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di Giovanni Mazzone

Il recente intervento dell’amico Giovanni Amenta, in ordine al dibattito sull’opportunità o meno che esponenti del nascituro PD continuino ad amministrare questa città sotto la regia di un Sindaco di FI ed insieme ad esponenti di FI e dell’UDC, ha coinvolto, non si sa perché e per come, pure AN che, invece, esercita attivamente il ruolo di partito di opposizione a quest’Amministrazione Comunale e che, coerentemente con i propri principi e valori, si è presentata al giudizio degli elettori in una coalizione di centro destra senza inciuci e trasversalismi che, invece, hanno caratterizzato la campagna elettorale dei DS e la fase di avvio del Consiglio Comunale (in particolare l’elezione del suo Presidente e Vice Presidente) e che continuano caratterizzano ancora oggi la quotidiana attività amministrativa del Comune (vedasi gli interventi puntuali dei DS contro assessori di FI nel momento in cui questi ultimi manifestano dissensi nei confronti degli assessori dell’UDC).

Ma nell’esporre la sua tesi (“ad Avola, vi è una strada politica, già segnata in partenza, mai con F.I. o A.N. in giunta”), l’amico Amenta si è lasciato trascinare dalla sua notoria foga oratoria ed ha parlato di incompatibilità con la “destra affarista”.

Non voglio entrare nel merito del dibattito interno al PD sull’opportunità o meno di partecipare alla e/o appoggiare la Giunta Barbagallo; gli elettori sono abbastanza maturi per giudicare ed in democrazia, fortunatamente, non mancheranno occasioni per farlo.

Voglio solo chiede ad Amenta quali affari hanno fatto gli esponenti avolesi di AN?

- Quante cliniche private hanno aperto o gestiscono iscritti o simpatizzanti di AN?

- Non si sono forse rilevate false e calunniose le insinuazioni circa l’imminente apertura di cliniche private di proprietà dell’On. Bono nei locali del mulino di via Mameli o altrove?

- Non sarà forse per il costante impegno di AN in favore della sanità pubblica e contro quella privata, quando gli interessi della seconda configgono con quelli della prima, che questo partito è stato isolato nella recente campagna elettorale amministrativa da quei settori di FI e dell’UDC legati a doppio filo agli interessi economici della sanità privata? E mentre ciò avveniva, i DS con chi sceglievano di stare? Col partito (AN) che da solo, contro tutti, ha voluto rimuovere da Direttore Generale dell’ASL n. 8 il Dott. Failla (reo di aver ritardato per 2 anni l’avvio del piano di rinfunzionalizzazione dell’Ospedale Avola-Noto a tutto vantaggio della sanità privata) o con quei partiti (FI e UDC) che quel Direttore Generale hanno difeso sino all’ultimo?

- In quanti piani di lottizzazione hanno interessi economici esponenti locali di AN?

- Di quali finanziamenti pubblici hanno usufruito esponenti di AN per acquistare o ristrutturare beni privati?

- Quante ville o autovetture sono state intestate a Di Giovanni o a suoi parenti ed amici dopo aver ricoperto l’incarico di Sindaco per 5 anni?

Caro Amenta, in politica, come nella vita, si possono commettere errori.

Chi è senza peccato scagli la prima pietra!

Ma l’affarismo è un’altra cosa!

L’affarismo è la dolosa volontà di esercitare pubbliche funzioni per tutelare interessi economici riconducibili, direttamente o indirettamente, al P.U.

Ebbene, posso garantirti che sconosco fattispecie di tal genere riconducibili ad esponenti, iscritti o simpatizzanti del circolo di AN che presiedo!

Avv. Giovanni Mazzone

Presidente del Circolo Territoriale

di Avola di A.N.

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di Paolo Randazzo

«Il Partito Democratico non è, non può essere e non sarà alleato di Forza Italia, e questo non per una personale rigidità ideologica (che per altro è sana e normale) ma per un semplice fatto di rispetto per i cittadini e di coerenza rispetto a uno dei cardini della attuale situazione politica italiana: il bipolarismo, che vede opposti centrodestra e centrosinistra.
Chi sceglie, liberamente e senza alcuna costrizione, di entrare nel centrosinistra e addirittura nel Partito centrale di questo schieramento, sa bene che si sta all'opposizione rispetto a Forza Italia ad Avola, come in qualunque altra città civile. Basti pensare a come la politica di FI e del centrodestra siciliano ha fatto scempio fino ad oggi della nostra sanità pubblica.
Pertanto invito gentilmente, ma con fermezza e chiarezza, gli assessori i cui partiti stanno aderendo al PD, ad uscire dalla giunta di centro-destra guidata da Forza Italia e a farlo prima delle elezioni Primarie. E non ha senso dire che questa sarà una decisione che verrà presa dagli organismi locali o provinciali del PD una volta insediati, giacché tali organismi potranno decidere solo che non si può essere alleati di Forza Italia.
Tutto il resto che viene affermato a difesa di tale balorda situazione (pseudo-accordi provinciali, motivazioni localistiche, riformismi pelosi e giovanilismi ipocriti) serve solo a coprire accordi di potere di bassissima lega, che precipitano la dignità politica della nostra città a livelli inaccettabili. Se poi c'è qualche deputato o autorevole dirigente provinciale che la pensa diversamente abbia il coraggio politico di rispettare la dignità degli Avolesi e dirlo con chiarezza e pubblicamente».

Paolo Randazzo

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Carissimo Sindaco Barbagallo,
passeggiando per le vie della nostra città, sono venuto a conoscenza del fatto che c'è già un Bando per l'assegnazione dei contributi comunali alle associazioni di volontariato, ricreative, sportive, ecc.
BENE!
Perchè questo articolo?
SEMPLICE!
Ogni anno durante l'assegnazione dei contributi vengono fuori come i funghi una miriade di associazioni senza scopo di lucro che durante tutto l'anno sono inesistenti. Rimarco a chiare lettere che stiamo parlando di associazioni inesistenti o quasi che prendono il contributo (ovviamente non voglio fare di tutta l'erba un fascio perchè qualcuno che realmente lavora c'è nel mezzo).
Dall'altra parte, ogni anno ci sono delle associazioni che presentano la richiesta per avere il contributo e che puntualmento non lo prendono.
Volevo porre l'attenzione dei cittadini su una sfumatura in particolare e cioè;
Di solito le associazioni che durante l'anno lavorano sodo e portano un beneficio al comune organizzando talvolta anche manifestazioni a costo 0, non vengono prese in considerazione, mentre mille associazioni fantasma, magari "portate" dal consigliere di turno, si fregano quei quattro spiccioli che poi spenderanno le le loro scarpette "Paciotti" quando invece a molte associazioni quel poco potrebbe servire per far qualcosa di buono per la città.
Questa la domanda;
IN BASE A COSA VENGONO ASSEGANTI QUESTI CONTRIBUTI?
QUALI SONO I CRITERI DI VALUTAZIONE?
Spero che quest'anno l'aria cambi; in caso contrario sarò io in prima persona, insieme a chi vorrà seguirmi, a fare i dovuti accertamenti per verificare (dopo aver capito quali sono i nobili criteri di valutazione), se davvero questi criteri sono stati rispettati.
...ma sono sicuro che non ci sarà bisogno di alcun mio intervento dato che una delle prime cose che lei ha detto che vuole fare da Sindaco è
L'ANAGRAFE DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO che (come lei stesso proponeva) venissero premiate in base a quello che si fa e dunque con un criterio "meritocratico".
Grazie
Paolo Caruso

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Una breve premessa: i commenti sono l'anima del blog e siamo fortemente convinti che avere i feedback diretti dei cittadini sia il modo migliore per parlarci costantemente. La moderazione ahime' e' diventata un "must" ma pian piano i frquentatori/commentatori piu' assidui di questo blog si sono resi conto che questo spazio offre ospitalita' a tutti, senza discriminare nessuno. Vige una sola regola: la buona condotta.

Dunque, commenti in evidenza. Come da titolo ho deciso di dare maggiore visibilita' ad un commento del 14 settembre lasciato da un anonimo che si firma Marzio.

"Tutto ci spetta e niente è nostro.
Spesso mi sono chiesto come mai l'avolese resti indifferente alle problematiche della propria città, una delle risposte che mi sono dato e che non c'è educazione civica; le cose pubbliche sono tutte dovute e non esiste nessun rispetto per esse, dalle panchine, verde pubblico, cestini, raccolta differenziata per finire all'ospedale. Tutto ciò che è pubblico viene considerato come un bene di nessuno e quindi come un qualcosa che non ci appartiene. Quindi perché lamentarsi se le panchine sono divelte ? o perché l'ospedale sta morendo... chi se ne frega!
Tutto cambia quando passeggiando per il lungo mare o per il viale lido non troviamo un posto dove sederci e si è costretti, nella migliore delle ipotesi, a utilizzare i muri di cemento armato per sedersi.. in questo caso le lamentele abbondano, ma l'avolese non và oltre le lamentele .. non va mai dall'amministrazione a lamentarsi dei problemi.
Stessa cosa credo capiti a chi va in ospedale e viene dirottato a Siracusa o a noto.. si ci lamenta per la chiusura di questo o quell'altro reparto .. ma poi nulla! quando si chiede di mobilitarsi per chiedere che l'ospedale torni ad essere efficiente non succede nulla, l'avolese preferisce stare davanti la tv a guardare qualche stupida fiction anziché lottare per un bene che gli appartiene e che gli è stato tolto.

Marzio"

D'altronde come non dargli ragione?

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31 Gennaio 2008
ad Avola, in P.za Umberto I,
don Silvio Mantelli in arte
MAGO SALES

la nostra idea è quella di portare ad Avola il Mago sales per fare il

"DISARMO DEI BAMBINI"

ma cos'è?

(dal sito www.sales.it) Ogni bambino di buona volontà può ricevere la bacchetta magica del mago sales, semplicemente scrivendo un pensierino di pace sul libro della pace, con la promessa di non far più uso di armi giocattolo.Anche quest'anno Mantelli don Silvio, mago Sales e prete di don Bosco, invita tutti i bambini d'Italia a consegnare o deporre le proprie armi giocattolo, con la promessa di non farne più uso e di vivere in pace con giochi sani e creativi. Ogni bimbo che deporrà le proprie armi giocattolo o affermerà di non averne mai fatto uso, riceverà dal Mago Sales un attestato e una bacchetta magica, simbolo di un dono di pace...Da alcuni anni, la Fondazione Mago Sales propone il disarmo dei bambini e, attualmente, sono già più di 80.000 i bambini di tutt'Italia che hanno accettato tale invito, consegnando le loro armi giocattolo...
Recentemente il mago Sales è stato nel nord dell'Uganda, dove da poco tempo si è consumata una guerra atroce, in cui i bambini sono stati rapiti e obbligati a combattere. Per loro, ancora oggi, non esistono più giochi di guerra, perché è la guerra che ha messo in gioco la loro vita. Insieme al mago Berry e alla redazione delle Iene è stato realizzato un servizio televisivo, andato in onda giovedì 5 ottobre 2005 su Italia 1. Di qui don Silvio ha lanciato un appello per la liberazione dei bambini soldato e l'adesione è stata subito massiccia.Per rendere più significativa e concreta tale iniziativa la Fondazione Mago Sales propone di legare il disarmo dei bambini ad una raccolta fondi (offerta libera) per la liberazione dei bambini soldato in Uganda.LIBERARE LA PACE CHE E' IN TE - CONTRO LA VIOLENZALa violenza, espressione più manifesta della guerra, è purtroppo anche presente in Italia. I delitti di mafia e la prepotenza della camorra ne sono l'espressione più eclatante.Non mancano, purtroppo, manifestazioni di violenza anche all'interno delle nostre stesse scuole: gli esempi di "bullismo" che sfociano in veri e propri atti di violenza sono all'ordine del giorno. La proposta del disarmo ha quest'anno una finalità del tutto particolare.
La Fondazione mago Sales propone una riflessione sul valore della pace contro ogni forma di violenza sia fisica che morale e si pone come esempio dei piccoli contro la prepotenza della delinquenza organizzata. Praticamente chiede ai bambini di dare una lezione ai grandi, incominciando loro a deporre le armi giocattolo.
L'Associazione Società dell'Allegria, credendo fermamente nella Pace possibile, si sta facendo carico di portare ad Avola questa iniziativa che comporterà dei costi molto pesanti per un'associazione di volontariato. Abbiamo già avuto dal Magico Mondo una collaborazione organizzativa ed economica. Invitiamo le associazioni, le chiese, i gruppi parrocchiali e quant'altri vogliano "sposare" questa iniziativa a farsi avanti.

ecco i testimonial della fondazione:
MARCO BERRY: attore, mago, scrittore, ideatore progammi televisivi. Fin da ragazzino ha conosciuto il mago Sales e con lui ha iniziato a cimentarsi nella stupenda arte della magia.La sua specialità e la magia da cabaret e la difficile arte dell'escapologia.Ultimamente ha proposto e realizzato con il programma "Le Iene" su Italia 1, dei servizi sulla situazione e liberazione dei bambini soldato e di fabrica. Referente di tali progetti è la Fondazione mago Sales.
ARTURO BRACHETTI: attore, mago, regista, fantasista... il numero uno mondiale nel settore del trasformismo. Allievo di don Silvio Mantelli, il mago Sales.Da anni dedica l'incasso di parte dei suoi spettacoli per i progetti della Fondazione. Sempre presente alle principali manifestazioni, come il raduno dei maghi e giocolieri al Colle don Bosco.Da quest'anno è ufficialmente Testimonial della Fondazione mago Sales.
WALTER ROLFO: Presentatore, illusionista e autore di programmi televisivi, inizia 25 anni fa il suo cammino nel mondo della magia grazie all’incontro con il Mago Sales di cui è orgoglioso di essere allievo, estimatore, discepolo ma soprattutto amico. Ha da poco terminato la realizzazione e la conduzione del programma di RAI DUE “ArcanA, inchieste sulla magia”, trasmissione dedicata al mondo segreto dell’illusionismo e dei giochi di prestigio.

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Giorno 18 c.m. si è riunito il Comitato per la salvaguardia del diritto alla salute nel nel territorio della zona sud di siracusa, rappresentato dal Comitato Borsellino, dall'Associazione Società dell'Allegria, dal Consiglio Pastorale cittadino, dalla Consulta Comunale per le Politiche Giovanili, dall'A.F.I.Avola, dal circolo Arci di Avola, dall'Associazione Super-Abili, dall'Associazione Acquanuvena, dalla Federazione Verdi Sezione di Avola oltre che da singoli cittadini.In detta seduta sono state valutate le problematiche affrontate col sindaco di Avola giorni fa e di programmare le ulteriori iniziative da portare avanti in aggiunta a quelle già programmate dai rappresentanti istituzionali dei comuni di Avola e Noto. Si è deciso di continuare nell'opera di sensibilizzazione alla cittadinanza organizzando nel prossimo mese di Ottobre un incontro con tutti i rappresentanti delle forze politiche e sociali ed una grande mobilitazzione di tutti i cittadini.Il comitato ha apprezzato inoltre il fatto che finalmente i sindaci dei comuni della zona sud hanno ottenuto un incontro con l'Assessore regionale alla sanità Lagalla fissato per il prossimo venerdì 21 settembre. Auspica il comitato che in detto incontro vengano ribaditi con forza i gravi problemi che vive la sanità pubblica nel territorio della zona sud della provincia di siracusa e precisamente:1- L'assenza assoluta dei reparti salvavita quali l'UTIC (Unità di Terapia Intensiva Coronarica), Nefrologia ed Emodialisi, e Rianimazione.2- La carenza dei servizi sanitari che non raggiungono i livelli essenziali previsti dalle vigenti disposizioni di Legge nazionali ed europei3- La violazione reiterata del principio di uguaglianza sostanziale rispetto a tanti altri utenti delle altre zone4- La violazione del principio della dignità della persona, del principio del bisogno di salute e del principio della qualità delle cure.

Comitato per la salvaguardia del diritto alla salute nel territorio della zona sud si Siracusa

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di Corrado Santuccio




Con l'avvicinarsi delle Primarie del 14 ottobre, anche nella nostra città si è aperto finalmente un dibattito sul Partito Democratico , sulla sua organizzazione, sulle possibili alleanze, ecc.

Con questo intervento vorrei proporre ai visitatori di questo blog di guardare al PD da una prospettiva diversa rispetto a quella avanzata dalle segreterie dei partiti o, per fare nomi e cognomi, al modello di PD suggerito da Enrico Letta.

Sono reduce dalla due giorni organizzata da Enrico Letta a Piacenza, nella quale si è sviluppato un dibattito ampio e partecipato attorno alle 3 parole chiave della campagna di Enrico per le primarie:
LIBERTA' perchè per troppi anni questo valore tipico delle culture riformiste occidentali è stato lasciato a Berlusconi ed è arrivato il momento che il PD se ne riappropri, promuovendo politiche veramente liberali a tutela dell'interesse generale e non a difesa di piccole corporazioni.
MOBILITA' perchè l'Italia è un paese sostanzialmente fermo, sia dal punto di vista infrastrutturale che da quello di vista sociale. Compito del Pd dovrà essere di creare le condizioni per cui si dia spazio alla meritocrazia, scongiurando che il destino di un figlio sia per forza quello di fare il mestiere del padre.

NATALITA' perchè un paese che non fa figli è un paese che non ha un futuro, e il compito del PD sarà quello di sostenere con forza le famiglie esistenti ed incoraggiare la formazione di nuove, attraverso una serie di proposte miranti a combattere il lavoro precario e a sostegno dei giovani che cercano una casa. Ma, nella nostra accezione, natalità significa anche sostegno alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali, e in questo il sud può essere una locomotiva di sviluppo per l'intero paese.

Concludo dicendo che a Piacenza si è respirata veramente un'aria nuova: migliaia di giovani (lo stesso Letta ha 41 anni!) e donne hanno partecipato per la prima volta ad un incontro politico, confrontandosi su come il partito nuovo dovrà tradurre in iniziative concrete le numerose accezioni in cui si possono intendere le 3 parole chiave di cui vi ho parlato.

Tutto ciò è stato possibile grazie all'impostazione che Enrico Letta ha dato alla sua idea di PD, un partito che a suo (e nostro) avviso dovrà essere il primo partito post-ideologico della politica italiana.
Non un'aggregazione centrista nel senso opportunistico del temine, ma un partito che riconosca come destra, centro e sinistra sono modi vecchi di interpretare un mondo che è cambiato. Un partito che si concentri sui problemi, su come risolverli e sulle priorità da dare alle soluzioni.
Un partito capace di parlare a tutti.

Un partito di cui sento un grande bisogno nella nostra città...

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di Giovanni Amenta

IN PREMESSA, COLGO L’OPPORTUNITA’ PER SOLIDARIZZARE CON GIOVANNI MAZZONE., MARIAGRAZIA CARUSO., SALVATORE ANDOLINA., PAOLO RANDAZZO ED ALTRI AMICI CHE HANNO RICEVUTO OFFESE INDEGNE IN ALCUNI COMMENTI DEL BLOG.
APPOGGIO L’AZIONE INIZIATA DAI GESTORI DEL BLOG DI BLOCCARE I COMMENTI VOLGARI.
RITENGO CHE IL CONFRONTO POLITICO PUO’ ESSERE ANCHE FORTE, MA NON SI PUO’ PRESCINDERE DAL RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE POSIZIONI POLITICHE, ALTRA COSA LA CALUNNIA, L’INGIURIA CHE NON PUO’ ESSERE MEZZO DI CONFRONTO!

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DA ANNI SCRIVO E DI QUESTO SONO CONVINTO CHE LA SANITA’ PUBBLICA NELLA NOSTRA PROVINCIA SI SALVA E SI DIFENDE METTENDO DA PARTE LE DIVISIONI POLITICHE DI DESTRA E DI SINISTRA E ANDANDO UNITARIAMENTE VERSO LO STESSO OBIETTIVO CHE PORTA A PRESERVARE L’OSPEDALE D’AREA AVOLA-NOTO E I SERVIZI CONNESSI.
PERO’ NON POSSIAMO DIMENTICARE I FATTI ACCADUTI E LA RESPONSABILITA’ CHE E’ SOLO POLITICA, DI CHI AVEVA IL COMPITO ISTITUZIONALE DI DIFENDERE GLI INTERESSI DELLA CITTA’ DI AVOLA : IL SINDACO DI GIOVANNI E IL DEPUTATO DI RIFERIMENTO ON. BONO, I QUALI, A MIO PARERE, HANNO SOTTOVALUTATO LE INGERENZE NEGATIVE DELLA DEPUTAZIONE REGIONALE SIRACUSANA IMMISCHIATA CON LE CLINICHE PRIVATE NELLA SANITA’, CHE OVVIAMENTE AVEVANO ED HANNO INTERESSI DIVERSI RISPETTO A NOI!
ESPRIMO IL RAMMARICO CHE DUE PERSONE CON UN’ESPERIENZA POLITICA NON INDIFFERENTE COME L’ON. BONO E L’EX SINDACO DI GIOVANNI ABBIANO SOTTOVALUTATO L’ATTIVITA’ DEI LORO “AMICI” DI COALIZIONE E DI AVER TROPPO TACCIUTO SULLE “PORCATE” CHE QUESTI HANNO FATTO.
IL TAGLIO DELLA SPESA SANITARIA, NON CREDO GIUSTO RAPPORTARE IL PROBLEMA AL GOVERNO NAZIONALE, QUANDO CI SONO DEGLI ACCORDI STIPULATI NELLA CONFERENZA DELLE REGIONI CUI TUTTI HANNO ADERITO E IL RIENTRO DELLA SPESA SANITARIA LO HANNO SUBITO ANCHE QUELLE REGIONI DOVE I SERVIZI SONO MIGLIORI DEI NOSTRI E I COSTI PIU’RIDOTTI TIPO LA REGIONE VENETO E LA LOMBARDIA CHE SICURAMENTE NON SONO A GUIDA CENTRO SINISTRA!
ALLO STESSO MODO, RITENGO CHE NON SI PUO’ TROVARE GIUSTIFICAZIONE NELLA SCELTA FATTA DAL GOVERNO REGIONALE DI DESTRA, NEL FATTO CHE “A.N. NON AVENDO IL DEPUTATO REGIONALE SIRACUSANO SI VEDE COSTRETTA A SUBIRE I TAGLI …….” MI DISPIACE MA QUESTA RISULTA SOLO UNA SCUSA, DA ANNI VI E’ UN RITARDO NEGLI ATTI PER FAR DECOLLARE IL PIANO DI RIFUNZIONALIZZAZIONE ED ANCHE QUANDO A.N. AVEVA IL SUO RAPPRESENTANTE REGIONALE LE COSE ANDAVANO ALLO STESSO MODO, ORA A.N. CI DICE CHE E’ IL PRIMO PARTITO DI AVOLA, MA ALLORA AVEVA BEN ALTRI NUMERI ANCHE A LIVELLO REGIONALE E LE LACRIME DI COCCODRILLO MI SEMBRANO UN PO’ TARDIVE!
MA NON CREDO CON TUTTO IL RISPETTO PER GRANATA LE COSE SAREBBERO ANDATE DIVERSAMENTE DA COME HANNO DECISO LE LOBBY ECONOMICHE CHE CONTROLLONO LA SANITA’ IN SICILIA …………. E PER DIRLA TUTTA L’ON. BONO IN A.N. E NEL PANORAMA POLITICO SICILIANO E NAZIONALE UN LEADER DI RILIEVO E CON UN PESO POLITICO RILEVANTE E QUESTA POSIZIONE DI PRESTIGIO POTEVA ESSERE ESERCITATO IN MODO DIVERSO CON UN ATTEGGIAMENTO POLITICO PERENTORIO SULLA TUTELA DELLA SANITA’ NEL NOSTRO TERRITORIO COSI’ NON E’ STATO PURTROPPO PER NOI…………I PERCHE’ NON STA A ME INDIVIDUARLI, PRENDO ATTO DEI RISULTATI CHE SONO SOTTO GLI OCCHI DELLA POPOLAZIONE AVOLESE E SIRACUSANA!
CAPISCO LA DIFESA POLITICA DI GIOVANNI MAZZONE, MA I FATTI CI DICONO CHE ……….
  1. L’ATTO AZIENDALE UN ATTO DOVUTO E’ STATO FIRMATO SOLO DOPO TRE ANNI;
  2. FINANZIAMENTI ARRIVATI CON IL CONTAGOCCE NELLA SANITA’ PUBBLICA MENTRE AUMENTAVANO LE CONVENZIONI CON LE CLINICHE PRIVATE A SIRACUSA E NELLA ZONA NORD DELLA NOSTRA PROVINCIA;
  3. LA ZONA SUD PUR CON UNA POPOLAZIONE DI CIRCA CENTOMILA ABITANTI, UGUALE ALLA ZONA NORD, SENZA SERVIZI ESSENZIALI NELLA MEDICINA DI PRONTO INTERVENTO …….L’UTENTE COSTRETTO AD EMIGRARE NEL RAGUSANO PER CERTE PATOLOGIE O ANDARE INCONTRO AL VIAGGIO DELLA SPERANZA PER LE MALATTIE RENALI O RIVOLGERSI AL PRIVATO CONVENZIONATO PER LA DIALISI;
  4. LA ZONA SUD DELLA PROVINCIA CON FORTI INTERESSI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA PESCA E DEL TURISMO DERIVANTE DAL MARE CON PORTI COME PORTOPALO, MARZAMEMI LASCIATI SENZA UNA CAMERA IPERBARICA;
  5. REPARTI PREVISTI NEL PIANO DI RIFUNZIONALIZZAZIONE AD OGGI DOPO CINQUE ANNI NON FINANZIATI COME L’ONCOLOGIA MEDICA DELL’OSPEDALE DI AVOLA, CHE DA’ SPERANZA A TANTI MALATI ONCOLOGICI E NON SOLO DELLA NOSTRA PROVINCIA……. SI PREFERSCE LASCIARE CHE IL REPARTO FUNZIONI COME UN SEMPLICE DAY OSPITAL, MENTRE SI STIPULANO CONVENZIONI CON CLINICHE PRIVATE PER L’ONCOLOGIA CHE HANNO SCOPERTO LUCROSA NELLE CLINICHE PRIVATE;
  6. L’UTIC LAVORI ULTIMATI MACCHINARI PRONTI O QUASI AD AVOLA MA NON PARTE IL SERVIZIO PER MANCANZA DI PERSONALE MEDICO E PARAMEDICO E SI CONTINUA A MORIRE PER INFARTO NELLA ZONA SUD DELLA PROVINCIA, PERCHE’ LE STRUTTURE PER CURARE L’INFARTO CI SONO DA SIRACUSA IN SU;
  7. SI REALIZZANO SERVIZI POLIAMBULATORI NUOVI, MA DURANO LO SPAZIO DI QUALCHE MESE E POI I NOSTRI GIOVANI MEDICI CON INCARICO ANNUALE, RESTANO “A SPASSO” O VANNO VIA DALLA SICILIA!
  8. SI PREFERISCE IN ALCUNI SETTORI NON ESPLETARE IL CONCORSO O STABILIZZARE IL SERVIZIO PERCHE’ COSI’ SI CONTROLLANO UNA BELLA FETTA DI VOTI DA INDIRIZZARE ALL’AMICO CANDIDATO POSSIBILMENTE PADRONE DI QUALCHE CLINICA PRIVATA E TANTO ALTRO CI SAREBBE DA DIRE !
QUINDI NON SI POSSONO SOTTACERE QUESTE RESPONSABILITA’ DELLA DEPUTAZIONE REGIONALE SIRACUSANA DEL CENTRO DESTRA DIRETTAMENTE INTERESSATA A FAVORIRE LA SANITA’ PRIVATA A DISCAPITO DELLA PUBBLICA CHE, DI FATTO, HA SPINTO PER SPOSTARE RISORSE ECONOMICHE COSPICUE DAL PUBBLICO AL PRIVATO!
A SCANSO DI EQUIVOCI, NON SONO UN COMUNISTA STATALISTA, ANZI AL CONTRARIO, SONO FAVOREVOLE ALL’INIZIATIVA PRIVATA CHE BISOGNA STIMOLARE, ANZI È NECESSARIO CREARE LE CONDIZIONI PER FARE SVILUPPARE L’INIZIATIVA PRIVATA IN TUTTI I SETTORI PRODUTTIVI O MEGLIO LIBERALIZZARE I SERVIZI, ED E’ PER QUESTO CHE AUSPICO CHE LE CLINICHE PRIVATE SIANO EROGATORI DI SERVIZI SANITARI INTEGRATIVI RISPETTO ALLA SANITA’ PUBLICA MA NON SERVIZI DOPPIONI IN COMPETIZIONE CON LA SANITA’ PUBBLICA. A CHIARIMENTO, L’INIZIATIVA PRIVATA PREVEDE IL RISCHIO D’IMPRESACHE NELLA FATTISPECIE NON ESISTE, PERCHE’ LE CLINICHE SI ALIMENTANO ECONOMICAMENTE CON LE CONVENZIONI REGIONALI OVVERO CON CAPITALE PUBBLICO!
TROPPO FACILE FARE IMPRESA IN QUESTO MODO!
ORMAI SIAMO TROPPO ABITUATI A SENTIR PARLARE DI CONDOTTE E/O COMPORTAMENTI ILLEGITTIMI O VEDERE ATTI ILLECITI, CHE NON RIUSCIAMO PIU’A SCANDALIZZARCI DI CHI AVENDO UN RUOLO POLITICO E QUINDI PORTATORE DI INTERESSI PUBBLICI SI LIMITA A FARSI I CAZ… PROPRI, QUESTA LA VERITA’.
ANCHE L’INFORMAZIONE NAZIONALE SI E’ OCCUPATA DELLO SCANDALO DELLA SANITA’ IN SICILIA DEGLI INTERESSI DELLA MAFIA E DELLE LOBBY ECONOMICHE CHE GESTISCONO CLINICHE CON FONDI DI DUBBIA PROVENIENZA, NON DICO NIENTE DI NUOVO BASTA VEDERE E ASCOLTARE IL FILM DOCUMENTARIO LA MAFIA BIANCA PER RENDERSI CONTO DI COME LA SANITA’ PRIVATA (NON TUTTA PER CARITA’) SIA GESTITA IN SICILIA.
QUESTE CLINICHE ASSICURANO NON SOLO UN COSPICUO INTROITO ECONOMICO CON POCO RISCHIO MA UNA GESTIONE DI VOTI CAPACE DI FARE ELEGGERE DEPUTATI REGIONALI E SINDACI!
LA GENTE E’ CONFUSA NON RIESCE A CAPIRE CHI HA RAGIONE E CHI TORTO, I RAPPRESENTANTI DEL CENTRO DESTRA SIRACUSANO CERCANO DI NEGARE L’EVIDENZA DI UNA SANITA’ VOLUTAMENTE MANDATA AL DEGRADO TECNICO-PROFESSIONALE.
RITENGO CHE L’ADDEBITO POLITICO PER IL DEGRADO DELLA SANITA’ NELLA PROVINCIA DI SIRACUSA ALLA CLASSE POLITICA DEL CENTRO DESTRA SIA UN ATTO DOVUTO…………….
UN ESEMPIO: ALCUNI PRIMARI, DICIAMO LA QUASI TOTALITA’ DEGLI OSPEDALI SIRACUSANI, SICURAMENTE BRAVI PROFESSIONISTI, SONO NOTORIAMENTE LEGATI A FORZA ITALIA E IN GENERE AL CENTRO DESTRA E QUESTO NON E’ UN CASO ………….A MIO PARERE C’E’ STATA UNA LOTTIZZAZIONE CON LA VOLONTA’ DI DEQUALIFICARE PROFESSIONALMENTE LA SANITA’ PUBBLICA NEL NOSTRO TERRITORIO.
QUESTO STATO DI COSE HA FACILITATO LA FUGA VERSO GLI OSPEDALI DI FUORI PROVINCIA E VERSO LE STRUTTURE PRIVATE, UN PROGETTO IN PARTE GIA’REALIZZATO E CHE BISOGNA FERMARE CHIEDENDO L’INDIZIONE DI NUOVI CONCORSI CON LA GARANZIA CHE LA POLITICA DI DESTRA E DI SINISTRA FACCIA UN PASSO INDIETRO E CHE LA SELEZIONE AVVENGA PER MERITOCRAZIA E NON PER APPARTENENZA POLITICA.
PER ANNI NELLA QUALITA’ DI SEGRETARIO DEI D.S. HO FATTO PUBBLICHE DENUNCE: UN ESEMPIO L’ACQUISTO DELLA TAC AD AVOLA COMPRATA PER ESSERE UNA FUORISERIE MENTRE IN REALTA’ ERA ED E’ UNA UTILITARIA …………E CHE SOLO L’ABNEGAZIONE DEI TECNICI E DEI MEDICI GARANTISCE UN SERVIZIO DECENTE!
UNITA’ OPERATIVE SEMPLICI NELL’OSPEDALE DI AVOLA COSTRETTE A LAVORARE CON STRUMENTI NON ADEGUATI COME LA GASTROSCOPIA E SERVIZI ANNESSI DOVE IL SUO RESPONSABILE, BRAVO E SENSIBILE PROFESSIONISTA, E’ STATO LASCIATO SOLO A SVOLGERE UN SERVIZIO CHE PREVEDE ALMENO, OLTRE A LUI, ALTRI DUE MEDICI COSI’ SI ALLUNGANO I TEMPI PER LE INDAGINI DIAGNOSTICHE ANCHE DI DUE MESI………….E I PRIVATI CONVENZIONATI BEN ACCETTONO QUESTO STATO DI COSE. L’UNITA’ OPERATIVA DI CARDIOLOGIA CHE SVOLGE SOLO MANSIONI DI ROUTINE, MENTRE I MEDICI PRESENTI POTREBBERO FARE MOLTO DI PIU’ SE MESSI NELLA CONDIZIONE DI OPERARE CON UNA STRUTTURA ADEGUATA!
MA NESSUNO SA, NESSUNO LEGGE E NESSUNO VEDE.
ANCHE QUESTA STORIA E’ STRANA, SEMBRA CHE NELLA PROVINCIA DI SIRACUSA SI CERCANO E SI VEDONO SOLO L’ATTVITA’ ILLECITA DEI LADRI DI GALLINE, MENTRE I COLLETTI BIANCHI FANNO AFFARI, NON SEMPRE DENTRO I PRINCIPI DELLA LEGALITA’!
I GIOCHI ORMAI SONO CHIARI E IL PERSISTERE IN QUESTA STRADA CI INDUCE HA PENSARE CHE IL LIVELLO D’IMMUNITA’SI STIA ALLARGANDO A MACCHIA DI LEOPARDO CON BUONA PACE DELLA LEGALITA’ E DEI PRINCIPI DI TRASPARENZA.
CI DOBBIAMO CHIEDERE, PERCHE’ A PARI NUMERO DI ABITANTI LA ZONA NORD DI SIRACUSA HA DUE STRUTTURE DI UTIC E LA ZONA SUD NESSUNA?
QUINDI SENZA ESSERE UNA CASSANDRA, MA SOLO UNA PERSONA REALISTA, PARE CHIARO CHE SIAMO ORAMAI AL COLLASSO DELLA SANITA’ NELLA NOSTRA ZONA, NON POSSIAMO CONTINUARE A DIVIDERCI AVENDO DAVANTI LA PROSPETTIVA DELLA CHIUSURA DELL’OSPEDALE AVOLA-NOTO O LA MANCATA APERTURA DELLE UNITA’ OPERATIVE PREVISTE NEL PIANO DI RIFUNZIONALIZZAZIONE, A QUESTO PUNTO COMPITO DELLA POLITICA E’ TROVARE LA SOLUZIONE E DIFENDERE QUEI SERVIZI PREVISTI NEL PIANO FIRMATO DAL SINDACO DI GIOVANNI, CHE NON CONDIVIDEVAMO COSI’ COME REALIZZATO, MA OGGI E’ ESSENZIALE SALVAGUARDARE QUEL PIANO DI RIFUNZIONALIZZAZIONE.
LA RICHIESTA DEI DEPUTATI DIESSINI DI FAR VENIRE A SIRACUSA L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’ E DI INCONTRARE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUO’ ESSERE UN PASSO IN AVANTI, MA TUTTI INSIEME POSSIAMO FARE DI PIU’, PERCHE’ PERSONALMENTE APPREZZO LO SFORZO CHE ALCUNI ESPONENTI DEL CENTRO DESTRA AVOLESE STANNO COMPIENDO SU QUESTO TEMA DELLA SANITA’ E CAPISCO COME PUO’ ESSERE DIFIFICILE ASSUMERE CERTE POSIZIONI MA QUESTO IMPEGNO C’E’, LO VEDIAMO AIUTIAMOLI, NON CON LA CRITICA FEROCE, MA CREANDO INSIEME UN MOVIMENTO CITTADINO SPONTANEO SENZA ESCLUDERE NESSUNO MA APERTO A TUTTI !!!!!!!
PERCHE’, CHIARITO CHE IN QUESTI ANNI C’E’ STATA SUPERFICIALITA’ NELLA GESTIONE DELLA PROBLEMATICA SANITA’ O UNA FIDUCIA MAL RIPOSTA NELLA DEPUTAZIONE SIRACUSANA DA PARTE DEL CENTRO DESTRA AVOLESE, BISOGNA RIPARTIRE INSIEME PER SALVARE LA SANITA’ NELLA ZONA SUD DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA.
PER UNA VOLTA, POSSIAMO ESSERE ANCHE CAMPANILISTICI NEL DIFENDERE L’OSPEDALE D’AREA AVOLA-NOTO E RIVENDICARE QUEI SERVIZI CHE POSSONO CONTRIBUIRE A DARE RISPOSTE ALL’UTENZA DELLA ZONA SUD DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA SENZA PER QUESTO VERGOGNARSI! GRAZIE

GIOVANNI AMENTA

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SABATO 22 SETTEMBRE 2007
H.18.00
PRESSO LA SALA RIUNIONI DEL CENTRO GIOVANILE DI VIA MATTARELLA (24 METRI)
per continuare la discussione della bozza di regolamento iniziata nei due precedenti incontri...
NON MANCATE!!!

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L'articolo di oggi pubblicato su Repubblica è davvero interessante. Vale la pena dargli un'occhiata.

In breve:

1) La sinistra moderna è democratica
2) La sinistra moderna è liberale
3) La sinistra moderna sostiene l'integrazione
4) La sinistra moderna sostiene il lavoro
5) La sinistra moderna sostiene le regole e crede nel ruolo regolatore dei pubblici poteri
6) La sinistra moderna sostiene la redistribuzione
7) La sinistra moderna è progressista
8) La sinistra moderna è il partito dell'educazione
9) La sinistra moderna sostiene il diritto alla sicurezza
10) La sinistra moderna è ecologista
11) La sinistra moderna è europeista
12) La sinistra moderna è internazionalista
13) La sinistra moderna è morale
14) La sinistra moderna è realista
15) La sinistra moderna vuole la trasformazione

Sarebbe bello sentire il parere e le riflessioni di alcuni nostri rappresentanti della sinistra, e perchè no ..anche quelli di destra.

Link: Ecco i quindici punti della sinistra moderna (Repubblica.it)

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di Giovanni Amenta

Lunedi 10.09. 2007 si è svolto ad Avola in piazza Umberto I un incontro pubblico sulla sanità e le problematiche relative all'Ospedale d'area Avola- Noto con la presenza dei deputati dei Democratici di Sinistra Pippo Zappulla e Roberto De Bendictis, i quali hanno relazionato in merito, in modo ampio prendendo l' impegno di convocare l' assessore regionale alla Sanità per rappresentare le carenze infrastrutturali relative all'Ospedale d' area e la situazione della sanità pubblica nella zona sud della provincia di Siracusa.
Un impegno subito mantenuto e che testimonia la costanza dell' impegno dei DS negli anni sul problema ospedale e sulla sanità nella provincia di Siracusa, contrariamente a chi ogni tanto si sveglia dal torpore romano e pubblicizza un impegno discontinuo, e, che ad onor del vero non si è visto nei momenti topici della vicenda, quando prima Failla e poi Leto quali direttore generale ASL 8 ed esecutori materiali delle disposizioni impartite dai politici del centro destra che guarda caso erano anche soci nelle cliniche private interessate a vedere la sanità pubblica non in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini.
Mi riservo di intervenire con argomentazioni più dettagliate avendo seguito politicamente la vicenda della sanità nella zona sud della provincia di Siracusa in prima persona dal 2002 a marzo 2007 e avendo una conoscenza dei fatti concreta e non estemporanea come si evidenzia in alcuni interventi da Voi pubblicati e che comunque ritengo utili perchè finalmente la città si accorge di un problema per molti anni sottovalutato dai più !

Grazie G.A.

Scarica allegato - Richiesta incontro (file .DOC)

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Audizioni di amministratori e di rappresentanti di associazioni per l’acquisizione di elementi conoscitivi sulla situazione sanitaria in Sicilia

SENATO DELLA REPUBBLICA

17º Resoconto stenografico

SEDUTA DI MARTEDI` 4 MAGGIO 2004

Intervengono il dottor Giancarlo Manenti, gia` direttore generale della AUSL n. 6 di Palermo; il dottor Corrado Failla, direttore generale della AUSL n. 8 di Siracusa; il dottor Alfredo Gurrieri, direttore generale dell’azienda ospedaliera «Umberto I» di Siracusa, accompagnato dal dottor Francesco Cirillo, direttore sanitario; il dottor Innocenzo Galatioto, presidente provinciale dell’AIOP (Associazione italiana ospedalita` privata) di Siracusa; il dottor Sebastiano Rizzo, presidente provinciale Ferderfarma di Siracusa.


PRESIDENTE. Segue l’audizione del direttore generale della AUSL

n. 8 di Siracusa, dottor Corrado Failla, che ringraziamo per la sua presenza.

Solo per inquadrare l’argomento, da quanto tempo ricopre il suo attuale incarico?


FAILLA. Dall’8 marzo 2001.

Iniziamo leggendo le conclusioni dell’audizione del Dott. FAILLA (Direttore Generale) che avrete modo di leggere nella sua interezza nel file allegato.


Questo afferma il dott. Failla

………… HO PIENA CONSAPEVOLEZZA, INFATTI, CHE LA MIA NOMINA A DIRETTORE GENERALE DELLA AUSL 8 DI SIRACUSA SIA ESPRESSIONE DEL MONDO DELLA POLITICA, CON LE CUI LINEE DI INDIRIZZO GENERALE E PROGRAMMATICHE MI TROVO IN ASSOLUTA SINTONIA, COME HO RIMARCATO IN TUTTA UNA SERIE DI PASSAGGI……….

_________________________________________________________________

Ma quale era il mondo della politica del 2001.

- Per giusto merito. Dal 17 luglio 2001 la Regione Sicilia è governata, ininterrottamente, dal centrodestra con l’On.Cuffaro (con la presenza di A.N.). Ancora centrodestra (sempre con A.N.) dal 28 maggio 2006 con la rielezione dell’ON. Cuffaro.

- Avola in questi anni è stata amministrata dal Sindaco Albino Di Giovanni (ancora A.N.)

- Passiamo al Governo Nazionale: dal 11 giugno 2001 al 17 maggio 2006 abbiamo il Governo di Silvio Berlusconi (destra-destra con un pizzico di centro e sempre con A.N.). Viceministro l’ON. Nicola BONO.

Ed è in questi anni, con i governi di destra-centro, che la spesa sanitaria siciliana supera tutti i record negativi.

- Riferimento documento allegato, pagine 12 e 13, “Audizioni di amministratori e di rappresentanti di associazioni per l’acquisizione di elementi conoscitivi sulla situazione sanitaria in Sicilia”

- Dal Corriere della Sera del 22 gennaio 2006 …………… Prendiamo Siracusa. Nel 2001 gli ospedali pubblici fatturarono per i ricoveri (35.241) poco meno di 55 milioni di euro, le case di cura private (13.034) poco più di 22 milioni. Quattro anni dopo, nel 2005, secondo la stima di Giuseppe Bruno dei medici della Cgil in base a dati aggiornati a settembre, il fatturato delle strutture pubbliche è calato a 53 milioni di euro (29.500 ricoveri) e quello delle private (17.000) è schizzato a oltre 40.

Preg.mo Avv. Giovanni Mazzone, (Presidente Circolo Territoriale di Avola di A.N.) debbo dare atto che l’ON. Nicola Bono, come Lei afferma combatteva in splendida solitudine un’estenuante battaglia per rimuovere un Direttore Generale dell’ASL che SEMBRAVA privilegiare il ruolo della sanità privata “.

Però mi consenta di porre alcune domande:

- come è possibile che un Sottosegretario come l’ON. Nicola BONO, che si impegna in

un’estenuante battaglia “ affinché Noto, Pachino, Portopalo, Modica , (tranne Avola) vengano inseriti nel patrimonio UNESCO e poi non riesca a trovare nessun interlocutore attento ne nel governo Cuffaro ne in quello di Silvio Berlusconi. Un VICEMINISTRO!!!.

Ma le sue lettere venivano lette ?. Cosa gli rispondevano?. Perché non ha mobilitato tutti i cittadini ?.

Avv.Mazzone, è troppo semplice colpevolizzare il Governo Prodi, reo di aver ricordato al governo Cuffaro che la spesa sanitaria era lievitata incredibilmente e le strutture private ne avevano tratto il maggior vantaggio. (leggere il documento audizione Dott.Failla).

Come è possibile che in sei anni ( dico sei) di governo di destra-centro, tutto bene!!!

In un anno ( dico uno ) di governo Prodi, tutti colpevoli per aver ricordato all’On.Cuffaro i doveri della buona gestione.

Lei e i cittadini tutti conoscono gli errori e dove cercare i colpevoli.

A meno che non si voglia affermare che i colpevoli siano i medici, gli infermieri o gli ammalati.

Ora è troppo semplice pensare di chiudere il nostro ospedale.

Per quanto riguarda il successo dei partiti è preferibile non parlarne. Il Sud, in politica, nella scelta centro-destra o centro-sinistra non è da considerare un test attendibile. I motivi degli spostamenti elettorali sono “ molto più oscuri “.

Non infiliamoci in discorsi che richiedono tempi e modi di discussione più profondi e completi. Non faccia un torto alla sua intelligenza.

Piuttosto, della sua lettera, desidero cogliere la sua ultima positiva proposta “… è necessario che “ tutti i partiti locali “ si impegnino “ SERIAMENTE “, io aggiungo, mettano da parte gli interessi dei proprietari delle cliniche private, e la cittadinanza si mobiliti….”

Audizioni di amministratori ( file pdf)

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di Giovanni Mazzone

I recenti interventi sulla stampa locale di alcuni esponenti DS confermano la fondatezza del poco lusinghiero giudizio loro attribuito, a quanto pare, dall’On. Bono circa 3 anni fa e di cui ancora si lamentano.

Nel rispetto dello spirito unitario che ritenevamo e riteniamo debba continuare a caratterizzare la comune battaglia in difesa della salute e dell’Ospedale, avevamo evitato di polemizzare con l’accoppiata vincente Randazzo-Andolina che, immotivatamente, chiedeva le scuse di AN per diventare credibile.

Avendo gli stessi rinnovato la richiesta, non comprendendo né lo spirito del nostro agire né l’inutilità di polemiche speciose, è necessario chiarire che la credibilità di AN deriva dal suo progetto politico premiato dal consenso elettorale che, è utile ricordarlo, ha fatto diventare AN il primo partito della città.

Anche in tema di sanità, AN, a differenza delle cassandre che da anni hanno solo prefigurato scenari apocalittici senza sforzarsi di formulare proposta alcuna, ha avuto una strategia fattibile e coerente sulla quale, è bene ricordarlo, nel 2002 hanno confluito tutte le amministrazioni comunali della Zona Sud e quasi tutte le forze politiche e sindacali.

Ma non basta; ancora la settimana scorsa, a Portopalo, l’On. Zappulla (DS) ha pubblicamente giudicato l'accordo del 2002 come il miglior possibile e come l'unico da realizzare.

Negli anni in AN è stata al Governo nazionale e regionale, rispettivamente con gli On.li Bono e Granata, il suddetto piano di rifunzionalizzazione dell’Ospedale è andato avanti celermente, essendo stato ufficialmente approvato dalla Regione l’Atto Aziendale dell’ASL 8 che lo prevedeva ed essendo stati finanziati e quasi completamente realizzati gli interventi edilizi ed gli acquisti di attrezzature necessari per l’apertura dei nuovi reparti, spendendo oltre 20 miliardi di vecchie lire.

Non solo, ma mentre “utili idioti” diffondevano tra la popolazione false notizie artatamente costruite circa il presunto acquisto da parte dell’On. Bono di costosi immobili per realizzare cliniche private, quest’ultimo combatteva in splendida solitudine un’estenuante battaglia per rimuovere un Direttore Generale dell’ASL che sembrava privilegiare il ruolo della sanità privata.

Oggi, per la prima volta, l’attuazione dei nuovi reparti è a rischio perché il Governo nazionale, dove siedono i leaders dei DS e non quelli di AN, ha imposto alla Regione Sicilia una pesantissima riduzione dei posti letto ed il Governo Regionale, dove non c’è più il rappresentante siracusano di AN, ha proposto un taglio generalizzato a tutte le ASL, mortificando così la sanità pubblica della Zona Sud di Siracusa perché non ha tenuto conto:

  • del reale rapporto utenti-posti letto esistente nel territorio (quello nostro è il più basso della Regione e non può subire ulteriori decurtazioni);
  • dell’esistenza di un piano territoriale condiviso e già approvato dalla Regione con atti formali (atto aziendale);
  • delle somme già spese (20 miliardi di lire) per i nuovi reparti;
  • della possibilità di risparmiare tagliando posti letto nelle cliniche private.

Chiarito quindi che le richieste formulate nella lettera aperta dell’On Bono all’Assessore Regionale non sono un ravvedimento operoso sulla via di Damasco, come qualcuno sembra dipingerle, ma rappresentano il coerente perseguimento dei classici obiettivi strategici di AN in tema di sanità per la prima volta messi a rischio dalle recenti insane scelte del Governo nazionale e regionale, ritengo che sia dannoso alimentare ogni inutile polemica sul punto e che, invece, sia necessario che tutti i partiti politici locali, seguendo la rotta unitaria tracciata dalla conferenza dei Sindaci e dai Consigli Comunali di Avola e Noto, unitariamente mobilitino la cittadinanza per un efficiente presidio ospedaliero, per la piena attuazione dell’atto aziendale e contro ogni spreco del denaro pubblico.


Circolo Territoriale di Avola di A.N.
Il Presidente
Avv. Giovanni Mazzone


Scarica la lettera aperta inviata dall'On. Bono all'Assessore Regionale alla Sanità.

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di Vincenzo Antonelli

Da mesi giornali, TV, feste di partito, incontri con amici (magari in spiaggia o in piazza ad Avola), siti internet sono occupati dal dibattito sulla costruzione del partito democratico.
Tuttavia, sul Avola blog, un blog nato dall’idea “di un gruppo di persone, accomunate da un forte legame con il loro paese e da ideali democratici di orientamento politico di centro-sinistra”, non appaiono pensieri, riflessioni, insulti, al riguardo.
Quanti leggono e scrivono, salvo qualche accenno alle “trasversali” e inspiegabili” alleanze politiche avolesi, sono più attratti dagli inciuci (http://it.wikipedia.org/wiki/Inciucio) del palazzo di città. Sul partito democratico silenzio!
Ahimè, questo silenzio può nascondere questa volta inciuci di partito, o se volete, di partiti.
Altrettanto accade anche a livello nazionale. Si parla più di ciò che ha fatto o non ha fatto il governo (ad Avola le giunte di sinistra o di destra), o di ciò che dovrebbe fare un nuovo governo, ma non di quale partito democratico si vuole costruire. Si parla di ciò che vorrebbe fare il nuovo segretario del partito democratico come futuro premier e non delle modalità di costruzione e della “natura” del nuovo partito. Si urla: “Meno tasse, più sicurezza, etc..!” E quando si parla di partito democratico ci si limita, semplicemente, ad aggettivare il PD come “nuovo”, “aperto”, “progressista”, “liberale” etc..
Invece, ritengo che bisogna discutere su come si vuole costruire il nuovo partito, quale deve essere la sua natura, la sua struttura, la sua democrazia interna, il suo rapporto con la società, con le forze economiche, con le istituzioni morali e religiose.
Quanti saranno eletti il 14 ottobre non solo dovranno eleggere organi di partito, ma dovranno discutere ed approvare uno statuto: la carta di identità del nuovo partito. E certamente nel “patto fondativo” non ci sarà scritto: “meno tasse, più sicurezza”!
Non nascondo che la costruzione del partito democratico presenta aspetti negativi e positivi.
Negativi: la scelta del candidato segretario tanto regionale quanto nazionale è mediata dal voto ad una lista bloccata; ci vogliono 5 euro per votare; alcune candidature sono state preconfezionate nelle segreterie dei partiti locali e nazionali (forse a seguito di preventiva spartizione di posti di comando?); le modalità di costruzione del partito sembrano più la fusione tra due vecchi partiti-apparati-patrimoni che la nascita di un nuovo soggetto politico. Mi fermo qui perché sicuramente altri vorranno allungare la lista.
Positivi: le elezioni del 14 ottobre potrebbero per molti, soprattutto per i più giovani, rappresentare un momento “collettivo” di partecipazione politica (non è una iscrizione personale, individuale, solitaria ad un partito per far carriera); una partecipazione che può mettere in crisi la natura e la struttura burocratica, ereditata dal passato, che si vuole imprimere al nuovo partito. Mi fermo qui perché sicuramente altri vorranno allungare la lista.
Credo che il PD debba costituire un momento (movimento) di novità o se vogliamo di rottura. Il PD deve superare la natura ideologica del partito tradizionale, cifra che più di ogni altra ha caratterizzato il sistema politico italiano.
La costruzione del PD deve “rompere” il sistema politico tradizionale, e conformarlo ai sistemi politici stranieri, polarizzati sul confronto tra riformisti e conservatori, e nei quali l’appartenenza o l’identità è misurata alla capacità di fornire un progetto politico capace di riformare o meno la società.
La costruzione del PD deve contribuire a superare un approccio meramente ideologico alla politica; deve spingere verso la sottoquotazione della ideologia e allo stesso tempo puntare alla valorizzazione della capacità di individuare concrete soluzioni per i nuovi bisogni della collettività.
Molteplici sono i “nodi” che il PD dovrà incontrare e superare durante il cammino sul quale oramai è avviato.
Ciascuno ha la sua storia, ma è una storia non preconfezionata, che si è edificata nella relazione con gli altri. La nostra è una identità “relazionale”, che possiamo cogliere nel confronto e nello scambio con gli altri. Il nostro vissuto ci insegna che le identità non sono statiche: come un albero, ognuno ha le proprie radici, ben solide in terra, ma i rami, e le foglie (e i fiori) sono il portato delle condizioni mutevoli del tempo, tendono naturalmente a modificarsi. Questo vale per i singoli e per le strutture, ed è assurdo attaccarsi alle radici di un partito quando gli stessi partiti fondatori del Pd sono figli di mutamenti storici che hanno modificato identità precedenti: dal Ppi alla Democrazia cristiana al nuovo Partito popolare, fino alla Margherita; dalla scissione di Livorno, al Pci, al Pds, ai Ds.
Il PD deve assumere il pluralismo al suo interno e non solo nei rapporti con l’esterno. È vero che la costruzione del PD contribuisce a semplificare il panorama politico, riducendo di fatto la molteplicità delle formazioni politiche. Ma ciò non può risolversi in un inganno, negando la medesima natura plurale al suo interno. Non si può predicare la semplificazione (esterna) a discapito del pluralismo. Bisogna allora correre il rischio del pluralismo: la necessità di confrontarsi con l’altro, di mettersi in discussione. Se il pluralismo è il tratto che deve caratterizzare il PD allora non possiamo condividere la tentazione di assecondare identità che puntano a diventare prevalenti. Non lo accettiamo noi, ma soprattutto non lo accetterebbero coloro che in quei due partiti non hanno mai militato, e che avvertono il Pd come la nuova casa comune dei riformisti.
Il PD deve contribuire a rilanciare una cultura della responsabilità, dei propri doveri. Il PD deve impegnarsi nell’individuazione e nella costruzione del bene comune, ovvero di quell’insieme di condizioni che consentono al singolo quanto al gruppo di vivere e di vivere bene. Il PD deve dare una risposta a quella visione che affonda le radici in una tradizione culturale tutta incentrata sull’individuo e sui suoi bisogni. Alla rivendicazione di diritti deve accompagnarsi l’adempimento dei doveri. Il PD è chiamato a proporre una visione rinnovata del bene comune, deve porre al centro della sua attività programmatica un’etica della responsabilità, deve avere la capacità di prospettare un “futuro comune”.
La laicità dello Stato è fuori discussione, e fuori deve rimanere dal dibattito politico sulla costruzione del Pd. Attiene alle coscienze l’adesione o meno ai principi religiosi, e chi si impegna in politica deve saper discernere le risposte da dare a Cesare da quelle richieste da Dio.
Ma la distinzione non dovrà e non potrà passare per le vecchie appartenenze di partito. Vi sono cattolici e sensibilità religiose in ognuna delle (ex) componenti del Pd, e le differenze saranno trasversali all’interno del Pd, come lo saranno anche all’interno dell’intero panorama delle forze politiche. Su temi eticamente sensibili schieramenti diversi da quelli precostituiti si sono sempre avuti, e il Pd non potrà sfuggire a questo dato. Si tratterà di chiarire subito le linee discriminanti della base programmatica, lasciando libertà di coscienza ai singoli – e non ai gruppi organizzati (siano essi teodem o laicisti) – sulle questioni che coinvolgono la sfera etica e religiosa.
In conclusione, ritengo che il PD debba permettere di stare insieme senza, tuttavia, dimenticare la dimensione plurale e le identità. Questo risultato può essere raggiunto se lo si costruisce come un “partito del progetto”. Non mera aggregazione di forze politiche, di esperienze partitiche, ma luogo ideale e reale in cui addivenire ad una progettualità comune. Nel progetto politico comune, infatti, le diverse realtà si fondono insieme, e attenuano i propri caratteri identitari.
Quelli che ho espresso solo sono alcuni dei pensieri, dei motivi per cui avrei voluto che non si parlasse di “partito” democratico, ma della costruzione dei “democratici”. Ma a tutt’oggi bisogna confrontarsi con la nascita del “partito”.

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Nautilus: Emersione lavoro è un progetto promosso dal CE.S.I.S. - Centro Studi ed Iniziative per lo Sviluppo locale e integrato - in partenariato con la Pragma S.r.l e il Centro servizi S.a.s. . Si tratta di soggetti della provincia di Siracusa che sono in relazione con la problematica trattata ed offrono un mix equilibrato di ruoli e di competenze che costituiscono la base necessaria per fronteggiare la carenza del sistema di reagire alla sempre più pressante presenza del lavoro sommerso in provincia di Siracusa. Nautilus intende costruire ed implementare un piano di azione locale finalizzato alla individuazione dei fattori concomitanti alla proliferazione del lavoro irregolare nella provincia di Siracusa.


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Ci è pervenuto e volentieri pubblichiamo il seguente comunicato stampa.

VERTENZA OSPEDALE AVOLA-NOTO


«Prima che il dibattito intorno alla salvaguardia e al rilancio dell’Ospedale Avola-Noto assuma del tutto i toni della comica finale, vogliamo ancora una volta lanciare un appello alla verità e alla ragionevolezza. E lo facciamo da militanti dei DS consapevoli e orgogliosi della bontà e delle giustezza delle nostre posizioni. Apprendiamo ad esempio che l’onorevole Bono di AN chiede addirittura (?!) che venga studiata la possibilità di ridimensionare il numero dei posti letto delle critiche private e dice oggi, con pensosa e patetica preoccupazione, le cose che i ragazzotti dei DS dicevano circa tre anni fa. Bono oggi sta solo giocando una partita interna alla maggioranza di centro-destra e comunque va benissimo. Vorremmo però ricordargli che tre anni fa, da potente uomo di governo, ebbe ad apostrofarci come “utili idioti”: Siamo certi che saprà trarre da solo le conseguenze logiche e politiche del facile sillogismo che ne consegue e chiedere scusa alla città.

In generale pensiamo che la vertenza Ospedale Avola-Noto abbia un carattere esclusivamente politico e quindi, se il sindaco, Barbagallo, di Forza Italia, e i locali e autorevolissimi dirigenti dell’Udc, vogliono davvero ottenere qualche risultato positivo devono fare una cosa semplice: impegnare i deputati regionali di maggioranza, come gli onorevoli Gianni, Cappadona, Confalone e, perché no, anche Gennuso dell’Mpa, a non votare alcun provvedimento del governo Cuffaro se prima non vengono stanziati i soldi per i posti letto, per la rianimazione e l’Utic nel nostro nosocomio. Il resto è chiacchiera buona solo a prendere ancora in giro la città».

AVOLA, 08.09.07

Paolo Randazzo (dirigente provinciale dei DS)

Salvo Andolina (capogruppo DS in consiglio comunale)

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Lo scopo era quello di raccogliere 50.000 firme per dar vita ad una proposta di legge che impedisca l'ingresso in Parlamento a chi è stato condannato e a chi è in attesa della Cassazione, l'obiettivo è stato di gran lunga superato. Per il giorno del V-Day sono stati raccolte ben 300.000 firme!

Video del V-Day, Bologna.


Alla fine il "V-day" e il suo "pifferaio magico", al secolo Beppe Grillo, sono usciti dai blog e dal web e sono esplosi nelle piazze italiane con decine di migliaia di fan e supporter in carne ed ossa e le dita della mano messe a "V". Cittadini che chiedono "un paese più pulito" e che in due mesi, guidati dal comico genovese, hanno organizzato l'evento del V-day solo sul web. (Via | Repubblica)

La partecipazione di tutte queste persone lascia riflettere sulla potenza comunicativa del Blog e sul nuovo modo di fare/dare informazione (gratuita) senza appoggiarsi ai grandi media.

PS - non dimentichiamo che la forza del blog sono i commenti degli utenti!

La lista dei 25 deputati condannati in via definitiva

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Sabato 8 Settembre è il giorno del V-Day (Vaffanculo Day).

L'8 settembre sarà il giorno del Vaffanculo day, o V-Day. Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come Vendetta. Si terrà sabato otto settembre nelle piazze d’Italia, per ricordare che dal 1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei palazzi immersi in problemi “culturali”. Il V-Day sarà un giorno di informazione e di partecipazione popolare.

Beppe Grillo





Il V-Day vuole essere sia un segnale politico alle istituzioni che l'occasione per raccogliere le 50mila firme per dar vita ad una proposta di legge popolare che, come ripetono i messaggi che circolano online in queste ore e che girano ormai da mesi, vorrebbe impedire l'elezione in Parlamento di cittadini che abbiano una condanna sul groppone, la permanenza dei parlamentari per più di due legislature e riportare l'elezione dei parlamentari all'espressione della preferenza diretta da parte degli elettori.

Alcuni collegamenti utili:

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di Corrado Santuccio

Ciao a tutti,

Torno a scrivervi perché, come anticipato tempo fa, al primo incontro con le associazioni voluto dall’assessore alle Politiche giovanili Guglielmo Saviotto e dal Sindaco Barbagallo, ne sarebbero seguiti degli altri per approfondire il dibattito in vista dell’adozione del Regolamento d’uso del Centro giovanile.

Sabato 8 settembre alle ore 18, nella sala riunioni del Centro giovanile di via Mattarella (24 metri), verrà presentata ai cittadini ed alle associazioni la bozza di regolamento d’uso del Centro, alla cui elaborazione si sono dedicati l’assessore Saviotto ed il suo staff durante il mese di agosto.

La bozza che verrà discussa è il risultato dell’unione tra le linee programmatiche anticipate dall’assessore e dal sindaco nel corso del primo incontro e le numerose proposte avanzate dalle associazioni e recepite dall’Amministrazione.

L’obiettivo dell’incontro è quello di avere un nuovo momento di confronto tra amministrazione e cittadini, per avanzare speditamente ed in modo condiviso all’elaborazione finale di una bozza di Regolamento, che poi l’Amministrazione presenterà al Consiglio comunale per la definitiva approvazione.

Tutti i visitatori di questo blog sono invitati a partecipare o a dare il loro contributo di idee commentando questo articolo. In questo caso, sarà mia cura trasmettere le vostre proposte all’assessore Saviotto.

Un caro saluto,

Corrado Santuccio.

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di Sebastiano Passarello

Alcune aree della nostra città che sono state manutenzionate e bonificate e che fino a due mesi fà erano nel totale abbandono. Oggi si presentano così:

24 mt


Area circostante centro giovanile


Palme alla 24 mt.


Rotatoria 24 mt.


Rotatoria 24 mt. (vista 1)


Rotatoria 24 mt (vista 2)


Palme alla Stazione


C.da Zuccara

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Come molti di voi hanno letto, nei giorni scorsi avevo scritto un articolo su don mario, prete della chiesa del Sacro Cuore di Avola. L'articolo, molto duro, riprendeva l'assenza di don Mario in un quartiere che a mio modo di vedere ha molto bisogno di punti di riferimento. Molti sono stati i commenti e troppo spesso si è finito con l'innescare una guerra contro don Mario o contro di me. Ringrazio chi ha condiviso il mio sfogo e chi con vari mezzi è stato dell'opinione opposta alla mia. Sicuramente il confronto è crescita un pò per tutti. Oggi ho deciso di togliere l'articolo vecchio per sostituirlo con questo. Il perchè ve lo spiego subito. Non vale la pena creare così tanto movimento per qualcosa che ormai tutti o molti sanno benissimo e che comunque l'istituzione Chiesa non cambierà per nessun motivo; non condivido le scelte e il modo di fare di Mario, troppo spesso ci siamo visti chiudere la porta in faccia e per questo non farò alcun ulteriore passo verso di lui. Lui ci ha chiuso il telefono in faccia con un notevole rifiuto che non si riferiva alle sedie in se stesse, ma ad un gesto di apertura nei nostri confronti, quindi se lo vorrà sarà lui stesso ad aprire il nostro rapporto visto che dice di avere a cuore il bene dei suoi parrocchiani (che non solo solo coloro che la domenica partecipano alla SS. messa, ma anche e soprattutto tutti gli altri). Non ne vale la pena rischiare di perdere l'amicizia con alcuni amici solo perchè non si condividono certe cose, ed è per questo che ho voluto fare un passo indietro ammorbidendo l'articolo notevolmente. Resto comunque della mia personale idea che chi di dovere dovrebbe prendere provvedimenti seri nei confronti di chi manca dei propri doveri. Mi scuso con quanti ho involontariamente offeso, ma ci tengo a puntualizzare che laddove io saprò di mancanze, sarò pronto a denunciarle con ogni mezzo a mia disposizione.
Paolo Caruso

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di Giovanni Amenta

NESSUNA POLEMICA, MA CAPIRE E SOLLECITARE LA VOLONTA’ DELL’ A. C. SUL CENTRO AGRO ALIMENTARE, IL CENTRO DESTRA IN CINQUE ANNI NON E’ RIUSCITO A FAR RIPARTIRE I LAVORI DI UN’OPERA PUBBLICA CHE POTREBBE SE GESTITA E INSERITA IN UN CONTESTO DI MERCATO ESSERE UNA RISORSA PER L’ECONOMIA DELL’INTERA ZONA SUD DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA.

AD OGGI SOLO MOLTA CONFUSIONE, NESSUNA IDEA SUL DA FARSI E COME GESTIRE UNA POTENZIALE RISORSA DI OCCUPAZIONE NEL NOSTRO TERRITORIO. IL SINDACO DI GIOVANNI EBBE A DIRE DOPO L’ENNESSIMA SOLLECITAZIONE SUL CENTRO AGROINDUSTRIALE FATTA DAI DEMOCRATICI DI SINISTRA E DALLO SCRIVENTE NELLA QUALITA’ DI SEGRETARIO POLITICO “CHE SI STAVA PROCEDENDO PER RISOLVERE I PROBLEMI TECNICI ESISTENTI E RIPARTIRE CON UN NUOVO APPALTO PER REALIZZARE L’OPERA” . DOPO ANNI LA DESTRA NON HA IDEA DI COME AGIRE PER RENDERE POSSIBILE LA MESSA IN OPERA DELL’OPERA !

NOTIAMO CHE IL SINDACO DI GIOVANNI ED ORA IL SINDACO BARBAGALLO SONO E RIMANGONO NELL’ASSENZA TOTALE DI UN PROGETTO DI SVILUPPO ECONOMICO PER LA CITTA’, DA ANNI SI FINANZIA UNA MANIFESTAZIONE CHE RAPPRESENTA IL NULLA, E CHE SICURAMENTE NON CONTRIBUISCE A DARE UNA PROSPETTIVA SERIA DI CRESCITA ECONOMICA.

IL RIPETERE ANNO DOPO ANNO E FINANZIARE UNA MANIFESTAZIONE COME QUELLA DEL GUSTO PER I SAPORI DEL NOSTRO TERRITORIO NON SERVE SE NON C’E’ UN REALE SOSTEGNO ALLA FONTE PRIMARIA QUELLA DELLA PRODUZIONE AGRICOLA E DELLA TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI.

IN DEFINITIVA SI CONTINUA A TRASFORMARE AVOLA IN UNA FIERA DEL NULLA. QUESTO LO SVILUPPO ECONOMICO CHE VUOLE REALIZZARE IL CENTRO DESTRA AD AVOLA?

ANCHE QUESTA ESTATE L’AMM. COM. CONTINUA AD ORGANIZZARE SOLO FIERE IN PIAZZA E ALLA 24 METRI, SEMBRA LO STESSO FILM VISTO PURTROPPO TANTE VOLTE !

MI CHIEDO SE NON SAREBBE PIU’ UTILE PER AVOLA E GLI AVOLESI PATROCINARE L’ALLESTIMENTO DI ATTIVITA’ CULTURALI E TEATRALI PER I GIOVANI, PER LE FAMIGLIE, PROIETTARE O RAPPRESENTARE COMMEDIE DI EDOARDO DE FILIPPO O UNA RASSEGNA TEATRALE DIALETTALE STIMOLANDO LA PARTECIPAZIONE DI ADULTI E DI BAMBINI PER FARE CULTURA IN CITTA’.

MI AUGURO PER AVOLA CHE IL SINDACO NON VOGLIA RIMANERE NELL’IMMOBILISMO ED AVERE LA RESPONSABILITA’ POLITICA DI PERDERE IL FINANZIAMENTO DEL CENTRO AGROALIMENTARE, PERCHE’ QUESTO SUCCEDERA’ CON LA STRADA INTRAPRESA E CON L’ASSENZA DI UN CHIARO SEGNALE DI RIPRENDERE IL DETTO PROGETTO .

DA PLAUDIRE IL TENTATIVO DI FAR DECOLLARE IL TURISMO CON IL PORTO, SE E QUANDO CIO’ DIVENTERA’ REALE, PER ORA CI DOBBIAMO RENDERE CONTO CHE L’ECONOMIA AVOLESE ANCORA OGGI SI FONDA PER IL 60% SULL’AGRICOLTURA, LA QUALE SI TROVA IN UNA CRISI ECONOMICA GRAVE E IL CENTRO AGROINDUSTRIALE PUO’ RAPPRESENTARE IL NECESSARIO OSSIGENO PER STIMOLARE E INCORAGGIARE INVESTIMENTI E INCREMENTARE LO STATO OCCUPAZIONALE DEI BRACCIANTI AGRICOLI NON SOLO DI AVOLA MA DELL’INTERO COMPARTO DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA E DI RAGUSA!

IL PENSARE CHE LE FIERE DEL GUSTO POSSANO PORTARE SVILUPPO ED OCCUPAZIONE RESTA UNA PIA ILLUSIONE E NON SERVE ALL’ECONOMIA DELLA CITTA’ E AGLI IMPRENDITORI AGRICOLI LOCALI, IN QUESTO MODO, SEMPRE DI PIU’ LASCIATI SOLI.

IL CENTRO AGROALIMENTARE RAPPRESENTA UNA VERA OCCASSIONE DI SVILUPPO ECONOMICO CHE PUO’ ALIMENTARE VOGLIA DI INVESTIRE E DI CREDERE NELL’AGRICOLTURA.

UN GROSSO FINANZIAMENTO PUBBLICO, FERMO DA CINQUE ANNI, NON PUO’ ESSERE LASCIATO CADERE NEL SILENZIO E TRATTATO CON LA SUPERFICIALITA’ DIMOSTRATA FINO AD OGGI DAL CENTRO DESTRA. IL SINDACO BARBAGALLO SI VESTA DELL’ABITO DI RAPPRESENTANTE DELL’INTERA COMUNITA’ AVOLESE E STIMOLI UN CONFRONTO, SERENO MA SERIO CON TUTTE LE FORZE POLITICHE E GLI IMPRENDITORI DEL SETTORE, SUL CENTRO AGROALIMENTARE DIVERSAMENTE ANCORA UNA VOLTA DOVREMMO REGISTRARE L’ENNESIMA OCCASIONE PERSA PER AVOLA.


Giovanni Amenta

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Il 21 di Agosto, il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo, del nostro concittadino Paolo Di Stefano, che descrive la condizione ambientale e sociale della nostra terra, e che mette in luce l'originario legame (e condizionamento) tra l'uomo e il suo ambiente, ovvero quell' "ecologia dell'uomo" tante volte insegnata ed invocata da Giovanni Paolo II. Per permettere ad altri di leggerlo e commentarlo lo pubblichiamo volentieri nel nostro Blog.


21 agosto, 2007 Corriere della Sera

di PAOLO DI STEFANO. Non è solo il petrolio a minacciare Noto ma la scarsa coscienza dei suoi cittadini

Non molto tempo fa, Andrea Camilleri ha lanciato un appello contro le minacciate trivellazioni nel Val di Noto barocco, «patrimonio mondiale dell' umanità» per l' Unesco. Mi spiace fare autobiografia, ma a scanso di equivoci devo precisare che sono nato ad Avola e a tre anni sono emigrato. Per quel che conta, ho condiviso l' «orrore» di Camilleri a difesa dei «nostri piccoli e splendidi paradisi», tutti «bellezza e armonia», «cultura e identità». Sono tornato per un paio di settimane al mio paese per godermi quel «piccolo e splendido paradiso» e mi è tornato in mente l' appello di Camilleri. Mi è tornato in mente perché in realtà ho sperimentato come a violentare quei luoghi concorrano quotidianamente «trivellazioni» che non hanno nulla a che fare con i petrolieri multinazionali. E che hanno già scavato nelle profondità delle coscienze dei singoli cittadini. Per rendersene conto, basta scendere in una frequentata spiaggetta avolese. In un centinaio di metri troverete, sopra il fitto tappeto di mozziconi, ciò che più o meno trovate in molte spiagge del Sud ma in quantità e varietà straordinarie: sacchetti e bicchieri di plastica, fazzoletti usati, cocci di vetro, bucce di anguria, vecchi bastoni di ombrelloni, cannucce per bibite, lattine, ferri arrugginiti, un tratto di filo spinato, un cartone di latte, la lisca di un cefalo, bastoncini di gelato da passeggio, un tubetto strizzato di dentifricio, una ciabatta, un mattone, una rete da pesca raggrinzita, un paio di tegole, la base di una sedia, un flacone di sapone liquido, una buccia di banana, un tubo flessibile da impianto elettrico, un pacchetto di Marlboro da dieci, una spugnetta da cucina e mi manca lo spazio per continuare. Ripeto: in cento metri. Altro che «paradiso, bellezza e armonia». Se poco più in là chiedete all' operaio che al mattino irrompe sulla ruspa per pulire un' altra spiaggia - per fortuna messa un po' meglio della precedente - come mai, dopo il suo passaggio, la sabbia rimane piena di mozziconi, vi risponderà che «usando il setaccio le pietre bloccherebbero la macchina». Dunque, a che serve la ruspa? «A niente», sorriderà, «chiedete in Comune». La responsabilità è sempre altrove. Sabato sul Foglio un altro autore siciliano, Ottavio Cappellani, ha scritto una lettera aperta a Camilleri intitolata «E se il petrolio in Sicilia portasse Ordine?». Certo, se i pozzi porteranno nel Val di Noto lo stesso ordine che in passato hanno portato le raffinerie a Priolo, c' è da star freschi... Ma lasciamo perdere. Cappellani ritiene che Camilleri abbia passato troppo tempo a Roma per cogliere i veri «orrori» dell' isola. Che sarebbero, in primo luogo... altrove: e cioè tra «i turisti "mordi e fuggi", in caftano», i quali però imperversano in tutto il mondo e non solo nel Val di Noto (si usa il maschile, caro Ottavio, perché deriva da «vallo» che era il distretto arabo). Nell' elenco di Cappellani vengono, ma solo dopo, le porcilaie abbandonate, le discariche abusive, la cronica penuria di forze dell' ordine. A seguire (e un pò alla rinfusa): furti, incendi, omertà, intimidazioni e omicidi. Però proviamo ogni tanto a parlare di (a)normale (in)civiltà quotidiana. Che dire, per esempio, di un' agenzia che affitta al «forestiero» (senza caftano, lo giuro) desideroso di godersi «paradiso, bellezza e armonia» un appartamento invaso da grossi scarafaggi. Una disinfestazione? Macché. E se hai già versato la caparra (700 euro) e vuoi dartela a gambe perché non ti va di convivere con gli scarafaggi per due settimane, ti sentirai ingiungere di pagare piuttosto l' altra metà. A proposito, ricevuta della caparra? Non se ne parla. Forse ha ragione quel lettore che scriveva ad Antonio D' Orrico sul Magazine: «La sola chiave per raccontare la Sicilia oggi sarebbe l' horror». Però con che effetto? La letteratura è solo horror, ormai. Ma questo è un altro discorso.

Di Stefano Paolo

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