La salute dei cittadini deve essere messa al primo posto
e al di sopra di ogni calcolo politico

Il Comitato per la difesa del diritto alla salute dei cittadini residenti nei comuni di Avola, Noto, Rosolini, Pachino, Portopalo di Capo Passero e nelle relative frazioni a cui hanno aderito i Consigli Pastorali delle città di Avola, Noto, Rosolini, Pachino, la Consulta Comunale per le Politiche Giovanili di Avola, la Consulta Comunale Femminile di Avola, il Comitato Rita Borsellino l’Associazione acquanuvena, l’Associazione “Gli Avolesi nel Mondo”, l’Associazione Famiglie (A.F.I.) sez. di Avola, l’Associazione Super-Abili, l’A.V.O. sez. di Avola, l’Associazione Avola Antica, il Circolo Arci-Avola, la Società dell’Allegria, la Federazione Verdi sez. di Avola, l’Associazione Hibla Junior e l’A.I.D.O. sez. di Avola, riunitosi il 21 ottobre 2008 presso il salone “Don Bosco” di Avola,

preso atto

- che il recente decreto di “rimodulazione della rete ospedaliera e riordino della rete territoriale” comporta l’accorpamento dell’AUSL 8 e dell’Azienda Ospedaliera “Umberto I” di Siracusa, la conversione di un presidio ospedaliero in uno stabilimento con funzione di lungodegenza e la disattivazione, in ambito provinciale, di n. 153 posti letto per acuti nelle strutture pubbliche (che si traduce nella definitiva chiusura di un ospedale);

- che la zona Sud, dopo avere atteso invano dal 2002 l’attivazione dei nuovi reparti salvavita nell’ospedale di Avola, (cardiologia con UTIC e rianimazione, per i quali sono stati già spesi oltre 10 milioni di euro;) rischia oggi di essere ulteriormente penalizzata;

- che l’alto numero di posti letto della sanità privata della provincia, sottraendo soldi a quella pubblica, è di ostacolo al diritto di centomila abitanti di avere servizi sanitari con lo stesso livello di efficienza del resto d’Italia e addirittura, cosa ancora più assurda, del resto della stessa provincia di Siracusa;

ritenuto

- che oggi tutti concordano nell’idea che l’ospedale debba essere un luogo di cura a carattere “intensivo”, con pochi posti letto ad alta tecnologia, finalizzato al trattamento delle emergenze degli eventi acuti con metodo multidisciplinare;

- che le scelte politiche, interessate, non possono privilegiare la sanità privata senza aver prima soddisfatto le esigenze che la sanità pubblica della zona sud della provincia rivendica da lungo tempo;

considerato

- che i diritti dei cittadini, chiari sulla carta, non possono essere negati nella realtà a causa di scelte fortemente volute per poter garantire clientele politiche;
- che l’Assessorato Regionale alla sanità ha già chiesto in forma riservata a tutte le Aziende Sanitarie della Regione indicazioni circa i presidi ospedalieri da chiudere o da riconvertire;

Comunica

- che terrà alto il livello di guardia per difendere il diritto alla salute dei cittadini della zona sud, ribadendo l’urgente necessità di attivare le nuove unità operative previste nell’ospedale di Avola
invita

il Presidente della Provincia Regionale, i Sindaci dei comuni della zona sud della provincia di Siracusa, le forze politiche e sociali ad assumere forti iniziative con il contributo di tutti gli aderenti al comitato,

si riserva

in caso di mancato o insufficiente riscontro delle superiori richieste, di promuovere ogni iniziativa, specie dopo l’affollatissimo corteo di protesta del 10/11/2007 e la petizione popolare sottoscritta da 8261 cittadini utenti dei servizi sanitari del nostro territorio trasmessa all’assessorato regionale alla sanità e al prefetto di Siracusa.

Comitato per la difesa del diritto alla salute
della Zona Sud della provincia di Siracusa

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