di Gioacchino Tiralongo

Tutti abbiamo visto e letto sui giornali quello che è successo a Torino presso la acciaieria della THYSSEN KRUPP.
Come commentare episodi come questi?
Con una fatica che non nascondo, potrei scrivere che non si tratta di una tragedia, si tratta di una guerra!
i numeri ci aiutano a capire in che senso:
il 2006 si è chiuso con 1350 morti sul lavoro dichiarate (le condizioni "precarie" di immigrati e lavoratori irregolari mi inducono a sospettare che parlare di almeno 2000 morti non è per niente apocalittico!)
1milione i feriti! (i dati a cui faccio riferimento sono scaricabili sia sul sito del ministero del lavoro sia sul sito cgil o sul sito dei cobas)
Viene da chiedersi come mai non c'erano gli estintori? perchè il telefono di emergenza e l'allarme antincedio non funzionassero? perchè una fabbrica che doveva chiudere e che aveva la forza di 400 operai funzionava con 200? e in quali condizioni?
nella siderurgia, c'è l'obbligo di coprire il turno successivo e se non sei coperto non è difficile lavorare 16 ore di fila!
Ma la magistratura darà queste risposte, che ai parenti delle vittime non so quanto gliene fregherà!
La risposta di un governo di centro sinistra è stata veramente deludente, e non mi risulta difficile comprendere i fischi da mirafiori a quelli di ieri.
la legge 626 non è sufficiente, ma tuttavia può andare, però, non può andare, il fatto è che in Italia ci siano 6000 ispettori del lavoro per 4 milioni di imprese (10 ogni 700) = ma cosa VOLETE CHE CONTROLLINO?
scusate ma l'emozione è tanta e tradisce la forma.
Ma la forma che in politica conta più della sostanza, mi spinge a fare una osservazione:
l'11 /12/ 07 dopo l'assassinio infame della signora Reggiani, dopo poche ore venne convocato 1 consiglio dei ministri straordinario, (che partorì un decreto che a definire fascista non sono solo io ma i giornali di mezza Europa!)
dopo l'OMICIDIO DI MASSA di Torino invece solo retorica e retorica e retorica!
vi voglio lasciare però con 2 domande:
SAPETE QUANTI AVVOCATI O MEDICI O INGEGNERI SIEDONO IN PARLAMENTO?
SAPETE QUANTE TUTE BLU O MURATORI O CONTADINI SIEDONO IN PARLAMENTO?

fraterni saluti
Gioacchino Tiralongo

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di Giovanni Amenta

L’idea che voglio condividere con questa comunità virtuale tende a raggiungere un piccolo miglioramento delle condizioni sociali e civiche della nostra città.
L’intervento non nasce con un fine prettamente politico, né con l’intento di creare o stimolare polemica, ma unicamente rappresenta la volontà di fornire lo spunto a chi di competenza, se ritenuto valido “il pensiero espresso in modo sommesso” “di fare” qualcosa per i nostri ragazzi dei quartieri periferici.
In questi anni le varie amministrazioni(di destra e di sinistra) che si sono succedute (dal 1993 al 2006 ) hanno affrontato i problemi primari dei detti quartieri: acqua, illuminazione pubblica e strade, ma ancora molte altre cose si devono fare, migliorare la viabilità, marciapiedi, canalizzazione delle acque bianche, ristrutturare in alcuni quartieri la rete idrica e quella fognante….ma di questo si può parlare in altre occasioni.
L’odierno intervento nasce dal desiderio di migliorare la vita di ogni giorno dei nostri ragazzi eliminando una tradizione negativa, e mi riferisco alla carenza di strutture sportive pubbliche nei quartieri che costringono i ragazzi a giocare in strada.
I ragazzi delle famiglie meno abbienti si ritrovano con lo stesso problema che hanno vissuto i quarantenni ( e più) della mia generazione di non avere un loro spazio pubblico dove fare attività sportiva.
Ritengo, che si potrebbe affrontare e risolvere questa faccenda che esiste da sempre nei quartieri periferici nati con l’abusivismo e privi di servizi essenziali per i ragazzi.
In quartieri come la Stazione, Priolo, Qualleci, Fontana, Largo Sicilia ed altri, i ragazzi giocano per strada al calcio o pallamano o pallacanestro sempre e comunque in strada!
Penso che se si programma e progetta, da subito, nell’arco di un anno si potrebbero realizzare dei campetti polivalenti con una spesa relativamente bassa, visti i molteplici canali di finanziamento, da inserire in quelle aree dei quartieri periferici già individuate dal PRG.
Si farebbe un servizio alla città, ai quartieri e si darebbe un’immensa gioia ai giovani che finalmente sentirebbero il piacere di calcare un campo di calcetto.
La stragrande maggioranza di questi ragazzi non potranno mai usufruire delle strutture private per mancanza di soldi che le famiglie non hanno la possibilità di sborsare.
Ma soprattutto si toglierebbero i ragazzi dal pericolo della strada, e, se, poi si pensasse a inserire quelle opere in un programma di recupero delle devianze giovanili si renderebbe un grande servizio alle famiglie afflitte da queste problematiche.
Inoltre ci sarebbe una reale inversione alla tendenza che vuole privilegiare ad Avola la messa in opera di asfalto e l’assenza di spazio per la persona.
Il presente vuole rimanere una piccola idea messa a disposizione per chi vuole rendere la politica come servizio, ma tanti altri spazi sportivi e ricreativi si possono creare per i giovani senza la necessità di fare grande opere che mai si realizzerebbero.

Con Cordialità
Giovanni Amenta

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