di Salvatore Andolina


Al Presidente del C.C. di Avola
Al Sig. Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari


Ordine del Giorno

Oggetto: Solidarietà al Dalai Lama


Il Consiglio Comunale Di Avola


Premesso che:

· Il comune di Avola difende e tutela il diritto alla libera espressione e promuove, come stabilito nel proprio statuto, la pace e il rispetto dei diritti umani quali elementi fondanti della propria storia e tradizione;

· In questi giorni "Il Dalai Lama sara' in Italia, in occasione di un incontro tra premi Nobel, nel prossimo dicembre e c'e' da attendersi che le autorita' di Pechino chiederanno, apertamente e riservatamente, alle istituzioni italiane di trattarlo da ospite non gradito. In questo vanno ricordate le ritorsioni, minacciate ma non messe in atto, della Repubblica Popolare di Cina nei confronti di Germania e Stati Uniti, i cui capi di governo hanno avuto la sensibilita' e il coraggio di incontrare il Dalai Lama.

· ad Avola , come in molte altre città Italiane, esiste una folta comunità Buddhista ;

· L'Italia ha guardato con simpatia alla protesta nonviolenta dei monaci buddisti birmani e con sgomento la susseguente repressione. E' ora espressione di coerenza operare per impedire l'isolamento internazionale e l'emarginazione civile e politica del Dalai Lama e della causa pacifica che Egli rappresenta.

· Il Dalai Lama rappresenta una delle poche personalita' mondiali ad avere sempre, senza eccezioni, usato la propria influenza per educare alla nonviolenza, pur essendo testimone della tragedia del proprio popolo, che da quasi sessant'anni subisce una occupazione che ha tentato di sopprimere l'identita', la lingua e la cultura tibetana, non esitando ad insediare nell'area milioni di cinesi per rendere i tibetani minoranza in casa propria l'approccio della "via di mezzo", con realismo e lungimiranza politica, prevede la rinuncia esplicita alla richiesta di indipendenza statuale per il Tibet, ma chiede il riconoscimento di una genuina autonomia per il territorio del Tibet storico, la difesa della cultura e della lingua tibetana, la libertà di esercizio religioso, prendendo atto della realtà di fatto consolidata da oltre cinquant'anni di occupazione militare cinese;

· il Parlamento italiano, così come altre istituzioni democratiche, ha più volte denunciato la situazione complessiva dei diritti umani della popolazione tibetana in Cina ed ha puntualmente denunciato singoli casi di violazione delle libertà e dei diritti individuali di monaci e laici tibetani, quali gli incidenti alla frontiera tra Tibet e Nepal del 30 settembre 2006 presso il passo Nanpa La, o l'arresto e la scomparsa del più giovane prigioniero politico al mondo, in Panchen Lama, di cui non si hanno più notizie dal 1995, o come il caso, dimenticato dai più, di Lobsang Tenzin, il prigioniero politico tibetano da più tempo ancora detenuto nelle carceri cinesi per aver manifestato nel 1988 a favore dell'indipendenza tibetana e a sostegno del Dalai Lama;

* il Parlamento europeo il 13 febbraio 2007 ha approvato a larga maggioranza una puntuale risoluzione sul dialogo fra il Governo cinese e gli inviati del Dalai Lama che impegna le istituzioni europee ed i singoli Stati membri a favorire il processo negoziale tra le parti;



CHIEDE


al governo Italiano di invitare ufficialmente il Dalai Lama, in modo da poter ribadire con forza la volontà del nostro paese di difenedere i diritti umani e tutelare la libertà di espressione


ed ESPRIME


la completa solidarietà a Tenzing Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet in quanto la sua figura rappresenta i valori di libertà, pace e giustizia in cui da sempre si rivede la nostra comunità;



Si invita altresì a trasmettere la presente mozione al primo Ministro Italiano, ai presidenti di Camera e Senato, al Primo Ministro della Repubblica Popolare di Cina, al Dalai Lama, al Governo ed al Parlamento tibetano in esilio, al Presidente del Parlamento europeo ed al Segretario delle Nazioni Unite.


Il consigliere
Andolina Salvatore

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Giorno 25 novembre scorso alcuni ragazzi di Avola, appartenenti ad Azione Giovane di Alleanza Nazionale, hanno installato dei gazebo in piazza Allende e vicino al bar Novecento allo scopo di raccogliere firme utilizzando lo slogan "No al senso unico in viale Lido".
Ma questi "MISSIONARI" per il caos e l'inquinamento dove hanno vissuto durante gli ultimi 4- 5 mesi , cioè da quando la nuova Amministrazione Comunale ha fatto finalmente "CRESCERE" con un salto di qualità sia i giovani sia gli adulti di questa città in cultura del casco, rispetto delle regole e rispetto dell'ordine pubblico ? Questi "MISSIONARI" non si sono resi conto che non solo il viale Lido ma anche tutta la città è più vivibile, perché meno inquinata dai gas di scarico dei motocicli, più civile perché ormai quasi tutti indossano il casco, meno pericolosa e più sicura perché si sono ridotti del 70% gli incidenti dei giovani motociclisti, anche se tanto bisogna ancora fare!
Un fortissimo e meritatissimo plauso va infatti ai vigili urbani e a tutte le forze dell'ordine per aver attuato, su volontà dell'Amministrazione Barbagallo , la tanta auspicata "TOLLERANZA ZERO ", anzi il nostro desiderio è quello che si continui seriamente su questa strada. E' invece un segno di grande immaturità e di inciviltà proporsi per tornare indietro, per tentare di modificare ciò che ha portato più legalità e meno inquinamento, tornare cioè ai gas di scarico inalati innanzi tutto dagli stessi giovani per quella insensata abitudine di passeggiare su e giù con le motorette: gli spazi per gli incontri, per la socializzazione, per le
discussioni o cnversazioni devono essere trovati passeggiando o sostando in piazze o ritrovi dove non viene alterata l'incolumità propria e degli altri cittadini.
Non si può nel 2007 consentire ai giovani di passeggiare con lo scooter, cari "MISSIONARI"!!! , anche perché gli abitanti del Viale Lido, come tutti i cittadini di Avola, hanno il diritto di aver tutelata la salute e la vita.
Non vogliamo credere, lontano da noi il pensiero, che questi "MISSIONARI" di Alleanza Nazionale abbiano utilizzato lo slogan del viale Lido per procacciarsi i voti dei giovanissimi in vista della prossima campagna elettorale provinciale, e se così fosse non hanno capito nulla di politica, di civiltà, di cultura e di rispetto delle regole, trascinando in questa loro immaturità culturale e politica i loro tutors, i loro adulti, ma soprattutto, quello che è più grave, i loro "capi".

Il comitato Viale Lido

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