di Daniele Calvo, Tardonato Francesco, Sebastiano Baccio

Premesso che
  • da anni nel nostro Ente, in diversi settori dell’Amministrazione Comunale, svolgono attività lavorativa in forma precaria circa 100 unità, utilizzando le varie forme contrattuali previste dalle normative in materia di assunzioni presso Enti Locali;
  • nonostante la precarietà, l’esperienza maturata in anni di attività, presso uffici e servizi, è da considerarsi un patrimonio essenziale da utilizzare nell’interesse collettivo per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini;
  • la complessità del lavoro all’interno dell’amministrazione richiede sempre più esperienza e conoscenza delle procedure, e il personale attualmente precario è già formato per le attività all’interno di una struttura complessa come quella Comunale;
Considerato che
  • la loro precarietà nel lavoro ha condizionato la vita di questi lavoratori costringendoli a vivere nell’incertezza del loro futuro e senza la libertà che un lavoro degno di questo nome può dare;
Visto che
  • il piano Triennale delle assunzioni prevede diversi profili da coprire;
  • le leggi finanziarie del 2007 e del 2008, hanno introdotto significative iniziative che permettono agli Enti Locali di stabilizzare le varie forme di precariato attualmente presenti nelle Pubbliche Amministrazioni;

INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA

ad impegnarsi per una progressiva stabilizzazione del personale precario attualmente in servizio presso il nostro Comune, individuandone tempi e metodi, affinché il ricorso a queste forme di lavoro sia progressivamente ridotto, nel rispetto delle norme e delle procedure per l’accesso a tempo indeterminato nel pubblico impiego.

I Consiglieri Comunali
Daniele Calvo
Tardonato Francesco
Sebastiano Baccio

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Che tiri aria fresca, almeno per quanto riguarda le tecnologie comunicative, nel PD è ormai un dato di fatto.

Il lancio del nuovo portale, il blog, la Web TV in diretta e su YouTube, le foto su Flickr e ora anche il PDNetwork su Twitter per le news in tempo reale. Qualcuno si è finalmente reso conto che oggi la politica si fa e si discute su Internet, grazie agli "strumenti online" come i social network che consentono la partecipazione attiva degli utenti.

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