaffiatura del bonsai in questo periodo, come credi debba essere? Frequente oppure no?

Nel periodo invernale le bagnature vanno moderate, in estate, ovviamente, devono essere più frequenti.

8) Quali sono i parassiti o le malattie che, secondo la tua personale esperienza, possono risultare molto pericolosi in questo periodo o in generale?

I parassiti purtroppo rappresentano un grosso problema per la pianta, ne esistono di vario tipo, dipende dal tipo di albero con cui si ha a che fare, per gli olivi ad esempio gli afidi, le cocciniglie, ecc. In questi casi è d'obbligo un trattamento con antiparassiti.

9) Di quale bonsai ti stai occupando in questo periodo e che tipo di consigli dai a chi ne dovesse avere uno simile ai tuoi, in quanto a cure?

Ultimamente sto curando un olivastro, l'obiettivo è quello di presentarlo tra due anni al congresso ubi. Per un principiante suggerisco di iniziare con un bel olivo, facile da trattare e duro a morire.

10) Grazie per il tempo che ci hai concesso. A presto

Grazie a voi e a tutti i lettori di Avola Blog.

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Lo stralcio della relazione conclusiva dell’11/03/2011 della commissione Avola-Noto redatto dall'A.GE.NA.S parla chiaro:

In relazione alle funzioni da attivare e la loro localizzazione, il parere della Commissione Age.Na.S., alla luce dei dati, dei documenti, del sopralluogo e della letteratura in materia, è che le sole attività ospedaliere per acuti debbano essere concentrate nel presidio di Avola, mentre le attività di riabilitazione specialistica degenziale e la lungodegenza debbano essere localizzate nel presidio di Noto insieme ad un PTA di elevata complessità.

Stando ai giochi del Sindaco di Noto Valvo, la partita Barbagallo-Valvo sta per volgere al termine con il risultato attuale di 2-1 per Barbagallo. Restiamo in attesa del fischio finale.

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di Nino Campisi


Alcuni volantini rivolti al Presidente dell'Avola Calcio Antonino LONGO sono stati affissi in diverse zone della nostra città. Una sorta di comunicato ufficiale da parte del gruppo organizzato della tifoseria SEGUACI che, a nome di tutta la cittadinanza, ha voluto - come suol dirsi - mettere nero sul bianco. Di seguito riportiamo il contenuto della locandina:

AVOLA CALCIO
PATRIMONIO DELLA CITTA'
A fronte delle insistenti voci che girano per la città da due mesi a questa parte su l' AVOLA CALCIO, vista la chiara mancanza di organizzazione strutturale che purtroppo è evidente a tutti

VISTA LA PRESENZA AL CAMPO DI PERSONE CHE MAI AVREMMO VOLUTO RIVEDERE E MAI DOVRANNO FAR PARTE DI QUESTA SOCIETA' ES: SIG. GAETANO DI MARIA

A ragione di un impegno che non ha precedenti da parte di questa squadra a cui tutto si può rimproverare, tranne che siano dei MERCENARI

Chiediamo a GRANDE VOCE al nostro attuale PRESIDENTE ANTONINO LONGO, a cui nessuna colpa si può addossare, se non quella di essere sotto il profilo calcistico
POCO COMPETENTE

D I M E T T I T I !!


Una cosa è certa.
AVOLA merita rispetto, serietà e certezze sia economiche che di programmi futuri
NOI, TUTTA LA CITTA', TUTTI I TIFOSI, tutti quelli che amano i nostri colori, vogliono che il
Presidente ANTONINO LONGO prenda una decisione SUBITO !!!
A ciò aggiungiamo che tutta la città è vicina alla squadra, che sta dimostrando di essere formata da PROFESSIONISTI SERI CHE NON MOLLANO MAI E CHE VORREMMO RIMANESSERO SEMPRE CON NOI, perchè loro tutti a differenza di come è successo da tante altre parti che quando è venuta a mancare la solidità della società sono scappati.......sono li, sudano e lottano
per questa maglia e meritano alle spalle una società competente.

AUTOGESTIONE FINO ALLA FINE IN ATTESA DI RISVOLTI QUESTO LO VOGLIAMO NOI E LO
SPOGLIATOIO SICURAMENTE

si D I M E T T A e la città le sarà sempre riconoscente...... GRAZIE !!!

A nome di tutti i tifosi dell'AVOLA CALCIO
- Seguaci Avola Ultrtras -
Per la città... per i nostri colori

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di Paolo Rametta

Salve, mi chiamo Paolo Rametta, sono un avolese di 25 anni, laureato in giurisprudenza ed aspirante Commissario della Polizia di Stato. Ho scritto una lettera per cercare di dare una scossa alla gente del mio paese sul problema della mafia. Non appartengo a nessun gruppo o associazione, porto avanti le mie idee da solo. Credo sarebbe una gran cosa pubblicare su questo blog la mia lettera, potrebbe animare qualche spirito debole.

Con questa lettera mi rivolgo a tutti i siciliani, di qualunque età, sesso e convinzione politica, perché ciò che voglio esprimere prescinde da qualsivoglia logica di partito. Col cuore tengo a precisare che il mio intento non è assolutamente quello di impartire lezioni di vita, ma di invitarvi seriamente, una volta per tutte, a tirar fuori la vostra rabbia e la vostra insofferenza per essere la Sicilia ancora oggi sotto scacco di una mafia che, silenziosamente, continua tessere le trame dei suoi loschi affari.

L’attuale Procuratore Nazionale Antimafia, il dr. Pietro Grasso, ha un sogno: poter un giorno, non troppo lontano, prendere in braccio i suoi nipotini e raccontargli una storia con questo inizio; sto parlando di un uomo che vive sotto scorta dal 1985, 25 anni trascorsi rischiando quotidianamente la propria vita, rinunciando a tutto ciò che per noi è scontato, dall’andare al cinema al farsi una passeggiata per i negozi. Per cosa? Per soldi? Per il potere? Per il successo? Niente di tutto questo! Pur avendo la possibilità di scegliere una vita tranquilla, al riparo da pericoli, lui e tutti gli uomini come lui, i soli che possono legittimamente definirsi “uomini d’onore”, hanno scelto di esporsi, di combattere in prima linea; di fronte al male non hanno abbassato la testa da sconfitti ma hanno deciso di affrontarlo a testa alta, guardandolo negli occhi, abolendo decisamente la parola “egoismo” dal loro dizionario e improntando il loro agire all’amore incondizionato per la propria terra

Ecco, io vi chiedo di riflettere sul significato della vita di coloro i quali – magistrati, appartenenti alle forze dell’ordine, gente comune che ha avuto il coraggio di ribellarsi – hanno lottato per un ideale. L’errore della nostra società è quello di dare tutto per scontato, di ritenerci liberi da qualsiasi dovere morale; ci sentiamo con la coscienza pulita sol perché ci consideriamo persone oneste che provano sincera ammirazione nei confronti di chi lotta per la giustizia. Io vi dico che è troppo facile limitarsi ad applaudire e restare fermi a guardare, occorre qualcosa di più, occorre tradurre in chiave operativa tutta questa nostra stima, occorre agire! Prima ancora di essere una fattispecie criminosa puntualmente definita e disciplinata dal Legislatore, la mafia è un problema sociale che nasce, si nutre e si espande grazie al nostro egoismo, alle nostre coscienze troppo spesso inerti, alla forma mentis secondo la quale “chi pensa agli affari propri campa cent’anni”. Si ok campa cent’anni ma con quale dignità? Le Istituzioni possono solo contrastare il fenomeno, arginarlo, ma il colpo finale dobbiamo darlo noi; a noi spetta il compito di trasformare quel sogno del dr. Piero Grasso nella nostra realtà.

Come fare? Anzitutto occorre svegliarsi da questo rassicurante torpore, indignarsi e denunciare senza la minima esitazione quei delinquenti che incutono timore con la forza dell’intimidazione. Ma bisogna essere uniti nel farlo, perché fino a quando ci sarà anche soltanto una persona che chinerà la testa, su quella fragilità la mafia trarrà la propria linfa vitale. Se oggi siamo 50, domani 100, dopodomani saremo 150 e così via fino a quando saremo noi e la nostra voglia di riscatto a trionfare sul marcio che inquina le nostre vite da troppo tempo ormai. La mafia non è invincibile ma, parole di Giovanni Falcone, “è un fatto umano e come ogni fatto umano ha avuto un inizio ma avrà anche una fine”. Finiamola col dirci “io non sono un eroe come loro, ho la mia vita e miei interessi da tutelare”. C’è gente che, pur non conoscendoci, è morta anche per noi, ancorché con la matematica certezza che avrebbe pagato cara la propria scelta, non ha arretrato di un centimetro continuando la propria opera. A noi il compito di onorare la loro memoria, di fare in modo che l’impegno di chi non c’è più e di chi ancora oggi lotta a denti stretti, abbia un senso. Il loro esempio deve essere la nostra forza!

Paolo Borsellino diceva “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. Allora noi dobbiamo anche pregare, tutti insieme con convinzione, affinché il Signore scuota le menti di tutti quei giovani che ancora oggi non riescono, o peggio, non vogliono aprire gli occhi; affinché Li induca a scegliere da che parte stare con fermezza di spirito, Li convinca che la mentalità dell’indifferenza, del pensare agli affari propri facendo finta di nulla, non rende l’uomo furbo, né tanto meno libero, ma perdente.


Paolo Rametta

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di Nino Campisi

Avola, 9 Mar 2011. La notizia è ormai di dominio pubblico, impazzisce su facebook ed era nell'aria da un bel pò di tempo. "LONGO GRAZIE DI TUTTO MA DIMETTITI" Più o meno è cosi che si legge sulle bacheche del social network facebook.

In questi ultimi periodi qualcosa di strano si notava al Di Pasquale e l'improvvisa assenza del presidente nelle ultime partite faceva consolidare le voci di corridoio che circolavano negli ambienti frequentati dai tifosi avolesi.
  • "non paga i giocatori da dicembre ecco perchè non viene alle partite"
  • "sta rovinando ciò che si era costruito in tre anni"
E così via con frasi del genere...

Ogni forma di critica era rivolta al Presidente, ma come si sa ai pettegolezzi a volte non si da peso se prima non si hanno certezze.

Adesso la notizia è più che certa. Oggi nell'area spogliatoi del Di Pasquale un numeroso gruppo di tifosi attendevano notizie ufficiali dall'incontro che doveva esserci con i giocatori. Longo non si è presentato come era già successo ieri e ciò avrebbe fatto decidere la squadra a non presentarsi domenica contro il Belpasso. Ma una delegazione dei giocatori che ieri e oggi hanno disertato l'allenamento lo ha incontrato in segreto.

Il riborso spese che va da dicembre 2010 a febbraio verrà erogato verso maggio/giugno di quest'anno e fra quindici giorni si deciderà per la rimanente parte. Una notizia assolutamente poco confortante per tutti i tifosi e per i giocatori che comunque affrontano delle spese per raggiungere Avola ogni giorno.

Ciò che appare molto rassicurante e direi anche commovente è la decisione dei giocatori che tuttavia vogliono continuare questa meravigliosa avventura per un grande amore che li lega alla maglia, a questo meraviglioso pubblico che tanto li acclama e a volte li contesta, ma adesso più che mai, un pubblico che gli sta vicino e che vuole addirittura organizzare una sorta di "colletta" per devolverla a questi ragazzi orgogliosi di condurre dignitosamente questa parte finale di campionato.

Un grande merito va a tutta la squadra che nonostante ciò domenica scorsa ha già dimostrato una forte prova di carattere. L'augurio di noi tutti è quello di vederla arrivare al traguardo nelle fasce alte della classifica come ha sempre fatto fin ora. In quanto al Presidente Longo un augurio che tutto possa risolvere al meglio.

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Un nostro lettore, che preferisce restare anonimo, ci chiede informazioni riguardo il metodo utilizzato dal Comune di Avola per tenere puliti i parchi, in particolare il Parco Robinson.

E' una buona idea, ma la zona presa in custodia dalle varie attività commerciali dovrebbe restare aperta al pubblico. Dunque, ci chiede, esiste un regolamento per tale disposizione comunale? o si tratta di appropriazione indebita dello spazio pubblico?

Come potete vedere dalle foto, i giardini, gelosamente custoditi dai proprietari, sono ben curati e gradevoli, almeno alla mia vista.

Resto in attesa di maggiori informazioni a riguardo.

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Di Maria Grazia Caruso

Ieri, leggendo il manifesto funebre, che portava scritto il nome della mia maestra, ho provato la sensazione che un pezzo della mia vita se ne andasse con lei. Poi, mi sono detta: voglio interpretare i sentimenti dei tanti bambini e bambine che sono passate dalle sue classi e, dunque, con loro voglio dire che nulla va via di ciò che è stato donato con amore.

E tu, maestra Scifo-Rossitto, così tutti ti chiamavano, ci hai donato prima di ogni cosa amore, insegnandoci ad essere donne e uomini che agiscono per il bene, mettendo testa e cuore in ogni azione. Lo facevi come mamma con i tuoi figli e lo trasferivi a noi tuoi alunni, che custodivi come gemme preziose. Non potevo, dunque, oggi, fare a meno di manifestare tutta la mia gratitudine, la stima e l’affetto per una donna, che ha inciso profondamente nella mia vita e nella vita di tante persone, rendendomi ciò che sono. La maestra, assieme ai genitori, è sempre stata la figura più importante nella vita di ogni bambino e, tu cara maestra, hai fatto un ottimo lavoro con i tuoi.

Quanti momenti riaffiorano alla mente: io ricciolina biondina, gracile nel corpo e la più piccola della classe, passavo ore intere sulle tue ginocchia.

Tu, con la tua dolce voce e i tuoi modi candidi, mi hai insegnato la cosa più preziosa che c’è, la bontà; mi hai insegnato a ragionare con il cuore indicandomi la strada per vivere da persona speciale e giusta, in questo mondo così ordinario ed ingiusto.

Quei ricordi, come per una misteriosa magia, in una società che sembra non avere più memoria, sono sempre stati tanti piccoli preziosi tesori per me e che, oggi, continuo ad assaporare in silenzio, tra sorrisi e qualche lacrima di commozione.

Dio solo sa quanto vorrei che certe sensazioni, che certe vibrazioni dell’anima le potessero assaporare ancora tanti bambini nella scuola. Vorrei tanto che anche loro avessero la fortuna di incontrare nel loro cammino un’altra Maestra Tina.

Non mi crederai, ma io, mia dolce Maestra, tra le mille immagini di te che affiorano alla mia mente, non ho nemmeno un solo ricordo brutto, che so, di una tua arrabbiatura, di una tua sgridata, di un tuo momento di sconforto.

Sempre col sorriso sulle labbra, sapevi ciò di cui avevamo bisogno. Oggi si parla tanto nella scuola riformata di percorsi individualizzati, adatti cioè a ciascuno secondo le proprie personali esigenze. Tu, già negli anni ’60, avevi riformato la scuola, perché leggevi il nostro cuore e avevi per ciascuno un approccio diverso, perché tutti potessimo camminare e seguirti nella strada, che ci indicavi.

E, infine, tutte le volte che ci incontravamo, io ormai donna adulta, tu anziana e stanca, non mi facevi mai mancare una carezza; appoggiavi la tua mano sulla mia guancia e nel tuo volto leggevo l’orgoglio di chi, avendo dato la sua vita per la scuola, veniva gratificata dal vedere che i suoi piccoli alunni, erano cresciuti e che tu avevi fatto la tua parte.

Proprio per questo motivo, perché tu, la tua parte l’hai fatta, il buon Dio non ti lesinerà la parte di paradiso che ti spetta di diritto.

A Dio, arrivederci, mia dolce e buona maestra, non ti dimenticherò mai!

Maria Grazia Caruso

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