di Alberto Acquaro

Da “The Economist”, il prestigioso settimanale britannico letto dalle classi dirigenti di tutto il mondo :
27 aprile 2001 - “Come la nostra inchiesta dimostra, Mr. Berlusconi non è in condizione di guidare il governo di nessun paese, meno che mai una delle più ricche democrazie del mondo” . . . . . “In ogni democrazia che abbia rispetto di sé stessa, sarebbe impensabile che l'uomo sul punto di essere eletto primo ministro sia stato sotto inchiesta - fra le altre cose - per riciclaggio di denaro sporco, legami con la mafia, evasione fiscale e corruzione di politici, giudici e finanzieri. Ma il paese è l'Italia e l'uomo è Silvio Berlusconi, quasi certamente il suo cittadino più ricco”.

7 aprile 2006 - “Basta, per l’Italia è l’ora di licenziare Berlusconi - Basta perché, ai due motivi per i quali nel 2001 avevamo detto era inadeguato - conflitto d’interessi e palude di casi giudiziari - se n’è aggiunto un altro in questi cinque anni di governo. Un motivo nuovo e più devastante: i suoi risultati da primo ministro. Chi lo votò sperava che avrebbe usato la sua abilità di businessman per riformare l’economia. L’Italia ora ha tra le grandi economie europee il record negativo di crescita, ha perso competitività. È vero che i suoi problemi sono simili a quelli della maggior parte dell’Europa e che dappertutto servono riforme profonde, dure. Ma il punto è che il governo di centro-destra non ha neanche avviato il processo. La nostra conclusione è che Berlusconi come riformatore ha fallito”.

31 gennaio 2008 - “Ma davvero l'Italia vuole un altro governo Berlusconi?” . . . ”Disastrosi i suoi 5 anni a Palazzo Chigi” . . . “Ha sprecato la sua opportunità, usando tutto il capitale politico per proteggere i suoi interessi nei media e bloccare le azioni giudiziarie nei suoi confronti, ed è stato ondivago nelle riforme economiche” . . . “Con lui il Paese non ha speranza”.

Da “Newsweek”, rivista pubblicata a New York, diffusa in 3 milioni di copie negli USA e 4 milioni nel resto del mondo :

26 marzo 2006 - “Servirebbe un superuomo per rimediare ai guasti di Berlusconi”.
febbraio 2008 - “Gli ultimi sondaggi indicano che l'Italia potrebbe riportare al potere il magnate-showman Silvio Berlusconi. Ma questo è difficilmente motivo di ottimismo”.

Udo Gumpel, di “N-Tv”, primo gruppo televisivo in Germania : “Berlusconi è notoriamente inadatto. La percezione in Germania è proprio questa: personaggio inaffidabile e ridicolo”.

Marcelle Padovani, “Le Nuovelles Observateur”: “A Parigi vedono come una catastrofe il ritorno di Berlusconi, parlo ovviamente del mondo giornalistico di destra e sinistra che frequento. Perché quel ritorno vuol dire nuova inaffidabilità, incapacità sul risanamento e sulla finanza pubblica. Dai francesi è stato invece molto apprezzata la scelta del rigore di Prodi: rigore economico per la finanza pubblica e l’evasione fiscale. Prodi gode, all’opposto di Berlusconi, di una fama di cui in Italia non vi rendete neppure conto” . . .

Cosa dire? Come spiegare a persone educate a una sana vita democratica, prevalentemente non di “sinistra”, ciò che accade da tanti anni in Italia? Possono mai credere che esiste da noi una simile moltitudine di persone(?), che, per un loro illusorio e meschino tornaconto, sono sempre disposti ad affidare le sorti del proprio Paese a una persona(?) come Berlusconi? Come spiegare a questa moltitudine bruta che quando, tra breve, ci si presenterà il conto, saranno proprio gli aspiranti furbi (cioè i meno intelligenti) a pagare il prezzo più alto?

Esiste, tuttavia, la fondata speranza che il senso di nausea dei cittadini onesti, il buonsenso della parte migliore del Paese e l’ aiuto dell’ Unione Europea facciano seguire all’affermazione di una forza laburista, che si sta concretizzando nel Partito Democratico (unica novità del momento), anche un sano partito conservatore, che deve ancora vedere la luce e che non può certo nascere dagli attuali sedicenti rappresentanti della Destra italiana.

Questo messaggio è stato registrato, a seguito degli altri, nel sito dante2000.it (Versione italiana, voce "Agli Italiani").

Si prega di diffonderlo, anche su stampa.

Alberto Acquaro

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