di Nino Campisi

Licata 22 maggio 2010:
DA TORINO A LICATA FIERI DI ESSERE GRANATA
Cosi appariva uno striscione di fede "torinista" posto sulle tribune del "Santiago Bernabeu" in occasione della semifinale di andata nell'aprile del 1992 tra il "Real e il Toro". Lo striscione, divenuto mitico, assurse la cittadina di Licata alla ribalta di un impotrante mercoledi di coppa Europeo. Molti ricorderanno quel pomeriggio del novembre 1989, quando il "mitico" Licata del biennio "serie B", al "Dino Liotta " stracolmo all'inverosimile, ospitò il Torino primo in classifica. La partita che doveva essere un "allenamento" si rivelò uno stop per il Torino che, dopo aver raggiunto il vantaggio con Policano si vide pareggiare i conti da Minuti. Fu proprio quella rete che funestò quel pomeriggio sportivo, quando all'incontenibile esultanza, alcuni tifosi assiepati sul tetto dell'adiacente palazzetto dello sport, dietro la curva licatese, sentirono crollare il tetto che li sosteneva. Franco Airo, un giovane di 24 anni di Ribera morì esultando.

Voglio rendere un doveroso omaggio dedicandogli questa vittoria. Quel mitico striscione ha oggi gruppi su facebook ed alcuni blog.Una doverosa premessa dedicata alla città che ci ha gentilmente ospitato, offrendoci un "Dino Liotta" che Licata custodisce come un tempio. Onorati da una ricca delegazione della Lega calcistica Sicula con a capo il Presidente Dott. Sandro Morgana e al cospetto di un pubblico avolese festoso e numeroso, l'Avola Calcio ha battuto il Ribera nella finale di Coppa Italia "promozione", con un risultato di 7 - 6 ai calci di rigore, dopo la parità di 2 - 2 nei primi 120 minuti. Ha diretto il Sig. Lizzio di Acireale. Una partita stravolgente e molto intensa con un Ribera che è apparso tutt'altra squadra da quella vista domenica scorsa a Caltanissetta. Ben organizzata in tutti i reparti ha svolto una mole di gioco che molto spesso ha messo in difficoltà la difesa avolese.

Il goal del vantaggio dei nostri ragazzi arriva dopo appena trenta secondi, ed è Attilio Sirugo che approfitta da uno svarione difensico e con un pallonetto da lontano centra la porta. Si assiste ad un primo tempo di contenimento. Le due compagini si studiano e molto spesso provano ad affodare mettendo in evidenza Sirugo e Zerbo molto attivi in attacco. La ripresa vede subito il Ribera pareggiare i conti dopo 3 minuti con il solito Zerbo. La gara alza i ritmi ed induce i " reparti " di difesa e centrocampo a sostenere un duro lavoro. Il 6 Ciancimino ed il 4 Forcieri per il Ribera, ed un grande Catania con Randazzo per l'Avola. Ne scaturisce una limpida manovra che mette in condizioni Sirugo di raddoppiare al 63°.

Il Ribera non demorde e dopo 7 minuti pareggia con il 2 Piro. Si va ai supplementari con le forze al limite. Tuttavia l'attacco del Ribera si intensifica impegnando l'intera difesa rossoblu, ma risponde per ben due volte Messina, che impegna il portiere Talluto. Quando mancano tre minuti alla fine del s. t. suppl. Talluto atterrà Intagliata. Il Sig. Lizzio senza esitare indica il dischetto e come da regolamento esibisce il rosso per il portiere Talluto che lascia i guanti al difensore Di Mora, che prende il suo posto in virtù dell'esaurimento delle sostituzioni regolamentari. E' lo stesso Intagliata che si incarica di calciare il rigore, che inaspettatamente manda alto sulla traversa. A Maurizio va tutta la mia solidarietà ed il mio affetto, perchè, sostando a bordo campo ho potuto notare da vicino il volto di questo ragazzo che appariva sconvolto e "alienato" .

Si va ai rigori e Maurizio Intagliata non se la sente di inserirsi nella lista dei tiratori. E' attorniato da tutti i suoi compagni che lo consolano, perfino io istintivamente le tendo le mani sul viso per rassicurarlo. Chiede a De Leo di sostituirlo. De Leo conosce bene i suoi ragazzi e capisce che è meglio così. Maurizio rimane in panchina stretto tra i suoi compagni, e quando quel lentigginoso, biondo e " riccioluto " , con le sembianze di un biricchino modello " Pippi Calze Lunghe " - si proprio lui - para per la seconda volta il rigore decisivo, scoppia in un pianto di gioia e scoppia il finimondo. Un'assemblea istantanea di tutti i giocatori, delibera per conquistare lo " scalpo riccioluto". E' Marziano ad assumersi la responsabilità e con forbici in mano, faticosamente tagliava l'imponente coda di La Marca. Andrea Randazzo si ritrova con un pugno di riccioli biondi in mano che li offre al pubblico esclamando : " Ma chi sapcch... avi n'ta testa ? "

Maurizio Intagliata ha così alzato la coppa al cielo che le è stata consegnata dal Presidente Morgana, a cui, a nome di tutto il pubblico avolese, le porgo i più calorosi ringraziamenti, ed un augurio per un sereno svolgimento del suo incarico. Concludiamo come abbiamo iniziato, con uno striscione esposto dai nostri ultrà "CONQUISTA LA VITTORIA REGALCI LA STORIA" Così è stato !!

Complimenti a tutti e un in bocca al lupo per la prossima stagione.

Vorrei ricordare l'impegno di due carissimi amici, nonchè conduttori del programma "Serie Z" in onda su "Power Station", che per l'occasione avevano organizzato una diretta telefonica da Licata. Matteo Inturri e Adriano Canonico Nesta Pizzul Biscardi con il simpaticissimo Luca Nigro a Licata, hanno fatto vivere ai nostri concittadini rimasti ad Avola le fasi emozionanti della finale. Mi congratulo con loro, perchè oggi, qualora lo si voglia, si può ascoltare la fase registrata dei calci di rigore.

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